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Autore: Carillon1726    20/03/2014    4 recensioni
Salve gente di EFP!
Questa è la mia prima storia su A tutto reality e vede come protagonisti Gwen e Duncan e mi è venuta in mente mentre facevo la doccia xD.
Il reality non è mai esistito e Gwen e Duncan s'incontrano in un ponte.
Dal testo:
Diede uno sguardo verso il basso. Il fiume scorreva lento sotto il ponte.
“Mi dispiace tanto Gwen ma non è uno scherzo, è tutto vero”.
Ingoiò quelle amare parole come se fossero una medicina dallo strano sapore.
Era notte, il momento che lei preferiva della giornata: il buio, le stelle, la luna; non capiva come agli altri non piacesse quella tranquillità.
Rifletteva ancora su quella frase sperando fosse un’immaginazione quando sentì una voce chiamarla.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Diede uno sguardo verso il basso. Il fiume scorreva lento sotto il ponte.
“Mi dispiace tanto Gwen ma non è uno scherzo, è tutto vero”.
Ingoiò quelle amare parole come se fossero una medicina dallo strano sapore.
Era notte, il momento che lei preferiva della giornata: il buio, le stelle, la luna; non capiva come agli altri non piacesse quella tranquillità.
Rifletteva ancora su quella frase sperando fosse un’immaginazione quando sentì una voce chiamarla.
***
Camminavo su quel ponte sperando il più presto di arrivare alla fine quando alzai lo sguardo e vidi una piccola figura seduta sul davanzale del ponte. Aveva un vestito nero di pizzo corto fino sopra le ginocchia che caratterizzava perfettamente le sue line, i capelli corvini lisci e spettinati che si appoggiavano in modo ribelle sulle sue spalle, la pelle candida dello stesso splendore della luna timida che illuminava il cielo e poi quegli occhi: dello stesso colore del cielo di notte che fissavano perdutamente il fiume sotto di lei e il mascara era collato sul suo viso. Solo un pensiero mi passò per la mente.
Decisi di avvicinarmi a lei, magari riuscivo a farle cambiare idea.
«Ehm, ciao»
***
Mi ritrovai davanti ad un ragazzo punk, alto con dei capelli corvini con una cresta color smeraldo, gli occhi erano dello stesso colore dell’oceano. Non avevo mai visto degli occhi cosi splendenti, avevano uno scintillio che mi catturava.  Il suo sguardo profondo e sincero mi… paralizzava.
Mi ripresi da quello stato e risposi, per modo di dire, al suo saluto.
«Cosa ci fai qui?»
«Te lo dovrei chiedere io» mi rispose con un tono sarcastico che già cominciava a innervosirmi.
«Sto prendendo un po’ d’aria, tu cosa vuoi?» Mentì, non vedevo l’ora che se ne andasse. Non aveva meglio da fare? Andare a mangiare con sua famiglia? Oppure che ne so, andare dalla sua fidanza, perché un ragazzo come lui doveva per forza avere una fidanzata.
«Niente… Camminavo da queste parti e ti ho visto qua seduta» Ok, adesso mi stava veramente innervosendo.
«Senti, non hai meglio da fare? Magari andare a casa invece di stare qua a rompe…
Riapri gli occhi, ero appesa e l’unica cosa che non mi lasciava cadere era la mano di quel ragazzo che reggeva la mia. Con fatica mi rialzo e mi riporto a terra. Mentre avrò parlato, mi sarò agitata troppo tanto da farmi perdere l’equilibrio. Strano, ero lì per quello e giusto quando stava per succedere avevo paura e non volevo che capitasse.
«Senti tu! Non so il motivo per il quale tu ti trovi qua, ma solo una cosa ti dico. Non ti lascerò fare ciò per cui sei venuta qua. Credi che mi sia bevuto la storia del “volevo solo prendere un po’ d’aria”? Come sei vestita e ridotta non mi pare proprio. Quindi io non me ne vado finché non ti deciderai di ritornare a casa tua e di lasciar stare questa storia. Non mi chiedere il motivo di questa mia fissazione che nemmeno io lo so».
Senti quelle sue parole che uscivano da sole e velocemente.
«Mia madre è morta da poco per colpa del cancro e mio padre era andato via quando io ero molto piccola. Prima di venire cui ero in una festa organizzata per me per la mia entrata nell’Accademia delle Belle Arti.  Stava andando tutto bene quando mia zia mi disse che anch’io avevo un cancro da un po’ di tempo. Pensai che ormai fosse inutile rimanere in vita e così decisi di venire qua. Beh, poi il seguito lo sai». Gli dissi. Non so per quale motivo, ma volevo dichiarargli la verità. Era solo un estraneo che s’interessava a me e questo m’incantava ma allo stesso tempo mi terrorizzava.
Senti un calore avvolgermi completamente, le sue braccia robuste mi stringevano delicatamente. Il suo abbraccio mi scaldo il cuore come da tanto non sentivo. Non sapevo per quanto durò, ma fu speciale. Era vero che un gesto vale molto più delle parole, i sentimenti che potevano uscire fuori solo con un abbraccio, un gesto che significava molto.
Ci dirigemmo verso casa sua, io non lne avevo più una
***
«Per favore, ditemi come sta?» Chiesi a un medico che usciva dalla sala. Lo stavo chiedendo a ogni persona che usciva da quella maledetta sala, ma nessuno mi dava una risposta.  
«Sta molto male, non credo c’è la farà… Mi dispiace».
Sentì quelle parole trafiggermi il cuore. Non ascoltai il seguito di ciò che voleva dire e corsi verso la sala in cui la mia principessa era ricoverata.
«Ciao Gwen, come stai?» Si è vero, stupida come domanda, ma la chiesi ugualmente perché lei era forte e, sicuramente, avrebbe risposto con un semplice e sincero “sto bene”.
«Ehi Duncan, sto bene, tu che mi dici?” Mi chiese quasi come in un sussurro e con la voce fragile. Mi sentivo male vederla così: asciutta, pallida, così debole.
«Io sto bene Gwen, riposati, devi riprenderti ». Mi pizzicavano gli occhi, a stento riuscivo a trattenere le lacrime.
«Non mi dire cosi, lo so che sto morendo. Duncan, devi sapere che da quel giorno in quel ponte sono stata la ragazza più felice del mondo. Ho passato le giornate come se fossero le ultime che mi rimanevano e quasi mi dimenticavo di avere il cancro. Mi hai fatto sentire speciale e sei rimasto fino alla fine con me. Non lo scorderò mai quel giorno, non scorderò mai te. Ti amo».
Le lacrime scappavano da sole, mi avvicinai al suo volto e bacia le sue labbra fredde. I suoi occhi si chiusero e nel suo volto si dipinse un dolce sorriso.

«Ti amo anch’io Gwen».

Angolo Autrice
*Cri, cri, cri...* Ehm c'è qualcuno?
Allooora! Che dire. Questa è la mia prima FF su A tutto reality e quindi vi chiedo un vostro parere.
Qualunque critica e consiglio è gradito quindi gradirei anche tanto vedere qualche recensione *occhi cucciolosi* 
Bene. Ci vediamo (forse) 

Ciau! 
Cari.
  
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