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Autore: emma0321    23/03/2014    0 recensioni
“Sbuffai allacciando la mia cintura, spensi il cellulare e cercai di chiudere gli occhi, sperando in un arrivo migliore.“
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tirai un respiro di sollievo quando l'acqua calda avvolse il mio corpo, mi lasciai scivolare la testa indietro, mi beai del silenzio e del profumo delle candele alla vaniglia comprate in Germania. Chiusi gli occhi e provai a rilassarmi. Non durò più di tanto quel fantastico momento. 

-"Prendiamo l'aereo fra mezzora. Muoviti, Liz!" 

Sentì urlare mio fratello dal piano di sotto. Sbuffai e mi avvolsi il corpo in un asciugamano morbido. Il meraviglioso profumo di casa. Mi fermai davanti allo specchio e notai il mio viso scarno, la mia pelle pallida, gli occhi cerchiati e le pupille dilatate. Avevo sicuramente bisogno di dormire. Presi l'iphone poggiato sul lavandino e controllai nei promemoria quale sarebbe stata la prossima tappa. Barcellona. Controllai di colpo il meteo. Come si sarebbero vestiti gli One Direction a Barcellona? 

-"Giacche di pelle e maglie rosse!" borbottai mentre uscivo correndo dal bagno. Entrai in camera mia e senza guardare presi un jeans e una felpa. 
Era un abbinamento davvero terribile per una stilista ma il tempo stringeva e di certo non aspettavano me per partire. Misi alla rinfusa dei capi dentro la valigia, sicura che non li avrei indossati durate in tour e senza farmi troppi scrupoli, avrei svaligiato diversi negozi in diverse città. Ebbi il tempo di chiudere la valigia e correre verso il piano di sotto dove ad aspettarmi c'era mio fratello Josh. Nessuno avrebbe scommesso su noi due, eppure eccoci qui. Liz e Josh Devine. Batterista e stilista della band più famosa del momento. Amavo il mio lavoro, ma odiavo stare fuori casa per così tanto tempo. Salì così tanto in fretta sul taxi che non ebbi nemmeno il tempo di dare un occhiata veloce prima di chiudere la porta. Nel giro di qualche secondo arrivammo in aeroporto. "Sorridi e saluta" mi ripetevo mentre scavalcavo la massa di paparazzi, aggrappata al braccio di Josh, come se fosse una boa. Camminavamo così veloce che non mi accorsi nemmeno di essere dentro il tunnel che ci avrebbe portati dentro l'aereo. Era come una caccia al tesoro. 

-"Ragazzi siete in ritardo!" ci rimproverò Paul. 

In quel momento esatto mi sentì come il giorno del ringraziamento. Seduti al lato sinistro, su delle poltrone blu di pelle notai Zayn e Liam presi dai loro iphone. Tre poltrone dietro, Harry seduto sulle ginocchia di Louis, presi dalle loro meravigliose smancerie. Diedi un occhiata veloce per cercare Niall. Mi sentì soffocare quando qualcuno mi strinse forte la vita e mi alzò da terra. 

-"Niall mettimi giù!" urlai muovendo le gambe verso il basso. 
-"Sei in ritardo!" mi sgridò. 
Con delicatezza lasciò la presa e mi voltai. Stetti a guardarlo per una manciata di secondi. Sentì le mie guance andare a fuoco alla vista dei suoi meravigliosi occhi e del suo sorriso, che era solito ad odiare, quando in realtà non avevo mai visto niente di più bello e semplice. 

-"Ragazzi, seduti." fummo interrotti da Paul. "Zayn dovrai vederti con Perrie arrivati a Barcellona, solita storia, baci e abbracci di fronte ai paparazzi.. Mh, prova a sorridere, mi raccomando!" continuò in imbarazzo, mentre sfogliava dei fogli. Delle email-comandi mandati dalla Modest. 
Zayn serrò la bocca e strinse la mano sinistra in un pugno, mentre con l'altra si portava il suo ciuffo, perfettamente scompigliato, indietro. 
Tacqui e mi sedetti sulla poltrona dietro quella di Niall. 
-"Harry.. Louis.. Per favore." provò a dire con tono autoritario, Paul. 
Con un velo di malinconia Louis diede un piccolo bacio sulla fronte ad Harry e gli sorrise appena. "Siediti accanto a Niall, va tutto bene." disse. 
Il sangue mi ribolliva dentro le vene. 
-"No! Non va tutto bene!" 
-"Harry.. Per favore." gli sussurrò Louis.
Pregai che quel momento potesse finire in fretta. 
Paul stette fermo con lo sguardo posato su Harry e non batté ciglia fino a quando il ragazzo si alzò e si sedette accanto al collega biondo, che provò a rincuorarlo offrendogli un pezzo della sua tavoletta di cioccolato bianco. Il clima non era per niente uno dei migliori. In quel momento esatto la tristezza e la malinconia si impossessarono di me e di tutti i miei pensieri. Sbuffai allacciando la mia cintura, spensi il cellulare e cercai di chiudere gli occhi, sperando in un arrivo migliore.
  
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