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Autore: solomonty    22/03/2014    4 recensioni
Ogni otto gennaio, da diciassette anni.
Una canzone malinconica.
Un ragazzo, una ragazza e il loro amore perduto.
Il ricordo è dolce e struggente.
Con nostalgia Martin Deeks racconta la storia di un addio.
Oscar EFPiani 2016, Migliore Canzone.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marty Deeks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come Bobby Jean



*"Well, I came by your  
house the other day,
your mother said, 
you went away…

Andrea, ti ricordi? Lo dicevi sempre che te ne saresti andata come lei.
Infatti quella mattina, una come tutte le altre, una qualsiasi… ero passato a chiamarti per andare in spiaggia. 
Ho visto tuo padre esitare, poi, muovendo la testa dire no. Era bello proprio come te e triste; per lui, per me. 
Me lo avevi detto, la sera prima, e non avevo voluto crederti.
Indipendente non eri di nessuno. Avevi compiuto diciotto anni da un paio di settimane e scalpitavi: volevi andare via, in Australia, dove le onde avrebbero potuto domarti e darti la libertà.
Ricordo ancora la carezza di tuo padre e la sua voce che mi dice che sei andata via.
Passeggiavo in spiaggia con le mani sprofondate nelle tasche e sapevo, dentro di me, che quel giorno sarebbe arrivato. Mi aveva trovato pronto e orgoglioso di te: mai avrei provato a fermarti; ero assolutamente convinto che tu fossi nel giusto.
Per tutto il tempo in cui eravamo stati insieme sapevo che sarebbe successo e che tu ne fossi consapevole e muta e discreta non ne parlassi. 
La sera, prima di riaccompagnarti a casa, avevamo fatto un sacco di sesso nel caldo della capanna che tuo padre aveva in spiaggia; ci eravamo divertiti e avevamo riso come matti.
Per stare con te avrei pagato un prezzo molto alto ed io lo avevo accettato. 
Ci conoscevamo da tre anni e ti amavo. 
Il nostro grande amore diciottenne è il ricordo più caro che ho.


*"Now we went 
walking in the rain 
talking about the pain…
"… nohow gonna ever 
understand me, 
the way you did…

Quando ti ho conosciuta ti sei presa cura di me; mi circondavi con il tuo affetto, eri sempre gentile. Ti facevo tenerezza e ti piacevo; mi dicevi che ero una calamita per te.  
I nostri primi approcci erano stati buffi, pieni di timidezza e ilarità; poi ci siamo ritrovati a baciarci con le bocche tremanti, i respiri affannati. Quel pomeriggio nella casa sull'albero, con le mani sulla cinta dei miei pantaloni, ti sei presa la mia verginità e mi hai dato la tua. È stato bellissimo, Andy.
Mi ascoltavi e ci siamo raccontati i nostri segreti; stavamo così bene, insieme, a fare le cose che ci piacevano ed erano le stesse.
Sapevi dove trovarmi, nei miei giorni bui e sorridendo, con tutte quelle lentiggini, mi dicevi la cosa più scema che ti capitasse di pensare e mi facevi ridere e mi incitavi a resistere.
Ci facevamo le facce, nei pomeriggi caldi, in silenzio a pescare; ti divertivi a mettermi i fiocchetti tra i capelli e ti sei stretta a me, fradicia, la notte che venne giù quel temporale.
Nessuno mi ha capito così profondamente come te… e questo mi ha segnato la vita in modo tenero e malinconico, grande amica mia.
Quando sento questa canzone non posso non pensare a te e all’accordo che abbiamo fatto nell’alba di un venerdì, tanti anni fa.
“Pensiamoci, Martin, ti va?” avevi chiesto. “Io penso a te e tu a me… con questa canzone… per sempre, in qualunque luogo, anche separati… solo un attimo, per noi due… vuoi, biondino?” avevi chiesto ancora, innamorata e dolce, mentre affondavi il viso tra il mio collo e il calore di una mattina nascente. Sulle scale del portico di casa tua stavi appoggiata alla mia schiena, seduta dietro di me e mi davi baci leggeri sulle spalle nude.
“Va bene” avevo risposto, “è molto romantico… per sempre.”

                                                                                     
*"… maybe you’ll be out there… 
"… I’m thinking of you and
all the miles between…
"… I miss you, baby…

Ogni otto gennaio, da diciassette anni, mi arriva il tuo telegramma. Contento lo scarto e leggo sapendo che mai una volta, in tutti questi anni, hai scritto la stessa cosa. Sei concisa come sempre:  Buoni 35, Blondie. Sto bene. Ti amo. Andy.
Sorrido battendomi il telegramma sul palmo della mano. Ti amo anch’io; sei la mia giovinezza e l’assoluta, bellissima illusione della certezza che un amore può durare per sempre. 
Come ogni anno andrò da tuo padre e gli sventolerò sotto al naso il tuo telegramma, contento di dargli tue notizie. Gli ricambio la sua affettuosa cortesia estiva, quando a luglio mi fa vedere i tuoi auguri per il suo compleanno. 
È inutile guardare il timbro postale per sapere dove sei: ti sarai già spostata. Sempre di corsa, sempre frenetica; non ti stanchi mai e non ti fermi in nessun posto.
Ho nostalgia di te e vorrei incontrarti, dopo tutti questi anni. Vorrei poterti ritrovare dietro l’angolo di casa mia, dove ci vedevamo sempre.
Sono dannatamente fortunato, oggi: ho il tuo telegramma e la radio canta la nostra canzone e come sempre, in questo giorno, ti penso intensamente.
Anche se il tempo passa, quando ricevo i tuoi auguri mi sembra di averti qui con me e torno ragazzo.
Mi manchi, Andy, voglio vederti per raccontarti la mia vita e sapere tutto della tua. Voglio dirti quale uomo sono diventato e scoprire quale donna sia diventata tu.
In questo mondo incasinato vorrei trovare un posto solo nostro e portarti lì a fare l’amore. 
Domani sarà tutto passato: rientrerò nel mio caos quotidiano e tu tornerai nei ricordi… ma per un attimo lungo quanto questa canzone sei qui con me, sulla spiaggia, a giocare con il mio cane che non hai mai conosciuto.








Santo cielo, Martin.
Grazie, Guido, grande amico mio, senza di te non sarebbe stato possibile.
Questa storia ha vinto come Migliore Canzone agli Oscar EFPiani 2016
Monty


* “Bobby Jean” B. Springsteen; Born in the USA, 1984 
“Sono passato da casa tua l’altro giorno,
tua madre ha detto che te ne eri andata…
“Camminavamo nella pioggia, parlando della paura…
“… nessuno, mi capirà mai come facevi tu…
“… può darsi che tu sia qua fuori…
“… sto pensando a te e a tutte le miglia tra noi…
… mi manchi, piccola”.




Disclaimer: Martin A. "Marty" Deeks, “Bobby Jean” e il suo testo non l’ho inventati io.
  
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