Anime & Manga > Lisa e Seya
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Autore: Andy Grim    02/07/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 40: E lo sciagurato rispose

Capitolo 40: E lo sciagurato rispose!

 

D

opo essersi sfilata le pantofole per esser certa di non produrre il benché minimo rumore, la “piccola” Sayaka si accostò finalmente al giaciglio del “povero” Alan, immerso in un sonno a prova di esplosione atomica…

O forse non proprio, dal momento che, di quando in quando, lievissimi sospiri sfuggivano dalle sue labbra, atteggiate in un sorriso appena percettibile.

La fanciulla dai capelli castani allungò la sua piccola mano tremolante ad accarezzare quei bellissimi capelli corvini, contemplando nel frattempo il delizioso visetto da bambino che mostrava in quel momento l’intrepido segugio di Saint Tail.

*La serenità della tranquilla coscienza…!* commentò Sayaka, dentro di sé.[1]

Poi, cercando di attenuare i battiti del suo cuoricino tormentato, la rivale di Lisa e di Rina si chinò a baciare la guancia del suo bramato sempai. O almeno era quella l’intenzione, perché il risultato fu in realtà abbastanza differente… essendo entrata in funzione, proprio in quel momento, la routine di spostamento automatico, il corpo del detective si girò dal fianco destro sulla schiena, cosicché, in questo modo, la rosea boccuccia di Sayaka venne a trovarsi improvvisamente in rotta di collisione con quella del ragazzo, che aveva preso il posto del primo obiettivo!

Scrivere che il fenomeno suddetto provocò del disappunto in quella “ragazza di buona famiglia” significherebbe ingannare i lettori, anche se la gioia scoppiatale nel petto fu discretamente vanificata dalla paura: se a quel contatto il suo bello si fosse svegliato, la magia del momento si sarebbe di sicuro trasformata in tragedia! Perciò, sebbene a malincuore da parte della Neuro, l’ordine di distacco alla Motoria di Sayaka venne repentinamente impartito da parte della sua Cerebrale…

Fu però un distacco di pochi centimetri, giacché, immediatamente dopo, la Sensitiva della fanciulla captò un messaggio di quattro lettere che il dormiente tutore della legge s’era fatto imprudentemente sfuggire. 

“Lisa…!”

Le membra dell’intrusa s’irrigidirono, i pugni le si strinsero e un velo d’umido le passò sulle pupille. Provò ad arricciare le labbra ma non servì granché; infatti, strizzando gli occhi, si ritrovò subito le guance bagnate.

Sebbene negli ultimi tempi si fosse lasciata trasportare da un certo egocentrismo, Sayaka Shinomya era pur sempre una ragazza dolcissima, incapace di portare rancore a qualcuno e anche lei ben disposta verso la beniamina della classe.[2] Ma la gelosia è una gran brutta bestia, non molto adatta a tirar fuori la parte migliore delle persone… un moto di stizza pervase quindi la rivale di Haneoka, anche nei confronti del suo preferito.

“Sei uno stupido…!” sibilò, levando addirittura la mano, come a volergli mollare uno schiaffo! Subito, però, dando nuovamente ascolto ai propri sentimenti, trasformò quel gesto ostile in una carezza, che a lungo indugiò su quella stessa guancia, rimasta priva di quel precedente bacio.

“Seya…!” mormorò ancora l’incauto detective.

A quel secondo nome Sayaka s’impietrì, sbarrando tanto d’occhi e la sua Cerebrale si mise fatalmente al lavoro… era vero: quello stesso giorno, alla mensa, Alan le aveva confessato di preferire la misteriosa ladra alla sua compagna di scuola!

“Seya… Lisa… ti amo…!”

Trascorso il primo attimo di sconcerto, Sayaka si era seduta sul bordo del letto, continuando imperterrita ad accarezzare “quella faccia da schiaffi”.[3]

“Disgraziato…” sussurrò “…ma chi ami veramente, delle due?”

Come a voler rispondere a questa domanda (c’è da chiedersi se, a porgere un cappio a un individuo intontito dal sonno, lo si vedrebbe impiccarsi da solo) il ragazzo continuò: “Non m’importa… chi tu sia! Lisa… Seya… ti amo…!!”

“Cosa…??” sussultò miss velo da sposa, sentendosi mancare il fiato.

