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Autore: TheCube    24/03/2014    9 recensioni
E’ veramente colpa delle stelle?
Io le ringrazio per averci dato un infinito più grande di altri infiniti.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la morte di Augustus Waters mi ero convinta che l’idea che le belle cose succedono alle belle persone era tutta una cazzata. Il mondo era pieno di persone troppo buone che soffrivanoe troppe poche persone cattive che non se lo meritavano e si crogiolavano nella sofferenza degli altri. Dopo la morte di Augustus Waters era come se vivessi due vite. Passavo gran parte del mio tempo libero ad andare al gruppo di sostegno, guardare le puntate di America’s Next Top Model coni miei genitori e ridevo alle stupide battute che faceva mio padre su quelle modelle fin troppo magre, provavo ad uscire con i miei “amici” dell’università e qualche volta m’intrattenevo persino a giocare a The price of Dawn con Isaac. Ma dopo, quando tornavo a casa, mi chiudevo in camera, e crollavo.
Mi sentivo vuota, sola, stanca.
Mi sentivo in un modo che non saprei descrivere, era come annegare, ma forse era solo l’effetto dei miei schifosi polmoni. Era come se ci fossero due me diverse. Una per il pubblico e unaper me stessa. Dopo la morte di Augustus Waters avevo riscoperto quanto in realtà fossi sola. Ero sola in un piccolo universo di moltitudini di persone. Vivere tra la gente, ormai, volevadire vivere tra le lacrime trattenute e zittire le urla di rabbia. Oggi ormai ho perso la voglia di combattere. Voglio solo tornare da te Gus, tu sei riuscito a farmi sentire bella, come dicevi tu, la Natalie Portman di “V per Vendetta” della generazione 2000 e anche se io non credevo a quelle parole, mi facevano sentire speciale, perché sapevo che erano vere.
Gus sei riuscito a farmi battere il cuore, a farmi provare l’amore, non te ne dovevi andare, tra noi sei stato tu la granata, le tue schegge non mi hanno evitata, sono passate dritte e mi hanno trafitto il cuore, la tua paura di essere dimenticato è vana, finché io sarò in vita, tu non sarai dimenticato, e nemmeno dopo la mia morte, ci sono i tuoi genitori, le tue sorelle, i tuoi nipoti; li ho perfino incontrati sai? Sono simpatici. Ora sono qui nella mia camera e mi chiedo se tu sei veramente al sicuro, se dopo la morte ci sia veramente qualcosa, deve esserci. Mi rifiuto di credere che tu non ci sei più, mi rifiuto di credere che il nostro amore, così potente, così passionale, così giovane, possa essere finito così velocemente. Gus, lo sento, sto per arrivare da te, la sensazione di affogare è peggiorata.
Provo a chiamare i miei genitori, ma ormai la mia voce non è altro che un sussurro, un eco in queste mura di silenzio, ma so che la mamma mi sentirà, mi sente sempre. Quando apre la porta sono stesa sul letto, cercando di arrancare in cerca di aria, ma vedo già sul suo viso la consapevolezza della mia morte, mio padre entra singhiozzando in camera e corre ad abbracciarmi, mia madre mi prende la mano e mi dici che lei sarà sempre una mamma, la mia mamma. Ancora una volta mi vergogno di quanto fanno schifo i miei polmoni perché non decidono di arrendersi per evitare tutto questo dolore. Tra le lacrime, questa volta è mio padre a chiedermi se sono pronta. Gus, sono pronta? Credo proprio di si perché so che se c’è veramente qualcosa dall’altra parte, tu hai sentito il mio sussurro, il mio eco perso che in qualche modo potrebbe essere arrivato nel tuo cuore, a questo punto deve essere così. E prima di chiudere gli occhi vedo una stella e la sua luminosità mi rimani impressa negli occhi.
Fino
Alla
Fine.
Poi riapro gli occhi e ti rivedo davanti a me, proprio come quando ti ho visto la prima volta, prima che la malattia si facesse di nuovo viva. E tu sei lì che mi guardi con il tuo sorriso, il tuo vero sorriso, quello troppo grande per la tua faccia.
E io mi getto tra le tue braccia e scoppio a piangere.
Non so chi fra noi due sta piangendo più forte.
Non importa se siamo vivi o morti.
Non possiamo restare l’uno separato dell’altra.
Ci sono cose più potenti dei mondi o degli universi.
Lui era il mio mondo così come io ero il suo.
E’ veramente colpa delle stelle? Io le ringrazio per averci dato un infinito più grande di altri infiniti.

Grazie a tutti voi che state leggendo questa OS,
e volevo solo dire che questa è la prima volta che pubblico qualcosa quindi accetto anche le critiche,
ho bisogno d’imparare ahahaha
-Marta
  
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