Perché…” aggiunse d’un fiato, sull’orlo delle lacrime, “quando mi rivolgi una delle tue occhiate taglienti e profonde che mi fanno sentire piccolo e nudo, anziché spaventarmi o irritarmi me ne sento quasi lusingato? Perché!? Credi che basti l’amicizia a spiegare tutto questo?” concluse sfinito prendendosi la testa tra le mani.