Dopo essere riuscita a riordinare un po’ le idee, Sayaka fissò risolutamente il suo prezioso  “ospite”, dopodiché le venne un’ispirazione diabolica: avvicinò la bocca al suo orecchio e domandò: “Allora… hai scoperto… che Lisa… è Seya…?”

Alcuni secondi d’intervallo le fecero temere che Alan si fosse addormentato del tutto, ma disgraziatamente non era così e la conferma arrivò ineluttabile: “Sì… ma io… ti amo… mia dolce… Saint Tail!”

“Brutto…”

Il provvidenziale sfogo della fan, “umiliata” da quella fatale rivelazione, venne malauguratamente interrotto dalle stesse braccia del giovanotto che, imprigionando rapidamente il suo corpo, l’obbligarono a stringersi teneramente a lui…

“Se… sempai…!!” esclamò la ragazza, alquanto disorientata.

“Non… fuggire… più! Ti scongiuro…!” supplicò Alan, nel dormiveglia, accarezzandole la schiena.

“Ma…”

“Perdonami… per prima… ma ora…”

“Alan…”

“…sono pronto! Facciamolo…!!”

“Che…??”

“Sì… ora… posso farlo” la sua stretta si accentuò “Lisa… Seya… ti adoro… ti desidero… ti voglio…!!!”

“Io non son…” la debole protesta della giovanetta venne di nuovo interrotta dal bacio dell’ignaro detective, reso suo malgrado intraprendente dalla rinnovata efficienza dei suoi ricollegati attributi!

Immediatamente dopo la fanciulla trasalì, nel sentire la mano di Alan che le abbassava una spallina della camicia da notte… per un istante fu tentata di gridare e di respingerlo, ma, quasi subito, la paura e l’imbarazzo vennero zittite dal desiderio e dalla passione.

D’altra parte, quanti di noi esiterebbero a lungo davanti a un’opportunità, sia pure galeotta, ma consapevolmente irripetibile?

Carpe diem, recita il motto. E se l’occasione fa l’uomo ladro (o la donna ladra, come s’è visto), rende pure l’amante intrepida!

E così la dolce Sayaka, ultima erede della Principessa Rosa di Leche e terza pretendente alla mano del “ragazzo speciale” di Seika, dopo avere sferrato un deciso calcetto alle proprie rimanenti esitazioni, ricambiò voluttuosa quell’abbraccio caldissimo e del tutto inaspettato. Dopodiché, mentre la sua lingua danzava frenetica con quella di Alan, si distese dolcemente sul suo corpo, predisponendosi ad assaporare tante nuove e sconosciute sensazioni…!

Non è dato sapere se la sua primitiva intenzione fosse stata solo quella di dare al suo amato un casto bacino della buona notte… comunque, ora come ora, quell’audace adolescente - erroneamente definita “sciacquetta” da James “Azzeccatutto” Watson - era fermamente decisa a diventare donna… la sua, naturalmente!

 

***

Proprio quella notte gli organici Julius Chester e Roger Pipps, assistenti della Sezione Riproduttiva, erano di guardia alla camera di controllo fecondativo. Il secondo stava svogliatamente riportando su una scheda i parametri provenienti dal sistema diagnostico (che dovevano essere controllati ogni ora), mentre il primo sfogliava distratto una recente copia di Playboy. A un certo punto l’assistente Pipps attirò l’attenzione del collega: “Ehi, Julius: guarda un po’ qui…!”

“Che ti succede?” chiese l’altro, senza distogliere lo sguardo dalla rivista.

“Ecco… forse è solo un contatto… ma si è appena acceso un allarme sensuale di primo grado!”

Chester si limitò ad alzare un sopracciglio, poi suggerì: “Prova a picchiarci sopra col dito!”

Pipps fece come gli era stato detto e in effetti, dopo alcune toccatine, la spia cessò di lampeggiare.

“S’è spenta!” riferì.

“Mm-mmm!” si limitò ad annuire il collega.

Tutto sembrava tornato tranquillo. Del resto, da quando, non molto tempo addietro, il loro organismo aveva raggiunto la pubertà, il carico di lavoro gravante sul personale della Genetica non aveva subito nessun incremento significativo, limitandosi ancora ai normali check-up. Questo, almeno, fino agli ultimi turbolenti giorni… tuttavia, adattarsi alla nuova situazione dopo anni di sonnacchiosa routine, non era affatto semplice, né tanto meno rapido.

