Premessa:
ciao a tutti! Sono ben sei anni che non ci vediamo… eh già, nella mia storia il
tempo passa in fretta, ma non bisogna dimenticare che anche i cattivi ogni
tanto hanno bisogno di organizzarsi e dopo la batosta che Harry, Draco & co. Hanno inflitto a mangiamorte
e simili, beh, credo che occorrerà loro moooooolto
tempo per rimpinguare le loro fila.
Sono davvero felice di vedere
quante persone hanno recensito il primo capitolo e intanto ne approfitto per
ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri per passare un buon esame,
grazie davvero di cuore ♥
Adesso vi lascio alla lettura
di questo capitolo, ci vediamo in fondo per tutte le considerazioni del caso,
ciao!
Nyssa
* * *
Era ottobre alla Scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts, gli alberi del
giardino perdevano le foglie, coprendo le acque scure del Lago Nero di una
sottile coltre marrone.
Il cielo era nascosto e
nuvole grigie trapuntate di bianco veleggiavano nell’azzurro annunciando un
temporale per i prossimi giorni, esattamente come aveva profetizzato la
Gazzetta nell’edizione della domenica precedente.
Le mura della scuola erano
esattamente come diciotto anni prima: alte e imponenti nella loro struttura
gotica a guglie; i tetti appuntiti svettavano e sembrava quasi che le
banderuole delle torri riuscissero a lambire appena le sagome più chiare del
cielo.
I passi cadenzati della
studentessa scandirono il suo passaggio per i corridoi di Hogwarts
mentre i ragazzi, più grandi e più piccoli, si spostavano dai lati,
appiattendosi contro le pareti, sapendo perfettamente cosa quegli occhi
volevano dire.
-
Gardis!
Karen la rincorse svoltando appena l’angolo che dalle scale
del Grifondoro immetteva al secondo piano, dove erano
gli uffici dei professori e alcune aule.
Allungò un braccio e chiamò
di nuovo il nome della ragazza, finendo, però, per inciampare nei suoi piedi e
far cadere i quaderni che teneva tra le braccia.
Si rialzò in fretta,
spolverando la gonna della divisa rosso-oro e raccattando dal pavimento i tomi,
guardando la figura bionda che si stava allontanando sempre di più lungo il
passaggio di pietra. Senza darsi per vinta si rimise all’inseguimento della sua
compagna nel tentativo di raggiungerla.
Jacob Potter e Jeffrey Weasley svoltarono in quel momento nel corridoio principale
e si videro sfrecciare davanti Gardis Malfoy; seppero che era lei, non c’erano
dubbi.
Karen si era data all’inseguimento o, meglio, alla
maratona, visto che il passo della bionda era tutt’altro
che tranquillo.
La ragazza, ansimante e
affaticata, riconobbe i suoi compagni e, cogliendo la palla al balzo, rifilò a
Jack i propri libri mentre accelerava più che poteva, sapendo che difficilmente
sarebbe riuscita a tenere il passo dell’altra.
-
Unghie rosse! –
scandì Jack con un sorriso divertito sulle labbra, scompigliandosi i capelli
scuri
Una risata accompagnò la
battuta e vide Jeff sorridere a sua volta
-
Chissà che cosa
le ha fatto, questa volta – si domandò il rosso che, come suo padre, aveva il
viso costellato di efelidi
-
Ehi, Karen, dov’è mia sorella? – urlò poi il nuovo Potter alla
ragazza che gli aveva mollato i libri in mano
Karen Longbottom, secondogenita
di Neville e Daphne Longbottom, si voltò appena
cercando di non perdere il ritmo dell’atleta e allungò il braccio nella
direzione opposta
-
In Sala Grande
con McMillan! – urlò sentendo già il fiato mancare
Jack scosse la testa
sconsolato pensando alla sua gemella che era casualmente in compagnia di un
ragazzo.
-
Che facciamo, le
inseguiamo? – domandò al rosso che aveva affianco e indicando con la testa il
corridoio di gente atterrita
Senza dire una parola in più,
i due imboccarono la direzione.
Si poteva dire che lui e Jeffry Weasley fossero più gemelli
di quanto lo fosse con Hestia, Gardis, invece, era un
mondo tutto a parte, lei era gemella solo con se stessa e con il suo orgoglio,
rigorosamente Malfoy, chiaro.
* * *
-
Mi vuoi dire che
cosa succede? – chiese mezza morta Karen riuscendo a
raggiungere la bionda Gryffindor dalle unghie laccate
di rosso
La risposta che ottenne fu un
sommesso “maledetto” mormorato mordendo le labbra e accelerando ancora di più.
Decise di rallentare,
rendendosi finalmente conto che difficilmente sarebbe riuscita a fare tre cose
contemporaneamente: camminare come se avessero i Dissennatori
alle calcagna, parlare e non morire.
Aspettò che anche gli altri
due la raggiungessero e decisero di seguire con calma l’ultimogenita dei
Malfoy.
-
Che le hanno
fatto? – chiese Jack sentendosi cavaliere e continuando a reggere i quaderni
-
Credo che c’entri
Leonard – ammise Karen interpretando il maschile di
“maledetto”, facendo ondeggiare i boccoli color caramello e aggiustandosi il
cerchietto scomposto – come facciano a detestarsi tanto, poi, non lo capisco –
ammise ancora la ragazzina
-
Questo perché tu
non hai fratelli – le fece notare Jeff, l’atro
confermò
Jacob aveva una sorella gemella, due fratellini e una più
piccola che non erano ancora entrati a Hogwarts, Jeff, invece, aveva due sorelline al secondo anno, entrambe
al Grifondoro, come tutti nella storia dei Weasley, tutti tranne una: Lillis.
-
Le mie sorelle
non mi hanno mai fatta dannare così tanto – ammise con aria sconsolata
-
Sì e vorrei
averle anche io le tue sei sorelle – confermò con aria sognante il rosso,
arruffandole i capelli.
Nonostante Karen fosse ormai al sesto anno di Hogwarts,
dimostrava l’aspetto di una ragazzina di dodici o tredici anni e tutti, nel
gruppo, la chiamavano “sorellina”.
Sette sorelle non erano
poche: due, lei e Ciel, erano già agli ultimi anni
scuola, le altre invece, erano disseminate nei corsi successivi e, qualcuna,
doveva ancora entrare.
