Serie TV > Violetta
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Autore: BeYoSinger    22/03/2014    5 recensioni
Lui? è partito due anni fa in Messico, perde amici, abitudini, fidanzata. Adesso? ritorna a casa, con un familiare in meno. Non vuole semplicemente voltare pagina, vuole cambiare libro, e ricominciare dal capitolo 1.
Lei? soddisfatta della sua vita, della sua famiglia, delle sue passioni, è felice. Con l'arrivo di un ragazzo nel suo Liceo, cambia improvvisamente umore, e all'istante si accorge che gli occhi verdi del ragazzo raccontano una storia che lei vuole conoscere.
I due hanno affrontato vite diverse, Nel vederlo per lei è subito una cotta, ma lui si accorge di ben poco, la migliore amica di lei sarà motivo di intralcio? e Lui riuscirà a togliersi di testa la sua ex?
Un Liceo, Un ritrovo per suonare, Un gruppo di amici, coppie improbabili.
La trama racconta ben poco, perchè non voglio rivelarvi molto, dateci un occhiata.
Pairing: Leonetta.
Spero vi piacerà;) Vi Amo Violetteras!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9
Be' si, mi limiterò a star quì e far finta che tutto questo non faccia male. Sto per farlo davvero? Dirò sul serio la verità a Leòn? Mi sta fissando con due occhi bramosi di sapere, e io cosa devo fare, si lo so faccio schifo, neanche la mia coscienza credeva che l'avrei fatto e infatti non voglio farlo, non voglio ma devo. In questo momento è davanti a me, in tutta la sua bellezza, ma come fa ad essere così maledettamente bello? Se solo si potessero scattare fotografie con gli occhi. Sto per dirgli la verità? Oddio, ma questo ragazzo chi è stato? da quanto tempo lo conosco? Prima volevo che le persone entrassero nella mia vita in punta di piedi, adesso è diverso, perchè lui non ha agito in questo modo, lui ha sfondato la porta e mi ha trascinata via con se. Non ho opposto resistenza, non ho chiesto dov'è stato prima, ancora prima di sconvolgermi la vita, scombussolarmi l'anima fino a rubare ogni mio singolo pensiero, respiro, battito. Ogni persona che entra a far parte della nostra vita ha un impatto diverso, ma è di quella che ce la incasina di più che alla fine ci innamoriamo. O almeno con me è andata così. Non ha chiesto il permesso di entrare, lo ha fatto e basta e io adesso sono quì imbambolata davanti a lui come una stupida e non so cosa fare. Basta è passato poco tempo da quando ci conosciamo io e lui, è vero, non lo nego, ma non nego neanche che mi sto distruggendo, lui non sa chi sono, e io voglio farmi conoscere, voglio essere la vera me, senza avere più paura. Voglio conoscere lui, che nasconde una malinconia che neanche si avvicina a quella che provo io, perchè i suoi occhi verdi lo dicono, lo urlano al mondo, e forse la sua bocca non è più accordata con i suoi occhi per il semplice fatto che ha urlato per troppo tempo e nessuno l'ha sentito. Voglio essere la ragione del suo sorriso, e non uno di quei sorrisi che si stampa in faccia per non apparire sempre l'inquietudine della situazione, ma perchè lo sente nel cuore, e perchè muore dalla voglia di stare con me, cosa che del resto provo io, ormai dipendo da un solo pensiero, sto morendo e non posso neanche dire di non essere capita e cercare una giustificazione perchè tutti e dico tutti si sono offerti di aiutarmi, sono io, solo io che sono serrata dentro e nessuno mi può aiutare se non la sua presenza. Si avvicina ancora di più a me, ancora, oggi siamo stati così tanto a contatto, io quasi svengo, e dovrei solo aprire bocca e parlare per fare in modo che la mia felicità attivi la modalità on; Ma c'è Francesca, la mia migliore amica, di mezzo. Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e io muoio di paura dentro, scoppiano le tempeste e non so che fare. Infilo le mie mani fredde come il ghiaccio nel tascone centrale della mia larghissima felpa che mi copre anche i fianchi. -Quale verità vuoi confessarmi Violetta?- Mi domanda con una voce intensa e melodica, mi mette al mio agio anche in questa situazione di assoluto sdegno verso me stessa. Be' vorrei tanto dire la verità, mi basterebbero poche parole, anche dette a monosillabi, ma pur sempre poche, che potrebbero cambiare la situazione sia in peggio come anche in meglio, chi lo sa. Be' cosa faccio?. -Vorrei tanto sapere ciò che pensi, ciò che provi, che tipo di ragazza sei. Di te non so assolutamente niente.