“BEEEP… BEEEP… BEEEP… BEEEP…”

Quel forte suono, stridente quanto repentino, fece sobbalzare dalla sedia Julius Chester, mentre la copia di Playboy volava fino al centro della stanza, rimanendo aperta sulla foto di una modella curiosamente somigliante ad Eimi “Lucifer” Haneoka…!

“Cosa diavolo…?!” mormorò l’assistente cogli occhi sbarrati sul pannello principale, al cui centro un riquadro rosso lampeggiante faceva sinistramente risaltare la scritta MASTER ALARM…!

“Julius: guarda il messaggio sull’analizzatore: siamo in condizione C!”

“Come?! Hai detto C…? Ma… chi sarebbe l’organismo complementare?”

“Non lo so, non lo hanno riferito… ma il livello eccitativo è già su DEFCON 2!

Mentre Pipps stava parlando, due sportellini si aprirono davanti alle rispettive postazioni degli operatori, facendo comparire due chiavette d’identico aspetto. Contemporaneamente, il display sul pannello principale trasmetteva un’istruzione precisa:

 

INSERT KEYS in SWITCHER LOCKS

 

“Ma… siamo già a questo punto…??” esclamò Chester, con la fronte già coperta di freddo sudore “Non ci posso credere…!!”

“Sta’ calmo” provò a rassicurarlo Pipps “forse è solo un’esercitazione!”

Ma il collega non ne era affatto persuaso e provvide a effettuare un velocissimo check-up, dal cui responso risultò che il raccordo di giunzione aveva inequivocabilmente effettuato il rendez-vous con un’interfaccia di passaggio: i parametri tattili, termici e igrometrici non lasciavano dubbi di sorta!

“Cribbio!! Altro che esercitazione: questo è un amplesso vero e proprio…!”

“Allora dobbiamo precedere. Inserisci la chiave!” replicò Pipps, passando dalle parole ai fatti. Con mano febbrile, il collega lo imitò: afferrò la sua chiavetta dallo sportellino e la introdusse a fatica nella serratura. Poi, con l’altra mano, eseguì un’ultima verifica che generò quest’altro messaggio sul display:

 

STF READY for EMISSION: TURN THE KEY TO send

 

Dopo essersi terso velocemente la fronte, Julius mormorò al compagno: “Ok, Roger… al mio via!”

“Pronto!” confermò Pipps.

Con la coda dell’occhio, Chester stava però osservando anche il pannello del miscelatore cromosomico, dove una diversa scritta ricordava chiaramente la funzione biologica della procedura che stavano per mettere in atto…

 

STF COMPOSITION CORRECT:

106 X-TYPE + 106 Y-TYPE GAMETES

 

“No, un momento: chiediamo conferma, prima…!”

“Non c’è tempo, Julius: siamo già a DEFCON 1: dobbiamo emettere!”

“Roger, i sensori tattili del raccordo segnalano che non sono state prese precauzioni… e non credo che il signor Alan abbia già deciso di cimentarsi nella paternità!!”

“Le avranno prese nell’organismo ricevente!”

“E come facciamo a saperlo…? Voglio essere sicuro, prima di fecondare una donna!”

Il povero Chester mise mano al comunicatore intersezionale, ma poco dopo il compagno lo vide dare rabbiosamente un pugno sulla console…

“Maledizione!! I contatti con la Centrale Operativa sono già stati interrotti…!!!”

“Julius, ci hai provato, ma ora dobbiamo eseguire. Altrimenti Spade e Harper ci faranno a pezzi!”

Chester sospirò pesantemente, ma dovette dare ragione a Pipps: “Va bene, procediamo” sospirò “dopo tutto, la responsabilità è la loro…!” detto ciò, tornò ad impugnare la chiave, cercando di non badare al fortissimo formicolio.

“Ci sei, Roger…?”

“Ci sono!”

“Via…!”

All’unisono, i due organici ruotarono lo chiavi in senso orario e subito il display del miscelatore segnalò che il trasferimento del fluido era in corso… ciononostante, benché non avessero compiuto che il loro dovere, Julius Chester, coadiutore del capo-sezione genetico, non riusciva a liberarsi da un bruttissimo presentimento.

“Buona fortuna, signor Alan” lo sentì sussurrare il compagno “spero che sappia bene quello che fa…!”