Sospirò sconsolata guardando
la massa di capelli biondissimi che ondeggiava aritmicamente sulla schiena di
quella che poteva essere chiamata “la sua migliore amica”.
* * *
Gardis mosse un passo dietro
l’altro, imbufalita come raramente le era accaduto di
essere.
Lui, ancora lui, maledetto,
maledettissimo!
-
Leonard! – berciò
aprendo con un solo gesto la porta che dava accesso alla stanza riservata alle
riunioni dei capitani di quidditch e ai Caposcuola
Una copia siglata della
Gazzetta del Profeta si abbassò circospetta rivelando l’affascinante sagoma di
Leonard, altrimenti detto suo fratello.
-
Bastardo, questo
non me lo dovevi fare, maledetto! – strillò mettendosi all’altro capo del
tavolo e lanciando solo parzialmente un’occhiata alla colazione faraonica
-
Impiastro! –
l’apostrofò tranquillo e sorridente sollevando la tazza di fine porcellana, che
conteneva una generosa dose di caffè nero e bollente, e usando il nomignolo che
lei detestava.
Gardis strinse i denti quando
gli occhi le caddero sulla cravatta allentata con i colori di Serpeverde: lei e suo fratello non potevano avere legami di
sangue, non era logicamente possibile! E neppure probabilisticamente!
Sua madre doveva aver tradito
papà col postino! O con chiunque altro, aveva fornicato con qualcuno, ma non
potevano essere fratelli!
-
Volevi parlarmi
di qualcosa? – le chiese mellifluo il biondo concentrando lo sguardo sulla
scritta ad inchiostro piuttosto che sulla silhouette della sorellina
Ancora!
Glielo faceva apposta!
Quanto lo odiava, maledetta
serpe bastarda!
-
Come ti sei
permesso di cambiare le partite a quel modo? Non sono assolutamente d’accordo!
Leonard Alphard
Malfoy sollevò prima gli occhi e poi le sopracciglia, regalandole uno sguardo
di superiorità che avrebbe intimato il rispetto perfino alla Regina
d’Inghilterra
-
Se voi grifoni
volete discutere della cosa, ne parlerò personalmente col Caposcuola
-
Non provare a
usare questa scusa! – sbraitò
-
Ma davvero? –
soffiò lui spostando, solo per un istante, gli occhi dal nero del caffè a
quelli bicolori della sorella.
Già, gli occhi.
Il piccolo neo e il grande
orgoglio: gli occhi.
Se lui aveva ereditato gli
occhi dorati di sua madre, sua sorella aveva deciso di non fare torto a nessuno
dei genitori e si era ritrovata con un occhio nocciola e uno celeste.
Uno d’oro e uno d’argento.
Era quella che veniva
chiamata eterochromia iridium
ovvero una formazione anomala dell’iride.
Sua sorella ne andava molto
fiera, anche se, con quei due colori, riusciva a mettere a disagio anche le
persone più decise e i professori stessi a volte avevano dei problemi a
guardarla semplicemente in faccia.
Se non fosse stata una sporca
Gryffindor, allora sarebbe diventata una Slytherin, la bastardaggine non
le mancava.
Ma ogni Malfoy, in fondo
all’anima, è un po’ bastardo e senz’altro la mite influenza dell’onore della
mamma non era riuscita a sradicare del tutto quella sadica tendenza che veniva
trasmessa assieme al secolare cognome.
Sorrise alla sorella,
ghignando come solo i Malfoy sapevano fare, un po’ il loro segno di
riconoscimento, il biglietto da visita.
Lo sguardo gli cadde su una
delle mani le cui unghie erano laccate di un acceso rosso sangue in maniera
assai vistosa.
Tutti a Hogwarts
sapevano cosa succedeva quando Gardis Malfoy si smaltava le unghie di rosso e
cioè: guai! E pessimo umore…
L’aveva dunque fatta
arrabbiare fino a quel punto?
Sì!
E ne gioì perché nessuno era
in grado di irritare sua sorella come lui e gli piaceva anche moltissimo farlo.
L’aria da angioletto si
dipinse sul suo volto e, grazie ai capelli biondo scuro e agli occhi dorati,
pareva davvero un cherubino.
Falso. Nessuno era come lui,
che, per come diceva la mamma, assomigliava fin troppo a suo padre quando aveva
la sua età.
-
Noi Grifondoro non giocheremo con gli Hufflepuff,
domenica – scandì la ragazza, perentoria – avevamo una partita con i corvi!
-
Non sono problemi
miei – rispose forte di essere il capitano delle serpi, oltre che il loro
stimato Caposcuola
-
Non permetterti
mai più! – sbraitò – chi credi di essere? È OVVIO che sono problemi tuoi!
Beh, era davvero arrabbiata…!
Qui la metteva sul personale.
* * *
Tre facce sbucarono dalla
porta e guardarono all’interno i due fratelli che litigavano.
Jeff, Jack e Karen sbirciarono
quello che poteva essere il preludio all’Apocalisse biblica, sintetizzata in
Leonard e Gardis Malfoy.
-
Non vorrei mai
trovarmi in mezzo a quei due – disse il moro asciutto
-
Sarebbero capaci
di strapparti il cuore dal petto e cucinarselo, se osassi interromperli quando
stanno litigando – gli fece eco il cugino
-
Non siate
sciocchi – li blandì Karen scuotendo il capo da vera
signorina – Gardis è una persona dolce e intelligente e Leonard…
-
Leonard cosa? –
la riprese Jack
-
Beh, Leonard è
così affascinante… - concluse con aria sognante, mentre le guance le si
arrossavano un poco
-
Non capisco
questo cosa c’entri, “sorellina” – puntualizzò Jeff –
è un bastardo come tutte le serpi
-
Sono sicura che
sia una brava persona, dopotutto è sempre galante con le ragazze
-
Io direi che è
“accondiscendente” – frecciò Potter – le colleziona come si collezionano
francobolli
-
Dicono che se ne
sia portate a letto un sacco – s’intromise Jeffrey –
un po’ lo invidio – ammise
-
Sono tutte
stupidaggini – bofonchiò lei, sapendo che, invece, corrispondevano a realtà.
