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Autore: Mel_deluxe    23/03/2014    5 recensioni
Le avventure della Ragazza dai capelli rossi... egocentrica, invidiosa, insolente, capricciosa e anche un po' stupida. La sua vita è costernata da varie disgrazie: degli orribili capelli pazzi e incontrollabili, un accento irlandese incomprensibile, una scarsa voglia di crescere, e soprattutto i suoi odiosi, fastidiosi e incorreggibili sette fratelli...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Ragazza dai capelli rossi'
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NOTA IMPORTANTE PRIMA CHE LEGGIATE (2022)
Se qualcuno sta ancora leggendo, ci tengo a dire che scrissi questa storia a 14-15 anni e che ora che sono cresciuta e maturata mi sono resa conto che che questa storia contiene molti momenti problematici che oggi condannerei assolutamente.
Mi imbarazza soprattutto il modo in cui avevo trattato i personaggi femminili, soprattutto Liza e Veronica, e mi scuso sinceramente per tutto lo slut-shaming e fat-phobia presenti nei capitoli più avanti.
Credo nell'imparare dai propri errori e non provare a nasconderli, perciò non cancellerò questa storia, vorrei poterla riscrivere da capo ma purtroppo non ho tempo.
Non penso che valga ancora la pena di leggere, anche perché la scrittura è decisamente di basso livello, ma dato che è la mia storia più popolare, sappiate che sono passati 8 anni e che quindi non rispecchia più chi sono come persona.
Grazie per aver letto
Mel.

