E' un mattino limpido quello in cui Katniss percorre la navata verso l'altare, un sorriso appena accennato sul viso e una valanga di cicatrici nell'anima -nel cuore.

E' una ferita non ancora rimarginata Prim, una ferita che forse non si rimarginerà mai. E' lacrime che sono arrivate troppo tardi e il sapore di un amore che è troppo forte – troppo reale – per poter essere cancellato. Ha rivisto la sua foto Katniss, ieri sera. Si è soffermata su quegli occhi troppo dolci per essere umani e quel sorriso troppo vivo per essere ignorato – dimenticato. Una bomba le ha preso la vita, gliel'ha strappata dalle mani e dal cuore, trasformandola in un ammasso di polvere e cenere senza più calore.

Lo sa Katniss. Lo sa e si morde le labbra, perchè, ancora adesso, il dolore la svuota da dentro e la corrode come un acido vigliacco e annichilente.

Se n'è andato anche Gale, un pezzo di cuore e delle mani troppo forti – troppo accoglienti – per poter essere dimenticate davvero. Katniss ne ricorda l'odore selvatico, quasi aspro. L'odore che l'avvolgeva ogni volta che era tra le sue braccia, quelle stesse braccia che tante volte aveva chiamato “casa”.

E' morto Cinna, vittima e martire di una guerra a cui aveva scelto di combattere – per la quale aveva scelto di morire. Mani sapienti che trasformavano una manciata di fili colorati in un capolavoro di diamanti e fiamme. Gli occhi speranzosi di qualcuno che crede davvero in te. Il retrogusto amaro di chi sceglie di morire, per te.

Avanza lentamente Katniss, non vuole piangere, non vuole che nessuno se ne accorga. Tra le ciglia le sfugge una lacrima, nel cuore c'è l'oceano.

Una ghiandaia le svolazza cinguettante sopra la testa, spiegando le ali, ignara di essere stata il simbolo di un uncendio che aveva davvero divorato Panem, ma per dargli vita nuova.

Vola, la ghiandaia, e canta. Proprio come Rue. Vittima inconsapevole della crudeltà di uomini – strateghi - che si crogiolavano nei bei vestiti e nel sangue. E' triste ripensare a Rue, al modo in cui le sue manine stringevano quelle di Katniss mentre lasciava questo mondo. Forse, per raggiungerne uno migliore.

Katniss, inaspettatamente, ripensa anche a Madge. La sua unica amica, i capelli biondi ridotti in una poltiglia grigia e muffosa in un battito di ciglia.
 

E' rimasto qualcuno?, si chiede, E' rimasto qualcuno con lei? Qualcuno è stato abbastanza forte da resistere ad una guerra che ha calpestato uomini come formiche? E' rimasto qualcuno per stringerla forte in quelle notti in cui i ricordi e i rimpianti torneranno a soffocarla una volta per tutte?

Storna lo sguardo, e finalmente lo vede. Alto, biondo, il sorriso dolce e rassicurante che nessuno – nessuno! - era riuscito a cancellare.

Peeta

Lo vede e sorride, di rimando. Lo vede e capisce che sì, qualcuno è rimasto.