La macchina viaggia, sola nella notte.
Lampioni, sfrecciano accanto.
La pioggia scandisce il tempo, sul parabrezza.
Lambisce tutto, questa desolazione.
Ho ballato sta sera, ho bevuto e anche tanto.
Ero felice la in mezzo.
Ma ora nella notte son solo, e triste fisso il grigio della città.
Vado avanti, non mi fermo.
Sul sedile affianco, il posto vuoto, scalo una marcia.
E vado avanti, affondo nell’insensato vuoto cosmico della solitudine.

Adoro quel tuo sorriso di mattina,
Esso è adorno della gaiezza scarna.
Io che amo solo te, io che desidero nessun’altra oltre te.
Che sei mia regina, mio angelo, mia salvezza.
Che sei sol sorriso, e canto d’anima.

Il fuoco avvampa sul suo viso, sui suoi seni.
Il demone del desiderio, scalpita, mi parla,
Sussurra cose, farnetica frasi, spiccia parole,
Il fuoco lambisce, le sue pupille,
Stesso color dei suoi capelli, stessa materia,
Crea dipendenza, solo a toccarla.

Amor, mia compagna d’avventura,
Bella con le rughe, e tutto il resto.
Leggiadra danzi attorno al sole,
Come polline in primavera,
La brezza ti culla, ti sta attorno.
E balli, e balli, non la finisci più.
In cerchio, danzi con le farfalle, e fiori.

Sei bella, più di quello che credi.
Che io possa tacere, nella promessa di questo amore.
Che io possa morir, con la mancanza del viso tuo ovale.
Taccio quindi, muoio alla fine,
L’ultima speranza, l’ultima fase prima di dormir per sempre.
La passo, sul tuo petto, l’unico posto dove poter morir.
L’abbraccio della morte, unito a quello della mia amata.
Consola, più di ogni altra sostanza prelibata.