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Autore: Peanut    24/03/2014    1 recensioni
Una principessa dolce e sognatrice corteggiata da principi che non la amano affatto. Solo un acero su una collina sembra far sorridere la principessa, che preferisce passare lì le sue giornate piuttosto che nel castello. Il re esige una risposta, la ragazza è chiamata a scegliere, quale sarà il suo destino?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In un regno molto lontano da qui viveva una giovane principessa, una ragazza dolce e sognatrice, che però non era ben vista dal popolo, molto legato alle tradizioni. Ella, infatti, si sarebbe dovuta sposare entro i suoi diciotto anni, come ogni principessa aveva fatto prima di lei, in modo che il regno non fosse mai sprovvisto di re e regina. La giovane avrebbe voluto sposarsi, ma i due principi che chiedevano la sua mano non le erano affatto graditi.
Il primo principe, a detta della principessa, era l’uomo più egocentrico al mondo, amante solo se stesso; ogni dieci passi che faceva egli si guardava allo specchio.  Accadeva perfino che mirasse il suo “magnifico” riflesso anche quando discorreva o passava del tempo con la giovane erede al trono.
Il secondo principe era, sempre a detta della principessa, l’uomo più materialista che lei avesse mai conosciuto; egli spesso si incantava a guardare le pietre ed i gioielli della ragazza, e non era mai uscito dal suo castello senza aver indossato almeno un anello per ciascun dito.
La giovane non riusciva proprio a prendere una decisione, quale tra i due pretendenti avrebbe portato ad un futuro più infelice?


Per schiarirsi un po’ le idee, decise di fare una passeggiata per i vasti prati fioriti del regno. Camminò a lungo, come non aveva mai fatto, e vide una collina molto graziosa che non aveva mai notato. Salì fino in cima e rimase meravigliata: lassù c’era l’acero più grande, forte e bello del regno. Si distese accanto a questo sull’erba, e accarezzando la sua corteccia gli confidò tutte le sue preoccupazioni; rimase lì fino al tramonto, e prima di andarsene promise all’albero che sarebbe tornata ogni giorno.
Da allora, ogni pomeriggio la ragazza passava ore a raccontare all’acero delle storie, gli recitava poesie, si confidava, e si sentiva bene come mai prima.
La ragazza non sapeva che qualcun altro era a conoscenza di quell’albero bellissimo. Oltre a lei infatti, veniva spesso su quella collina il figlio della cuoca del castello, il quale era segretamente innamorato della principessa.
Ogni giorno il ragazzo lasciava un dono per la ragazza alla base dell’albero; a volte erano delle violette belle e profumate, altre volte dei biscotti o delle torte glassate. La principessa scoppiava di gioia ogni volta che trovava questi doni così semplici e allo stesso tempo meravigliosi, e voleva assolutamente scoprire chi li lasciava lì per lei.


Il re non era affatto contento del comportamento della figlia, e le proibì di uscire dal castello senza aver prima preso la fatale decisione. Come poteva la povera fanciulla essere felice con al suo fianco uno di quei principi così diversi da lei?
Si ritirò nella sua camera sperando che durante la notte un’idea geniale le balzasse in mente. Tuttavia al suo risveglio non aveva pensato a nessuna soluzione. Aprendo la porta della sua stanza vide a terra un cestino di fragole con un bigliettino, e la principessa, raggiante di felicità mangiò i frutti rossi e lesse il pezzo di carta che così recitava: “Se un uomo ti ama conoscer ti deve, chiedi ai tuoi pretendenti di mostrarti una delle cose alle quali sei più legata”.
Decisa a seguire il consiglio, la principessa chiese ai due pretendenti di indicarle una delle cose più importanti per lei; chi avesse indovinato la avrebbe presa in moglie.
Il primo principe, estremamente sicuro di sé, la portò in una stanza piena di specchi, piccoli e grandi, semplici e ornati di pietre. La principessa lo guardò sorridendo e disse: “Mi dispiace, ma gli specchi non valgono nulla per me. Certamente ami te stesso, ma come puoi amare me?”.
Il secondo principe, tutto sorridente, la portò in una stanza piena di gemme e gioielli, pietre rare e preziose. La principessa ancor più felice gli disse: “Come puoi amare me, se ti affascinano di più le gemme che porto al collo?”.
La fanciulla credeva di essere finalmente libera, e di poter tornare a sognare sulla sua bella collina, ma il re, prima che potesse andare, la fermò e le disse: “Non credere di essere libera, devi sposarti con uno dei due principi entro tre giorni. Fino ad allora rimarrai chiusa nella tua stanza”.
Due giorni erano passati, e la principessa non aveva più le forze neanche per piangere, tanto era disperata; aveva provato a fuggire, ma tutte le vie erano sbarrate dalle guardie.
La mattina del terzo giorno, un ragazzo noto come “il figlio della cuoca” le portò la colazione: una torta glassata, un cestino di fragole e delle violette. La principessa, sorpresa tanto quanto felice di aver trovato colui che cercava da tempo, lo guardò in volto e si perse nel suo sguardo.
“Sei forse tu che mi doni sempre fiori e dolci?” disse lei con il più bel sorriso che avesse mai fatto.
“Sì, sono io mia principessa, perdonate la mia intraprendenza” rispose lui.
“Oh, ma io non devo perdonarti, il mio cuore era colmo di gioia ogni qualvolta che trovavo uno dei tuoi doni, sembra che tu mi conosca più di chiunque altro”.
Il giovane assicurò alla principessa che l’avrebbe aiutata, e che non avrebbe permesso il suo sposalizio con uno dei due pretendenti.
Egli, dopo aver rubato alcuni abiti dall’armadio della madre, fece vestire la principessa da serva e le ricoprì il viso di farina. Le guardie, dopo aver mangiato uno dei dolci del ragazzo, si addormentarono come bambini, e in breve tempo i due furono fuori dal castello.
Scapparono insieme sulla collina, loro luogo d’amore, senza che nessuno mai li trovasse.
In quanto ai due principi, essi continuarono a corteggiare altre principesse, senza mai essere scelti da queste.






FINE -
  
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