Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Black Lightning    24/03/2014    2 recensioni
Kai, uno studente trasferito, chiede alla compagna di fare un giro per la scuola e sfrutta l'occasione per fare alcune domande su qualcuno che ha catturato il suo interesse.
"Si, ecco... volevo sapere se... sai se ha un ragazzo?"
"Non che mi risulti."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Fate T., Nanoha T., Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nello stesso istante in cui l'insegnante uscì dalla porta, i ragazzi tirarono un sospiro di sollievo: anche per oggi erano riusciti a scampare l'interrogazione.

Nanoha raccolse le proprie cose all'interno della cartella, l'insegnante dell'ora che sarebbe seguita era assente per motivi familiari così erano liberi di fare ciò che volevano, pur sempre nel rispetto delle regole scolastiche.

"Takamachi-san! Takamachi-san!" il ragazzo si precipitò alla sua scrivania, ponendo le mani sul bordo. Lei gli sorrise. "Ti va di fare un giro per la scuola? Così mi mostri il lato più oscuro di questo luogo." concluse con voce profonda cercando di dare enfasi alla frase.

Nanoha rise e acconsentì alla proposta.

I corridoi erano affollati per il cambio dell'ora, alcuni insegnanti urlavano agli alunni di rientrare nelle loro classi, creando maggior confusione. Gli alunni rimproverati rientravano in classe e una volta accertato che l'insegnante di turno non fosse in vista, tornavano a far baccano nello stesso luogo precedentemente lasciato.

"Dimmi Kai-kun, come ti trovi qui?" iniziò la ramata dopo un paio di secondi.

"Bene Takama-"

"Mou, Kai-kun, smettila di chiamarmi in quel modo, mi fai sentire vecchia." protestò la ragazza.

"Ah! Scusa Nanoha-san. È più un'abitudine, non lo faccio apposta." Il ragazzo affondò la mano tra i riccioli marroni, un gesto che, aveva imparato Nanoha, usava fare quando era nervoso. "Comunque, mi trovo bene. Qui sono tutti gentili, anche se la scuola è ugualmente noiosa, ma penso sia così ovunque, no?"

"Nyahahah, credo proprio di si."

Continuarono a camminare fino ad arrivare al cortile; il sole primaverile regalava raggi caldi quel tanto che bastava per scaldarli. Decisero di sedersi su d'una panchina parlando degli insegnati, dei compagni di classe e quelli d'istituto, accompagnati dal cinguettio degli uccelli.

"Sai Taka- Nanoha-san, ho notato che... Ecco," il ragazzo strinse la lattina che teneva tra le mani presa pochi secondi prima dal distributore che si trovava davanti a loro "Sei molto amica di Harlaown-san?"

"Uh? Fate-chan?" Nanoha prese l'ultimo sorso d'aranciata prima di buttare la lattina nel cestino vicino. "Ci conosciamo da quando eravamo bambine." sorrise al ricordo del loro primo scontro. Incrociò mentalmente le dita sperando che il ragazzo non avrebbe chiesto del loro incontro. Non le piaceva mentire ma non poteva dirgli la verità.

"Si, ecco... volevo sapere se... sai se ha un ragazzo?"

"Non che mi risulti..." sorrise.

"E, si bè, sai come sarebbe il suo tipo?"

"Non lo so." ammise.

La testa di Kai scattò verso la compagna. "Cosa? In così tanti anni ti avrà parlato dei suoi gusti. Alto, asciutto, capelli castani, occhi verdi..."

"Lo sai che stai descrivendo te stesso, vero?"

“...” il ragazzo decise d'essere sincero, ormai era stato scoperto. "Credi che avrei qualche possibilità se la invitassi ad uscire?"

Nanoha mise un dito sul mento pensandoci un attimo.

"VIENI SUBITO QUI, FATE!"

"Per farmi uccidere? Non ci penso proprio!"

Entrambi gli occupanti della panchina si voltarono verso l'origine delle voci per veder comparire poco dopo le due ragazze bionde, in corsa.

"Arisa-chan, Fate-chan. Non dovreste essere in classe?"

"Ah. Nanoha, salvami!" Fate andò dietro Nanoha usandola come scudo umano per proteggersi dall'amica furiosa.

"Smettila di usare gli altri come scudo e affronta le conseguenze!" sbraitò Arisa.

"Fate-chan, che hai combinato?" Nanoha girò la testa tanto quanto le bastava per affrontare l'amica più alta.

"Ecco, io potrei aver urtato per errore una pila di fogli..."

"Per errore un corno! Sapevi che era lì! Era da due ore che riordinavo quelle diavolo di carte!"

