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Autore: Shirokuro    20/03/2014    2 recensioni
{ miku centric | onesided!miku/kaito accennato | karakuri pierrot | raccolta di nove drabbles di varia lunghezza | introspettivo | triste }
#8 – Notte;
A Miku non interessava che il cielo ormai fosse cosparso di stelle, alcune più vicine, alcune più lontane.
Era ancora lì e ci sarebbe rimasta, finché una qualunque stella, non necessariamente la prima, si sarebbe avvicinata e le avrebbe proposto di proseguire assieme. Aveva un disperato bisogno di questo, solo di questo.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Miku Hatsune
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che per me questo fandom era un traguardo mai imposto e non avevo nemmeno intenzione di iniziare a scrivere qui. Sono sempre stata restia nei confronti di questa sezione ed ora non verrò a spiegare perché, ma così è stato. Però, dopo aver girato un po' e dopo essermi resa conto che mi sbagliavo in più punti e che la mia repulzione fosse insensata, ho deciso che non mi sarei fatta scrupoli se mai avessi voluto scrivere qui. Difatti l'incubo degli Autori di tutto EFP è arrivato anche nel fandom dei Vocaloid e potrebbe iniziare a tornare spesso. Comunque, non vale la pena continuare questa manfrina inutile, parliamo piuttosto di questa Raccolta.
Alour, sono nove drabbles, quali più lunghe e quali meno, incentrate principalmente su Karakuri Pierrot di Miku, che tra tutte le canzoni dei Vocaloid è la mia preferita in assoluto; non c'è un motivo, è così e basta. I prompts delle drabbles numero uno, due, tre e nove li ho estratti e scelti personalmente, mentre tutte le altre sono basate su paroline sparate a caso da mia sorella che potete reperire sul sito come Marta Love. Noterete - per vostra gioia e lo so - accenni Miku/Kaito, benché preferisca di gran lunga la Miku/Len. Quindi, che altro dire? Un grazie particolare a Class Of 13 che come sempre ha avuto la premura di betare il testo. Infine, vi auguro una buona lettura.
 
Maschere di Tristezza
#1 – Incertezza;
   Miku attendeva da un buon quarto d’ora, ormai dubbia dell’arrivo del moroso. Aveva paura che le avesse dato il ben servito.
   No, Miku, non puoi dubitare di lui!, continuava a ripetersi, credendo che bastasse per ritrovare il coraggio che le mancava per non andarsene distrutta, consapevole della crudele realtà; però, dopo un altro quarto d’ora ancora, non seppe più cosa fare. E se fosse arrivato dopo che lei se ne fosse andata? 
   Tremò per un po’, incerta e delusa, fin quando non decise di rimanere lì dov’era. Era stato lui a proporle di uscire, quindi sarebbe arrivato. O no?
{99 mots}

#2 – Cerchi;
   La ragazza aveva afferrato il palo della fermata bus, saldamente, lasciandosi slittare a sinistra, roteando attorno all’asta d’acciaio. Sorrideva, cercando di sopportare l’idea di un’attesa inutile, necessaria solo a se stessa per rendersi sempre più ridicola. 
   Che belle le nuvole, sembra sorridano con me, pensava. Eppure, quelle non erano le candide nuvole che lei credeva, ma bensì le scure nubi che ghignavano alla sua ingenuità. 
   Dopo aver girato e girato tanto da avere il mal di testa, disegnò con le dita dei cerchi sull’asta, delineando tanti occhi che la fissavano crudeli, attirandone di reali, stupefatti di quella ragazzina che sembrava impazzita. Che stupida.
{103 mots}

#3 – Speranza;
   Era arrivata giusto allora, quando vide una figura alta stagliarsi contro l’orizzonte, rappresentato dal bar poco lontano da lei, così sorrise, pensando di aver intravisto il suo amato dai capelli della notte. Sorrise rasserenata, mentre il ragazzo si avvicinava lentamente. Il cuore di Miku era talmente felice, lieta di aver conquistato un incontro con il ragazzo che tanto le piaceva.
   Purtroppo, avvicinandosi, il viso del ragazzo divenne più nitido e la ragazza non riconobbe più il moroso, ma un perfetto sconosciuto. La luce le aveva giocato un brutto scherzo, che le era costato un briciolo di speranza. Pazienza Miku, arriverà tra poco!
{102 mots}

