“Il
primo amore non si scorda mai”
«Daidouji,
cosa è successo?», chiese Syaoran, avvicinandosi alla ragazza dai capelli neri.
«Mhm, sembra che Yamazaki-kun e Chiharu-chan
abbiano litigato…di nuovo», rispose Tomoyo, assistendo nel frattempo alla
ridicola scenetta.
Syaoran fece la stessa cosa,
voltandosi per guardare Chiharu strozzare il povero Yamazaki, che, nonostante tutto, non aveva perso la sua
onnipresente faccia gioconda e non sembrava minimamente prendere sul serio la
situazione.
Infastidita da ciò, Chiharu lasciò andare bruscamente Yamazaki,
lo guardò con occhi colmi di lacrime e scappò via, dicendo tra i singhiozzi:
«E’ finita!»
Tutte le persone presenti in classe rimasero scioccate. Anche Sakura, che era appena entrata nell’aula, restò a bocca aperta, dopo aver visto Chiharu sfrecciarle accanto in lacrime.
Raggiunse con la stessa
espressione stralunata Tomoyo e Syaoran.
«Quella era Chiharu-chan? Cosa le è successo?», domandò a bruciapelo.
Il suo solito sorriso era offuscato dalla preoccupazione.
La sua migliore amica,
Tomoyo, le spiegò tutto brevemente, lasciandola ancor più sconvolta.
«Non è possibile! Chiharu-chan e Yamazaki-kun sono
una bellissima coppia!», protestò Sakura.
In quel momento, li
raggiunse il suddetto Yamazaki, che non sembrava per
nulla preoccupato per la reazione della sua ragazza. O forse dovremmo dire ex?
«Yamazaki,
stai bene?», domandò Syaoran, adocchiandolo come se fosse un alieno.
«Certo, certo! Don’t worry, don’t
worry!», disse con il solito accento scherzoso, «A proposito, la sapevate quella di un inglese
che…»
Sakura lo interruppe prima
che potesse continuare con la sua barzelletta.
«Yamazaki-kun,
non faresti meglio a chiedere scusa a Chiharu-chan
finché sei in tempo?», chiese la ragazza.
«Non ce n’è bisogno! Tanto
lo so che mi perdonerà! E poi, lo sanno tutti che il primo amore non si scorda
mai!», esclamò, prima di andare a prendere in giro qualcun altro.
Sakura e Syaoran, poco
convinti, si lanciarono un’occhiata dubbiosa, prima di prendere posto ai propri
banchi: era arrivato il professore.
***
Dopo la pausa pranzo,
Sakura salutò allegramente sia Syaoran che Tomoyo, asserendo di dover andare ad
una riunione del club delle Cheerleader.
«Stai attenta», si
raccomandò Syaoran. Ormai conosceva bene la spericolatezza di Sakura e ogni
volta che non era con lui, non poteva evitare di sentirsi molto…ansioso.
Sakura rise, divertita e
al tempo stesso compiaciuta dall’atteggiamento protettivo del suo ragazzo.
«Va bene», rispose, prima
di avvicinarsi a lui e depositargli un tenero bacio sulla guancia.
Syaoran arrossì di botto,
lanciando un’occhiata confusa ed imbarazzata verso Tomoyo, seduta assieme a
loro nel cortile della scuola, la quale, invece, sorrideva apertamente. Com’erano
carini quei due!
«Ci vediamo, Tomoyo-chan», disse poi Sakura - staccandosi da Syaoran che
tornava finalmente a respirare - sorridendole e salutandola con la mano.
«A dopo, Sakura-chan.»
Syaoran e Tomoyo restarono
seduti un altro po’ all’ombra dell’albero, consumando tranquillamente il loro
pranzo.
«Daidoujii…»,
iniziò Syaoran.
La ragazza alzò il suo sguardo violetto su di lui: «Cosa c’è, Li-kun?»
«Quello che ha detto prima
Yamazaki…sul primo amore…», continuò a dire il
ragazzo.
Sembrava in difficoltà con
le parole.
«Oh! “Il primo amore non
si scorda mai”, giusto?», intervenne Tomoyo, cercando di aiutarlo.
«Esatto…Secondo te…è
vero?», domandò Syaoran con uno sguardo basso.
Tomoyo sbattè
le palpebre, confusa. Come mai le stava facendo una domanda del genere?