- Mi accarezza il viso con i polpastrelli delle dita, mi rende nervosa, non devo dirgli la verità, sarebbe un disastro, ma adesso voglio farlo. -Vorrei tanto sapere Violetta.- Mi fermo e lo guardo attentamente per qualche secondo, poi parto.. -Ho sempre il quaderno pieno di citazioni. i fogli pieni di disegni. La scrivania piena di penne, la libreria piena di libri.- Dico, fermandomi, poi chiudo gli occhi e riprendo fiato, riparto. - Ho la mente piena di pensieri. Il corpo pieno di musica ma anche di paura.  Ma soprattutto ho il cuore pieno di te, Leòn.- Dico tutto ad un fiato senza fermarmi, lasciando poco tempo per le pause dei punti. Non riesco a decifrare il suo sguardo, si avvicina sempre di più al mio viso appoggiando il palmo della mano ad esso. Il momento più bello di un bacio secondo me è quando vedi il suo viso avvicinarsi al tuo e capisci che stai per essere baciata. Chiudo gli occhi e sento il suo respiro fondersi con il mio, i nostri nasi si sfiorano, apro gli occhi a malapena per capire se sta tenendo chiusi i suoi, e in modo sfocato capisco che è così, aspetto e noto che ancora le sue labbra non si sono poggiate alle mie, e sto tremando come una foglia. -Vuoi davvero che lo faccia?- mi domanda sussurrando pianissimo sulle mie labbra e sento il suo fiato caldo ed il suo inebriante profumo ed è allora che non capisco più niente. -Di certo non sto opponendo resistenza.- Rispondo con una voce a malapena udibile, anche se so che mi ha sentita perfettamente. -Se lo facessi che succederebbe dopo?- Mi domanda con voce roca e sensuale, che mi culla come se fossi su una nuvola svolazzando nel crepuscolo. Il venticello si fa sentire un pò di più, sento la pelle d'oca che si impadronisce di ogni singola parte del mio corpo. -Non lo so.- rispondo. Voglio assaporarlo, perchè non si decide? cos'è che lo frena? Respiro affannosamente continuando ad aspettare, ma dopo sento un suo sospiro profondo. Apro gli occhi e noto che lui ancora li tiene serrati. Istintivamente mi allontano, libero una lacrima e lo guardo con disapprovazione, lui dopo aver aperto gli occhi sospira ancora e mi fissa mortificato. Sento un groppo in gola, vorrei scoppiare come non ho mai fatto, vorrei sfogarmi, e non semplicemente liberare qualche lacrimuccia debole, Capisci di essere veramente al limite quando vorresti far uscire l'uragano che hai dentro, vorresti piangere fino allo sfinimento ma non ci riesci. Quando le delusioni diventano una cosa quotidiana, e vorresti solo piangere, iniziare ad urlare e buttare tutto all'aria, mentre, invece, rimani lì ferma, impassibile. Semplicemente la tua vita si ferma, per qualche istante mentre il resto del mondo continua a girare. Eccomi quì, delusa. Che stupida pensavo davvero che mi avesse baciata? E chi sono io, no io sono 'nulla', è inutile che Leòn Vargas si metta a baciare il 'nulla'. Questo 'nulla' non sa nemmeno come si bacia, non è mai stata baciata in vita sua. Be' solo perchè non ha valore, è soltanto uno schifoso 'nulla', e il 'nulla' è qualcosa di astratto, non si può nè toccare nè vedere o sentire, è un 'nulla' punto e basta. Vorrei sembrare forte, e andarmene senza neanche degnarlo di uno sguardo, ma siccome sono una debolissima merda, non riesco neanche a muovere le gambe che non rispondono ai comandi del cevello; Ringrazio Deus per il fatto che ancora non sono caduta per terra. Allora mettiamola così: Non è vero che non mi aspetto più niente. Non è vero che non mi faccio più illusioni, mi illudo soprattutto per questo. -Sai cosa, se fai così mi uccidi.- Faccio un sorriso falso allontanandomi sempre di più dalla sua vicinanza. -Violetta, io..- Ha un viso così mortificato e pieno di tristezza che mi viene difficile soprattutto il fatto di non ascoltarlo, rivolgergli freddezza e andarmene. -No..Scusa.- Lo fermo, giro i tacchi e cammino verso l'uscita dalle chiome degli alberi, lui mi viene dietro, lo sento. Mi fermo  volto solo di poco la testa, -Voglio solo andarmene, ti prego accetta la mia decisione.- Un freddo glaciale mi percorre la gola. Lui annuisce mentre io lo guardo con la coda dell'occhio. Allungo il passo, e poi corro verso casa. 
