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Autore: andateviaspiriti    23/03/2014    2 recensioni
Rio Kamichika è stanca di essere una brava bambina.
Dopo aver tentato il suicidio la sua vita cambia radicalmente: pur di dimenticare i ricordi dolorosi, mettere da parte i problemi che si accumulano ed ignorare i propri sentimenti, entra in un mondo imprudente, fatto di sigarette, alcol, discoteche, soldi e sesso sfrenato.
In brevissimo tempo la sua vita viene ribaltata e tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento svanisce.
Ma, a sua insaputa, tutto questo servirà solamente ad avvicinarsi sempre di più ai demoni del passato. E sarà una pedina. Un'altra volta.

"«Perché non cominci con lui?», mi propone, con quel suo solito sorrisetto beffardo.
Rimango in silenzio, fissandolo mentre chiacchiera spensieratamente con i suoi ordinari amici: Ryugamine e Sonohara, se non ricordo male.
Mi decido a parlare: «Masaomi Kida?», mormoro incerta e scossa allo stesso tempo.
«Mi sembra ovvio!», insiste, anche se questa volta la sua voce è più irrequieta. Ha bisogno di un’altra sigaretta, quest’astinenza sta facendo male a lei e paura a me. «E ora vai da lui, chiedigli di parlare in privato e proponigli una bella scopata!» esclama, prima di spingermi in direzione del trio".
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Izaya Orihara, Masaomi Kida, Nuovo personaggio, Rio Kamichika, Shizuo Heiwajima
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Threesome
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La tavola è apparecchiata con la tovaglia bianca di pizzo, quella che la mia famiglia di solito usa per le occasioni speciali

Baci di latte e sesso per caramelle.

 

Capitolo I

猪神Porco dio.

 

“Semplicemente ti svegli una mattina e capisci di essere cambiata. Sei la stessa e sei anche diversa. E non riesci a ricordare come cazzo ci sei finita a diventare così”.

 [Anonimo, scritta in un bagno femminile della Raira Academy il 26/11/06.]

 

 

La tavola è apparecchiata con la tovaglia bianca di pizzo, quella che la mia famiglia di solito usa per le occasioni speciali. Durante la loro luna di miele, mia madre e mio padre erano andati a Kyoto, tornando a casa con questo orribile pezzo di stoffa che trovavano meraviglioso e l’avevano pagato un sacco di soldi, manco fosse Armani. Ricordo che due o tre anni fa mamma me la fece stirare, quella tovaglia, e mi minacciò di morte nel caso l’avessi rovinata. Nonostante le sue minacce, un po’ mi mancano quei tempi, quando eravamo ancora una famiglia unita.

Sono passate tre settimane da quando ho tentato il suicidio, e la gioia di vivere e la speranza che mi ha donato quella misteriosa motociclista è scomparsa nel nulla, e sento di nuovo quel senso di vuoto che mi persuade. Forse è dovuto al non miglioramento della mia situazione familiare, anzi, adesso hanno anche cominciato ad urlarsi addosso. Cinque giorni fa papà stava parlando con qualcuno al cellulare ed io ero in camera, quando abbiamo sentito mia madre che aveva iniziato ad urlare che non la rispettiamo; era scoppiata a piangere istericamente mentre spaccava bicchieri e rompeva piatti. Io e papà siamo corsi in cucina e l’abbiamo trovata rannicchiata in un angolo, con entrambe le mani sul volto. Le voglio bene, però qualche volta mi dà l’impressione di una psicopatica, forse è per questo che non ci siamo mai intese. Con mio padre invece sono sempre andata d’accordo, forse perché è una persona tranquilla come me o perché ha sempre voluto insegnarmi tante cose. Ma da quando ho scoperto che tradiva mamma fatico a guardarlo con gli stessi occhi di prima, e da quando ho fatto in modo che lei lo venisse a sapere, mandandole quelle fotografie, si era spezzato qualcosa nella mia famiglia. Probabilmente per sempre.

Il rumore di una bottiglia di champagne poggiata con troppa brutalità mi riporta alla realtà. Mi guardo attorno, notando che la sala da pranzo è più pulita del solito, mentre mamma sembra molto indaffarata, mentre apparecchia la tavola e la studia attentamente, come se volesse che fosse tutto perfetto.

Emetto un lungo sospiro, perché questo mi fa automaticamente intuire che abbiamo degli ospiti a cena, quando non ho assolutamente voglia di vedere nessuno.

Afferro il cellulare situato nella tasca destra del mio jeans, e sospiro: oggi è il ventinove aprile, il compleanno di papà.

Mi chiedo perché dopo tutto quello che le ha fatto, lei voglia addirittura festeggiarlo.

«Oggi vengono anche i nonni e gli zii, contenta?».

Vorrei spararmi in bocca, ma annuisco.

«Mettiti il vestito blu», aggiunge mia madre dopo un po’ «Quello che ti ho regalato a Natale».

