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Autore: Nyssa    02/07/2008    10 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Era ottobre alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, gli alberi del giardino perdevano le foglie, coprendo le acque scure del Lago Nero di una sottile coltre marrone

Premessa: ciao a tutti! Sono ben sei anni che non ci vediamo… eh già, nella mia storia il tempo passa in fretta, ma non bisogna dimenticare che anche i cattivi ogni tanto hanno bisogno di organizzarsi e dopo la batosta che Harry, Draco & co. Hanno inflitto a mangiamorte e simili, beh, credo che occorrerà loro moooooolto tempo per rimpinguare le loro fila.

Sono davvero felice di vedere quante persone hanno recensito il primo capitolo e intanto ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri per passare un buon esame, grazie davvero di cuore ♥

Adesso vi lascio alla lettura di questo capitolo, ci vediamo in fondo per tutte le considerazioni del caso, ciao!

Nyssa

 

*          *          *

 

Era ottobre alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, gli alberi del giardino perdevano le foglie, coprendo le acque scure del Lago Nero di una sottile coltre marrone.

Il cielo era nascosto e nuvole grigie trapuntate di bianco veleggiavano nell’azzurro annunciando un temporale per i prossimi giorni, esattamente come aveva profetizzato la Gazzetta nell’edizione della domenica precedente.

Le mura della scuola erano esattamente come diciotto anni prima: alte e imponenti nella loro struttura gotica a guglie; i tetti appuntiti svettavano e sembrava quasi che le banderuole delle torri riuscissero a lambire appena le sagome più chiare del cielo.

 

I passi cadenzati della studentessa scandirono il suo passaggio per i corridoi di Hogwarts mentre i ragazzi, più grandi e più piccoli, si spostavano dai lati, appiattendosi contro le pareti, sapendo perfettamente cosa quegli occhi volevano dire.

-          Gardis!

Karen la rincorse svoltando appena l’angolo che dalle scale del Grifondoro immetteva al secondo piano, dove erano gli uffici dei professori e alcune aule.

Allungò un braccio e chiamò di nuovo il nome della ragazza, finendo, però, per inciampare nei suoi piedi e far cadere i quaderni che teneva tra le braccia.

Si rialzò in fretta, spolverando la gonna della divisa rosso-oro e raccattando dal pavimento i tomi, guardando la figura bionda che si stava allontanando sempre di più lungo il passaggio di pietra. Senza darsi per vinta si rimise all’inseguimento della sua compagna nel tentativo di raggiungerla.

 

Jacob Potter e Jeffrey Weasley svoltarono in quel momento nel corridoio principale e si videro sfrecciare davanti Gardis Malfoy; seppero che era lei, non c’erano dubbi.

Karen si era data all’inseguimento o, meglio, alla maratona, visto che il passo della bionda era tutt’altro che tranquillo.

La ragazza, ansimante e affaticata, riconobbe i suoi compagni e, cogliendo la palla al balzo, rifilò a Jack i propri libri mentre accelerava più che poteva, sapendo che difficilmente sarebbe riuscita a tenere il passo dell’altra.

 

-          Unghie rosse! – scandì Jack con un sorriso divertito sulle labbra, scompigliandosi i capelli scuri

Una risata accompagnò la battuta e vide Jeff sorridere a sua volta

-          Chissà che cosa le ha fatto, questa volta – si domandò il rosso che, come suo padre, aveva il viso costellato di efelidi

-          Ehi, Karen, dov’è mia sorella? – urlò poi il nuovo Potter alla ragazza che gli aveva mollato i libri in mano

Karen Longbottom, secondogenita di Neville e Daphne Longbottom, si voltò appena cercando di non perdere il ritmo dell’atleta e allungò il braccio nella direzione opposta

-          In Sala Grande con McMillan! – urlò sentendo già il fiato mancare

Jack scosse la testa sconsolato pensando alla sua gemella che era casualmente in compagnia di un ragazzo.

-          Che facciamo, le inseguiamo? – domandò al rosso che aveva affianco e indicando con la testa il corridoio di gente atterrita

Senza dire una parola in più, i due imboccarono la direzione.

Si poteva dire che lui e Jeffry Weasley fossero più gemelli di quanto lo fosse con Hestia, Gardis, invece, era un mondo tutto a parte, lei era gemella solo con se stessa e con il suo orgoglio, rigorosamente Malfoy, chiaro.

 

*          *          *

 

-          Mi vuoi dire che cosa succede? – chiese mezza morta Karen riuscendo a raggiungere la bionda Gryffindor dalle unghie laccate di rosso

La risposta che ottenne fu un sommesso “maledetto” mormorato mordendo le labbra e accelerando ancora di più.

Decise di rallentare, rendendosi finalmente conto che difficilmente sarebbe riuscita a fare tre cose contemporaneamente: camminare come se avessero i Dissennatori alle calcagna, parlare e non morire.

Aspettò che anche gli altri due la raggiungessero e decisero di seguire con calma l’ultimogenita dei Malfoy.

-          Che le hanno fatto? – chiese Jack sentendosi cavaliere e continuando a reggere i quaderni

-          Credo che c’entri Leonard – ammise Karen interpretando il maschile di “maledetto”, facendo ondeggiare i boccoli color caramello e aggiustandosi il cerchietto scomposto – come facciano a detestarsi tanto, poi, non lo capisco – ammise ancora la ragazzina

-          Questo perché tu non hai fratelli – le fece notare Jeff, l’atro confermò

Jacob aveva una sorella gemella, due fratellini e una più piccola che non erano ancora entrati a Hogwarts, Jeff, invece, aveva due sorelline al secondo anno, entrambe al Grifondoro, come tutti nella storia dei Weasley, tutti tranne una: Lillis.

-          Le mie sorelle non mi hanno mai fatta dannare così tanto – ammise con aria sconsolata

-          Sì e vorrei averle anche io le tue sei sorelle – confermò con aria sognante il rosso, arruffandole i capelli.

Nonostante Karen fosse ormai al sesto anno di Hogwarts, dimostrava l’aspetto di una ragazzina di dodici o tredici anni e tutti, nel gruppo, la chiamavano “sorellina”.

