Il
cucinino del Bull Pen, al CBI, aveva visto diverse
situazioni svolgersi al suo interno.
Fra le sue pareti erano nate e si erano consumate diverse
relazioni. Era stato teatro di molti degli scherzi architettati da
Jane;
scherzi il cui unico scopo era quello di rallegrare la squadra, durante
i casi
più difficili.
Ma, da quando il CBI era stato smantellato, tutto questo si
era spostato al cucinino dell’FBI.
Definire “cucinino” l’angolo cucina
dell’FBI era un eufemismo.
Con la sua isola in granito e le apparecchiature di ultimo modello
sembrava più
un laboratorio della NASA, piuttosto che una semplice cucina.
Era proprio lì che si trovavano l’agente Lisbon e
l’agente
Piker quando accadde.
I due stavano “amabilmente” chiacchierando.
Teresa ringraziava Piker per aver portato il pranzo a tutti.
Inconsciamente la donna aveva cominciato a rispondere ai velati
apprezzamenti
dell’uomo.
Infondo non si poteva certo dire che Piker fosse brutto. Forse
il suo naso era un po’ troppo lungo per i suoi gusti, ma
poteva tranquillamente
passarci sopra. Non era questo che le interessava in un uomo.
Erano lì che si sorridevano complici quando Jane
entrò nella
stanza scusandosi con un’impercettibile “Mi faccio
un tea ed esco, giuro.”
Lisbon non diede troppo peso alla strana frase del
mentalista, generalmente Jane non avrebbe perso occasione per metterla
in
imbarazzo.
L’agente mora ritornò a parlare col collega,
facendogli
credere di essere molto interessata al suo racconto su come avesse
sgominato
una grossa banda di ladri.
Nel frattempo Jane, che era impegnato a cercare qualcosa con
cui poter bere il suo adorato tea, si lasciò sfuggire un
singulto disgustato
quando constatò che in quella stupida cucina
c’erano solo bicchieri di cartone.
“Cosa c’è?” chiese Lisbon
esasperata. Sapeva che Jane non
avrebbe retto molto senza poter fare commenti.
La mora si girò verso il biondo, senza neanche scusarsi con
Piker per l’interruzione.
“Cosa?” ripeté, incrociando le braccia e
lanciando un
occhiata in tralice al consulente.
“Questi bicchieri di cartone. Non posso bere il mio tea in
dei bicchieri di cartone. Il tea bollente va bevuto in tazze di
porcellana.” e
detto questo il mentalista mise il broncio, già arresosi al
fatto di non avere
più la sua vecchia tazza azzurra con sé.
Teresa, intenerita dal suo broncio e dall’espressione triste
dell’amico, si avvicinò ad uno dei pensili che
avevano lì. Aprì una delle ante
e ne uscì una nuova e sgargiante tazza in porcellana azzurra
che poi porse all’amico.
“Ecco, tieni” disse con un piccolo sorriso a
graziarle il
viso.
Senza concedere risposta a Patrick, la mora tornò da Piker,
il quale non si era lasciato scappare l’intera scena.
Così facendo Lisbon non
si accorse dell’espressione stupita e felice di Jane che
rimase lì impietrito a
guardarla, con ancora in mano la sua nuova tazza.
Ci mise qualche attimo il mentalista a riprendersi, spegnere
il bollitore che aveva iniziato a fischiare e avvicinarsi
all’uscita.
Ma prima di varcarla, si soffermò accanto a Lisbon, le diede
un bacio sulla guancia e le sussurrò dolcemente
“Grazie Teresa.” per poi
uscire.
Impietrita sul posto e confusa per quanto accaduto,
soprattutto confusa dalla vampata di calore che aveva sentito appena le
labbra
di Jane si erano posate sul suo volto, la donna non si accorse
dell’occhiata
possessiva con cui Patrick l’aveva lasciata.
Occhiata che, invece, non era sfuggita a Piker.
“Ma è il tuo ragazzo? Perché mi avevano
detto che eri
single, ma da quello che ho visto...” lasciò la
frase in sospeso l’agente,
sperando che la mora lo contraddicesse.
“No...no... Jane e io... no, non stiamo insieme. Lui.... lui
chiude i casi!” si giustificò Teresa, non
riuscendo però a fermare quel rossore
che ormai le si era diffuso per tutto il viso.
Certo, Jane chiudeva i casi, ma Teresa sapeva benissimo che
ricomprandogli quella tazza lo avrebbe reso felice.
Note: Posto che non sono un’indovina
quindi
non so cosa si diranno Piker e Lisbon, prima che la mandino sotto
copertura con
Jane.
Posto che non sarà l’idea dell’anno,
quella che muove questa
shot.... ma mi piaceva troppo e non ce l’ho fatta a non
scriverla prima di
vedere la 6x16.
Scusatemi se c’è dell’OOC qua e
là ma, un po’ perché è da
tanto che non scrivo su questo fandom, un po’
perché, appunto, non so come si
svolgerà l’episodio, potrei anche aver cannato
personaggi e situazioni.
Spero comunque che vi sia piaciuta e se volete farmi sapere
qualcosa io ne sarò felice.
Alla prossima, Naky!