 

***

Nello stesso momento in cui l’intraprendente Sayaka entrava di soppiatto nella camera degli ospiti, Lew A1 Harper, Coordinatore dell’organismo, stava ascoltando il rapporto dei suoi principali responsabili di sezione.

“Allora, signori…” cominciò, con aria palesemente esausta “…facciamo il punto. Parker, ci sono danni?”

“Fortunatamente no” rispose il capo dell’Immunitaria “evidentemente l’autista del veicolo che minacciava d’investire il signor Alan è riuscito a frenare in tempo. Anche la precedente caduta provocata dell’esaurimento energetico, grazie alla perizia del signor Kirby, non ha portato a nessuna conseguenza di rilievo… tant’é vero che adesso il nostro assistito sta dormendo tranquillamente!”

“È un sonno profondo?” domandò A1.

“Beh, non proprio” intervenne il capo della Sensitiva “stiamo provando a fargli raggiungere il 2° stadio, ma finora non siamo riusciti a farlo rilassare sufficientemente!”

“Come mai?”

“Purtroppo, le emozioni provate questa sera lo hanno leggermente scombussolato!” spiegò il collega della Neuro.

“Capisco… beh, l’importante è che recuperi le forze” conciliò Harper “piuttosto, Gus, cosa ci può dire riguardo alla sua attuale ubicazione fisica?”

Chandler gettò uno sguardo su un rapporto appena stilato: “Stando ai parametri pervenuti, direi, senza tema di sbagliare, che il nostro amico si trova coricato sopra un letto!”

“Il suo, voglio sperare!” puntualizzò Marlowe, lasciandosi scappare un brivido.

“Eh, non credo sia molto probabile” scosse la testa Chandler “dipende molto dal luogo in cui è stato raccolto… e, soprattutto, da chi!”

“Infatti” convenne Parker “anzi, riflettendoci, potrebbero averlo anche portato all’ospedale!”

“E sarebbe la cosa più augurabile…!” affermò con decisione sempre il capo della Neuro.

“Certo che i tuoi gusti sono alquanto discutibili, Phil!” gli fece eco il capo della Cerebrale, che finora non aveva aperto bocca.

Marlowe si voltò verso di lui: “Il tuo spirito di contraddizione non si smentisce, vero Jim? Sarebbe invece più opportuno che cominciassi a darti da fare per rendere il signor Alan meno succube di certe situazioni: sembra quasi che i suoi guai ti divertano…!”

“Riconosco la pertinenza della tua osservazione” rispose il collega alzando le spalle, pur col viso leggermente arrossito “ma finché la tua equipe continuerà a succhiarsi la maggior parte dell’energia fornitaci da Blackie, dubito di riuscire ad alzargli il rendimento delle meningi!”

*Touché…!* dovette ammettere mentalmente Phil, salvo però ribattere a voce: “Come scusa non è male! Ma da te mi aspettavo decisamente di me…”

La frase di Marlowe venne interrotta dallo squillo del comunicatore intersezionale sulla scrivania del Coordinatore. Harper rispose subito: “Pronto? Sì, è qui!” porse l’apparecchio a Chandler “Il signor Finch vuole parlarle d’urgenza!”

Il capo della Sensitiva si portò velocemente il ricevitore all’orecchio: “Dimmi, Peter, che c’è…? Ma… ne sei sicuro?! OK, sta’ calmo, arrivo subito!”

“Qualche problema?” gli chiese A1, quando Chandler tornò a rivolgergli lo sguardo.

“Il mio aiutante richiede la mia presenza in camera percettiva. Riferisce che l’organismo sta subendo delle sollecitazioni sensuali piuttosto forti…!”

“CHE…??!!” gridò immediatamente Marlowe.

“Andiamo!” rispose invece A1, imponendosi di mantenere tutto il suo sangue freddo.

I cinque componenti del Consiglio Organico si precipitarono nella camera di controllo, dove trovarono l’intera equipe che zompettava frenetica da una console all’altra, mentre le spie dei pannelli lampeggiavano allegramente come luci di un albero di Natale…

“Che sta succedendo, Pete…?” lo abbordò subito Chandler.

“Ah, signore… meno male che è qui! Stiamo ricevendo una miriade di impulsi sensuali di tutti i generi: tattili, olfattivi, telepatici… l’elaboratore della Genetica è già praticamente saturo!”