Sdraiata sul mio letto, fortunatamente in casa c'è solo Olga, che ho potuto facilmente non incontrare entrando dalla porta principale senza fare troppo baccano. Ho chiuso a chiave la porta con uno scatto. Indosso le mie enormi cuffie e mi lascio cullare dalla melodia, mentre guardo il soffitto e le lacrime mi annebbiano la vista. Ascolto la musica per sentire le parole che non mi hanno mai detto. Che merda. Stanno vincendo loro, per l'ennesima volta, mi miei pensieri hanno la meglio. Ormai è già passata l'ora di pranzo, e mia madre mi ha mandato un messaggio, scrivendo che lei e papà avevano un incontro di lavoro, non sarebbero tornati prima di stasera, che sollievo! Scorro velocemente la Playlist, Whitney Houston... Schiaccio Play, e le prime note prendono possesso del mio corpo...I know that when you look at me, There’s so much that you just don’t see -So che quando mi guardi, ci sono tantissime cose che non riesci a vedere- La prima lacrima gettata sui primi versi, But if you would only take the time I know in my heart you’d find A girl who’s scared, sometimes who isn’t always strong can’t you see the hurt in me? I feel so all alone -ma se solo ti prendessi il tempo so che le troveresti nel mio cuore oh, una ragazza che qualche volta ha paura, che non è sempre forte non riesci a vedere il mio dolore? mi sento così sola- Due lacrime, tre quattro, sto piangendo, mi metto le mani davanti al viso, mentre Whitney canta, canta con passione e sentimento, mente io sto quì a piangere, sempre con passione e sentimento, e mi dispero... I want to run to you i want to run to you, won’t you hold me in your arms, and keep me safe from harm I want to run to you but if I come to you tell me, will you stay or will you run away -voglio correre da te, voglio correre da te non mi stringeresti tra le tue braccia e non mi proteggeresti? voglio correre da te, ma se vengo da te dimmi che resterai o correresti via?-  I brividi lungo le braccia, percorrono la mia schiena, si impadroniscono del mio corpo. Alzo il volume. Vorrei tanto correre da lui, ma non resterebbe, io ne morirei. Mi avrebbe strinto, sì, ma lui non resterebbe, Le lacrime scorrono velocemente. Each day, each day I play the role of someone always in control but at night I come home and turn the key there’s nobody there, no one cares for me. What’s the sense of trying hard to find your dreams, without someone to share it with, tell me what does it mean? -ogni giorno, ogni giorno recito la parte di qualcuno che ha sempre tutto sotto controllo ma la sera torno a casa e giro la chiave, non c’è nessuno li, nessuno ci tiene a me. Che senso ha lottare per I tuoi sogni se non c’è nessuno con cui dividerli, dimmi cosa significa?- Le mie mani congelate non fanno che tremare, e mentre sto quì ad ascoltare parole che mi uccidono, il mio cuore sbalza fuori dal mio petto. I need you here, I need you here to wipe away my tears,To kiss away my fears, If you only knew how much… -ho bisogno di te qui, ho bisogno di te qui, per asciugare le mie lacrime, per baciare via le mie paure, se solo tu sapessi quanto vorrei correre da te.- Fisso il vuoto mentre Whitney termina di cantare le ultime note, e io vorrei sprofondare negli abbissi più che mai. Be' é colpa mia, nessuno mi ha detto che avrei dovuto innamorarmi, no, solo gli stupidi si innamorano... E che sono io? Una stupida! 
L'orologio segna le 19:00, mi alzo dal letto assonnata dopo essere stata un pò in dormiveglia, accendo la luce e mi reco in bagno, mi metto davanti allo specchio, wow che bellezza, si sono un panda, che desolazione.. Mi sciacquo il viso, ma poi decido di fare una doccia, si mi farà bene. Mi levo i vestiti prendo l'accappatoio e lo appoggio sul mobiletto, entro e un getto d'acqua calda mi fa sentire un'altra, oh che sollievo! Rimango lì dentro per una buona mezz'ora, e con molto dispiacere esco, indosso l'accappatoio e corro ad asciugarmi i capelli. Sento il cellulare squillare, Francesca. Rispondo e metto il vivavoce così da poter lasciare il cellulare sul marmo. -Fran..-, -Certo, sei via una giornata e mi dici ''Fran''? Mi spieghi che fine hai fatto? Ti avrò mandato minimo 180 messaggi su What's up!- Mi rimprovera in questa sua voce filtrata, intanto mi pettino i capelli, -Fran non mi sono proprio connessa..- Rispondo con nonchalance, oddio ora mi ammazza! -VIOLETTA MA Ti STAI SENTENDO BENE? Ci dovevamo vedere alle 16:00 Ti ho mandato tutti quei messaggi e avrò chiamato quattrocento volte cara mia!- , -Lo so Fran, scusa ma mi sono addormentata..Mi dispiace.. Avevo il silenzioso.- Invento su due piedi. -Sai cosa? non ti mando a quel paese perchè sei come mia sorella!- , -E perchè le sorelle non si possono mandare al diavolo?- Rispondo ridacchiando senza farmi sentire da lei, -Vaffanculo!-. Rido sempre trattenendomi e intanto mi faccio una coda e indosso i pantaloni del pigiama con le fragole, e una canottiera bianca. -Fran, mi dispiace, davvero..- , -Ti perdono perchè sei strana ultimamente.. Comunque è successo qualcosa? vuoi che venga lì?- Premurosa e dolce come sempre la mia Fran. -No tranquilla, Fran. Non te la prendere ma stavo per andare a fare i compiti.- Mento spudoratamente. -Va bene, Ci sentiamo dopo allora, piccina.- , -A dopo, Vita.-. Chiudo la chiamata esco dal bagno e vado di sotto. -Olga?- Chiamo. Nessuna risposta, sarà uscita. Mi reco in cucina, apro il frezeer, Uh Gelato! Prendo una tazza, ci metto dentro gelato alla vaniglia e al cioccolato, poi prendo la panna, le noccioline, la nutella, e mi accorgo che mi serve una ciotola più grande. Terminata l'opera, faccio due passi indietro per ammirare la delizia, Oh si, questa si che è una favola! 