Ogni ragazza a scuola aveva
avuto, nel corso dei suoi anni di studio, almeno una mezza infatuazione per
Leonard. Era il sogno proibito, lo adoravano e lo bramavano e per lui facevano
follie.
Leonard però era un ragazzo a
cui i legami non piacevano tanto e così saliva il numero di quelle che
passavano la notte nel suo letto, mentre stabile era quello delle fortunate che
potevano dichiarare di essere state le sue “fidanzate”: 0.
* * *
-
Se hai voglia di
litigare, dimmelo subito! – frecciò ancora la grifoncina,
urlando a squarciagola
Leonard sorrise, mettendo in
mostra i denti perfetti e i canini acuminati che facevano di lui un vampiro.
Cosa ci faceva un vampiro tra
i Malfoy? Beh, era successo tutto quando i suoi genitori erano ancora a scuola
e si erano cacciati nei guai al seguito di Potter senior e compagnia; con la
conclusione della battaglia finale, sua madre aveva rischiato la pelle e solo
con l’intervento della “zia” Evangeline era
sopravvissuta, peccato solo che il morso che le aveva dato per salvarla avesse
avuto qualche effetto collaterale sulla formazione del bambino che Hermione (a
quel tempo) Granger aveva nel grembo.
Ecco spiegato il mistero.
Non tutti erano a conoscenza
di quel segreto, in verità soltanto pochissimi e quei fortunati, o sfortunati
che fossero, avevano un certo timore delle conseguenze della vicinanza di
Leonard. Sua sorella, invece, faceva fuoco e fiamme, vampiro oppure no e,
senz’altro, non perdeva occasione per iniziare una discussione.
Lui e Gardis, alla fine, ma
molto fine, si volevano anche bene. Avevano storie strane e, probabilmente,
erano più simili di quanto avrebbero ammesso, per questo litigavano in quel
modo. Voleva bene alla sua sorellina minuta e fragile all’apparenza, ma col
temperamento di un autentico drago.
-
Non ho voglia di
litigare – rispose con noncuranza, sapendo che questo l’avrebbe fatta infuriare
ancora di più, ovviamente questo non c’entrava col volerle bene
-
A me sembra tutto
il contrario - sbuffò spazientita
-
Potresti sempre
accettare la cosa tranquillamente… - propose
-
Neppure per idea!
Hai cambiato le carte senza che avessimo cominciato a giocare. Non manderò i
grifoni contro gli Hufflepuff
-
Non intendo
tornare sulle mie decisioni – ribadì, sentendo una certa tensione nell’aria
-
Lo farai eccome!
Piuttosto contro di te! – scandì lei
-
Non voglio
scendere a patti con voi!
-
Lo farai!
-
No!
-
Sì!
-
No!
-
Adesso basta… -
una voce tranquilla comparve tra i due che, nel frattempo, si erano alzati in
piedi e stavano abbaiando come i cani al canile.
Una figura maschile era
stranamente apparsa tra di loro senza che riuscissero ad accorgersene e capelli
neri e occhi blu erano arrivati assieme a due mani tranquille che si erano
appoggiate sulle spalle dei fratelli, rimettendoli a sedere
-
Kitt? – chiamò
lei voltandosi e incontrando il sorriso rassicurante del suo migliore amico
-
Dovresti farti i cazzi tuoi, Chris, era un questione tra me e mia sorella –
sbuffò Leonard addentando un cornetto alla marmellata di ciliegie
-
Credevo che
dovessimo decidere tutti insieme – propose col solito fare diplomatico il Corvonero, allungando un braccio per servirsi di succo
d’arancia
-
Ma Kitt, dovevamo
giocare contro di voi! – protestò la ragazza
-
Stai zitta! –
bofonchiò Leonard – piuttosto, dove è finita quella tarda di Tassorosso? Credevo che dovessero esserci tutti i
Caposcuola – borbottò contrariato senza notare la figura rotondetta
e tranquilla della responsabile della casata dei Tassi.
-
Henrietta è in infermeria col morbillo – dichiarò il moro
servendosi di una fetta di pane spalmata di marmellata senza preoccuparsi
troppo del tono bellicoso della serpe
-
Già… e questo è
anche il motivo per cui l’Impiastro è venuto a perseguitarci… - generalmente
erano riunioni maschili dove si parlava di cose da maschio e Henrietta fuggiva dopo i primi tre minuti.
Gardis gli rifilò un’occhiata
al vetriolo insultandolo tra i denti.
-
Anche Cartrett? – s’informò Christopher volgendo su di lei gli
occhi di un blu limpido e screziato; Gardis non poté risparmiarsi di arrossire.
Suo fratello nascose un sorrisetto sotto il bordo della tazza.
-
Già… - balbettò
leggermente confusa
Christopher o, come lo
chiamava lei e lei soltanto, Kitt, era uno dei suoi più cari amici. La loro
amicizia, però, era diversa da quella che la legava a Jeff,
Jack, Karen o Hestia, forse
perché Kitt, ammettendolo, un poco le piaceva.
Si erano conosciuti il suo
primo giorno di scuola, sull’Espresso per Hogwarts,
ed era come se avessero deciso di essere amici dal nulla, senza neppure conoscersi,
probabilmente perché, a pelle, si trovavano stranamente simpatici come
difficilmente accade alle persone.
Eppure era successo.
Il secondo giorno di lezione
lo aveva incrociato per i corridoi e, come era accaduto la prima volta, non era
riuscita a impedirsi di essere felice e salutarlo raggiante, lui aveva
ricambiato il saluto e si era fermato a parlare con lei, poi si era offerto di
farle da guida e le aveva fatto fare il giro della scuola, l’aveva portata alla
torre dei gufi e le aveva mostrato i postini del mondo magico tra cui c’era
anche Edwige, ormai un po’ invecchiata ma ancora al servizio dei Potter, e un
barbagianni rossiccio che accompagnava Jeff.
Kitt si era sempre dimostrato
gentile e disponibile come se stare con lei gli facesse davvero piacere, una
volta gli aveva addirittura chiesto il perché e lui aveva risposto che era
perché lei era l’unica che riuscisse a farlo sentire se stesso e divertire
anche senza fare niente di particolare. Ogni tanto era un po’ scanzonato, ma
fondamentalmente una brava persona.
