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Autore: Silvia_Erika    21/03/2014    2 recensioni
Storia scritta a quattro mani.
Parla di due ragazze che realizzano il loro sogno di andare un anno a studiare a Londra.
Un incredibile avvenimento cambierà le loro vite, migliorandole e distruggendole...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Erika


Sto tremando come una foglia.
Non è per il freddo, il riscaldamento dell'auto è quasi al massimo.
Aspettavo di poter fare questo viaggio da una vita e ora che finalmente sto realizzando uno dei miei sogni più grandi.. tremo!?
Sapevo che sarebbe successo, l'agitazione mi arriva in ritardo, sempre nel momento sbagliato, ma ho comunque sperato fino all'ultimo che mi iniziassi ad agitare prima dei quaranta minuti precedenti alla partenza. 
O meglio ancora, che l'agitazione non arrivasse proprio. Sto andando all'aeroporto per partire per Londra. 
Non riuscirei a dire questa frase ad alta voce nemmeno se volessi, non riesco ancora a realizzare che lo sto facendo davvero.
Pensavo e ripensavo a questo viaggio da quando avevo più o meno undici anni e ora, che ormai ne ho sedici, ho paura di sbagliare.
Ma sbagliare cosa? Infondo non sto sbagliando assolutamente nulla, sto solo partendo per Londra con la mia grande amica Silvia.
Lei è unica; è bella, pervertita e simpatica... è alta e magra, capelli rossi -tinti-, occhi castano chiaro tendente al verde. Che dire... Bellissima, anche se lei non lo ammetterebbe mai.
A pensarci nessuna adolescente si sente bella e con l'età l'autostima non aumenta, ci serve sempre qualcuno che ci ricordi che siamo belle, qualcuno che ci apprezzi per come siamo, ma non un adulto, un genitore o un'amica.. noi ragazze abbiamo bisogno che ci venga detto da un ragazzo, magari il ragazzo che ci piace, così l'autostima cresce, perchè se è una persona che amiamo, sentirsi dire che sei bella è... speciale.

Sono appoggiata con la testa al finestrino mentre ascolto le voci dei miei idoli, gli One Direction, cantare sulle note di You and I.
Questa canzone mi mette sempre un po' di tristezza, non so se per il ritmo o per il significato o magari perchè finisco sempre per ascoltarla in momenti come questo. Mi mancherà la mia stanza, i miei poster, il mio letto.. mi mancherà la mia mamma.
Piove. Guardo le goccioline scendere velocemente sul vetro del finestrino tifando per quella più grande che ovviamente vince arrivando prima.
Prendo il cellulare dalla tasca sentendolo vibrare.

Da: Silvia
''Dove sei?''

A: Silvia
''Sono quasi all' aeroporto, tu?''

Appoggio il telefono sulle gambe osservando un aereo poco lontano che scompare sopra alle nuvole.
Pensare che tra pochi minuti sarei risalita su un' aereo mi mette ansia, lascerò tutto e tutti per andare a Londra. Il mio cuore inizia a battere velocemente e cerco di fare dei respiri profondi il più silenziosamente possibile.

Da: Silvia
''Non lo so! Mia mamma non mi vuole rispondere, ca...volo''

A: Silvia
''Cavolo? Cavolo? Tu che dici cavolo? Che ne hai fatto della mia amica?''

La risposta non tarda ad arrivare.

Da: Silvia
''Mi sto allenando...a Londra mica posso parlare come una scaricatrice di porto...là sono tutti fini e per bene!''

Faccio fatica a trattenere le risate. Lei? Fine e Per Bene!? 

A: Silvia
''Cazzo, è vero!''

Noto con piacere che la pioggia sta lentamente calando fino a svanire e un raggio di sole buca le nuvole scure.

Da: Silvia
''Ecco, comincia anche tu a parlare come un emerita testa di…cavoletti di bruxelles''

A: Silvia
“Ahahahhah, cavoletti di bruxelles!”