-Chiquitita!?- Sono sul divano e sento la voce di Olga, e lo sbattere della porta. -Olga sono in salotto!- Le urlo, -Ma amorino mio, hai cenato tutta sola?- Faccio un risolino e mostro la ciotola piena di gelato e altra roba zuccherosa, lei sgrana gli occhi, -Ma amorino mio!- ,- Olga, sto guardando un film, vuoi unirti a me?- Svio la conversazione per evitare che mi nomini ancora: Diabete, Colesterolo e tutte queste cose qua! -Amore, devo terminare la stanza di Roberto, lo vedrò lì- Mi fa un sorriso e io con la bocca piena gli tiro un pollice in su come per dire 'Ok'. Mi volto e continuo a guardare questa commedia romantica che ho trovato facendo zapping, The proposal. Magari lui si innamorasse di me per sbaglio. Quì Andrew la detestava, e adesso se la sta portando dai genitori, che fortuna! Inbocco un altro pò di gelato.
Durante la pubblicità sento Olga che va ad aprire la porta, io alzo ancora di più il volume, non voglio essere disturbata; Il film ricomincia, No! Nonna Annie non può morire! Un altro cucchiaione di gelato, -Vilu?!- Sento Olga chiamarmi, e non mi volto, mi limito a farle un segno con la mano e mi attacco ancora di più alla TV -Olga, NON ORA! Margaret sta per ricevere la proposta!- Le riferisco tutta eccitata, poi sento un colpo di tosse, forzato. Guardo con la coda dell'occhio e mi volto impercettibilmente. All'improvviso mi volto completamente, è... Leòn! Rimango con la bocca spalancata e d'un tratto sento un tonfo sul pavimento, abbasso gli occhi e vedo la ciotola che avevo un attimo fa in mano, in frantumi. Che cazzo fa quì? -Amorino mio! stai bene?- Olga mi corre incontro. NO! No che non sto bene! Che cazzo l'hai fatto entrare a fare! -Si, perfetta- mento, -Mi è scivolata- continuo con la voce tremante, -Ci penso io, amore.- Mi ferma dopo aver tentato di raccogliere qualcosa e mi fa segno con gli occhi di andare da... da lui. Mi alzo togliendomi tutti i cuscini che avevo addosso, e mi reco davanti all'ingresso della cucina. -Avete bisogno di aiuto?- Chiede il messicano con garbo e dolcezza, e la sua voce mi fa sciogliere, -Olga fa segno di 'no' con l'indice. Prendo Leòn per un braccio e lo trascino in cucina. -Cosa ci fai quì?- domando abbassando lo sguardo, -Volevo solo.. parlare..- Mi risponde sicuro. Non indossa i vestiti che portava stamattina, adesso porta una camicia gialla e verde, rigorosamente a quadretti e un paio di jeans stretti.. ed è stupendo. Invece io.. Pantaloni del pigiama e Cannottiera... Trasparentuccia. Uddio. Smetto di pensare al mio abbigliamento attuale quando mi porto una mano alla bocca, e be', mi sento tutta appiccicosa.. ah già, intruglio di cioccolato, vaniglia e nutella... DIO MIO! Faccio una smorfia. -Se puoi scusarmi un attimino..- Vado a lavarmi la faccia, visto che devo abbuffarmi e sporcarmi fino alla punta dei capelli. Lui annuisce ed io cammino normalmente fino al momento nella quale mi può vedere, poi mi metto a correre verso il bagno.. Mi chiudo la porta alle spalle. Specchio ti prego dimmi che non ero così imbarazzante come immagino... Mi reco davanti allo specchio, il mio peggior nemico.. Ebbene, si... Ero così imbarazzante. Mi sciacquo velocemente il viso, do un occhiata ai capelli e posso arrivare alla conclusione che sono un disastro. Si, un assoluto disastro. Be', non mi importa, tanto vuole solo parlarmi, e io lo so cosa vuole dirmi. Tutta la conversazione è prevedibile. Lui mi chiederà scusa per stamattina, dicendo che non se la sentiva, che mi vuole bene, che per lui sono speciale, che vuole che rimaniamo ottimi amici e bla, bla, bla... Facciamo questa cosa. Esco dal bagno più convinta che mai, e lo vedo seduto sullo sgabello della cucina che si riavvia i capelli, ''Dio della bellezza''. La mia convinzione, la mia fermezza nel sembrare fredda dura all'incirca 5 secondi inquanto adesso le mie gambe diventano gelatina. Lui si accorge della mia presenza e mi sorride. -Scusa, è che, sai... il gelato..- Azzardo un risolino. Lui sorride più splendente che mai. -Vorrei tanto che fossi te stessa quando stai con me.