Sette sorelle non erano poche: due, lei e Ciel, erano già agli ultimi anni scuola, le altre invece, erano disseminate nei corsi successivi e, qualcuna, doveva ancora entrare.

Sospirò sconsolata guardando la massa di capelli biondissimi che ondeggiava aritmicamente sulla schiena di quella che poteva essere chiamata “la sua migliore amica”.

 

*          *          *

 

Gardis mosse un passo dietro l’altro, imbufalita come raramente le era accaduto di essere.

Lui, ancora lui, maledetto, maledettissimo!

-          Leonard! – berciò aprendo con un solo gesto la porta che dava accesso alla stanza riservata alle riunioni dei capitani di quidditch e ai Caposcuola

Una copia siglata della Gazzetta del Profeta si abbassò circospetta rivelando l’affascinante sagoma di Leonard, altrimenti detto suo fratello.

-          Bastardo, questo non me lo dovevi fare, maledetto! – strillò mettendosi all’altro capo del tavolo e lanciando solo parzialmente un’occhiata alla colazione faraonica

-          Impiastro! – l’apostrofò tranquillo e sorridente sollevando la tazza di fine porcellana, che conteneva una generosa dose di caffè nero e bollente, e usando il nomignolo che lei detestava.

Gardis strinse i denti quando gli occhi le caddero sulla cravatta allentata con i colori di Serpeverde: lei e suo fratello non potevano avere legami di sangue, non era logicamente possibile! E neppure probabilisticamente!

Sua madre doveva aver tradito papà col postino! O con chiunque altro, aveva fornicato con qualcuno, ma non potevano essere fratelli!

-          Volevi parlarmi di qualcosa? – le chiese mellifluo il biondo concentrando lo sguardo sulla scritta ad inchiostro piuttosto che sulla silhouette della sorellina

Ancora!

Glielo faceva apposta!

Quanto lo odiava, maledetta serpe bastarda!

-          Come ti sei permesso di cambiare le partite a quel modo? Non sono assolutamente d’accordo!

Leonard Alphard Malfoy sollevò prima gli occhi e poi le sopracciglia, regalandole uno sguardo di superiorità che avrebbe intimato il rispetto perfino alla Regina d’Inghilterra

-          Se voi grifoni volete discutere della cosa, ne parlerò personalmente col Caposcuola

-          Non provare a usare questa scusa! – sbraitò la bionda GardisCartrett si è preso il morbillo e la Chips l’ha confinato in quarantena, sono io la delegata

-          Ma davvero? – soffiò lui spostando, solo per un istante, gli occhi dal nero del caffè a quelli bicolori della sorella.

Già, gli occhi.

Il piccolo neo e il grande orgoglio: gli occhi.

Se lui aveva ereditato gli occhi dorati di sua madre, sua sorella aveva deciso di non fare torto a nessuno dei genitori e si era ritrovata con un occhio nocciola e uno celeste.

Uno d’oro e uno d’argento.

Era quella che veniva chiamata eterochromia iridium ovvero una formazione anomala dell’iride.

Sua sorella ne andava molto fiera, anche se, con quei due colori, riusciva a mettere a disagio anche le persone più decise e i professori stessi a volte avevano dei problemi a guardarla semplicemente in faccia.

Se non fosse stata una sporca Gryffindor, allora sarebbe diventata una Slytherin, la bastardaggine non le mancava.

Ma ogni Malfoy, in fondo all’anima, è un po’ bastardo e senz’altro la mite influenza dell’onore della mamma non era riuscita a sradicare del tutto quella sadica tendenza che veniva trasmessa assieme al secolare cognome.

 

Sorrise alla sorella, ghignando come solo i Malfoy sapevano fare, un po’ il loro segno di riconoscimento, il biglietto da visita.

Lo sguardo gli cadde su una delle mani le cui unghie erano laccate di un acceso rosso sangue in maniera assai vistosa.

Tutti a Hogwarts sapevano cosa succedeva quando Gardis Malfoy si smaltava le unghie di rosso e cioè: guai! E pessimo umore…

L’aveva dunque fatta arrabbiare fino a quel punto?

Sì!

E ne gioì perché nessuno era in grado di irritare sua sorella come lui e gli piaceva anche moltissimo farlo.

L’aria da angioletto si dipinse sul suo volto e, grazie ai capelli biondo scuro e agli occhi dorati, pareva davvero un cherubino.

Falso. Nessuno era come lui, che, per come diceva la mamma, assomigliava fin troppo a suo padre quando aveva la sua età.

-          Noi Grifondoro non giocheremo con gli Hufflepuff, domenica – scandì la ragazza, perentoria – avevamo una partita con i corvi!

-          Non sono problemi miei – rispose forte di essere il capitano delle serpi, oltre che il loro stimato Caposcuola

-          Non permetterti mai più! – sbraitò – chi credi di essere? È OVVIO che sono problemi tuoi!

Beh, era davvero arrabbiata…!

Qui la metteva sul personale.

 

*          *          *

 

Tre facce sbucarono dalla porta e guardarono all’interno i due fratelli che litigavano.

Jeff, Jack e Karen sbirciarono quello che poteva essere il preludio all’Apocalisse biblica, sintetizzata in Leonard e Gardis Malfoy.

-          Non vorrei mai trovarmi in mezzo a quei due – disse il moro asciutto

-          Sarebbero capaci di strapparti il cuore dal petto e cucinarselo, se osassi interromperli quando stanno litigando – gli fece eco il cugino

-          Non siate sciocchi – li blandì Karen scuotendo il capo da vera signorina – Gardis è una persona dolce e intelligente e Leonard…

-          Leonard cosa? – la riprese Jack

-          Beh, Leonard è così affascinante… - concluse con aria sognante, mentre le guance le si arrossavano un poco

-          Non capisco questo cosa c’entri, “sorellina” – puntualizzò Jeff – è un bastardo come tutte le serpi

-          Sono sicura che sia una brava persona, dopotutto è sempre galante con le ragazze

-          Io direi che è “accondiscendente” – frecciò Potter – le colleziona come si collezionano francobolli

-          Dicono che se ne sia portate a letto un sacco – s’intromise Jeffrey – un po’ lo invidio – ammise

-          Sono tutte stupidaggini – bofonchiò lei, sapendo che, invece, corrispondevano a realtà.