Non ricordava come il loro
rapporto si fosse infittito fino ad arrivare allo stadio attuale, ma poteva
dire senza ombra di dubbio che, da quel mattino sul treno, quella infatuazione
un po’ infantile per lui non era ancora scemata.
E nonostante nessuno lo
sapesse e fosse il suo piccolo segreto, si sentiva sempre troppo esposta quando
erano insieme.
Hestia, la sorella di Jack, diceva che, se lui fosse stato
una persona meno solitaria, probabilmente avrebbe riscosso un successo analogo
a quello di Leonard, ma a lui non piacevano la ressa e la folla e trascorreva
piuttosto in disparte il suo tempo.
Per questo andava fiera ed
era orgogliosa del fatto che la considerasse davvero sua amica e non
permettesse a nessuno di chiamarlo “Kitt”.
Lui aveva avuto un paio di
ragazze, al terzo anno, roba da poco che l’avevano spazientito prima ancora di
aver detto “ok” alle loro proposte; una si era molto
arrabbiata quando aveva saputo che la piccola Malfoy lo chiamava in un modo
diverso da tutti gli altri, così aveva provato a fare altrettanto e a prendere
il suo posto.
Hogwarts quell’anno non aveva conosciuto scenata più
memorabile di quella che il giovane Ravenclaw,
generalmente tranquillo e pacato, aveva fatto alla sua compagna, mollandola poi
sola, piangente e quasi terrorizzata, in mezzo al corridoio, spaventata dalla
reazione incontrollata che aveva avuto lui.
Così “Kitt” era solo per lei
e quei piccoli episodi la aiutavano nella sua storia quotidiana, sapendo che, nonostante
fosse una Malfoy e figlia di una Granger e il coraggio non le mancasse, i suoi
sentimenti verso di lui non avrebbero visto la luce.
-
Chris, vedi un
po’ di spiegarmi perché dobbiamo stare qui a romperci la mattina del sabato –
borbottò Leonard abbassando il quotidiano e aspettando una risposta
soddisfacente.
Il rapporto tra Leonard e
Christopher era controverso, più che altro perchè la serpe ne diceva peste e
corna, ma alla fine erano grandi amici e questo lui lo sapeva, così come lo
sapevano Chris e Gardis.
-
Guarda il lato
positivo, hai un banchetto luculliano di fronte a te, non devi stare ammassato
in Sala Grande per accaparrarti una fetta di pane e…
-
E tu sei quello
che vedi sempre il bicchiere mezzo pieno
Chris sorrise.
-
Ad ogni modo,
perché siamo qui?
-
Bisogna discutere
della partita di domenica – rispose il corvo – eppoi c’è una questione nuova
-
Che cosa? –
esclamarono in coro i due fratelli, l’altro sorrise
Senza mettersi fretta,
addentò il suo pane imburrato lasciando sulle spine i due litigiosi Malfoy che
cominciarono chi a picchiettare nervoso le unghie sulla tovaglia e chi a
passare ritmicamente l’indice sul bordo sottile del bicchiere, producendo il
caratteristico suono vibrante.
Era divertente metterli alle
strette perché si spazientivano di nulla, Gardis una volta gli aveva detto che
sotto quell’aspetto le ricordava lo zio Blaise,
avrebbe voluto conoscerlo.
-
Dunque –
incominciò un attimo prima che la Grifondoro e lo Slytherin l’assalissero di male parole – a quanto pare per
le festività natalizie la scuola ospiterà in via del tutto eccezionale una
delegazione di studenti stranieri
-
Interessante… -
concesse Leonard pregustando già la sfilata di studentesse
-
Ad ogni modo, ai
Caposcuola è stato affidato il compito di approntare tutto il necessario:
trasporto, alloggio, lezioni, orario, feste…
-
Feste? – chiese
allarmata la piccola Gardis
-
Sì, la
festicciola di Natale, sai, quella schifezza a cui Silente tiene tanto… - da
orgogliosa Gryffindor si premurò di disintegrare
l’altro Malfoy nella stanza con lo sguardo
-
No no – corresse invece Kitt – hanno intenzione di celebrare
una grande festa di Capodanno
-
Come quella ai
tempi di mamma e papà! – esultò la giovane che sognava da una vita una festa a Hogwarts
-
Già, peccato che
l’ultima volta ci sia stato un… uh… piccolo incidente di percorso – sottolineò
il biondo riferendosi alla sua nascita
-
Già – borbottò
l’altra
-
Ad ogni modo
tocca a noi – terminò Chris
-
Se la Chips ha messo in quarantena Cartrett,
difficilmente potrà incominciare la cosa… ci toccherà sorbirci la piccola peste
per tutto il tempo – si lamentò il verde-argento
-
Tua sorella
invece è un acquisto prezioso – lo rimbeccò Chris – ci aiuterà col lavoro
-
Bene, sorellina,
fai anche il mio e liberaci da tutta questa faccenda
-
Un corno! –
sibilò pericolosa lei
-
La McGranitt vuole che ci incontriamo qui ogni domenica per
discuterne – annuì ancora il Ravenclaw
-
Solo perché lei
soffre d’insonnia non è detto che anche noi dobbiamo essere in piedi alle sei
del mattino… - rispose appoggiando i fogli di carta e terminando di mangiare
Leonard soffriva stranamente
di pressione bassa e tirarlo giù dal letto era senza ombra di dubbio un compito
a cui nessuno aspirava. Le ragazze che rimanevano con lui per la notte se la
filavano sempre prima dell’alba nel timore di quello che lui avrebbe potuto
fare loro se al mattino avessero osato disturbare il suo adorato riposo.
-
Prima di
dileguarti – precisò la sorella – vedi almeno di decidere della partita di
domenica
-
Perché? Non
giocate con gli Hufflepuff? – indagò ghignante
Leonard ripiegando il giornale con un gesto molto simile a quello di suo padre,
Gardis si morse il labbro, doveva ammazzarlo.
-
Hai detto o Hufflepuff o Slytherin? – chiese,
il fratello annuì
-
Bene, scelgo gli Slytherin
-
Cheeee??? – esclamò incredulo l’altro
Kitt sorseggiò il suo tè
tranquillamente, sorridendo e sapendo che lei non avrebbe potuto agire in
maniera diversa, si pulì appena la bocca col tovagliolo, come se non avvertisse
le vibrazioni omicide che passavano nello stretto spazio tra i due fratelli.