- Dice abbassando le sopracciglia. Oh no, lo scrutatore no. Mi limito ad abbassare lo sguardo. -Oggi non mi aspettavo quella tua confessione.- Si alza dallo sgabello e si avvicina a me. Io faccio un respiro profondo e quando alzo lo sguardo noto che il suo è fisso in luoghi dove NON DOVREBBE GUARDARE. Pervertito. Istintivamente mi copro con le braccia all'altezza del petto e lui... Be' adesso è andato a fuoco! Chiamate i pompieri! Va be' sono io la cretina, quando sono andata in bagno potevo anche mettermi qualcosa addosso. Tossisce come il suo solito, e io svio lo sguardo. -Leòn, cosa volevi dirmi?- Dico tenendomi stretta le braccia al petto. -In casa c'è solo la domestica?- mi domanda curioso. -Be' per adesso si.- Non faccio in tempo a terminare la frase che Olga spunta dalla porta del salotto con la paletta e la scopa. Leòn si allontana un pò di più da me. Olga lo guarda male, neanche le avesse tirato un pugno in faccia. -Olga, qualche problema?- Continua a fissarlo con gli occhi serrati e lui si sente ancora più in imbarazzo, e si gratta la nuca. -Nessun problema.- Mi risponde non staccando gli occhi dal messicano e poi sorride falsamente. -Possiamo andare a parlare in salotto?- mi incita supplicandomi con lo sguardo, io annuisco e cammino verso l'uscita della cucina con lui dietro. -Be' immagino che non le vado tanto a genio, tu sai come mai?- mi sembra tanto tenero, ma poi dopo mezzo secondo mi riaffiora in mente ciò che 'non ha fatto' stamattina e allora serro la mandibola. -Non ne ho idea, avrà sicuramente solo una giornata storta.- dico con freddezza, lui annuisce. Poi lo vedo voltarsi verso il pianoforte, e il suo sguardo si impreziosisce facendo sì che gli si illuminino gli occhi. -Oddio, è bellissimo!- dice avvicinandosi, poi appoggia le dita con quasi il timore che potesse romperlo. Quel piano è davvero stupendo, e lui ha ragione a stupirsi della sua bellezza, sarà un pezzo unico, un piano a coda nero. -Ti piace?- , -Credo di non averne mai visto dal vivo uno così bello!- io sorrido. -Sai suonarlo?- Mi domanda, io arrossisco, -Si, ma non sono molto brava.- Confesso, lui ci si accomoda davanti, poi mi guarda. -Vieni.- mi dice, io obbedisco e mi siedo di fianco a lui. -Ricordo una citazione, diceva 'La vita è come un pianoforte, i tasti bianchi rappresentano la felicità e i neri la tristezza, in qualsiasi modo vada la tua giornata ricorda che anche i tasti neri servono per fare musica'..- Mi dice con voce calda, sembra quasi stesse cantando. -E se la tua vita è solo piena di tasti neri? Come fai a suonare un brano solamente premendo i tasti neri? Sarebbe tutto stonato! Questa è la mia vita, o almeno è quello che è diventata.- Confesso mettendo enfasi in ogni singola parola, lui mi sta studiando ancora, e mi osserva con molta attenzione. -Cosa vuol dire 'o almeno è quello che è diventata'? Cosa ha fatto cambiare la tua vita?- Mi domanda con molta curiosità, e sembra molto desideroso di saperlo. Devo dirglielo? -Tu! Diamine, Tu!- Mi alzo dallo sgabello nero del piano, e mi volto, non voglio che mi guardi in faccia. Si la mia impulsività, Merda. Mi pento mezzo secondo dopo aver detto quella frase. E adesso?



Rimango un minuto, un ora o non so quanto in silenzio, Dio mio. E se fossi davvero così importante per lei? Ho così tanta paura del sentimento che provo per questa ragazza. E pensare che ci conosciamo da così poco tempo. Non avrei mai giurato che stasera sarei venuto quì, ma avevo così tanta voglia di vederla, avevo così bisogno di stare a contatto con lei. Stamattina è stato difficile, non sapevo cosa fare, come avrebbe reagito lei nei miei panni? Avrei così tanto voluto baciarla, non aspettavo altro, poi mancava così poco, ero così vicino.. Lei aveva già chiuso gli occhi, Dio se ci penso mi prenderei a schiaffi! Perchè non l'ho baciata, l'ho fatta rimanere di merda! Mi sembra logico che ce l'abbia con me. Ed era così bella a quella vicinanza, e le sue labbra che pulsavano, erano così carnose, così desiderabili, e lei che lo avrebbe fatto, mi avrebbe baciato; Tanto forte è il sentimento che prova nei miei confronti? E io volevo solo morire quando...
