C'erano le stelle. Lei si guardava intorno, rapita, e sembrava lontana anni luce dal gruppo cui stava camminando accanto. Pareva fuori posto. O fuori tempo.
I suoi occhi si soffermavano sulle pietre antiche qualche secondo in più di quelli degli altri, come accarezzando chiese e monumenti, ed interrompevano il loro errare solo per cercare, freneticamente, qualcuno a cui mostrare la più recente scoperta; dettagli, perlopiù.
Il gruppo si trovava davanti alla Cattedrale quando i dettagli divennero invisibili, e il loro peso si fece insostenibile.
Forse lui.
"Hai un po' di fantasia?" Non attese una risposta: "Guardati intorno."
Sembrava stupito, più che perplesso. Diede un'occhiata distratta in giro, la fronte leggermente corrugata, e fece per muoversi mentre il resto del gruppo si avvicinava alla Torre. Lei lo trattenne appoggiando le sue dita fredde sull'avambraccio caldo di lui.
"Chiudi gli occhi."
Adesso era incuriosito.
"Chiudili, e ascolta." Si fece più vicina. "Prova ad udire lo scalpiccio delle ruote dei carri sul terreno irregolare, lo struscìo delle sete, il batter d'ali dei ventagli, il clangore di spade sfoderate. Pensa a quante persone hanno camminato sul suolo che stiamo calpestando. Riapri gli occhi. Li vedi?" La voce si faceva più lenta e più bassa ad ogni parola pronunciata, due dita si muovevano piano sull'avambraccio del ragazzo in ascolto, disegnando cerchi e righe immaginari, provocando prurito e brividi. "La donna con il corsetto verde smeraldo è stata promessa in sposa all'uomo che le cammina al fianco; lei non lo ama. Laggiù si vedono dei monatti vestiti di rosso. Quel capannello di persone, invece, sta ammirando la Porta del Paradiso appena completata."
Li vedeva. Figure un po' sbiadite camminavano intorno a loro, nella piazza; appartenevano a epoche diverse, alcuni si passavano attraverso a vicenda. Un duello, un bacio, l'arrivo di una legione.
Due baci. Quello contemporaneo sapeva di ombre, e di echi di risate.