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Autore: Heyale    21/03/2014    2 recensioni
Juniper Davies è una delle ragazze più popolari della sua scuola. La sua vita procede a meraviglia: ha delle buone amiche e un fantastico migliore amico: Louis.
 
La sua vita cambierà da un 5 marzo, quando la sua mente sarà costantemente pervasa da un nuovo compagno di classe: Niall Horan. Niall è un tipo diverso dagli altri: capelli biondi con riflessi viola, braccia e petto tatuati, carattere indisponente e scontroso.
 
Juniper però sa che Niall nasconde qualcosa, e vuole essere lei a conoscere davvero quel ragazzo. Vuole salvarlo dai demoni che pervadono la sua mente, vuole scoprire il suo lato più oscuro, vuole aiutarlo. Però non ci saranno solo loro due. E se Harry, migliore amico di Niall, si innamorasse di Jun? E se Louis diventasse geloso? Ci sarà poi Liam, migliore amico di Harry e Niall, che custodirà un enorme segreto. E infine Zayn, ex fidanzato di Jun, che ritornerà da lei tramite Harry.
***
-Non mi conosci Jun, smettila!-
-Non mi hai mai permesso di conoscerti, Niall!- gridai, sull'orlo della disperazione.
-Perché altrimenti non ti avrei mai lasciata andare!- spalancò gli occhi, consapevole di aver parlato troppo.
-Non me ne sarei mai andata.- mormorai infine con le lacrime agli occhi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I wanna rescue him cap.1
CAPITOLO 1
"QUASI A DISTINGUERLO DALLA MASSA"

Non ero mai stata una di quelle ragazze deboli, ingenue o tra le nuvole.

Certo, le rispettavo, ma non avrei mai voluto essere come loro. Io, Juniper Davies, ero una delle ragazze più popolari della mia scuola, la Watson High School.
Con diciasette anni sulle spalle, capelli biondi e un paio di occhi azzurri, la mia vita procedeva ogni giorno nel solito modo. Non mi dispiaceva la mia routine, però mi annoiava. Ogni mattina mi svegliavo, facevo colazione e andavo a scuola. Lì passavo la mattinata e ritornavo a casa per mangiare e nel pomeriggio in genere uscivo con gli amici. Quando non uscivo con loro era perché dovevo fare da babysitter dalla mia vicina, la signora Fisher. Lei aveva un figlio di quattro anni, Sean, a cui io dovevo badare spesso. Nessuno sapeva di questo mio piccolo lavoro, se non il mio migliore amico, Louis.
Louis sapeva tutto di me, anche se ci conoscevamo da appena tre anni, in quanto ci eravamo trovati in classe insieme alle superiori. Anche se tentavo di nascondergli la più piccola cosa, lui riusciva a capire che qualcosa non andava, perciò avevo imparato a raccontargli tutto. Oltre a ciò, voleva periodicamente controllare il mio cellulare per vedere se qualche ragazzo mi invitava fuori o cose del genere, e diventava qualcosa di veramente assillante a volte. Però gli volevo troppo bene per poterlo cambiare, e così una volta ogni due settimane gli lasciavo il mio cellulare perché controllasse.
Non avevo una migliore amica, a mio parere le ragazze non riuscivano ad essermi amiche nella maniera in cui era Louis, perciò non ne avevo mai cercata una. Ovviamente c'erano delle ragazze con cui andavo molto d'accordo, ma non fino al livello del moro.
Quella mattina di marzo fu proprio Louis a venirmi a svegliare, in quanto ero sola in casa e lui sapevo dove mia mamma metteva le chiavi nel giardino. Lui era convinto che fossi una ritardataria cronica, e per questo spesso e volentieri subivo uno dei suoi -sgradevoli- risvegli, che potevano comprendere secchiate d'acqua gelida o assoli di chitarra elettrica.
-Jun, cazzo, svegliati!-
Lanciai un cuscino in faccia al ragazzo che stava saltellando sul mio letto, per poi alzarmi svogliatamente e raggiungere il bagno, senza aver spiaccicato parola.
-Sai che giorno è oggi, vero Jun?-
Tenni lo sguardo fisso sullo specchio mentre passavo il mascara sulle ciglia:-Cinque marzo?-
-Intendevo cosa succede oggi.-
-Ah, allora non lo so.-
Chiusi la porta per infilarmi i vestiti appesi sull'attaccapanni, e una volta aver lavato i denti uscii dal bagno, senza aver capito una parola di Louis.
-Hai capito?-
Guardai il mio migliore amico con aria assonnata:-Certo. Dopo vieni a casa mia.-
-Ma tu ascoltarmi no eh?-
-Non sempre.-
Mi diede un buffetto sulla spalla:-Lo capirai quando entreremo in classe.-
Ricambiai con un sorriso, mentre ci incamminammo verso la scuola.
Era una bella giornata dopo quasi due settimane di pioggia: il sole dava quasi fastidio sulle nostre braccia lasciate scoperte dalle maniche corte. Sul collo sentivo i capelli pizzicare in quanto erano raccolti in una coda di cavallo fatta male e perciò le punte arrivavano sulla pelle. Louis invece guardava dritto a se con un sorriso perennemente stampato in viso. I capelli castani quasi brillavano alla luce, li avevo sempre adorati per quel bellissimo color miele.
E proprio quando stavo pensando ai bellissimi capelli del mio migliore amico, mi scontrai con un ragazzo. Persi l'equilibrio all'indietro, ma per fortuna la presa di Louis mi mantenne in piedi.
-Hey!- sbottai irritata, guardando meglio il ragazzo di fronte a me. Gli occhi erano oscurati da un paio di occhiali da sole ma riuscivo a vederne il colore chiaro. I capelli erano tenuti appena all'insù in una cresta; erano biondi ma si alternavano ad un viola chiaro. Indossava una maglietta bianca, lasciando scoperte le braccia tatuate in tutta la loro lunghezza.
-Guarda dove cammini!- continuai io, reggendo il confronto con i suoi occhi nascosti.
-Potrei dire lo stesso.- borbottò, ricominciando a camminare.
-Che arrogante...- commentai sottovoce, vedendo la sua figura sparire oltre le spalle di Louis, che fissava la scena divertito:-Ma guarda che tipo.- presi sottobracio il ragazzo di fianco a me, mentre ci dirigevamo così verso la scuola. Quegli occhi però, anche se non avevo potuto vederli bene, li avevo sempre in mente. Erano limpidi come il mare più chiaro, e tutti quei tatuaggi gli davano un'aria diversa, quasi a distinguerlo dalla massa. Anche la sua voce continuava a risuonare nella mia mente, come una melodia infinita. Quelle parole, anche se scortesi, si ripetevano facendosi eco a vicenda, ma quel suono era quasi celestiale. Era una voce bassa ma limpida, senza imperfezioni. E quei capelli poi, inutile dire che me ne ero già innamorata, e speravo di poterlo rivedere presto, perché volevo fissare bene quella visione divina in me.