Ogni ragazza a scuola aveva avuto, nel corso dei suoi anni di studio, almeno una mezza infatuazione per Leonard. Era il sogno proibito, lo adoravano e lo bramavano e per lui facevano follie.

Leonard però era un ragazzo a cui i legami non piacevano tanto e così saliva il numero di quelle che passavano la notte nel suo letto, mentre stabile era quello delle fortunate che potevano dichiarare di essere state le sue “fidanzate”: 0.

 

*          *          *

 

-          Se hai voglia di litigare, dimmelo subito! – frecciò ancora la grifoncina, urlando a squarciagola

Leonard sorrise, mettendo in mostra i denti perfetti e i canini acuminati che facevano di lui un vampiro.

Cosa ci faceva un vampiro tra i Malfoy? Beh, era successo tutto quando i suoi genitori erano ancora a scuola e si erano cacciati nei guai al seguito di Potter senior e compagnia; con la conclusione della battaglia finale, sua madre aveva rischiato la pelle e solo con l’intervento della “zia” Evangeline era sopravvissuta, peccato solo che il morso che le aveva dato per salvarla avesse avuto qualche effetto collaterale sulla formazione del bambino che Hermione (a quel tempo) Granger aveva nel grembo.

Ecco spiegato il mistero.

Non tutti erano a conoscenza di quel segreto, in verità soltanto pochissimi e quei fortunati, o sfortunati che fossero, avevano un certo timore delle conseguenze della vicinanza di Leonard. Sua sorella, invece, faceva fuoco e fiamme, vampiro oppure no e, senz’altro, non perdeva occasione per iniziare una discussione.

Lui e Gardis, alla fine, ma molto fine, si volevano anche bene. Avevano storie strane e, probabilmente, erano più simili di quanto avrebbero ammesso, per questo litigavano in quel modo. Voleva bene alla sua sorellina minuta e fragile all’apparenza, ma col temperamento di un autentico drago.

-          Non ho voglia di litigare – rispose con noncuranza, sapendo che questo l’avrebbe fatta infuriare ancora di più, ovviamente questo non c’entrava col volerle bene

-          A me sembra tutto il contrario - sbuffò spazientita

-          Potresti sempre accettare la cosa tranquillamente… - propose

-          Neppure per idea! Hai cambiato le carte senza che avessimo cominciato a giocare. Non manderò i grifoni contro gli Hufflepuff

-          Non intendo tornare sulle mie decisioni – ribadì, sentendo una certa tensione nell’aria

-          Lo farai eccome! Piuttosto contro di te! – scandì lei

-          Non voglio scendere a patti con voi!

-          Lo farai!

-          No!

-          Sì!

-          No!

 

-          Adesso basta… - una voce tranquilla comparve tra i due che, nel frattempo, si erano alzati in piedi e stavano abbaiando come i cani al canile.

Una figura maschile era stranamente apparsa tra di loro senza che riuscissero ad accorgersene e capelli neri e occhi blu erano arrivati assieme a due mani tranquille che si erano appoggiate sulle spalle dei fratelli, rimettendoli a sedere

-          Kitt? – chiamò lei voltandosi e incontrando il sorriso rassicurante del suo migliore amico

-          Dovresti farti i cazzi tuoi, Chris, era un questione tra me e mia sorella – sbuffò Leonard addentando un cornetto alla marmellata di ciliegie

-          Credevo che dovessimo decidere tutti insieme – propose col solito fare diplomatico il Corvonero, allungando un braccio per servirsi di succo d’arancia

-          Ma Kitt, dovevamo giocare contro di voi! – protestò la ragazza

-          Stai zitta! – bofonchiò Leonard – piuttosto, dove è finita quella tarda di Tassorosso? Credevo che dovessero esserci tutti i Caposcuola – borbottò contrariato senza notare la figura rotondetta e tranquilla della responsabile della casata dei Tassi.

-          Henrietta è in infermeria col morbillo – dichiarò il moro servendosi di una fetta di pane spalmata di marmellata senza preoccuparsi troppo del tono bellicoso della serpe

-          Già… e questo è anche il motivo per cui l’Impiastro è venuto a perseguitarci… - generalmente erano riunioni maschili dove si parlava di cose da maschio e Henrietta fuggiva dopo i primi tre minuti.

Gardis gli rifilò un’occhiata al vetriolo insultandolo tra i denti.

-          Anche Cartrett? – s’informò Christopher volgendo su di lei gli occhi di un blu limpido e screziato; Gardis non poté risparmiarsi di arrossire. Suo fratello nascose un sorrisetto sotto il bordo della tazza.

-          Già… - balbettò leggermente confusa

Christopher o, come lo chiamava lei e lei soltanto, Kitt, era uno dei suoi più cari amici. La loro amicizia, però, era diversa da quella che la legava a Jeff, Jack, Karen o Hestia, forse perché Kitt, ammettendolo, un poco le piaceva.

Si erano conosciuti il suo primo giorno di scuola, sull’Espresso per Hogwarts, ed era come se avessero deciso di essere amici dal nulla, senza neppure conoscersi, probabilmente perché, a pelle, si trovavano stranamente simpatici come difficilmente accade alle persone.

Eppure era successo.

Il secondo giorno di lezione lo aveva incrociato per i corridoi e, come era accaduto la prima volta, non era riuscita a impedirsi di essere felice e salutarlo raggiante, lui aveva ricambiato il saluto e si era fermato a parlare con lei, poi si era offerto di farle da guida e le aveva fatto fare il giro della scuola, l’aveva portata alla torre dei gufi e le aveva mostrato i postini del mondo magico tra cui c’era anche Edwige, ormai un po’ invecchiata ma ancora al servizio dei Potter, e un barbagianni rossiccio che accompagnava Jeff.

 

Kitt si era sempre dimostrato gentile e disponibile come se stare con lei gli facesse davvero piacere, una volta gli aveva addirittura chiesto il perché e lui aveva risposto che era perché lei era l’unica che riuscisse a farlo sentire se stesso e divertire anche senza fare niente di particolare. Ogni tanto era un po’ scanzonato, ma fondamentalmente una brava persona.