#4 – Gioco;
   Tirò fuori il suo cellulare, annoiata dall’attesa. Aprì il menù e cercò un’applicazione che potesse svagarla nel mentre. Facendo slide tra le varie pagine dello smartphone, notò di aver ricevuto un nuovo messaggio da parte di Meiko. Era sempre stata molto ostile nei confronti della castana, era anche solita non considerare i suoi messaggi se non erano una risposta richiesta espressamente dall’azzurra; nonostante ciò, lo aprì e con grande orrore, vide che in allegato c’era una foto. 
   Ritraeva Kaito e non era solo sfortunatamente. Mentre lui si beava del bacio di una sconosciuta, il cellulare di Miku andava in mille pezzi. Non può giocare così con i miei sentimenti!
{109 mots}

#5 – Neve;
   Non faceva caso alla neve candida che pian piano cadeva su di lei, nonostante fosse ancora il solstizio d’autunno, mentre qualcosa di più caldo si riversava sulle sue guance bianche come i fiocchi che sfioravano la sua pelle delicata. Le lacrime seguivano il profilo del volto e nemmeno gli sguardi dei passanti riuscivano a convincerla a contenersi. 
   I suoi piedi venivano ricoperti di bianca e soffice neve mentre un brivido la percorse per la schiena, forse il freddo per le braccia scoperte o forse il triste calore che la invadeva. Protese il braccio in avanti per raccogliere un fiocco di quella malinconica materia, senza fermare il suo doloroso pianto argenteo.
{110 mots}

#6 – Truffa;
   Dopo un’ora intera passata ad attendere futilmente, capì che era cascata in una trappola progettata dal ragazzo che più amava. Quel ragazzo tanto crudele da prendersi gioco di lei e tanto falso da non rendersi conto del vero amore che spingeva la ragazza a non andarsene da lì.
   Si sentiva talmente stupida a trascorrere in quella maniera la sua giornata, che certamente sarebbe migliorata se solo avesse avuto la forza di volontà per andarsene da quella stazione ed ammettere che il suo amore era a senso unico, ma non lo fece nemmeno quando si mosse da lì; quella era una truffa bella e buona. E lei ci era cascata.
{111 mots}

#7 – Fuga;
   Ormai Miku era certa: Kaito era scappato dalle sue responsabilità. Non poteva essere altrimenti, dato che era un ragazzo d’oro. Era sempre stato dolce, premuroso, fedele e gentile con tutti. Le rivolgeva sempre caldi e teneri sorrisi che le infondevano calore. Rammentava la gioia nei suoi occhi quando lei aveva accettato l’invito per quel pomeriggio e le gote rosse quando gli aveva cinto le braccia attorno al collo senza pensarci troppo.
   Però se ci pensava un attimo, l’unica a fuggire in quel momento era proprio lei, che si era immaginata un affetto nei suoi confronti e quel ragazzo dal viso angelico mai esistito. Stava solo evadendo dalla realtà crudele.
{108 mots}

#8 – Notte;
   A Miku non interessava che il cielo ormai fosse cosparso di stelle, alcune più vicine, alcune più lontane. Più erano accostate tra loro e più erano luminose, perché due stelle che camminano per la volta nera colorano di tonalità più chiare quello che le circonda, ma una singola stella lontana da tutte le altre era cupa, ispirava una profonda malinconia e tristezza. 
   Era ancora lì e ci sarebbe rimasta, finché una qualunque stella, non necessariamente la prima, si sarebbe avvicinata e le avrebbe proposto di proseguire assieme. Aveva un disperato bisogno di questo, solo di questo.
{96 mots}

#9 – Devozione;
   L’azzurra non poteva far altro che dimostrare la sua completa devozione al moroso concedendogli di prendersi gioco di lei e dimostrarsi cauta il minimo, perché lei era decisa ad assecondarlo senza fare opposizioni. Lui era il suo Signore e lei la Serva. Non poteva prendere decisioni. Doveva obbedire.
   Sarebbe rimasta lì, a girare e rigirare seguendo il movimento rotatorio del mondo e attendendo il comando di Kaito, solo lui. Doveva piangere e soffrire, ma non poteva andarsene; nessuno l’aveva autorizzata a farlo. Nessuno l’aveva obbligata. L’aveva scelto lei di sottostare agli ordini del ragazzo che amava.
{91 mots}
   
 
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