Io e Louis entrammo in classe in ritardo, in quanto il furbo si fermò a fare colazione cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. Eravamo comunque abituati ad entrare in ritardo, e i professori ormai si limitavano ad un richiamo, come facevano con tutti del resto. Loro erano convinti che dopo era a nostro discapito, perché potevamo perdere parte della lezione, ma noi non la vedevamo mai in quel modo.
Così anche quella mattina di marzo aprii la porta di fretta, gridando un:-Ci scusi prof!-
Tutti si girarono verso di noi guardandoci straniti, mentre io e Louis ci accorgemmo solo in quel momento che il professor Martins stava presentando un nuovo alunno alla classe.
-Vedi, Niall...- iniziò lui, guardandoci male:-Loro sono i ritardatari cronici.-
Il ragazzo, nascosto dalla figura del prof, si sporse verso di noi, e solo allora lo riconobbi: quei capelli, quegli occhi lasciati liberi dagli occhiali, quella maglia bianca e quei tatuaggi. Niall era il nome del ragazzo con cui mi ero scontrata poco prima. Lo vidi così sorridere leggermente nella nostra direzione:-Sì, ci siamo già conosciuti.-
Il prof lo liberò dalla presa, e lui si sedette nell'ultimo banco all'angolo della classe, ovvero quello dietro il mio e di Louis. Così quando ci sedemmo, ci girammo verso di lui.
-Ciao Niall!- iniziò il castano:-Io sono Louis e lei è Jun. Piacere!-
Il biondo ci guardò seccato, per poi infilarsi silenziosamente un paio di cuffiette e piantare il suo sguardo per qualche secondo nel mio, per poi passare a guardare oltre la vetrata.
-Oggi arriva il ragazzo nuovo.- ridacchiò Louis piano al mio orecchio, ricevendo una gomitata in risposta. Però sentii un tuffo al cuore quando quegli occhi cristallini s'incatenarono ai miei per quel piccolo lasso di tempo, perché già lo sapevo che quel ragazzo non era come tutti gli altri.




Ciao ragazze :D

Sono tornata, dopo They call it Stockholm Syndrome, con questa nuova cagata, yey!
Allora, questo è un capitolo-prova, se vedo che la storia piace provo ad andare avanti, altrimenti amen :') No seriamente, mi basta vedere le visite per decidere. Spero che vi piaccia, a me personalmente no, però chi lo sa! Il banner è stato fatto da Danilas Ep Un bacio!

Ale xx
Lou xx

  
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