Non ricordava come il loro rapporto si fosse infittito fino ad arrivare allo stadio attuale, ma poteva dire senza ombra di dubbio che, da quel mattino sul treno, quella infatuazione un po’ infantile per lui non era ancora scemata.

E nonostante nessuno lo sapesse e fosse il suo piccolo segreto, si sentiva sempre troppo esposta quando erano insieme.

 

Hestia, la sorella di Jack, diceva che, se lui fosse stato una persona meno solitaria, probabilmente avrebbe riscosso un successo analogo a quello di Leonard, ma a lui non piacevano la ressa e la folla e trascorreva piuttosto in disparte il suo tempo.

Per questo andava fiera ed era orgogliosa del fatto che la considerasse davvero sua amica e non permettesse a nessuno di chiamarlo “Kitt”.

Lui aveva avuto un paio di ragazze, al terzo anno, roba da poco che l’avevano spazientito prima ancora di aver detto “ok” alle loro proposte; una si era molto arrabbiata quando aveva saputo che la piccola Malfoy lo chiamava in un modo diverso da tutti gli altri, così aveva provato a fare altrettanto e a prendere il suo posto.

Hogwarts quell’anno non aveva conosciuto scenata più memorabile di quella che il giovane Ravenclaw, generalmente tranquillo e pacato, aveva fatto alla sua compagna, mollandola poi sola, piangente e quasi terrorizzata, in mezzo al corridoio, spaventata dalla reazione incontrollata che aveva avuto lui.

Così “Kitt” era solo per lei e quei piccoli episodi la aiutavano nella sua storia quotidiana, sapendo che, nonostante fosse una Malfoy e figlia di una Granger e il coraggio non le mancasse, i suoi sentimenti verso di lui non avrebbero visto la luce.

 

-          Chris, vedi un po’ di spiegarmi perché dobbiamo stare qui a romperci la mattina del sabato – borbottò Leonard abbassando il quotidiano e aspettando una risposta soddisfacente.

Il rapporto tra Leonard e Christopher era controverso, più che altro perchè la serpe ne diceva peste e corna, ma alla fine erano grandi amici e questo lui lo sapeva, così come lo sapevano Chris e Gardis.

-          Guarda il lato positivo, hai un banchetto luculliano di fronte a te, non devi stare ammassato in Sala Grande per accaparrarti una fetta di pane e…

-          E tu sei quello che vedi sempre il bicchiere mezzo pieno

Chris sorrise.

-          Ad ogni modo, perché siamo qui?

-          Bisogna discutere della partita di domenica – rispose il corvo – eppoi c’è una questione nuova

-          Che cosa? – esclamarono in coro i due fratelli, l’altro sorrise

Senza mettersi fretta, addentò il suo pane imburrato lasciando sulle spine i due litigiosi Malfoy che cominciarono chi a picchiettare nervoso le unghie sulla tovaglia e chi a passare ritmicamente l’indice sul bordo sottile del bicchiere, producendo il caratteristico suono vibrante.

Era divertente metterli alle strette perché si spazientivano di nulla, Gardis una volta gli aveva detto che sotto quell’aspetto le ricordava lo zio Blaise, avrebbe voluto conoscerlo.

-          Dunque – incominciò un attimo prima che la Grifondoro e lo Slytherin l’assalissero di male parole – a quanto pare per le festività natalizie la scuola ospiterà in via del tutto eccezionale una delegazione di studenti stranieri

-          Interessante… - concesse Leonard pregustando già la sfilata di studentesse

-          Ad ogni modo, ai Caposcuola è stato affidato il compito di approntare tutto il necessario: trasporto, alloggio, lezioni, orario, feste…

-          Feste? – chiese allarmata la piccola Gardis

-          Sì, la festicciola di Natale, sai, quella schifezza a cui Silente tiene tanto… - da orgogliosa Gryffindor si premurò di disintegrare l’altro Malfoy nella stanza con lo sguardo

-          No no – corresse invece Kitt – hanno intenzione di celebrare una grande festa di Capodanno

-          Come quella ai tempi di mamma e papà! – esultò la giovane che sognava da una vita una festa a Hogwarts

-          Già, peccato che l’ultima volta ci sia stato un… uh… piccolo incidente di percorso – sottolineò il biondo riferendosi alla sua nascita

-          Già – borbottò l’altra

-          Ad ogni modo tocca a noi – terminò Chris

-          Se la Chips ha messo in quarantena Cartrett, difficilmente potrà incominciare la cosa… ci toccherà sorbirci la piccola peste per tutto il tempo – si lamentò il verde-argento

-          Tua sorella invece è un acquisto prezioso – lo rimbeccò Chris – ci aiuterà col lavoro

-          Bene, sorellina, fai anche il mio e liberaci da tutta questa faccenda

-          Un corno! – sibilò pericolosa lei

-          La McGranitt vuole che ci incontriamo qui ogni domenica per discuterne – annuì ancora il Ravenclaw

-          Solo perché lei soffre d’insonnia non è detto che anche noi dobbiamo essere in piedi alle sei del mattino… - rispose appoggiando i fogli di carta e terminando di mangiare

Leonard soffriva stranamente di pressione bassa e tirarlo giù dal letto era senza ombra di dubbio un compito a cui nessuno aspirava. Le ragazze che rimanevano con lui per la notte se la filavano sempre prima dell’alba nel timore di quello che lui avrebbe potuto fare loro se al mattino avessero osato disturbare il suo adorato riposo.

-          Prima di dileguarti – precisò la sorella – vedi almeno di decidere della partita di domenica

-          Perché? Non giocate con gli Hufflepuff? – indagò ghignante Leonard ripiegando il giornale con un gesto molto simile a quello di suo padre, Gardis si morse il labbro, doveva ammazzarlo.

-          Hai detto o Hufflepuff o Slytherin? – chiese, il fratello annuì

-          Bene, scelgo gli Slytherin

-          Cheeee??? – esclamò incredulo l’altro

Kitt sorseggiò il suo tè tranquillamente, sorridendo e sapendo che lei non avrebbe potuto agire in maniera diversa, si pulì appena la bocca col tovagliolo, come se non avvertisse le vibrazioni omicide che passavano nello stretto spazio tra i due fratelli.

