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Autore: Maria Nakamura    23/03/2014    2 recensioni
E se quella notte ad alicante, in città di vetro, le cose fossero andate diversamente? Sarebbe cambiato qualcosa se si fossero baciati? e per chi?
Leggete e scopritelo!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Faccio schifo con i titoli, ormai mi sono arresa all'evidenza! Una ff senza pretese, doveva avere un finale diverso ma... La trama si fa scrivendo, no? Buona lettura!
P.S le parti in corsivo sono prese direttamnte dal libro
 

— Non mi credi? — replicò Jace. — Bene. Forza. Baciami adesso. Alec lo guardò inorridito.
Per un attimo gli era sembrato di tornare a quando avevano dieci anni, e Jace cercava in tutti i modi di farti più male possibile, quando parlava.
Digrignò i denti, trattenendo a stento il desiderio di colpirlo con un pugno —Già, cosa mi aspettavo? — Al nephlim dai capelli neri non sfuggì la nota malinconica nella voce e lo guardò confuso, una scintilla di rabbia gli passo negli occhi sentendo il seguito —non ne hai il coraggio Alec— il ragazzo rispose con un ringhio basso, prima di avvicinarsi a grandi falcate al letto su cui era seduto il suo parbatai  e, afferratolo per il colletto, baciarlo con impeto, mettendo in quel gesto tutta la frustrazione e la rabbia, dovuti al presunto amore per il biondo, che aveva covato in quegli anni.
Jace prese ad accarezzare la schiena del compagno, prendendogli poi i fianchi e spingendolo a sedersi a cavalcioni su di lui. Alec intrecciò le mani ai fili biondi, di un colore troppo caldo per essere in qualche modo legato a Valentine, approfondendo di più il contatto ed esplorando quella bocca tanto a lungo desiderata.
Dopo quelle che sembrarono ore, sorprendentemente, fu Alec a staccarsi, guardandolo con espressione scioccata —avevi ragione... non è stato come...— nemmeno lui riusciva a credere alle sue stesse parole —avevi ragione... — ripetè, come se fosse stata quella la parte scioccante di quello che aveva appreso.
— Esattamente. Nonostante la mia sbalorditiva bellezza, in realtà io non ti
piaccio in quel senso. E se stai sganciando Magnus, non è per colpa mia. È perché hai troppa paura di dire a qualcuno, a chiunque, che lo ami per davvero. L'amore ci rende bugiardi — concluse Jace. — L'ha detto la Regina del Popolo Fatato. Quindi non giudicarmi, se mento sui miei sentimenti. Lo fai anche tu. — Si alzò.
— E adesso, voglio che tu lo faccia di nuovo.
Il volto di Alec, ferito, era di pietra. — In che senso?
— Voglio che tu menta per me —
Quando il suo parbatai fu uscito il biondo si abbandonò finalmente sul letto, passandosi una mano sulle labbra gonfie per i baci. Aveva fatto la cosa giusta, se lo ripeteva da almeno venti minuti, e allora perchè quella dolorosa stretta al cuore non accennava ad andarsene?




____________ANGOLINO MIO_____________
Era stata scritta per invertire i ruoli, in realtà. Doveva esserci un Alec Figo che faceva un uscita di scena in grande stile dalla finestre (non chiedetemi perchè proprio da li!)  e un Jace scioccato per il comportamento di Alec e invece, puf! mi sono ritrovata così... Personalmente, non mi dispiace come cosa...
Fatemi sapere che ne pensate!
  
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