«Uhm», mormorò, pensandoci
su, «Credo proprio di sì…», ammise con una punta di rammarico.
Erano passati anni, anni
durante i quali aveva visto Sakura e Syaoran diventare una coppia di fronte ai
suoi occhi, eppure lei non era ancora riuscita a scacciare quel sentimento.
Certo, se Sakura era felice, quella era la sua più grande felicità, ma ciò che
provava per lei era un qualcosa che, temeva, sarebbe rimasto per sempre nel suo
cuore. Un qualcosa radicato nel suo essere più profondo, un qualcosa di
inestirpabile.
«Sì è vero,
assolutamente», confermò, cercando di sorridere all’indirizzo del ragazzo dai
capelli castano scuro, seduto di fronte a lei.
A quelle parole il volto
di Syaoran si fece ancora più scuro. Scattò in piedi, afferrò il suo borsone e
se lo caricò in spalla.
«Ho gli allenamenti di calcio»,
dichiarò con una voce fredda ed assente, «Devo
andare.»
Tomoyo si accorse del suo
repentino cambiamento, eppure decise di non indagare ulteriormente. Non
sembrava qualcosa di troppo grave.
«Ok», replicò, alzandosi a
sua volta, pulendosi la gonna dell’uniforme, «Vado
anche io, devo organizzare una festa di compleanno per mia madre e ho
pochissimo tempo! Ci vediamo, Li-kun! Salutami anche Sakura-chan!»
Syaoran, cercò di fare del
suo meglio per sorridere e così si separarono.
***
Percorrendo la sua strada
verso il campetto di calcio, Syaoran continuava a pensare a quella frase:
“Il primo amore non si
scorda mai”
Probabilmente doveva
essere un detto Giapponese, perché non l’aveva mai sentito dire in Cina, prima di quel giorno.
Daidoujii gli aveva detto che, secondo lei, era vero e anche
Yamazaki-kun ne sembrava sicurissimo quella mattina.
Ma le cose stavano davvero
così?
Entrò nello spogliatoio,
si cambiò con i suoi abiti sportivi e rimise a posto accuratamente l’uniforme scolastica
nel borsone. Nonostante tutto, però, continuava ad essere in qualche modo
assente. Solo un pensiero gli martellava in testa.
Gli allenamenti si
svolsero come ogni volta, Syaoran era persino riuscito a fare un goal, ma in
compenso si sentiva stanchissimo.
Quando si ritrovò nello
spogliatoio, per cambiarsi nuovamente con abiti puliti, captò distrattamente le
chiacchiere di alcuni dei suoi compagni di squadra.
«Cosa?! La tua ragazza ti
ha lasciato?», domandò un tizio, con aria molto sorpresa.
«Sì», rispose mortificato il ragazzo in questione, «Mi ha lasciato per il suo primo fidanzato.»
«Fiuuuu», fischiò un altro, impressionato dalla notizia. Poi diede una pacca di incoraggiamento alla spalla del suo amico. «Non abbatterti, purtroppo lo sai anche tu che…il primo amore non si scorda mai.»
Syaoran sgranò gli occhi.
Possibile che tutti quanti non facessero che ripetere quella frase quel giorno?!
Strinse le mani in due
pugni stretti, inconsciamente.
“Non devo pensarci”
***
Syaoran raggiunse il
cancello della scuola e vi si appoggiò mollemente, in
attesa di Sakura. L’incontro al club delle Cheerleader
sarebbe dovuto terminare entro pochi minuti.
Quando vide camminare
verso di lui la sua ragazza, con gli occhi smeraldini lucenti e un sorriso
smagliante sulle labbra, il suo cuore non potè fare a meno di perdere un
battito.
Sakura iniziò a correre, per
ridurre la distanza che la separava da lui, con lo zaino strapieno che le
sbatteva violentemente sulle spalle. Adorava tornare a casa insieme a Syaoran e
la sensazione di protezione che le dava la sua presenza. Amava tutto di lui,
come se fosse passato solo un giorno, anziché tre anni, dalla prima volta che
aveva riconosciuto i suoi sentimenti per il ragazzo.
Tuttavia, Syaoran sembrava
stranamente pensieroso.
Questo preoccupò un po’
Sakura, che si avvicinò timorosa a lui.