-          Ho detto che giochiamo insieme, fratellino

E il ghigno made-in-malfoy si dipinse anche sulle sue labbra con un gesto di superiorità che fece sbuffare sonoramente l’altro Malfoy

-          Non approverò mai! – sputò infine il ragazzo arrabbiato

-          Credimi, farò tutto il possibile per romperti le uova nel paniere. Proprio come hai fatto tu. – non era una minaccia da prendere alla leggera, quantomeno dai troppo inesperti, per quanto lo riguardava, però, diciassette anni di convivenza col tornado biondo che aveva davanti erano stati sufficienti a insegnarli che, testardo lui e testarda lei, non c’era modo di decidere chi avesse la testa più dura.

-          Te la stai andando a cercare, sorellina, ricordati che siamo comunque delle serpi… - Gardis gli rivolse appena un’occhiata

-          E noi siamo dei Gryffindor, credi che ci faremo mettere i piedi in testa?

No.

Negli ultimi sei anni, e cioè da quando sua sorella era stata ammessa in via del tutto eccezionale nella squadra dei grifoni, non c’era stata una partita che le loro due squadre fossero riuscite a terminare in maniera diversa dal pareggio.

Poteva acchiappare quel santo boccino cento volte che sua sorella avrebbe fatto altrettanti goal nei dieci secondi che lo avrebbe inseguito.

Casualmente, nonostante tutti avrebbero detto che sarebbe diventata una cercatrice anche lei, alla fine aveva scelto di fare la cacciatrice e pareva stranamente soddisfatta e orgogliosa del proprio compito.

Sbuffò.

-          Ci vediamo in Sala Grande – disse malamente alzandosi e uscendo dalla porta, rivolgendo solo un’occhiata ai tre ragazzi seduti fuori che stavano aspettando che la sorella uscisse.

-          Giochiamo assieme? – gli chiese Jeff Weasley, incauto come sempre. Con l’umore nero che si ritrovava come minimo quella domenica avrebbe ordinato ai suoi battitori di ammazzarlo

-          Pessimi come siete, mia sorella ha scelto male a farvi giocare con noi – annunciò regalandogli un’occhiata di superiorità

Jeff non si spaventò più di tanto, potevano fare schifo quanto volevano, ma se Gardis giocava contro Leonard, allora non c’era da preoccuparsi, riusciva sempre a dare il meglio di sé quando grifoni e serpi si scontravano, nell’ultima partita aveva segnato da sola 3 goal da 50 punti ciascuno!

 

Scosse la testa vedendo il biondo che si allontanava incazzoso e lanciò un’occhiata ai due che stavano ancora dentro: la cosa rischiava di andare per le lunghe.

Gardis era una persona che non prendeva mai niente con calma, il suo motto era finire tutto il prima possibile col minimo sforzo e col massimo rendimento; non poteva negare che fosse un’ottima filosofia, peccato che lei fosse l’unica seguace di suddetta dottrina che riuscisse a portarla a termine come esigeva la regola.

Ma c’era una cosa che, invece, la faceva rilassare ed era Christopher Black.

Non sapeva come quei due si fossero conosciuti, ma ricordava che al primo anno parlavano già e trascorrevano un sacco di tempo assieme, discorrendo di questo e quello. E adesso pareva proprio uno di quei momenti destinati a durare più di quanto lui avrebbe voluto.

Guardò gli altri seduti sul pavimento: Karen stava dondolando le gambe e giocando col filo del maglioncino, Jack, invece, lo fissava come se sapesse a cosa stava pensando.

-          Andiamo anche noi, verrà notte prima che Gardis esca da qui.

Prontamente Potter si rialzò e spolverò i pantaloni scuri che facevano da calamita per i pelucchi del tappeto. Karen li guardò, poi dovette ammettere a se stessa che avevano ragione e li seguì mentre si allontanavano.

 

*          *          *

 

-          Un giorno o l’altro Leonard mi farà ammattire – sentenziò la bionda addentando una fetta di torta ai pinoli e pulendosi subito dopo col tovagliolo bianco che le stava accanto, Kitt le rivolse un sorriso fraterno sorseggiando il tè scuro dalla tazza.

Per quella volta si astenne dal parlare. In genere aveva la tendenza a comportarsi troppo da fratello maggiore in quelle situazioni, ma se, per esempio, le avesse detto che Leonard non l’aveva fatto apposta a girare il calendario delle partite, beh, la piccola Malfoy avrebbe impiegato mezzo secondo a dimostrargli che, invece, era proprio quello che voleva e con ogni probabilità Leonard, in quella circostanza, l’avrebbe anche aiutata.

E se le avesse proposto che, magari, lo faceva per il suo bene, con ogni probabilità avrebbe arricciato le labbra decretando che l’unica cosa che suo fratello aveva fatto per il suo bene da quando era nata era entrare in una Casa diversa dalla sua.

Alla fine anche Leonard era una “brava” persona, certo, era una serpe, quindi era brava nel senso che si intende per una serpe, ma non era bastardo come certi suoi compagni. E voleva davvero molto bene alla dolce Gardis.

Pure lei, a ben riflettere, era un fiore irto di spine!

Ma così erano i Malfoy e sapeva che nessuno dei due sarebbe voluto cambiare di tanto così.

La guardò mentre si versava dell’altro tè, era teina dipendente, beveva sempre quando era nervosa. E ovviamente non poteva non notare quel color sangue che risaltava sulle unghie… doveva essere davvero furiosa quando aveva lasciato  i dormitori, stavolta il Caposcuola di Serpeverde aveva davvero superato se stesso, probabilmente perché era a conoscenza di quanto lei, e i grifoni in generale, ci tenessero a battersi contro loro Corvi.

A ben rifletterci, anche la prima volta che lui e Gardis avevano parlato l’argomento era stato il quidditch, adoravano entrambi volare e lei era una cacciatrice nata. Per quanto lo riguardava, preferiva starsene tra i suoi anelli e parare pluffe varie che scorrazzavano nella sua linea di campo: era un portiere e ne andava fiero.

Gli piaceva giocare contro i grifoni perché significava battersi seriamente contro Gardis e lei dava sempre il massimo in partita.