-
Ho detto che
giochiamo insieme, fratellino
E il ghigno made-in-malfoy si dipinse anche sulle sue labbra con un
gesto di superiorità che fece sbuffare sonoramente l’altro Malfoy
-
Non approverò
mai! – sputò infine il ragazzo arrabbiato
-
Credimi, farò
tutto il possibile per romperti le uova nel paniere. Proprio come hai fatto tu.
– non era una minaccia da prendere alla leggera, quantomeno dai troppo
inesperti, per quanto lo riguardava, però, diciassette anni di convivenza col
tornado biondo che aveva davanti erano stati sufficienti a insegnarli che,
testardo lui e testarda lei, non c’era modo di decidere chi avesse la testa più
dura.
-
Te la stai
andando a cercare, sorellina, ricordati che siamo comunque delle serpi… -
Gardis gli rivolse appena un’occhiata
-
E noi siamo dei Gryffindor, credi che ci faremo mettere i piedi in testa?
No.
Negli ultimi sei anni, e cioè
da quando sua sorella era stata ammessa in via del tutto eccezionale nella
squadra dei grifoni, non c’era stata una partita che le loro due squadre
fossero riuscite a terminare in maniera diversa dal pareggio.
Poteva acchiappare quel santo
boccino cento volte che sua sorella avrebbe fatto altrettanti goal nei dieci
secondi che lo avrebbe inseguito.
Casualmente, nonostante tutti
avrebbero detto che sarebbe diventata una cercatrice anche lei, alla fine aveva
scelto di fare la cacciatrice e pareva stranamente
soddisfatta e orgogliosa del proprio compito.
Sbuffò.
-
Ci vediamo in
Sala Grande – disse malamente alzandosi e uscendo dalla porta, rivolgendo solo
un’occhiata ai tre ragazzi seduti fuori che stavano aspettando che la sorella
uscisse.
-
Giochiamo
assieme? – gli chiese Jeff Weasley,
incauto come sempre. Con l’umore nero che si ritrovava come minimo quella
domenica avrebbe ordinato ai suoi battitori di ammazzarlo
-
Pessimi come
siete, mia sorella ha scelto male a farvi giocare con noi – annunciò
regalandogli un’occhiata di superiorità
Jeff non si spaventò più di tanto, potevano fare schifo
quanto volevano, ma se Gardis giocava contro Leonard, allora non c’era da
preoccuparsi, riusciva sempre a dare il meglio di sé quando grifoni e serpi si
scontravano, nell’ultima partita aveva segnato da sola 3 goal da 50 punti
ciascuno!
Scosse la testa vedendo il
biondo che si allontanava incazzoso e lanciò
un’occhiata ai due che stavano ancora dentro: la cosa rischiava di andare per
le lunghe.
Gardis era una persona che
non prendeva mai niente con calma, il suo motto era finire tutto il prima
possibile col minimo sforzo e col massimo rendimento; non poteva negare che
fosse un’ottima filosofia, peccato che lei fosse l’unica seguace di suddetta
dottrina che riuscisse a portarla a termine come esigeva la regola.
Ma c’era una cosa che,
invece, la faceva rilassare ed era Christopher Black.
Non sapeva come quei due si
fossero conosciuti, ma ricordava che al primo anno parlavano già e
trascorrevano un sacco di tempo assieme, discorrendo di questo e quello. E
adesso pareva proprio uno di quei momenti destinati a durare più di quanto lui avrebbe
voluto.
Guardò gli altri seduti sul
pavimento: Karen stava dondolando le gambe e giocando
col filo del maglioncino, Jack, invece, lo fissava
come se sapesse a cosa stava pensando.
-
Andiamo anche
noi, verrà notte prima che Gardis esca da qui.
Prontamente Potter si rialzò
e spolverò i pantaloni scuri che facevano da calamita per i pelucchi
del tappeto. Karen li guardò, poi dovette ammettere a
se stessa che avevano ragione e li seguì mentre si allontanavano.
* * *
-
Un giorno o
l’altro Leonard mi farà ammattire – sentenziò la bionda addentando una fetta di
torta ai pinoli e pulendosi subito dopo col tovagliolo bianco che le stava
accanto, Kitt le rivolse un sorriso fraterno sorseggiando il tè scuro dalla
tazza.
Per quella volta si astenne
dal parlare. In genere aveva la tendenza a comportarsi troppo da fratello
maggiore in quelle situazioni, ma se, per esempio, le avesse detto che
Leonard non l’aveva fatto apposta a girare il calendario delle partite,
beh,
E se le avesse proposto che,
magari, lo faceva per il suo bene, con ogni probabilità avrebbe
arricciato le labbra decretando che l’unica cosa che suo fratello aveva fatto
per il suo bene da quando era nata era entrare in una Casa diversa dalla sua.
Alla fine anche Leonard era
una “brava” persona, certo, era una serpe, quindi era brava nel senso che si
intende per una serpe, ma non era bastardo come certi suoi compagni. E voleva
davvero molto bene alla dolce Gardis.
Pure lei, a ben riflettere,
era un fiore irto di spine!
Ma così erano i Malfoy e
sapeva che nessuno dei due sarebbe voluto cambiare di tanto così.
La guardò mentre si versava
dell’altro tè, era teina dipendente, beveva sempre quando era nervosa. E
ovviamente non poteva non notare quel color sangue che risaltava sulle unghie…
doveva essere davvero furiosa quando aveva lasciato i dormitori, stavolta il Caposcuola di Serpeverde aveva davvero superato se stesso, probabilmente
perché era a conoscenza di quanto lei, e i grifoni in generale, ci tenessero a
battersi contro loro Corvi.
A ben rifletterci, anche la
prima volta che lui e Gardis avevano parlato l’argomento era stato il quidditch, adoravano entrambi volare e lei era una cacciatrice nata. Per quanto lo riguardava, preferiva
starsene tra i suoi anelli e parare pluffe varie che
scorrazzavano nella sua linea di campo: era un portiere e ne andava fiero.
Gli piaceva giocare contro i
grifoni perché significava battersi seriamente contro Gardis e lei dava sempre
il massimo in partita.