Flashback
-Sai cosa, se fai così mi uccidi.- 
Fine Flashback
Dopo questa sua frase ero praticamente morto dentro. Violetta, mi piaci un sacco! Ti va se ci proviamo? E chi mi darà mai la forza di pronunciare queste parole? E tutti i miei dubbi? Che succede quando non si è più abituati a ricevere amore? Succede che non ti fidi più, che preferisci stare solo. Succede che quando qualcuno ti dice ''Ti voglio bene'' rispondi con un sorriso e pensi 'Come no'. Succede questo, non sei amato per molto tempo e, quando trovi qualcuno che ti ama davvero, muori di paura. Che posso fare? Adesso è lì, in tutta la sua bellezza, con in dosso una canottiera trasparente che mi fa diventare nervoso.. e pensare che prima avevo lo sguardo fisso su di essa e lei se n'è anche accorta, che figura! Chissà cosa avrà pensato.. Va be' in fondo sono pur sempre un ragazzo, e non nascondo a me stesso che, be' l'avrei voluta prendere, ecco. Respira Leòn, respira! -Sei ancora lì?- Mi domanda essendo lei di spalle a me. -E dove dovrei essere?- Le rispondo, e dopo poco mi alzo in piedi. -Non dici niente?- Ha la voce strozzata dal pianto che sta trattenendo, -E cosa dovrei dire?- Mi azzardo, quanto sono insensibile..Dio santo. -La smetteresti di rispondere con altre domande, mi da sui nervi il tuo atteggiamento!- Si volta e la vedo come non l'avevo mai vista, arrabbiata e addolorata e le lacrime fanno fatica a placare. Voglio morire, voglio uccidermi, voglio ammazzare tutti tranne lei. Quanto mi odio! Odio il fatto che stia così per colpa mia! D'impulso la afferro e la stringo forte tanto da non farla quasi respirare, non voglio che mi respinga, voglio tenerla tra le mie braccia, -Leòn, lasciami andare!- Dice sighiozzando, e io la stringo ancora di più. -Non voglio.- Le sussurro, lei che era tanto rigida si ammorbidisce e mi adagia le mani intorno al collo e così il la sollevo di poco di poco dal pavimento. Adesso mi stringe forte e non voglio che si separi. -Leòn, mi fa male- Continua a piangere. Perchè continua a dirlo?io sono quì con lei, io non capisco.. La lascio giusto il poco che basta perchè mi guardi negli occhi. -Non ti fa star male avermi lontano?- le domando guardandola ardentemente negli occhi, mi specchio nei suoi, ricoperti di dolci lacrime, schiude le labbra leggermente, -Probabilmente, ti rincorrerò sempre. Perchè, nonostante tu mi faccia star male, sto peggio quando non ci sei.- chiude gli occhi, e li riapre due secondi dopo. -Tu non mi hai mai rincorso..- , -Invece sì, nel mio cuore ti rincorro sempre.-. Ancora quella vicinanza, respiro profondamente e faccio sfiorare i nostri nasi, ma lei due secondi dopo abbassa il capo. Cazzo. Mi appoggia le mani al petto e mi spinge giusto per allontanarsi da me. Io mollo la presa. -Perchè?- Le domando, e adesso vorrei sprofondare, -Forse è il caso che tu te ne vada, Leòn, i miei potrebbero tornare a momenti.- Mi avverte, fredda. Si fissa le mani.-Non voglio andarmene, voglio rimanere con te.- Confesso, e il cuore pian piano comincia ad accelerare, e mi fa paura. Deve saperlo. Mi avvicino di nuovo e lei mi guarda stupita, le prendo la mano destra e l'appoggio sul mio cuore. -Mi succede quando sto con te, Violetta.- Sento la sua mano, sempre congelata, tremare sotto la mia che la tiene appoggiata al mio petto. Le sue labbra si piegano in un sorriso commosso, si asciuga le lacrime con la mano libera, poi ritorna seria, prende delicatamente la mano che tengo appoggiata alla sua e si avvicina ancora di più a me, così poggia la mia mano sul suo petto, solo allora capisco e il suo cuore batte ad un ritmo che non avevo mai sentito, e sì, mi fa paura. -Ho sofferto tanto Violetta, tu non puoi immaginare.- Sorrido tristemente, lei abbandona la mia mano, -Lo so.. Hai gli occhi di chi ha smesso di crederci ma continua a sperarci.- La guardo più attentamente, e dentro sento, non lo so cosa sento.. Mi prende per mano e mi trascina via, -Leòn devo dirti una cosa..- Mi dice mentre mi porta non so dove in casa sua. Percorriamo enormi camere e in fine vedo una porta finestra, lei la apre e usciamo in giardino, fuori è buio, ci illumina solo la luce della luna, che è sufficiente per fa sì che guardi i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi che sanno leggere così bene i miei. -Molto bello quì.- Noto il giardino molto curato, con fiori che adesso dormono e che domani sbocceranno come la bellezza della ragazza che è parata davanti a me, che regala sempre e ogni giorno tutto il suo splendore, basterebbe davvero che io le stessi accanto per farla stare meglio? -Leòn.- Interrompe i miei pensieri, faccio un passo indietro e noto che è seduta in una panchina molto lavorata, la raggiungo. -Cosa volevi dirmi?- Le domando, lei abbassa lo sguardo come il suo solito, -Non potresti guardarmi negli occhi per una volta?- Le adagio una mano sul viso e faccio in modo che mi guardi, -Sai a me le cose belle non capitano mai..- Fa un respiro profondo, -Pensavo di essere felice.. la più felice, quando non sapevo che avevo bisogno di una persona più dell'aria che respiro, infatti sei arrivato tu e... Be' quando sei arrivato io avevo occhi solo per te, soltanto che tu guardavi da un altra parte.