Facevano allenamento rispettivamente quattro giorni a settimana, e ogni tanto si allenavano insieme, però gli pareva sempre che lei si trattenesse prima di lanciare, se lanciava con tutta se stessa significava che c’era un pubblico multicolore a guardarla, professori schierati, Canon al microfono e il tabellone che girava come una trottola: insomma, erano in partita.

 

-          Kitt, mi ascolti? – scandì lei sbuffando, vedendolo immerso nei suoi pensieri, le sorrise e lei arrossì

-          Ero soprappensiero – si giustificò

-          Appunto, allora non hai sentito nulla di quello che ho detto, vero? – il ragazzo scosse il capo

-          Puoi ripetere?

-          Ti ho chiesto se giochi con me, questa sera. Voglio allenarmi per domani.

-          Sei proprio decisa a sbaragliare tuo fratello, eh? – un energico assenso mosse i capelli chiari della grifondoro – mi spiace, non posso

Gli occhi colorati s’incupirono mentre metteva il broncio, assomigliava davvero ad una di quelle bambole da ragazze che si vendono nei negozi di lusso, le mancava solamente il vestitino d’organza e il cappello a tesa larga e poteva essere scambiata per una creatura di porcellana.

-          Perché? – borbottò lei, lui sorrise

-          I miei compagni mia ammazzerebbero. Giocherai contro Leonard, certo, ma la domenica dopo giocheremo assieme, che diranno se mi vedranno mentre svolazzo per il campo con te? E con quel tempo, poi… - in effetti la Gazzetta aveva previsto pioggia per quella sera

-          Ma vedrai che Trott e gli altri non faranno storie – protestò la bionda riferendosi ad uno dei compagni di squadra di Kitt

-          Tu lo dici, ma io già mi immagino una bella secchiata d’acqua fredda domattina come sveglia del buongiorno…

Era un’usanza che c’era dai corvi. A differenza dei grifoni e delle serpi che si malmenavano a sangue, da loro utilizzavano metodi molto più sottili, anche se altamente pericolosi visto che una bella strigliata mattutina con l’acqua gelida a ottobre rischiava di mandarti in paradiso almeno la metà dei neuroni appena svegli…

-          Vedrai che non ti faranno niente – insisté lei – voi Ravenclaw siete sempre così bravi – Kitt sorrise sardonico, non era proprio vero, ma se si paragonavano alle spedizioni punitive di Leonard, beh, TUTTI erano degli angioletti.

-          No

-          Eddai

Gardis sapeva essere testarda e irresistibile, quando ci si metteva, e lui, da bravo fratello maggiore, non era capace di dirle di no.

Per quell’anno, però, si era fermamente imposto di riuscire a spuntarla almeno su metà delle loro discussioni o avrebbe cominciato a viziarla più di quanto il burbero fratello maggiore Malfoy facesse da solo.

-          Non voglio prendermi una doccia fredda per causa tua e sono molto stanco

-          Allora stanotte vieni a dormire al Grifondoro, i tuoi compagni non ti tormenteranno domani, saranno troppo sfiniti dal “giorno libero”…

Chris si fermò con la tazza a mezz’aria e la guardò sorpreso e confuso per poi scoppiare a ridere sonoramente e attirarsi un’occhiata imbestialita e una scettica.

 

C’era una cosa, una particolarità di Gardis che la rendeva un po’ strana ed era la sua totale ingenuità su certe cose. No, si era espresso male, in realtà sapeva perfettamente quello che succedeva tra uomini e donne, essendo una Malfoy era impossibile non saperlo, però non se ne curava.

Viveva come se a nessuno importasse che lei ospitasse un ragazzo in camera sua.

Ma soprattutto, al di là di quello che potevano pensare gli altri, a lei non interessava.

Certo, i grifoni non avrebbero fatto una piega visto che la conoscevano e con ogni probabilità sarebbero venuti in processione a ringraziarlo per aver allenato a loro capitana, così come lo avrebbero protetto contro le eventuali rappresaglie, ma ciò non toglieva che qualcuno avrebbe comunque potuto pensare che sarebbe potuto succedere qualcosa in una camera, di notte, al buio.

Lei non prendeva minimamente in considerazione la cosa e questo era il buffo, soprattutto se si andava anche solo a contare il numero di ragazze che, invece, erano finire nel letto di Leonard e non certo per dormire.

Sotto certi aspetti i due fratelli non si somigliavano molto.

-          Sei troppo ingenua, signorina… - la prese in giro toccandole la punta del naso perfetto ereditato dalla mamma

-          Perché? – ecco, appunto

-          Perché potrei pensare di approfittarne…

 

Che non si credesse che Christopher Black fosse sempre mite e gentile come quando era insieme a Leonard, in realtà aveva un carattere un po’ pazzerello, era Leonard stesso a tirare fuori la sua parte buona perché la bastardaggine del nuovo Principe delle Serpi era sufficiente per entrambi. Lui era gentile con chi non conosceva per potersene rimanere sulle sue, ma con lei, con Gardis Malfoy, beh, diciamo che si lasciava andare. Era davvero se stesso se erano insieme.

Perché? Boh, chissà, se Leonard aiutava la sua tranquillità mentale, Gardis riusciva a contagiarlo con la sua sicurezza e lo provocava con quella sua ingenuità. Ed era l’unica con cui si sentisse davvero a suo agio, anche a dire certe cose.

-          Pfff, so che non lo faresti – borbottò lei levando il tovagliolo dalle ginocchia

-          Ah sì?

La ragazza arrossì.

Se lui stava credendo che lei non avesse preso in considerazione l’idea di rimanersene un po’ insieme e potersi poi vantare con se stessa di aver trascorso la notte con un ragazzo (poco importava che fosse a dormire), beh, si sbagliava.

Ma aveva il sacrosanto terrore che se solo avesse provato a dirgli quello che sentiva davvero lui sarebbe fuggito e aveva molti motivi di crederlo.

Prese un bel respiro, guardarlo negli occhi dopo aver detto una cosa del genere equivaleva a fare karakiri, ma doveva dimostrargli che non lo stava attirando in una trappola e non lo stava facendo.

