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Autore: _Kaori_    25/03/2014    5 recensioni
E da quel momento era come precipitato in un tunnel buio, un tunnel di cui poteva intravedere uno spiraglio di luce in fondo, ma più lui cercava di raggiungerlo, più quello sembrava allontanarsi.
Quella luce era la vita di Maeve. E lui sa che presto quella via d’uscita si chiuderà, lasciandolo solo a vagare in quell’oscurità senza fine. Disorientato, perso. Abbandonato, di nuovo.
Ma basta un istante perché tutto cambi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maeve Donovan, Spencer Reid
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, ti amo.
 
“Ci sentiamo domenica prossima”.
“Ciao. Ti amo”.

 
***
 
Pareti color bianco asettico lo circondano e il silenzio lo avvolge, interrotto solo dal ticchettio dell’orologio che scandisce quelle ore interminabili e dal continuo bip del cardiografo, unica testimonianza del fatto che lei è ancora legata alla vita.

Reid siede su quella sedia da giorni ormai, o forse settimane, nemmeno lo sa. Pallido e immobile, con le spalle curve e gli occhi che risaltano terribili su quel volto trasfigurato in una maschera d’angoscia. Rossi e gonfi di lacrime trattenute, cerchiati di scuro, ma soprattutto spenti, oscurati.
Una debole fiammella di speranza è l’unica cosa che ancora tiene in piedi il giovane profiler, una fiammella che si indebolisce di minuto in minuto, lasciando che il dolore e il terrore lo consumino inesorabili e trasformino lentamente quel corpo in un involucro di apatia, pieno solo del vuoto.
Era bastato un solo istante perché tutta la sua vita cambiasse, le poche certezze che aveva riacquisito distrutte.
La telefonata, Maeve in pericolo, lo sparo.
E da quel momento era come precipitato in un tunnel buio, un tunnel di cui poteva intravedere uno spiraglio di luce in fondo, ma più lui cercava di raggiungerlo, più quello sembrava allontanarsi.
Quella luce era la vita di Maeve. E lui sa che presto quella via d’uscita si chiuderà, lasciandolo solo a vagare in quell’oscurità senza fine. Disorientato, perso. Abbandonato, di nuovo.
Cosa aveva mai fatto di tanto sbagliato nella sua vita per venire continuamente lasciato? Abbandonato da suo padre, dal suo mentore e adesso da… beh, dall’unica donna che avesse mai amato. Stupido, stupido a non averglielo mai detto, ad averglielo perfino negato, illudendosi di salvarla. E se non avesse un’altra occasione? Se gli restassero solo quelle 2412 ore di lettere e telefonate passate insieme?

Stringe i denti, si conficca le unghie nella carne, ma non riesce a impedire che lacrime bollenti scorrano lungo le sue guance. Le asciuga velocemente, tornando a osservare la figura distesa di fronte a lui.
Aveva avuto ragione fin da subito, è davvero la ragazza più bella del mondo. È bella anche con i capelli scomposti e la fasciatura in testa, bella con le labbra rosee schiuse e la pelle candida tinta dalla poca luce che filtra dalla finestra.
Resta lì a fissarla, in silenzio, non una parola esce dalle sue labbra. Potrebbe parlarle, chiamarla, ma non ce la fa, non riesce. D’altronde cosa potrebbe mai dirle? “Perdonami”? “Non lasciarmi”? Con quale coraggio dirle queste parole dopo che lui stesso aveva permesso che quasi morisse?
La vita di una persona è come una partita a scacchi, è sufficiente sbagliare una mossa e tutto intorno cambia. Lui aveva fatto la sua mossa, aveva sbagliato e subìto inevitabilmente scacco matto. Maeve è a un passo dall’abbracciare la morte ed è tutta colpa sua.
Stringe le dita fredde della ragazza tra le sue, cercando attraverso quel semplice contatto di infonderle un po’ di calore e le ultime forze che gli sono rimaste.
Perché non aveva preso lui? Perché non c’era lui steso in quel letto d’ospedale in quel momento, a lottare per la vita? Lui per lei, la propria vita per la sua, era questo l’accordo. Forse non avrebbe più avuto una vita per cui lottare, ma lei, lei sarebbe stata salva. Era la sola cosa importante.
Invece è lì, distrutto, impotente, incapace di fare qualsiasi cosa che non sia stringerle la mano e guardarla, pregando che il bisogno di lei la raggiunga e la riporti da lui.

 
Ma basta un istante perché tutto cambi. Un istante come un battito di ciglia.
Come palpebre che si schiudono e occhi chiari, limpidi, incontrano il biancore accecante di una parete e il volto devastato di un ragazzo accanto a sé. Il volto di un ragazzo conosciuto, aspettato, amato.
‹‹Ciao…››. Un sorriso debole, la voce appena un sussurro.

 
“Perché quando la troveremo viva e potrai guardarla in faccia
quale sarà la prima cosa che le dirai?”
 

E occhi che finalmente si illuminano, guance che riprendono colore, la fiammella che diventa incendio e il vuoto che si colma, la libertà al di fuori del tunnel e un cuore che scalpita, palpita nel petto pompando sangue e la più pura felicità.
Parole che aspettano solo di essere dette.

‹‹Ciao. Ti amo››.





 
Note dell'autrice:
Buonasera a tutti! Allora, che dirvi? Amo Criminal Minds, amo Reid... e amavo questa coppia, prima che gli autori decidessero di far morire Maeve! T.T Dopo che ho fatto tutta la puntata rannicchiata sul bracciolo del divano, mangiandomi unghie e dita (sì, anche quelle) dall'ansia ed essere rimasta bloccata un quarto d'ora dopo il finale con gli occhi spalancati a piattino dall'orrore, abbracciata a un cuscino a ripetere come un'ossessa "Non ci posso credere... non ci posso credere..." con mio fratello dall'altra parte che continuava a dirmi "Non piangere... non piangere..." ...beh, dire che ci sono rimasta malissimo è un eufemismo! Sì beh, è anche vero che io sono un caso patologico u.u
Cooomunque, mi rifiutavo di credere che avessero fatto morire in questa maniera la ragazza di Reid e mi sono detta che era il caso di rimediare... In effetti è uscita una cosa un tantino più drammatica del previsto, ma che volete farci... Fortunatamente amo gli happy ending! :D 

Ora, qualche precisazione:
1) La citazione in corsivo d'inizio è presa dalla puntata 8X04 - Il Complesso di Dio ed è chiaramente riferita al momento in cui Maeve gli dice quelle parole per telefono e il nostro povero Spencer è rimasto talmente sconvolto da cambiare direzione *w*
2) La citazione in corsivo nel mezzo è invece una frase di Morgan, presa dalla puntata 8X12 - Zugzwang (T.T), quando lui e Reid si trovano a parlare subito dopo essere andati a interrogare l'ex di Maeve.
3) La frase in grassetto è invece una citazione di Dalila Di Lazzaro, presa dal suo libro "Toccami il cuore".
4) In scienze, medicina, tecnologia e affini sono una capra; io cercando sul dizionario ho trovato cardiografo, ma se il nome del macchinario dovessere essere un altro non esitate a dirmelo e provvederò a modificare ;)

Ora che ho finito i miei sproloqui, se avete avuto il coraggio di arrivare fino a qui vi informo che questa è la prima ff che scrivo su Criminal Minds, se vi va fatemi sapere che ne pensate - e ovviamente ditemi se trovate errori o orrori vari, io ho letto e riletto ma a quest'ora qualcosa può sfuggire u.u Un grazie doppio a chi lo farà, altrimenti grazie anche a chi ha semplicemente letto! ;)
  
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