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Autore: Erbacea    24/03/2014    0 recensioni
“Una settimana fa.” Ripeté esausta Phoebe. “Gli è bastata una settimana per farti innamorare di lui, mentre io lottavo da anni e sto ancora lottando …” si infilò le dita tra i capelli. Quasi le stava per scoppiare la testa. Si calmò, e poi disse “D’accordo, vorrei solo augurarti tanta felicità, a questo punto. E tanti bimbi.”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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You lost her
 
Un pezzo di lei lo perdesti in una fresca notte d’estate mentre l’altro, come da reazione a catena si allontanò da te all’improvviso. Ecco come andarono le cose, caro vecchio Jacob.

In una fresca sera d’estate eri sdraiato su di una coperta sottile, l’unico oggetto che divideva la tua pelle dal terreno fresco.
Phoebe era lì, al tuo fianco e nemmeno ti preoccupavi di coccolarla. Eri da solo in sua compagnia, come volevi un tempo, ma adesso pensavi a contare le stelle.
Cercava di catturare la tua attenzione sciogliendoti la camicia: se fosse successo qualche giorno prima forse ci sarebbe anche riuscita, ora non sei lo stesso, non ti senti lo stesso con lei.
“Cosa c’è che non va? Sei distante.” Si accorse lei e non esitò a dirtelo. Diceva sempre ciò che provava.
“Ehm …”Deglutii, cercando di perdere del tempo. Adesso che le stelle erano finite contavi le lucciole.  Alzavi gli occhi al cielo evitando i suoi che invece morivano dentro aspettando che tu la guardassi.

“Allora a domani.” Dicesti scortandola a casa. Spalancasti lo sportello della tua jeep e l’aiutasti a scendere da quel camion. Sì, così Phoebe lo chiamava, “Il tuo camion”. Lo facevi sempre e adesso ti sentivi di dovere a farlo ancora, ma c’era qualcosa dentro te che non andava. Ma non ti accorgevi che stava soffrendo, all’udire di quelle parole.
“Perché non vai a casa?” Aggiungesti. Lei aspettava il bacio della buonanotte, come il solito che riceveva dopo ogni uscita. Lasciala abituare, Jacob, lasciala abituare. Un giorno imparerà a farne a meno.
“Se ti pesa troppo quel domani non ci sarà più. Basta dirlo Jacob, e tutto ciò che abbiamo costruito può benissimo crollare.” Ecco ciò che disse, poi si allontanò.
La chiamasti per nome, un’ultima volta fino a vederla sparire dietro un angolo.

Eppure Jacob … ci tenevi! Non volevi perderla. Ma, invece di dormire quelle notti  e pensare all’indomani e ai posti da visitare con Phoebe cercavi di articolare le frasi che avresti utilizzato per parlarle del tuo vero Io.
Ma prima decidesti di chiedere aiuto a Will perché lui sicuramente ti avrebbe aiutato a non  spezzare il cuore della fanciulla.
“Non voglio che tu distrugga ciò che avete costruito tutto questo tempo, Jacob. Non sono egoista e non voglio solo il mio bene.”
“Phoebe ha bisogno di un uomo.” Ti giustificasti.
“E tu lo sei.”
“Si che lo sono, ma ha bisogno di un uomo che provi per lei un amore immenso. Solo così può essere felice sul serio. Ed io, intrattenendola ancora non do spazio agli altri ragazzi che vorrebbero frequentarla.”
“Tu non puoi sapere se loro meritano oppure no il cuore di Phoebe.”
“Ma lo immagino.”
“Senti, non mi va di parlarne attraverso un telefono, vediamoci domani.”

E così fu. Vi incontraste di nascosto nel bosco, la mattina seguente. Partiti da due posti diversi decideste di incrociarvi al molo, ai piedi del lago. Con le auto sareste arrivati in fretta. Peccato che Phoebe scoprì che ti dovevi incontrare con qualcuno da una sua amica, la più pettegola della città e decise di seguirti. Era a piedi, ma riuscii benissimo a starti dietro.
“Will” gridasti.
Phoebe cercava di capire se stessi chiamando un cane o una donna.
“Will, che razza di nome è?” Si domandò. Ma preferì osservarti.
“Ah, eccoti.” Will si avvicinò a te, calpestando il terreno fresco.
No, non era un cane. Era un ragazzo.
Un sospiro di sollievo uscì dalla bocca di Phoebe che però durò poco, molto poco.
I due si baciarono, con la lingua.
“Mi sei mancato.” Will ti sussurrò all’orecchio. Ti eccitasti un po’, si vide dal tuo sguardo.
Phoebe non poteva crederci. Ecco spiegato tutto. Eri freddo anche quando era lei a sussurrarti all’orecchio.
“Mi potreste spiegare?” Uscì fuori dal cespuglio in cui si era nascosta.
“Phoebe” gridasti con il poco fiato che avevi.
“Certo. E’ il momento giusto per spiegarle tutto, Jacob.” Will ti incitò a parlare, ma tutto ciò che riuscivi a fare in quel  momento fu balbettare frasi insensate.
“Ho visto tutto, non c’è da spiegare nulla. Speravo solo fosse tutto uno scherzo. – sbottò – Ma, comunque, ho bisogno di parlare con te in privato.”

Ti accompagnò dietro i cespugli dove parlaste per molto tempo. Lei si scusò per averti provocato molte volte. Tu ti scusasti per non averle dato quello che voleva.
“Io lo accetto, però mi hai spezzato il cuore Jacob. Accetto che tu abbia trovato qualcuno che ami con tutto te stesso ma mi sento presa in giro. Da quanto sei..” cercava le parole giuste per formulare quella domanda, ma tu, intuitivo come sempre, le rispondesti subito.
“Io e Will ci siamo incontrati domenica.”
“Una settimana fa.” Ripeté esausta Phoebe. “Gli è bastata una settimana per farti innamorare di lui, mentre io lottavo da anni e sto ancora lottando …” si infilò le dita tra i capelli. Quasi le stava per scoppiare la testa. Si calmò, e poi disse “D’accordo, vorrei solo augurarti tanta felicità, a questo punto. E tanti bimbi.”
“Abbiamo solo sedici anni, Phoebe! Bambini?”
“Oh, per favore, scusami. Will non è capace di partorirne uno, figuriamoci quanti te ne ho augurati.”
“Avevi detto che mi accettavi così, accetta dunque anche lui.”
“Non posso accettare una persona che mi ha portato via il mio Jacob, non mi importa se è donna, uomo o anche animale, non l’accetterò mai.” E andò via piangendo. Da una parte le sue lacrime scorrevano veloci sul suo viso per via della delusione, dall’altra, per l’ira.

E quella fu l’ultima volta in cui vedesti Phoebe. Anzi, l’ultima volta in cui tutto il mondo vide Phoebe. Perse il controllo della sua auto che aveva lasciato in un parcheggio, tornando a casa e si schiantò contro un albero.
Ancora oggi pensi sia stata colpa tua: “Da una parte lo è. E’ colpa tua se lei non c’è più ed hai perso con me, distruggendo un altro cuore.”, ammise Will quando decidesti di lasciarlo. Non lo amavi davvero, era solo un periodo critico dove non sapevi nemmeno tu cosa volevi.
Ma purtroppo adesso non potevi farci più nulla, lei non c’era più, e il modo in cui l’avevi ti lacerava l’anima.




 
 
  
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