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Autore: Kiary    10/12/2004    4 recensioni
Kei ricorda il suo passato......e anche se doloroso cerca di affrontarlo
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I rumori riecheggiavano nella villa come fantasmi inquieti. Kei camminava per i lunghi corridoi tenendo in mano una piccola candela che illuminava pochi passi di fronte a se, non riusciva a prendere sonno. "Forse è colpa del forte vento che sbatte le persiame, oppure della luce della luna che illumina la stanza", questi erano gli unici pensieri che gli affollavano la testa ed era per questo che adesso vagava da solo per la casa, magari una boccata d'aria e un bicchiere d'acqua gli avrebbero schiarito le idee. Mentre attraversava il corridoio che conduceva alla cucina sentì il suono di un cellulare e vide una luce accendersi, si avvicinò all'ufficio del nonno e spiò dalla porta socchiusa. Il signor Hito era seduto dietro la sua lussuosa scrivania di ciliegio e stava scrivendo sul portatile con molta fretta, il rumore dei tasti era deciso e faceva eco nella stanza. "Accidenti!"disse sbattendo un pugno sulla scrivania "perchè è così ostinato? Io cerco un futuro migliore per suo figlio e lui continua ad opporsi. Kei potrebbe diventare un ottimo blader ma per l'ostinazione di suo padre....". Il vecchio sospirò e prese in mano il telefono, compose un numero e stette ad aspettare qualche secondo. "Pronto....so che è molto tardi ma sono in trattativa con il signor Hiwatari.....va bene.....capisco che lei è la colf ma.......MA NESSUNO LE HA DETTO DI RISPONDERE....senta domani le mando un bel mazzo di 15 rose rosse per farmi perdonare!". Si mise comodo sulla sulla poltrona di pelle nera e prese in mano la sua agenda elettronica, mentre dal teleono proveniva una melodia piacevole e ripetitiva. "Maledette musiche di attesa!". Kei si sedettelungo lo stipite della porta e appoggiò la candela, quasi completamente sciolta, a terra. "Pronto.....sono sempre io. Che cos'hai deciso per tuo figlio Kei?". Il bambino si alzò di scatto, mille pensieri gli si affollarono nella sua testolina. Suo padre.....il suo futuro.....il bey blade.........ogni pensiero gli affiorava in mente come momenti già vissuti, non riusciva a trovare un perchè al fatto che dall'altra parte del telefono poteva esserci suo padre, la persona che era stata identificata come 'L'uomo che lo aveva abbandonato al monastero visto che sua madre era morta dopo il parto'. Si avvicinò un pò alla porta ma prese male le misure e cadde nella stanza, presto si rialzò e fece per uscire ma venne fermato dalla voce di suo nonno. "Kei, vieni un attimo qui!" Il bimbo si avvicinò all'uomo, che lo prese in braccio e lo fece sedere sulle gambe. Era la prima volta, in tanti anni, che si dimostrava così affettuoso con suo nipote. Prese il telefono e lo avvicinò all'orecchio del bambino. "Pronto......pronto......." "papà!" fu l'unica cosa che riuscì a dire Kei, senza capire che cosa stesse succedendo "bambino mio come stai?"chiese l'uomo dall'altra parte "bene e tu?" "anche. Tesoro devo chiederti una cosa importante. Tu.....tu ci tieni veramente al bey blade?". Kei stette un attimo a pensare alle conseguenze della sua risposta, non ascoltò la testa ma il cuore. "Se te lo dico mi prometti che mi verrai a trovare?" "non posso prometterti nulla ma cercherò di fare il possibile per poterti telefonare. Ti lascio il mio numero e se tu avrai bisogno di aiuto basta che mi chiami. Allora qual è la tua risposta?"chiese il padre "Si! Io tengo molto al bey blade!". "Quella fu l'ultima volte che ti ho sentito papà , tu mi hai dato coraggio e io ho continuato la mia passione. In una lettera trovata in fondo ad un cassetto, la mamma diceva di essere orgogliosa di te e della tua forza d'animo e io credo di assomigliarti molto e di questo vado fiero. Non mi sono pentito neanche per un istante di essere rimasto con il nonno, lui è molto rigido ma dà consigli utili. Dall'ultima tua telefonata sono passati 10 anni, a quel tempoa avevo solo 5 anni e non capivo realmente le cose come stavano, il nonno dopo quella telefonata mi ha detto che tu eri via per lavoro, ma io voglio saper la verità, adesso so soca chiederti!". Kei alzò la cornetta e compose il numero. "Pronto...." "cioa papà sono Kei!".
  
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