«Cos’è successo, Syaoran-kun?», chiese, inclinando la sua testolina di lato.
Syaoran non restò nemmeno sorpreso
da quella domanda. Non era dovuto solo alla magia. Lui
e Sakura riuscivano a comprendersi anche con una sola occhiata. Era la loro
complicità la cosa più strabiliante. Persino più strabiliante di un
incantesimo.
«Stavo pensando…»,
confessò Syaoran.
«A cosa?»
«Alla frase: “Il primo
amore non si scorda mai”.»
«E perché pensavi a questa
frase?», domandò Sakura, intuendo che ci fosse qualcos’altro di nascosto.
«Beh…Yamazaki,
stamattina, sembrava così sicuro che Chiharu
l’avrebbe perdonato perché lui è il suo primo amore e oggi agli allenamenti un
mio compagno di squadra ha detto di essere stato lasciato dalla sua ragazza che
era tornata con il suo primo ragazzo…E…», disse Syaoran come un fiume in piena,
senza preoccuparsi che le sue parole avessero effettivamente un senso.
«E…?», lo spronò Sakura,
ancora incapace di afferrare quale fosse il vero problema.
«E…ho avuto paura»
Sakura, adesso, sembrava
davvero sorpresa. Non se l’aspettava
assolutamente. Aveva intuito che qualcosa lo turbasse,
ma sentirlo ammettere di avere paura, la atterriva.
Evitando il suo sguardo,
Syaoran continuò.
«Ho avuto paura perché…io non sono il tuo primo amore», ammise con
una voce terribilmente triste, «E’ stato Yukito-san, vero? Il tuo primo amore intendo…»
La ragazza non potè fare a
meno che confermare. Syaoran sembrò ancora più agitato.
Sakura era sempre stata
tutto per lui. L’inizio e la fine, l’amore e il dolore più grandi.
Era vero, certo, che anche
lui, per un certo periodo, credeva di essersi preso una cotta per Yukito, ma in seguito aveva scoperto che l’attrazione verso
di lui era solo dovuta alla magia. Per Sakura, era
stato diverso invece, lei aveva amato Yukito sul
serio e aveva sofferto di fronte al suo rifiuto.
Syaoran lo sapeva bene,
d’altronde, era stato lui ad asciugare le sue lacrime. Era stato lui a donarle
nuovamente il sorriso.
«E’ lui che non
dimenticherai mai…è lui che non smetterai mai di amare…non me…»
Sentire la sua voce, rotta
dal dolore, strinse tremendamente il cuore di Sakura.
La ragazza gli si
posizionò davanti e lo zittì, posandogli un dito affusolato sulle labbra.
Syaoran alzò il suo
sguardo, confuso.
Sakura gli sorrideva,
scuotendo la testa, esasperata.
«E tu eri preoccupato per
questo, sciocchino?»
Syaoran non seppe che
rispondere, perciò si limitò ad abbassare la testa, rosso in viso.
Sakura fece scivolare delicatamente
il dito che aveva usato per farlo smettere di parlare fino al suo mento.
Gli sollevò il viso,
permettendo ai suoi occhi verdi di rispecchiarsi in quelli ambra del ragazzo.
«E’ naturale che non
dimenticherò
Il volto di Syaoran, a
quelle parole, parve rischiararsi.
«Ma…», iniziò a dire
Sakura, sorridendo in modo birichino, «C’è solo una
persona che continuerò ad amare nel mio futuro. E
sai chi è?»
Non c’era più bisogno di
una risposta adesso. Adesso che le loro labbra suggellavano quella promessa con
un timido bacio e i loro corpi si intrecciavano stretti.
Non c’erano più dubbi, mentre Sakura faceva scivolare una mano sul suo viso e Syaoran le stringeva possessivamente i fianchi.
Perché adesso lei era sua,
e lui era suo, che importava del passato?
FINE
Okay, perdonate questo delirio, ma
adoro Sakura e Syaoran e
non potevo non scrivere nemmeno una fic su di loro,
perciò ci ho provato XD.
L’ho scritta quando
ero terribilmente annoiata e non avevo niente da fare, perciò potrebbe essere
un po’ scontata, ma ho voluto descrivere un momento che immagino sia potuto succedere dopo
il ritorno di Syaoran a Tomoeda…tutto
qui XD.
Grazie dell’attenzione.