- confessa, -E come fai ad esserne convinta?- Le domando sicuro. -Lo so.- Mi risponde quasi sovrapponendosi alla mia domanda, -Violetta, tu non potrai mai vedere cosa c'è dentro di me.- Le dico scuotendo di poco il capo. -E cosa c'è?-, -Dolore.-, -Dovuto a..?-, -Tanti avvenimenti, una storia andata male..-, -Male?-, -Si.-, -Perchè?.- E mi trovo a questo punto chiedendomi se sia meglio fermarsi o proseguire.. -Lei non mi amava.- Confesso con lo sguardo annebbiato, e si, provo rabbia, rabbia nei miei confronti perchè sono stato così stupido. Lei ha gli occhi sbarrati, declutisce alla mia confessione e le tremano le labbra. -Leòn, io ti amo.- Una lacrima le percorre il viso che ormai si era asciugato. No, non ci posso credere. Non posso ricascarci. -No.- Le dico scuotendo il capo e abbassandolo. -No cosa?- mi domanda con la voce tremante. -No, non puoi amarmi.- Pongo entrambe le mani davanti al mio viso. Non può essere. -Perchè no?- Formula questa domanda, non la sto guardando in viso, ma so che in un modo o nell'altro la sto uccidendo ancora. -Non puoi e basta.- Insisto, -Prova almeno a spiegarmi il perchè.- Mi supplica, con la voce piena di dolore, non posso starle dicendo davvero questo. Non voglio farle del male più di quanto non sto già facendo. -Perchè ho paura- Le confesso sinceramente, alzo lo sguardo quando lei timidamente mi leva le mie mani da davanti il viso, e fa in modo che possa guardarla, -Paura di cosa?- Adesso è più risoluta e vuole davvero sapere. -Ho paura di rimanere solo, ho sofferto troppo e dico troppo nella mia vita per amore, io..Ho paura di ricominciare a piangere come una ragazzina su un cuscino per non urlare dal dolore e di illudermi di qualcosa che probabilmente non accadrà mai.- confesso sorridendo tristemente, sotto il suo sguardo fisso. -E cosa vorresti che accada, Leòn?- Mi domanda, io scuoto il capo, -Vorrei che fossimo una cosa unica, qualcosa di indescrivibile, che neanche il più grande dei poeti possa spiegare, con te vorrei essere non solo la più grande storia d'amore di tutti i tempi, ma anche della nostra vita.- Confesso con gli occhi sognanti, vorrei solo questo con una ragazza, qualcosa che non ho mai avuto. Violetta è rimasta seria e mi guarda come nessun'altra mi aveva mai guardato, Ally non mi ha mai osservato così, lo devo ammettere. -E perchè non dovrebbe accadere tutto questo?- Sussurra, io le prendo le mani, ed è come se le avessi infilate nell'oceano nell'inverno. -Perchè ho avuto una sola vera ragazza nella mia vita, sono stato felice con lei, ma poi mi ha fatto cadere in interminabili tenebre. Adesso penso solo che se ti facessi entrare dentro le mie paure, finiresti per scappare da me.- Parlo il più sinceramente possibile. Lei sospira. -Io non scapperei mai da te, vorrei davvero conoscere il ragazzo della quale mi sono innamorata e per cui sto sveglia notti intere, vorrei che fossimo una cosa sola.- Mi stringe ancora di più le mani e parla con intensità, ed io riesco a capire perfettamente quanto può costarle riuscire a pronunciare queste parole. -Allora lo vuoi veramente?- Le domando vago. -Cosa?- , -Amarmi.-, -Si.-, -E se poi il tuo amore dovesse svanire?- Le domando preoccupato. -Non svanirà.- risponde sicura, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -Come lo sai?- Le domando dolce. -Non lo so.- Mi sorride. Io mi sciolgo. -Allora come fai a dirlo?- Rimando il sorriso, ma dopo lei torna seria. -Io dico le cose che penso veramente.- Sbotta sicura. -E a cosa pensi?- Le accarezzo lievemente le mani e lei sussulta, sospira -Che ogni volta che ti vedo non posso più starti lontano, come una sorta di calamita. Ogni volta che sorridi, penso a quanto sia bello se una persona come me possa far sorridere una persona che ha sofferto tanto come te.- Le sue parole mi scaldano il cuore così le rivolgo un sorriso sincero e pieno di significato. -Voglio provarci.- Sbotto sicuro, poi mi avvicino la sua mano alla bocca e stampo un lieve bacio. -Ne sei sicuro?- I suoi occhi brillano, io le prendo il viso tra le mani, -Si, ne sono sicuro.- Lei sorride, -E non hai paura?- Mormora. -Non più.- Le sussurro piano con la voce roca, Lei mi guarda negli occhi e questa volta credo che le sue siano lacrime di commozione, -Leòn, ho sempre scelto te anche quando non ti conoscevo perchè, in segreto, ho apettato te per cominciare ad amare. Ti sceglierei sempre e comunque.- Mi confessa, una lacrima mi riga il viso. Nessuno e dico Nessuno mi aveva mai detto una cosa così rincuorante, con lei mi sento ristorato. Io la voglio, la voglio con tutto il mio cuore. Mi avvicino al suo viso ancor di più e lei con il polpastrello del pollice mi tira via quella lacrima. Sento il suo respiro così vicino, questa volta ci siamo. Voglio assaporare le sue dolci labbra, che bramo da quando ho iniziato a conoscerla. Vedo i suoi occhi socchiudersi. Chiudo i miei e mi godo ancor di più la fragranza che emana, mi fa completamente impazzire! Ma quando sto per concludere quell'attesa straziante e azzerare completamente le vicinanze... -Vilu!- Sento questa voce familiare, Violetta apre gli occhi, e improvvisamente alla porta compare, Francesca?