 
Spesso sento la gente nella mia scuola, o anche altrove, dire: “Oh, che brutto essere figlio unico, vorrei tanto avere una sorella o un fratello”. Ma per fortuna io non sono di questo parere, perché di fratelli ne ho già fin troppi.Basta guardare le foto di casa mia, che si estendo su tutta la parete della scala: si parte con la foto dei miei genitori ancora liceali, di quando si sono conosciuti. Subito dopo c’è la foto del matrimonio, che precede un lungo susseguirsi di immagini incorniciate, che raccontano l’intera vita di ognuno di noi figli in ordine di nascita, per poi chiudersi definitivamente con una grande foto di tutta la famiglia fatta il Natale scorso, quando è nata Irene.
E poi vi posso assicurare che la mia vita è un inferno.
E quanti saranno mai questi poveri e dolci fratellini che odi tanto? Due, tre? Mi dispiace deludervi, ma io ho ben sette fratelli, e sono di tutto tranne che poveri e dolci.
Sette fratelli: le mie sette disgrazie.
Poi ci si mettono anche i miei genitori che mi dicono: “Ma Lea, tu dovresti esserne felice.”
Non so cosa intendano loro per “felice”, ma di certo io non lo sono.
Stranamente noi fratelli McEwitch siamo tutti uguali, nonostante le differenti età: tutti e otto abbiamo i capelli rossi, ricci e folti, e la carnagione chiara (presi da mio padre), e gli occhi azzurri (presi da mia madre).
Abitiamo in Irlanda, vicino a Galway, in un paese chiamato con il nome meno azzeccato della storia: Réimse Wonders*, un posto orribile dove arriva a malapena la connessione internet.
È un paese di mille abitanti scarsi e cioè uno di quei posti dove tutti conoscono tutti, così spesso i nostri compaesani ci identificano con orribili nomignoli quali teste rosse, o la famiglia capelli di fuoco, o ancora peggio, la famiglia Bradford all’irlandese. Una volta una signora ci ha chiesto se per caso eravamo usciti dai libri di Harry Potter
La famiglia da parte di mio padre è completamente irlandese da sei generazioni, per lui quindi è una cosa normale avere così tanti figli: in famiglia sono tutti così. Ho perso il conto di tutti i cugini che ho, poiché lui ha ben quattro fratelli.
Mia madre invece è tedesca, nata a Berlino e trasferita qui all’età di cinque anni: bionda e dagli occhi limpidi e azzurri. Aveva conosciuto mio padre ad una festa al liceo, perché trovava buffi i suoi capelli rossi.
Ora che ho parlato dei miei genitori è giunto il momento di parlare delle disgrazie:
Io sono Lea, e ho quindici anni perciò dei miei fratelli sono la più grande.
Non mi lamento di avere il peggior nome dell’universo. Sono stata chiamata così in onore di Lea Salonga, cioè la cantante preferita dei miei genitori. È stata la prima cosa in comune che hanno trovato, e dicono che è grazie a lei che si sono innamorati.
Credo che sia la storia romantica peggiore dell’universo.
Dopo di me c’è Andrew, che ha tredici anni.
Andy è l’unico dei miei fratelli con cui puoi parlare e discutere normalmente ed è l’unico a cui parlo dei miei problemi.
Io lo ritengo un po’ il mio migliore amico. L’unico suo difetto proviene dal suo protagonismo. Andy è il preferito dei miei genitori. Si vede troppo. E io non sopporto quando loro prestano più attenzione a lui invece che a me.
Dopo Andy viene Anna, di dodici anni.
Lei è la cosiddetta “reincarnazione di Satana”, poiché passa tutto il tempo a farmi dispetti e a intrufolarsi in camera mia a rubarmi di tutto. Immancabilmente, usa sempre la stessa scusa, cioè che io la tratto sempre male, e si mette ogni volta a fare delle finte scenate davanti a mia madre per farsi dare ragione.
Dopo ci sono i gemelli Richard e Michael che sono anche più pestiferi di Anna, ma almeno loro hanno nove anni. In realtà si comportano come se ne avessero due, perché Mike ha ancora paura del Mostro nell’Armadio, mentre Ricky passa tutto il giorno su un triciclo con cui gironzola per il salotto.
Il loro programma preferito è Il Trenino Thomas.
Secondo me hanno qualche problema, ma per i miei genitori sono normalissimi.
Dopo i gemelli c’è Laura, di sei anni, che è, con ogni probabilità, la più intelligente di tutti quelli elencati qui sopra. È anche la più dolce. E una spiona: ogni minima cosa sbagliata che faccio, anche se insignificante, lei corre subito a dire: “Mamma, papà, Lea ha fatto questo…”
Cavolo, quanto la odio.
Poi c’è mia sorella Hayden di quattro anni.
In realtà non ha molte caratteristiche principali: se ne sta tutto il giorno  a travestirsi urlando per la casa “Sono una fata! Sono una fata!” con una bacchetta in mano, sperando di trasformarci tutti in rane.
E ora la più piccola: Irene di soli ventidue mesi.
A malapena sa tenersi in piedi da sola e anche se tutti a quell’età tutti sappiamo ormai parlare lei non sa dire una parola. L’unica cosa che sa fare è sbrodolarsi e piangere.
In compenso… Lo so, ho una vita orribile. Costretta ogni giorno a sopportare quei piccoli sette diavoli. Mi chiedo come faccio a non essere ancora impazzita.
Per fortuna ho sempre avuto una mano in tutto ciò: Veronica e Julia, le mie migliori amiche! Le conosco dalla prima elementare e da allora siamo inseparabili.
Veronica è figlia unica, ma Julia ha un fratello minore, perciò quando ho bisogno di qualcuno che mi comprenda posso contare su di lei.
Che cosa abbiamo in comune? O beh, oltre alla passione per i ragazzi anche un grande odio verso una nostra compagna Elizabeth, che tutti chiamano Liza, anche se io preferisco chiamarla con il soprannome “Vipera”.
Da piccole io e Vipera eravamo insieme alla scuola materna.
A quell’epoca avevo dei capelli bellissimi e lunghissimi, anche più di adesso. Il primo giorno di scuola, però ho rubato le caramelle di Liza, e così lei per vendicarsi mi ha tagliato quasi tutti i capelli mentre dormivo.
Da quel giorno le ho giurato odio eterno.
Ho parlato della mia famiglia, delle mie amiche e perfino della mia nemica… Sembrerà strano, ma dopo tutto quello che è successo, sono le uniche persone che vorrei  davvero ringraziare.
 
*Nota: Réimse Wonders in gaelico irlandese significa “Campo delle meraviglie”.
  
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