“Sono stata spinta e ho urtato il tuo banco!” cercò di spiegarsi, invano.

“Niente scuse, affronta le conseguenze!” Arisa fece scrocchiare le proprie dita, un gesto intimidatorio che le riusciva più che bene.

Kai, decidendo che questa poteva essere un'ottima opportunità per farsi notare da Fate, si intromise nella discussione. "Dai, può capitare a chiunque di..."

"E tu chi saresti?" lo interruppe la ragazza scontrosa riservandogli uno sguardo minaccioso.

Il ragazzo indietreggiò d'un passo ma dopo uno sguardo alla sua cotta, che si faceva ancora scudo con l'amica, decise di farsi coraggio e affrontare il nemico.

"Sono Kai, mi sono trasferito da poco."

"Allora fatti da parte novellino perché non sono faccende che-" il vibrare insistente del cellulare costrinse Arisa a fermarsi e controllare l'oggetto in tasca. Sbloccato il dispositivo, tra gli sguardi curiosi dei presenti, iniziò a leggere i vari messaggi. Gli occhi le si spalancarono "Merda, Fate-chan! Dobbiamo rientrare subito in classe! Suzuka-chan dice che l'insegnante è rientrata e non ha creduto alla balla dell' infermeria." iniziò a correre in direzione dell'aula. "Che aspetti? Sbrigati!"

Fate strinse le braccia intorno alle spalle di Nanoha e la ragazza più bassa le afferrò godendosi quei pochi istanti di calore.

"Devo andare." ammise malvolentieri la bionda stringendo ancor di più le braccia intorno alle spalle in una silenziosa supplica di chiederle di rimanere.

"Allora è meglio che ti sbrighi..." la allontanò giocosamente la ramata e la spinse verso la direzione presa dall'altra ragazza.

"Cosa? Mi stai forse cacciando?" decise di stare al gioco.

"Chi? Io? Non lo farei mai!"

"Allora chiedimi di restare." le rispose telepaticamente la ragazza più alta facendo incontrare i loro occhi.

Nanoha si morse il labbro inferiore. Odiava quando la bionda faceva così, quel suo comportamento era sinonimo di guai.

"Mouuuh, Fate-chan! Se non ti sbrighi ti metterai nei guai!"

"Va bene, come vuoi. Ma prima..." chiuse insieme le loro labbra in un bacio casto e veloce "una piccola ricarica." sussurrò a pochi millimetri dalle labbra delle ragazza prima di farle nuovamente sue.

Questa volta Nanoha ricambiò il bacio, anche se imbarazzata. La sua ragazza era tornata il giorno prima da una missione durata tre giorni e, pur mettendoci tutta la sua volontà, le sarebbe stato impossibile resisterle.

"Ora posso superare la giornata." sorrise la bionda che la tentava ancora nel suo abbraccio.

Un leggero tossire le costrinse a separarsi. Kai era li immobile, cercando di trovare interesse in qualunque altra cosa.

Le due si ricordarono di non essere sole.

"Ehm... Meglio se vado ora. Ci vediamo all'uscita, Nanoha" la ramata annui guardando il terreno nel tentativo di nascondere il suo rossore. "E...Kai, giusto?" il ragazzo fece di si "Grazie per aver cercato di difendermi con Arisa." senza aspettare risposta sventolò la mano e prese la strada per la propria classe.

"Di nulla... Credo..." rispose guardando le spalle della bionda allontanarsi sempre più.

"Allora...ecco..." Nanoha gli si avvicinò grattandosi la guancia ancora arrossata, con l'indice.

Gli occhi verde scuro di Kai si scontrarono con quelli blu di Nanoha. La ramata non riuscì a veder nulla in quegli occhi se non la delusione per una mancata storia d'amore.

"Non ho alcuna speranza, vero?" appese la testa nella sconfitta.

Non sapendo cosa fare Nanoha decise di accarezzare la schiena del ragazzo. Era felice, però, che Kai non avesse fatto alcuna osservazione offensiva, non che le sarebbe importato in ogni caso, ma era dispiaciuta per il ragazzo.

"Dai, ti offro qualcosa da mangiare dopo."

Se aveva imparato qualcosa di Kai in quelle poche settimane era che per risolvere le cose con lui bastava offrirgli abbondanti quantità di cibo.


A/N: Premetto che questa l'ho scritta per noia mentre aspettavo il turno dal medico e il finale non mi soddisfa appieno ma mi sono ugualmente divertita a sciverla (si, avrei potuto far di meglio, ma è andata così ù_ù ). Spero sia ugualmente piaciuta. 
   
 
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