Facevano allenamento
rispettivamente quattro giorni a settimana, e ogni tanto si allenavano insieme,
però gli pareva sempre che lei si trattenesse prima di lanciare, se lanciava
con tutta se stessa significava che c’era un pubblico multicolore a guardarla,
professori schierati, Canon al microfono e il
tabellone che girava come una trottola: insomma, erano in partita.
-
Kitt, mi ascolti?
– scandì lei sbuffando, vedendolo immerso nei suoi pensieri, le sorrise e lei
arrossì
-
Ero
soprappensiero – si giustificò
-
Appunto, allora
non hai sentito nulla di quello che ho detto, vero? – il ragazzo scosse il capo
-
Puoi ripetere?
-
Ti ho chiesto se
giochi con me, questa sera. Voglio allenarmi per domani.
-
Sei proprio
decisa a sbaragliare tuo fratello, eh? – un energico assenso mosse i capelli
chiari della grifondoro – mi spiace, non posso
Gli occhi colorati
s’incupirono mentre metteva il broncio, assomigliava davvero ad una di quelle
bambole da ragazze che si vendono nei negozi di lusso, le mancava solamente il
vestitino d’organza e il cappello a tesa larga e poteva essere scambiata per
una creatura di porcellana.
-
Perché? –
borbottò lei, lui sorrise
-
I miei compagni
mia ammazzerebbero. Giocherai contro Leonard, certo, ma la domenica dopo
giocheremo assieme, che diranno se mi vedranno mentre svolazzo per il campo con
te? E con quel tempo, poi… - in effetti la Gazzetta aveva previsto pioggia per
quella sera
-
Ma vedrai che Trott e gli altri non faranno storie – protestò la bionda
riferendosi ad uno dei compagni di squadra di Kitt
-
Tu lo dici, ma io
già mi immagino una bella secchiata d’acqua fredda domattina come sveglia del
buongiorno…
Era un’usanza che c’era dai
corvi. A differenza dei grifoni e delle serpi che si malmenavano a sangue, da
loro utilizzavano metodi molto più sottili, anche se altamente pericolosi visto
che una bella strigliata mattutina con l’acqua gelida a ottobre rischiava di
mandarti in paradiso almeno la metà dei neuroni appena svegli…
-
Vedrai che non ti
faranno niente – insisté lei – voi Ravenclaw siete
sempre così bravi – Kitt sorrise sardonico, non era proprio vero, ma se si
paragonavano alle spedizioni punitive di Leonard, beh, TUTTI erano degli
angioletti.
-
No
-
Eddai…
Gardis sapeva essere testarda
e irresistibile, quando ci si metteva, e lui, da bravo fratello maggiore, non
era capace di dirle di no.
Per quell’anno, però, si era
fermamente imposto di riuscire a spuntarla almeno su metà delle loro
discussioni o avrebbe cominciato a viziarla più di quanto il burbero fratello
maggiore Malfoy facesse da solo.
-
Non voglio
prendermi una doccia fredda per causa tua e sono molto stanco
-
Allora stanotte
vieni a dormire al Grifondoro, i tuoi compagni non ti
tormenteranno domani, saranno troppo sfiniti dal “giorno libero”…
Chris si fermò con la tazza a
mezz’aria e la guardò sorpreso e confuso per poi scoppiare a ridere sonoramente
e attirarsi un’occhiata imbestialita e una scettica.
C’era una cosa, una
particolarità di Gardis che la rendeva un po’ strana ed era la sua totale
ingenuità su certe cose. No, si era espresso male, in realtà sapeva
perfettamente quello che succedeva tra uomini e donne, essendo una Malfoy era
impossibile non saperlo, però non se ne curava.
Viveva come se a nessuno
importasse che lei ospitasse un ragazzo in camera sua.
Ma soprattutto, al di là di
quello che potevano pensare gli altri, a lei non interessava.
Certo, i grifoni non
avrebbero fatto una piega visto che la conoscevano e con ogni probabilità
sarebbero venuti in processione a ringraziarlo per aver allenato a loro
capitana, così come lo avrebbero protetto contro le eventuali rappresaglie, ma
ciò non toglieva che qualcuno avrebbe comunque potuto pensare che sarebbe potuto
succedere qualcosa in una camera, di notte, al buio.
Lei non prendeva minimamente
in considerazione la cosa e questo era il buffo, soprattutto se si andava anche
solo a contare il numero di ragazze che, invece, erano finire nel letto di
Leonard e non certo per dormire.
Sotto certi aspetti i due
fratelli non si somigliavano molto.
-
Sei troppo
ingenua, signorina… - la prese in giro toccandole la punta del naso perfetto
ereditato dalla mamma
-
Perché? – ecco,
appunto
-
Perché potrei
pensare di approfittarne…
Che non si credesse che
Christopher Black fosse sempre mite e gentile come quando era insieme a
Leonard, in realtà aveva un carattere un po’ pazzerello, era Leonard stesso a
tirare fuori la sua parte buona perché la bastardaggine
del nuovo Principe delle Serpi era sufficiente per entrambi. Lui era gentile
con chi non conosceva per potersene rimanere sulle sue, ma con lei, con Gardis
Malfoy, beh, diciamo che si lasciava andare. Era davvero se stesso se erano
insieme.
Perché? Boh,
chissà, se Leonard aiutava la sua tranquillità mentale, Gardis riusciva a
contagiarlo con la sua sicurezza e lo provocava con quella sua ingenuità. Ed
era l’unica con cui si sentisse davvero a suo agio, anche a dire certe cose.
-
Pfff, so che non lo faresti – borbottò lei levando il
tovagliolo dalle ginocchia
-
Ah sì?
La ragazza arrossì.
Se lui stava credendo che lei
non avesse preso in considerazione l’idea di rimanersene un po’ insieme e
potersi poi vantare con se stessa di aver trascorso la notte con un ragazzo
(poco importava che fosse a dormire), beh, si sbagliava.
Ma aveva il sacrosanto
terrore che se solo avesse provato a dirgli quello che sentiva davvero lui
sarebbe fuggito e aveva molti motivi di crederlo.
Prese un bel respiro,
guardarlo negli occhi dopo aver detto una cosa del genere equivaleva a fare
karakiri, ma doveva dimostrargli che non lo stava attirando in una trappola e
non lo stava facendo.
