Sto camminando per la mia strada, come sempre vado piano, osservo il paesaggio che cambia ogni tanto, e penso.
Ad un tratto sento qualcosa di familiare ma inatteso: dei passi tranquilli si avvicinano a me, una figura mi si accosta, non vedo gli occhi, ha capelli lisci e lunghi, un bel ciuffo che gli fa ombra sugli occhi, non ha genere o li ha entrambi, non saprei dire.
E' una figura alta e snella, vestita con una maglia bianca ma allo stesso tempo di tutte le sfumature di colori e indossa un paio di jeans. Ha i piedi scalzi, tuttavia non sono rovinati dal troppo camminare; un paio di grandi cuffie sono appese al suo collo, emanando un suono familiare. Seguo con lo sguardo il cavo di queste, per capire da dove arrivi quel suono, e scopro con stupore che il cavo, avvolgendo in un'elegante spirale la sua gamba sinistra, non č attaccato a nulla, ma toccando terra genera un'aurora di colori che si spandono in cerchio, come una goccia di pioggia che cade sulla superficie di un lago.
Emana una serenitą sconvolgente, sembra conoscere qualunque cosa anche senza dimostrarlo. Appena si avvicina prendendomi per mano, sorride dolcemente, mentre mi mostra quasi tramite i suoi pensieri delle immagini del mio passato. Allora sorrido anche io, ricordando i momenti collegati al suono proveniente dalle sue cuffie; alcuni sono belli, altri forse meno, ma Musica ricorda tutto se c'era anche lei, e sa come addolcirli facendoli diventare ricordi lontani ma allo stesso tempo vividi. La guardo con dolcezza, le sussurro un grazie mentre ripenso a quei momenti, ed essa annuisce tranquillamente; qualche minuto dopo mi accarezza il viso, lascia la mia mano e va via, cosģ come č arrivata, sparisce.
So che tornerą di nuovo, Musica c'č sempre, anche nel suono della pioggia che cade sulla terra, non ha bisogno per forza di essere chiamata, ogni volta che le andrą, a suo capriccio, tornerą sulla mia strada, portando con sč altri ricordi e altre emozioni.