«Va bene», mi limito a proferire, uscendo dalla sala da pranzo.

Percorro il corridoio che conduce alla mia camera frettolosamente e, appena sono al suo interno, chiudo la porta alle mie spalle e accendo velocemente il computer, a mio malgrado devo dire a Aisha che non potrò passare tutta la serata a chattare con lei. Anche lei è un membro dei Dollars e come me viene alla Raira Academy, solo che frequenta l’ultimo anno ed ha diciotto anni. Non so nient’altro di lei, non ha voluto rivelarmi la sua identità.

Accedo al sito dei Dollars inserendo la password velocemente e la trovo lì, nella solita chat, ad attendermi. Entro.

 

Aisha: “Ciao Magenta”.

 

Sorrido, mi ha salutata subito! Non ricordo che sia riuscita mai a farlo io per prima.

 

Magenta: “Ciao Aisha”.

 

Adoro il suo nickname, lo trovo così tropicale!

 

Aisha: “Come mai così tardi? Di solito sei sempre puntualissima per chattare

Aisha: “Ahahahah”.

Magenta: “E non penso che potrò farlo ancora per molto

Magenta: “Oggi si festeggia papà”

Magenta: “Che palle”

Aisha: “Dài, è pur sempre tuo padre”.

 

Alzo gli occhi al cielo a quell’affermazione. Il pensiero che abbia tradito mamma mi tormenta ancora tantissimo. Qualche volta vorrei che fosse stato un altro uomo a sposarla, un uomo buono, che non l’avrebbe mai fatta soffrire. Aisha mi sveglia dai miei pensieri.

 

Aisha: “Ehi? Sei morta sulla tastiera?”

Magenta: “No, no, ci sono. È che stavo ripensando alla mia situazione familiare

Aisha: “So come ti senti. Ma gli uomini fanno uno più schifo dell’altro. Per questo non sono interessata ad avere un marito e dei figli, tantomeno un ragazzo”.

Magenta: “Capito”.

Aisha: “Poi si finisce come tua madre”.

Magenta: “Non sei molto incoraggiante, sai? E nemmeno tanto educata”

Aisha: “Ahahah”.
Aisha: “Comunque nemmeno io avrei potuto chattare stasera, ho un appuntamento”

 

Sorrido a quelle parole, stuzzicandola.

 

Magenta: “Non eri quella che non voleva avere un fidanzato tra i piedi?”

Aisha: “Mi dispiace deluderti, ma non è un appuntamento romantico”.

Magenta: “E allora cos’è”.

Magenta: “?”

 

Attendo la risposta, ma non arriva. In quel momento sento dall’altra stanza la fastidiosa voce di mia madre che mi chiama. «Rio, ti stai cambiando?»

«Sì», mento senza pensarci troppo, voltando appena la testa da un lato. Sospiro silenziosamente, per poi alzarmi dalla sedia e aprire il mio armadio, optando per l’iniziare a cambiarmi nell’attesa di un’eventuale risposta da parte di Aisha. Che mi avesse tenuto nascosto qualcosa per tutto questo tempo? Storco spontaneamente appena il labbro, mentre afferro con poca delicatezza il famoso vestito blu, buttandolo sul letto. Inizio a sfilarmi frettolosamente la maglietta e i jeans, lanciando in continuazione occhiate verso il computer.

Indosso il capo goffamente, per poi dirigermi verso lo specchio: certo che sono davvero dimagrita negli ultimi tempi, devo pesare almeno un paio di chili di meno!

Il vestito ormai mi va un po’ largo, ma non mi interessa, tanto sono solo i nonni e gli zii. Faccio per sciogliermi le codine, al fine di sembrare più elegante, quando sento il suono della chat. Ho un sussulto e mi precipito verso il computer. Il mio entusiasmo si trasforma in shock totale. Strizzo gli occhi, cercando di capire se quello che mi ha scritto è reale o si tratta semplicemente del frutto della mia immaginazione.

 

Aisha: “Sono una prostituta”.

Aisha esce dalla chat.

 

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tutti!
Mi presento: sono andateviaspiriti e sono qui con una Long fresca fresca. Era da un po’ di tempo che avevo intenzione di scrivere qualcosa del genere.

L’ispirazione mi è stata data principalmente dai coinvolgenti romanzi di Veronica Q, e consiglio a tutti voi di leggerli!

Comunque spero che l’idea di base vi piaccia; appena mi è venuta in mente, circa qualche mese fa, mi sono precipitata a cominciare il primo capitolo. Ero davvero indecisa se pubblicarla o meno, ma alla fine ho deciso di farlo, ed eccomi qui.

Premetto che potrebbero esserci alzamenti di raiting durante il corso della storia.

Ci tenevo a dire che gli altri capitoli saranno più lunghi, diciamo che questo era una specie di prologo.

E – se vi va – recensite. Mi fareste un enorme piacere! Aw.

Al prossimo capitolo!

Au revoir!

Andateviaspiriti

  
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