Gli occhi, uno azzurro e uno
nocciola, si sollevarono in quelli blu oltremare del Ravenclaw
di fronte a lei e vi rimasero. Non sarebbe servito simulare lacrime, gioia,
tristezza, tradimento, quelle stupidaggini che usano le ragazze, insomma, Kitt
era il suo migliore amico e gli voleva bene: se non potevano stare insieme,
ebbene, si sarebbe accontentata di averlo sempre con sé ed essere la sua
confidente e un po’ la sua mamma.
Certo era che con lui era
sempre sincera. Tranne su una cosa.
-
D’accordo, ma
voglio andare nel bagno dei Prefetti del Grifondoro
-
Che, scherzi? Ma
occorre la parola d’ordine! Perché proprio da noi?
-
Il nostro è in
ristrutturazione
-
E quello dei
Tassi? – inutile provare con quello delle serpi, era territorio privato di
Leonard e neppure i suoi Prefetti ormai avevano il permesso di accedervi
-
Vuoi allenarti sì
o no?
-
Certo!
-
Bene, allora TU
mi porterai al bagno dei Prefetti del Grifondoro
-
Traditore –
mormorò sommessamente, lui rise e le scompigliò i capelli – d’accordo. – e poi
rise anche lei; la guardò.
Forse Gardis non era proprio
e solo la sua sorellina o la sua migliore amica. Forse c’era qualcosa di
più.
* * *
Spazio autrice:
ciao a tutti! Eccomi tornata col capitolo promesso.
Allora, facciamo un bel po’
di precisazioni, soprattutto sui personaggi, anche perché mi piacerebbe dire
qualcosa anche io su di loro…
Gardis è un peperino, di
sicuro, a differenza di sua madre che era tutta composta e a modino, lei si lascia parecchio andare su certe cose e
questo credo che l’abbia ereditato dal papà. Grazie al cielo sua lei che Leonard
si sono lasciati alle spalle quelle panzane sulla purezza del sangue e altre cretinaggini. In compenso lei è un autentica furia, le
piace il quidditch e in genere fa mille cose
contemporaneamente, ma questi sono aspetti che si vedranno presto nella storia.
Era da molto che sognavo di
creare un personaggio con gli occhi di colore differente, ma ho sempre creduto
che sarebbe stata una caratteristica sprecata per un personaggio di contorno e
di certo nella storia precedente non potevo dire che Draco aveva gli occhi di
colore diverso dall’azzurro, è uno di quei dettagli che rendono affascinante il
personaggio. Gardis, grazie al cielo, porta questi occhi con un orgoglio tutto
suo e tutto Malfoy, di quelli che non si vergognano di niente. È un personaggio
che amo molto perché ha molta forza di carattere, a differenza di sua madre, e
le idee piuttosto chiare.
Leonard è il mio piccolo
cammeo adorato, una specie di neoDraco con le dovute
modifiche, a cominciare da occhi e capelli. Dal papà, in compenso, è riuscito
ad ereditare tutte le pessime abitudini che fanno di lui un bel cattivo di
quelli affascinanti. Sì, è un vampiro, come il conte Dracula,
ma sul perché non muoia di sete tornerò in futuro perché le idee non mi
mancano.
Kitt: ho dovuto trovargli un
soprannome diverso da Chris perché bisognava diversificare il rapporto che
Gardis ha con lui da quello degli altri. Il loro legame è molto particolare, ma
per il momento non posso scendere nei dettagli più di tanto perché è un
personaggio che si scopre via via, sennò rovino
tutto.
Faccio qualche chiarimento
anche sulle parentele, credo che siano un poco confuse, perché…
Hestia e Jack sono fratelli gemelli e hanno tanto come
Gardis, esattamente come Karen e Jeff,
frequentano il 6° anno.
Leonard, Kitt, Ciel, Lillis e Blaze sono al 7° anno e sono i grandi della storia. A differenza
dell’altra ho differenziato un po’ di più gli anni di corso.
Compariranno poi gli altri
fratelli e sorelle, soprattutto di Karen e Ciel e qualche parente qua e là.
E non dimenticate Blaise! Anche lui tornerà, gli sono troppo affezionata per
non riproporlo…
Per quanto riguarda Seraphin e Aisley, si parlerà di
loro in futuro, ma posso confermare che sono ancora fidanzati.
Adesso passo ai ringraziamenti,
spero che questo capitolo vi sia piaciuto come il precedente e mi auguro che mi
lascerete una nuova recensione! Ciao e un bacione
grande a tutti quanti!
Nyssa
_Nana_: sono
contenta che il primo capitolo sia risultato intrigante, gli inizi delle fic sono sempre problematici, me la cavo meglio nella fase
centrale della storia, in genere XD
Per quanto riguarda le
parentele, invece, spero di essere stata più chiara ora perché so che sono un
po’ complicate…
Ehehe, sì, questa volta ho proprio intenzione di scrivere
tutto quello che voglio e di usare tutti i cappy che
mi servono, ho una storia in mente che è un po’ complicata e non voglio
rovinarla :)
Spero che ti piaccia anche
questo cappy, a presto e un bacio, Nyssa
Lord Martiya: già, Neville ha fatto faville! Presto rientrerà in
scena Eva-sensei e ho in programma di inserire anche
qualche altro personaggio del maestro Akamatsu, si
prestano bene alla storia che ho in mente… spero che anche questo cappy ti piaccia, anche se i primi in genere sono quasi
sempre introduttivi e quindi succede sempre poco… ciao e a presto! Nyssa
Lisanna Baston: mi dispiace di essere un po’ cattiva con i personaggi
che ti stanno simpatici, scusami davvero, però, se può consolarti, in questa
storia non li tratterò troppo male, tutt’altro! Per
il momento è comparso solo Jeff dei figli di Ron e Pansy, però chissà che non
arrivino anche le sue due sorelline…
Gardis è un personaggio che
amo moltissimo anche io, esattamente come amo le coppie che fanno scintille,
adoro anche le persone come lei. Mi auguro che ti piaccia anche questo nuovo
capitolo e spero di leggere una tua nuova recensione! Ciao e un bacione, Nyssa
Killkenny: rispondo alle tue domande e ne pongo una anche io:
1)
Evangeline è ancora a Hogwarts, anche
se si parlerà di lei più avanti, fa ancora l’insegnante di Difesa e, purtroppo
per Piton, non può spodestarla così facilmente
2)
Sì, ho sentito
parlare di certi allievi, anche se vorrei chiedere a te e a Lord se mi
rimandate le loro schede perché credo di averle perse per sbaglio, davvero
scusa. Ad ogni modo progetto una loro apparizione, anche se non tra i
personaggi principali, spero che questo non vi offenda…
Ecco la mia domanda (che
casualmente non c’entra nulla): il tuo nick è
ispirato al nome della città e della birra irlandese?