Gli occhi, uno azzurro e uno nocciola, si sollevarono in quelli blu oltremare del Ravenclaw di fronte a lei e vi rimasero. Non sarebbe servito simulare lacrime, gioia, tristezza, tradimento, quelle stupidaggini che usano le ragazze, insomma, Kitt era il suo migliore amico e gli voleva bene: se non potevano stare insieme, ebbene, si sarebbe accontentata di averlo sempre con sé ed essere la sua confidente e un po’ la sua mamma.

Certo era che con lui era sempre sincera. Tranne su una cosa.

 

-          D’accordo, ma voglio andare nel bagno dei Prefetti del Grifondoro

-          Che, scherzi? Ma occorre la parola d’ordine! Perché proprio da noi?

-          Il nostro è in ristrutturazione

-          E quello dei Tassi? – inutile provare con quello delle serpi, era territorio privato di Leonard e neppure i suoi Prefetti ormai avevano il permesso di accedervi

-          Vuoi allenarti sì o no?

-          Certo!

-          Bene, allora TU mi porterai al bagno dei Prefetti del Grifondoro

-          Traditore – mormorò sommessamente, lui rise e le scompigliò i capelli – d’accordo. – e poi rise anche lei; la guardò.

 

Forse Gardis non era proprio e solo la sua sorellina o la sua migliore amica. Forse c’era qualcosa di più.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ciao a tutti! Eccomi tornata col capitolo promesso.

Allora, facciamo un bel po’ di precisazioni, soprattutto sui personaggi, anche perché mi piacerebbe dire qualcosa anche io su di loro…

Gardis è un peperino, di sicuro, a differenza di sua madre che era tutta composta e a modino, lei si lascia parecchio andare su certe cose e questo credo che l’abbia ereditato dal papà. Grazie al cielo sua lei che Leonard si sono lasciati alle spalle quelle panzane sulla purezza del sangue e altre cretinaggini. In compenso lei è un autentica furia, le piace il quidditch e in genere fa mille cose contemporaneamente, ma questi sono aspetti che si vedranno presto nella storia.

Era da molto che sognavo di creare un personaggio con gli occhi di colore differente, ma ho sempre creduto che sarebbe stata una caratteristica sprecata per un personaggio di contorno e di certo nella storia precedente non potevo dire che Draco aveva gli occhi di colore diverso dall’azzurro, è uno di quei dettagli che rendono affascinante il personaggio. Gardis, grazie al cielo, porta questi occhi con un orgoglio tutto suo e tutto Malfoy, di quelli che non si vergognano di niente. È un personaggio che amo molto perché ha molta forza di carattere, a differenza di sua madre, e le idee piuttosto chiare.

Leonard è il mio piccolo cammeo adorato, una specie di neoDraco con le dovute modifiche, a cominciare da occhi e capelli. Dal papà, in compenso, è riuscito ad ereditare tutte le pessime abitudini che fanno di lui un bel cattivo di quelli affascinanti. Sì, è un vampiro, come il conte Dracula, ma sul perché non muoia di sete tornerò in futuro perché le idee non mi mancano.

Kitt: ho dovuto trovargli un soprannome diverso da Chris perché bisognava diversificare il rapporto che Gardis ha con lui da quello degli altri. Il loro legame è molto particolare, ma per il momento non posso scendere nei dettagli più di tanto perché è un personaggio che si scopre via via, sennò rovino tutto.

 

Faccio qualche chiarimento anche sulle parentele, credo che siano un poco confuse, perché…

Hestia e Jack sono fratelli gemelli e hanno tanto come Gardis, esattamente come Karen e Jeff, frequentano il 6° anno.

Leonard, Kitt, Ciel, Lillis e Blaze sono al 7° anno e sono i grandi della storia. A differenza dell’altra ho differenziato un po’ di più gli anni di corso.

Compariranno poi gli altri fratelli e sorelle, soprattutto di Karen e Ciel e qualche parente qua e là.

E non dimenticate Blaise! Anche lui tornerà, gli sono troppo affezionata per non riproporlo…

Per quanto riguarda Seraphin e Aisley, si parlerà di loro in futuro, ma posso confermare che sono ancora fidanzati.

 

Adesso passo ai ringraziamenti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto come il precedente e mi auguro che mi lascerete una nuova recensione! Ciao e un bacione grande a tutti quanti!

Nyssa

 

_Nana­_: sono contenta che il primo capitolo sia risultato intrigante, gli inizi delle fic sono sempre problematici, me la cavo meglio nella fase centrale della storia, in genere XD

Per quanto riguarda le parentele, invece, spero di essere stata più chiara ora perché so che sono un po’ complicate…

Ehehe, sì, questa volta ho proprio intenzione di scrivere tutto quello che voglio e di usare tutti i cappy che mi servono, ho una storia in mente che è un po’ complicata e non voglio rovinarla :)

Spero che ti piaccia anche questo cappy, a presto e un bacio, Nyssa

 

Lord Martiya: già, Neville ha fatto faville! Presto rientrerà in scena Eva-sensei e ho in programma di inserire anche qualche altro personaggio del maestro Akamatsu, si prestano bene alla storia che ho in mente… spero che anche questo cappy ti piaccia, anche se i primi in genere sono quasi sempre introduttivi e quindi succede sempre poco… ciao e a presto! Nyssa

 

Lisanna Baston: mi dispiace di essere un po’ cattiva con i personaggi che ti stanno simpatici, scusami davvero, però, se può consolarti, in questa storia non li tratterò troppo male, tutt’altro! Per il momento è comparso solo Jeff dei figli di Ron e Pansy, però chissà che non arrivino anche le sue due sorelline…

Gardis è un personaggio che amo moltissimo anche io, esattamente come amo le coppie che fanno scintille, adoro anche le persone come lei. Mi auguro che ti piaccia anche questo nuovo capitolo e spero di leggere una tua nuova recensione! Ciao e un bacione, Nyssa

 

Killkenny: rispondo alle tue domande e ne pongo una anche io:

1)      Evangeline è ancora a Hogwarts, anche se si parlerà di lei più avanti, fa ancora l’insegnante di Difesa e, purtroppo per Piton, non può spodestarla così facilmente

2)      Sì, ho sentito parlare di certi allievi, anche se vorrei chiedere a te e a Lord se mi rimandate le loro schede perché credo di averle perse per sbaglio, davvero scusa. Ad ogni modo progetto una loro apparizione, anche se non tra i personaggi principali, spero che questo non vi offenda…

Ecco la mia domanda (che casualmente non c’entra nulla): il tuo nick è ispirato al nome della città e della birra irlandese?