“Avete identificato l’organismo sorgente?”

“Purtroppo il signor Alan è ancora mezzo addormentato e non possiamo ricevere segnali visivi. L’elaboratore sta analizzando le onde cerebrali e…”

“Ecco il responso, Peter!” annunciò un assistente.

Subito dopo, i presenti lessero sul display del controllo percettivo il seguente messaggio:

 

RELATION TYPE b IN PROGRESS - SUBJECT: sayaka shinomya

 

Marlowe assunse tutti i colori dello spettro visibile; in un lampo aveva perfettamente compreso chi aveva raccolto il loro assistito e soprattutto in quale letto si trovava in quel preciso momento!

“NOOO…!!! MIO DIO, NO!! NON PUÒ, NON DEVE FINIRE COSÌ…!!! MISERICORDIA, FATE QUALCOSA!!!” urlava, già decisamente fuori di senno.

Dopo aver masticato una sorda (e anche sordida) imprecazione, A1 si rivolse al responsabile sensitivo: “Presto, Gus: lo svegli immediatamente!!”

Dopo avere effettuato una rapidissima analisi della situazione, il suo subordinato dovette però scuotere sconsolato la testa: “Troppo tardi, signor Harper: tutti i segnali più incisivi hanno già raggiunto l’elaboratore sensuale. Siamo nelle mani di Spade!”

Harper si precipitò allora sul comunicatore intersezionale: “Spade…!!! Spade, mi sente…?? Com’è la situazione? Mi risponda…!!!”

“Siamo a DEFCON 1… è già scattato l’allarme emissione!”

“Stringere al massimo gli inibitori!!” ordinò A1, concitatamente.

“Spiacente, signore: ne è rimasto operativo uno solo… temo che servirà a poco!”

L’ormai impanicato Coordinatore commutò allora sul canale della Motoria: “Kirby, per amor del Cielo… non lasci che quella femmina lo catturi: mantenga il controllo del bacino a tutti i costi!!”

“Non posso, signore: è già scattata la routine di movimento automatico!”

Come per evidenziare il fatidico “punto di non ritorno”, il display dell’analizzatore percettivo mostrò implacabile la conferma che tutti speravano ancora di eludere…

 

RELATION TYPE C IN PROGRESS - SUBJECT: sayaka shinomya

 

…e tutti sapevano che, quando l’analizzatore segnalava la “C”, voleva dire che il rapporto interpersonale completo si stava già consumando! Nessuno, dentro a quel tormentato organismo, poteva oramai pensare di poter impedire l’inevitabile. Quasi nessuno…

“La corrente, presto” gridò Marlowe, con voce strozzata “dobbiamo togliere di nuovo la corrente…!!!”[4]

“Provaci, se ci riesci” gli rispose stancamente Chandler “abbiamo sostituito il cordone con un cavo supercorazzato!”

“Come…? Ma che diavolo t’è saltato in mente??!” protestò il collega della Neuro, con tono sempre più rauco.

“Senti, amico… se pensavi che avrei corso il rischio di dover ripetere quel po’ po’ di tour de force per ripristinare la centrale percettiva, beh, ti sei sbagliato!”

Il disgraziato responsabile della sezione Emotiva non ebbe nemmeno la forza di replicare. Cadde in ginocchio, per poi curvarsi sul pavimento della sala, battendovi lentamente i pugni, mentre amare lacrime gli sgorgavano dagli occhi. Provò soltanto un ultimo sussulto quando sentì, dal comunicatore, la voce di Sam Spade che annunciava, con tono gelidamente professionale: “DEFCON 0… DEFCON 0… attenzione, emissione…!!”

E qui, il povero Phil Marlowe si accasciò al suolo definitivamente, mentre non meno di 200 milioni di spermatozoi abbandonavano i serbatoi della Genetica di Alan Daiki Asuka per fluire inesorabilmente dentro quella di Sayaka Shinomya…

 



[1] O della totale incoscienza…?

[2] Cioè verso Lisa.

[3] Ritengo che la volubilità di Sayaka sia comprensibile, date le circostanze. Dopotutto, come recita il Rigoletto di Verdi: La donna è mobile, qual piuma al vento, muta d’accento e di pensier…!

[4] Vedi capitolo 31.

  
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