ANGOLO AUTRICE
Salve Salvee Amici Amicii!! Aspettate, perche ripeto le cose due volte? Non lo so, non lo so.. HAHAH Okno, niente umorismo, non ne sono capace xD Allooraa.. Ancora una volta mi scuso per il ritardo, ma i giorni passano così velocemente che neanche me ne rendo conto, e in più ho avuto dei problemucci con il computer... Ma comunque,, Passiamo al capitolo!;) Benissimooo si inizia con il Pov di Vilu!! Praticamente Vilu è più innamorata che mai, e alla sua confessione Leòn.. Cosa stava facendo?? LA STAVA PER BACIARE SIGNORE E SIGNORI!!! *Applausi* Ma non è accaduto :( *Fischi e buu* Ebbene, è la vita... Leòn non si sente sicuro, e si trattiene appunto per Violetta, mai e poi mai vorrebbe farla soffrire, comunque non si decide a baciarla così lei si allontana, ma sapete cosa? se lei non si fosse allontanata secondo me l'avrebbe baciata... Comunque, Violetta torna a casa in preda alla disperazione ed entra in gioco Whitney Houston xD Ascolta le parole delle canzoni e continua a disperarsi, la sera si decide ad alzarsi, doccia e Fran la chiama, ovviamente lei non le dice niente. Scende al piano di sotto e si prepara una coppona di Gelatoo! xD Poooii va in salotto e guarda un film e riflette sul contenuto pensando sempre a Leòn.. Arriva poi Olga con la SORPRESONA! Leòn in casa Castillo, per fortuna che German non è in casa eheh xD I due si trasferiscono in cucina e Leòn fa il pervertito xD Vabbè è pur sempre un uomo (UN BELLISSIMO UOMO *_*) Poiii Violetta si accorge di essere sporca in viso, va in bagno e fa delle riflessioni (Vilu la golosona ^-^) Parlano ma poi arriva olga e li fa trasferire in salotto, Olga mi dava sui nervi oggi u.u AHAHAH  Leòn si incanta alla vista del piano e pooi una citazione di Miley Cirus *-* (Quella dei tasti del piano) Poi una confessione di Vilu (l'ennesima) Gli confessa che la sua vita è cambiata da quando è arrivato lui *.* Si alza in piedi e non sa come proseguire.. Poooiii Pov di Lion *-* Lui le va dietro e quando è arrivato al punto di farla esasperare col suo atteggiamento ( aahahahah) La abbraccia stretta stretta *___* Lei all'inizio vorrebbe ritrarsi ma poi acconsentee U.u Lui si avvicina per baciarla ma lei abbassa il capo, gli dice di andarsene ma lui molto garbatamente rimane xD Poi le fa sentire il battito cardiaco e lei il suo (Ma quanto sono Cucciiolii), Lui le confessa di aver sofferto, poi lei lo trascina via verso il giardino, e dopo che il Caro Lion le dice che la sua storia è andata male perchè 'Ally' in realtà non lo amava lei LE CONFESSA IL SUO AMOREEE!!! Il via alla conversazione che preferiscoooo!! ....LION VUOLE PROVARCI!! Anche se Lion non le ha detto ancora che la ama ç_ç In realtà non sa ancora capire i suoi sentimenti... Fatto sta che i due stanno per baciarsi quando tutt'ad un tratto FRANCESCA! (vi prego non odiatela, lei è andata lì solo perchè voleva aiutare Vilu ç_ç) Cooomuuunqueee il prossimo capitoloo rivelerààà tante tante cosuccieeee sarààà speciale*_* Scusate la Nota d'autrice un pò cagata ma purtoppo sto andando di fretta xD Peròò non mi dimentico mai di ringraziare i miei amati lettori e rencensorii (VI HO DETTO CHE VI AMO?? <3) Poi ringrazio chi ha aggiunto la storia ai preferiti e ai seguiti/ricordati:*_*  Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero anche di essere migliorata nell'esposizione dall'inizio ad ora, perchè mi impegno tanto:** Un bacione a tutti e... Si VI ADORO!! (saluto Niley Story xD Te quierooo <3) Un Abbracciooo;))
-BeYoSinger :*
  
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