Da: Silvia
“Cazzo ridi?”

A: Silvia

“Finezza!?”

Alzo lo sguardo dal telefono notando che siamo arrivati in un parcheggio enorme. 
Essendo le 8 di mattina non c'è molta gente e non faccio fatica ad avvistare Silvia e sua madre. Mia mamma parcheggia affianco alla loro auto e io scendo velocemente per salutarla.




Silvia

Cazzo, ma quando minchia si arriva? Io voglio l’aeroporto! 
-Mamma, quanto manca?- chiedo impaziente.
-Tesoro, questa è tipo la ventesima volta che me lo chiedi e se te lo devo dire mi hai davvero rotto!- dice con un sorriso finto.
Che due palle…no, aspetta! Io sto per andare a Londra, non posso essere cosi volgare, cazzo! Da ora non penserò neanche una parolaccia! 
Sento il telefono vibrare in tasca e lo tiro fuori velocemente.

Da: Erika
''Sono quasi all'aeroporto, tu?''

È da quella co…scente dell’Erika che mi risponde al messaggio di prima.

A: Erika
“Non lo so! Mia mamma non mi vuole rispondere, ca…volo”

Da: Erika
“Cavolo? Cavolo? Tu che dici cavolo? Che ne hai fatto della mia amica?”

Simpatica.

A: Erika
“Mi sto allenando…a Londra mica posso parlare come una scaricatrice di porto…là sono tutti fini e per bene!”

Da: Erika
“Cazzo, è vero!”

Maleducata!

A: Erika
“Ecco, comincia anche tu a parlare come un emerita testa di…cavoletti di bruxelles.”


Questa ragazza non imparerà mai.

Da: Erika
“Ahahahhah, cavoletti di bruxelles!”

A: Erika
“Cazzo ridi?”

Da: Erika
“Finezza!?”

Lasciamo perdere. Guardo fuori dal finestrino e mi accorgo che ci siamo fermate e mia madre mi sta aspettando fuori con aria spazientita. Ma dico non poteva avvertire?
Scendo incazzata e vado verso di lei...la fulmino con lo sguardo.
Si, il nostro rapporto è cosi. Anche ora che sto per partire per Londra sola con la mia amica Erika tratto mia madre di merda. Ma fra noi non c'è il classico rapporto tra madre e figlia....lei è come se fosse la mia più carissima amica e con lei non mi vergogno di niente, anzi. 
Ora basta sentimentalismi che non sono il tipo! 
Mi guardo intorno e incontro gli occhi castani di Erika, la vedo sorridere triste. 
Ma cosa cazzo c'ha sta ragazza? Insomma questo è il sogno di una vita. 
La guardo venirmi incontro con i capelli neri -tinti- al vento. Indossa le sue amate panta nere, una maglietta semplice e la felpa aperta.
-Perchè cazzo sei triste?- le urlo contro arrabbiata.
-Perché tutti questo mi  mancherà!- dice con un sospiro.
-Mica stiamo andando in guerra su su- la incito.
-Ok, ma guarda che qui quella che ha pianto ieri sera sei tu!- dice.
Dettagli.

Scuoto la mano mandandola a fanculo. Mi guarda con aria soddisfatta. 
Dopo aver preso le valigie entriamo in aeroporto con le nostre mamme.
Che il gioco abbia inizio....


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Spazio Autrici:
Ciao, sono Erika.
Lo spazio autrice lo scriverò completamente io perchè Silvia è andata a dormire da un pezzo e visto che io domani non ho scuola mi sono occupata di pubblicare la storia eccetera..
Spero che il prologo vi sia piaciuto. Rispondiamo a TUTTE le recensioni anche se dubito ce ne saranno molte.. ma lo spero! Accettiamo anche critiche.
Il prologo è un'introduzione in cui descriviamo in grandi linee noi stesse e il viaggio che stiamo per intraprendere... Non so che altro dire quindi vi lascio. 
Un bacio, alla prossima!
Erika


  
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