Ciao e a presto e grazie per
il voto stratosferico ^^
Nyssa
Maky91: ciao
e benvenuta! Mi fa sempre piacere conoscere gli appassionati delle Relazioni e
non importa se non hai mai recensito né quella né Amore Selvatico, in compenso
mi fa molto piacere trovare il tuo nome tra le rec di
questa mia nuova fic!
Mi fa piacere sapere che
seguirai la storia fino alla fine e spero di leggere presto una tua nuova
recensione! Ciao e un bacio, Nyssa
Akiko:
ciao! chebellochebello sei tornata anche tu! Se tu
sei contenta di aver ritrovato un’autrice io sono contenta di aver ritrovato
una lettrice! Neville è proprio una chicca, ma penso che ci stia bene a fare il
ministro, tutt’al più, se non dovesse andare, posso
sempre deporlo, ma vedrai che col tempo s’è fatto assennato a sufficienza per
quel ruolo.
Ehehe, è un po’ presto per dire che i personaggi non te la
contano giusta, aspetta di conoscere quelli nuovi…
Spero che ti piaccia anche
questo cappy, ciao e un bacione
grandissimo alla mia ritrovata! Nyssa
Semplicementeme:
ehehe, credo che di quel prospetto ne avrai bisogno perché
il bello deve ancora arrivare, anche se prometto di andarci più leggera con le
parentele, questa volta… o almeno credo XP
Sì, confermo, la storia
girerà sui figli di Draco, Herm, Harry, Ron ecc, però ciò non vuol dire che non vedremo mai più i
loro genitori, tutt’altro! Progetto di farli apparire
ogni tanto anche perché mi serviranno in determinate occasioni.
Su Kitt non posso dire
niente, al momento è uno studente come tutti gli altri, anonimo (per modo di
dire).
Per quanto riguarda
Pitone Rowena,
torneranno anche loro, più avanti e si scoprirà cosa ne è stato di loro, al
momento non svelo niente. Che Sirius e Piton si vogliano bene forse è un po’ eccessivo, certo è
che i rapporti si sono un po’ allentati, non cercano di ammazzarsi ogni volta
che si vedono, soprattutto perché la loro vita è stata costellata di molti
lutti di cui si sentono responsabili.
Leonard è un vampiro e su
tutti i perché che possano venirti su di lui arriverò a tempo debito, ci sono
delle risposte a tutto, non intendo lasciare altri interrogativi in sospeso.
Aisley e Fin sono fidanzati, mentre di Eva e Zach si parlerà ancora, purtroppo al primo e al secondo cappy non posso fare troppi spoiler sennò la storia mi si
sgretola tutta…
Ciao carissima a presto e
spero che ti piaccia anche questo nuovo aggiornamento, un bacione
grande! Nyssa
Queensol:
ciao e benvenuta! Mi fa piacere conoscere una fan delle Relazioni, non credevo
che avesse tutte queste persone che la seguivano, ma tanto meglio! Eh già, a
dispetto di quello che mi sono sempre detta alla fine sono caduta anche io nel
vortice delle saghe familiari ed eccoci qui alle prese coi figli dei vecchi
protagonisti.
Mi fa piacere sapere che
rileggendo la fic venga trasmesso ancora qualcosa, io
purtroppo come autrice (e avendola riletta troppe volte, soprattutto
spezzettata), non sono un giudice sufficientemente obiettivo.
In effetti ho dato quel
titolo per il fatto che Gardis è al centro della vicenda, è lei che tesse le
fila e il mezzo che uso per far agire e parlare gli altri e poi… per qualcosa
che accadrà in futuro.
Leonard, come ho detto, è un
autentico principe azzurro, solo che non è bravo come i personaggi delle
favole, anzi! A dirla senza giri di parole è uno che si approfitta sempre delle
situazioni e che non ha paura di agire come crede.
Il fatto che sia bello era
scontato,c one due genitori come Draco ed Herm difficilmente
sarebbe uscito un ciospo… anche io adoro i vampiri,
anche se non voglio fare di Hogwarts il nuovo
castello di Dracula, però ci sarà qualche riferimento
e qualche flash su di loro.
Spero che la fic continui a piacerti esattamente come i miei personaggi
e mi auguro che sia lo stesso per questo mio nuovo capitolo, aspetto quindi di
conoscere la tua opinione, ciao e a prestissimo! Nyssa
Jennybrava:
ciao e bentornata anche a te! Quanta gente si incontra pubblicando di nuovo… ovvio
che mi ricordo di te!
Alla fine ho ceduto alla
tentazione e ho scritto questo seguito, innanzi tutto perché la vicenda aveva
bisogno di alcuni chiarimenti e quindi, quale scusa migliore per crearci
intorno una nuova avventura? Certo i personaggi non saranno proprio tutti più
quelli della zia Rowling, però prometto di impegnarmi
per creare qualcosa all’altezza!
Ehehe, Gardis è la mia bambolina, un po’ quello che vorrei
essere, un po’ quello che sono e un po’ il risultato naturale che si ottiene
mescolando Draco ed Herm versione nervi a fior di
pelle.
Cristopher invece è una delle new entry e tornerà parecchio
assieme a qualche altro che deve ancora apparire (tutto al suo momento).
Mi fa piacere che la fic abbia la tua approvazione fin dall’inizio, come sai
incominciare una nuova storia è sempre il mio cruccio ^_^
Non preoccuparti se non
potrai recensire sempre, il tuo viaggio è molto importante e anche in un posto
bellissimo e pieno di storia! Ti auguro di divertirti e magari quando tornerai,
e immagino che la storia sarà ancora in corso, potrai continuare a recensire ^^
Ciao e auguri di buon viaggio
e buone vacanze! Nyssa