Ciao e a presto e grazie per il voto stratosferico ^^

Nyssa

 

Maky91: ciao e benvenuta! Mi fa sempre piacere conoscere gli appassionati delle Relazioni e non importa se non hai mai recensito né quella né Amore Selvatico, in compenso mi fa molto piacere trovare il tuo nome tra le rec di questa mia nuova fic!

La piccola Gardis, che però ormai non è più tanto piccola, è un autentica piccola peste e Kitt, beh, Kitt è Kitt e di lui si scoprirà più avanti. Sul fatto che gliene farò vedere delle belle… credo che tu stia sottovalutando la storia che ho in mente perché sarà un autentico girone dantesco, ihihihih

Mi fa piacere sapere che seguirai la storia fino alla fine e spero di leggere presto una tua nuova recensione! Ciao e un bacio, Nyssa

 

Akiko: ciao! chebellochebello sei tornata anche tu! Se tu sei contenta di aver ritrovato un’autrice io sono contenta di aver ritrovato una lettrice! Neville è proprio una chicca, ma penso che ci stia bene a fare il ministro, tutt’al più, se non dovesse andare, posso sempre deporlo, ma vedrai che col tempo s’è fatto assennato a sufficienza per quel ruolo.

Ehehe, è un po’ presto per dire che i personaggi non te la contano giusta, aspetta di conoscere quelli nuovi…

Spero che ti piaccia anche questo cappy, ciao e un bacione grandissimo alla mia ritrovata! Nyssa

 

Semplicementeme: ehehe, credo che di quel prospetto ne avrai bisogno perché il bello deve ancora arrivare, anche se prometto di andarci più leggera con le parentele, questa volta… o almeno credo XP

Sì, confermo, la storia girerà sui figli di Draco, Herm, Harry, Ron ecc, però ciò non vuol dire che non vedremo mai più i loro genitori, tutt’altro! Progetto di farli apparire ogni tanto anche perché mi serviranno in determinate occasioni.

Su Kitt non posso dire niente, al momento è uno studente come tutti gli altri, anonimo (per modo di dire).

Per quanto riguarda Pitone  Rowena, torneranno anche loro, più avanti e si scoprirà cosa ne è stato di loro, al momento non svelo niente. Che Sirius e Piton si vogliano bene forse è un po’ eccessivo, certo è che i rapporti si sono un po’ allentati, non cercano di ammazzarsi ogni volta che si vedono, soprattutto perché la loro vita è stata costellata di molti lutti di cui si sentono responsabili.

Leonard è un vampiro e su tutti i perché che possano venirti su di lui arriverò a tempo debito, ci sono delle risposte a tutto, non intendo lasciare altri interrogativi in sospeso.

Aisley e Fin sono fidanzati, mentre di Eva e Zach si parlerà ancora, purtroppo al primo e al secondo cappy non posso fare troppi spoiler sennò la storia mi si sgretola tutta…

Ciao carissima a presto e spero che ti piaccia anche questo nuovo aggiornamento, un bacione grande! Nyssa

 

Queensol: ciao e benvenuta! Mi fa piacere conoscere una fan delle Relazioni, non credevo che avesse tutte queste persone che la seguivano, ma tanto meglio! Eh già, a dispetto di quello che mi sono sempre detta alla fine sono caduta anche io nel vortice delle saghe familiari ed eccoci qui alle prese coi figli dei vecchi protagonisti.

Mi fa piacere sapere che rileggendo la fic venga trasmesso ancora qualcosa, io purtroppo come autrice (e avendola riletta troppe volte, soprattutto spezzettata), non sono un giudice sufficientemente obiettivo.

In effetti ho dato quel titolo per il fatto che Gardis è al centro della vicenda, è lei che tesse le fila e il mezzo che uso per far agire e parlare gli altri e poi… per qualcosa che accadrà in futuro.

Leonard, come ho detto, è un autentico principe azzurro, solo che non è bravo come i personaggi delle favole, anzi! A dirla senza giri di parole è uno che si approfitta sempre delle situazioni e che non ha paura di agire come crede.

Il fatto che sia bello era scontato,c one due genitori come Draco ed Herm difficilmente sarebbe uscito un ciospo… anche io adoro i vampiri, anche se non voglio fare di Hogwarts il nuovo castello di Dracula, però ci sarà qualche riferimento e qualche flash su di loro.

Spero che la fic continui a piacerti esattamente come i miei personaggi e mi auguro che sia lo stesso per questo mio nuovo capitolo, aspetto quindi di conoscere la tua opinione, ciao e a prestissimo! Nyssa

 

Jennybrava: ciao e bentornata anche a te! Quanta gente si incontra pubblicando di nuovo… ovvio che mi ricordo di te!

Alla fine ho ceduto alla tentazione e ho scritto questo seguito, innanzi tutto perché la vicenda aveva bisogno di alcuni chiarimenti e quindi, quale scusa migliore per crearci intorno una nuova avventura? Certo i personaggi non saranno proprio tutti più quelli della zia Rowling, però prometto di impegnarmi per creare qualcosa all’altezza!

Ehehe, Gardis è la mia bambolina, un po’ quello che vorrei essere, un po’ quello che sono e un po’ il risultato naturale che si ottiene mescolando Draco ed Herm versione nervi a fior di pelle.

Cristopher invece è una delle new entry e tornerà parecchio assieme a qualche altro che deve ancora apparire (tutto al suo momento).

Mi fa piacere che la fic abbia la tua approvazione fin dall’inizio, come sai incominciare una nuova storia è sempre il mio cruccio ^_^

Non preoccuparti se non potrai recensire sempre, il tuo viaggio è molto importante e anche in un posto bellissimo e pieno di storia! Ti auguro di divertirti e magari quando tornerai, e immagino che la storia sarà ancora in corso, potrai continuare a recensire ^^

Ciao e auguri di buon viaggio e buone vacanze! Nyssa

 

 

 

   
 
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