Nota: Storia
scritta per il Gioco Creativo “A ritmo di musica” facente parte della Severus
House Cup del Forum “Il Calderone di Severus”.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi
presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K.
Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non
inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia
proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per
pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa
storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna
violazione del copyright è pertanto intesa.
Nota: questa
è la seconda di tre storie che si susseguono, ma che sono leggibili separatamente
(viene dopo “Aprire gli
occhi all’amore”.)
La canzone da cui trae
ispirazione questa storia è When
I kissed the teacher
degli ABBA.
Testo e traduzione
potete trovarli all’interno della storia, in lingua originale con relativa
traduzione.
Aprire l’anima all’amore
Hermione Granger camminava a passo spedito per i corridoi di Hogwarts
che da mesi era tornata ad essere la sua casa; anche se per poche ore e per
pochi giorni, era comunque bello tornare a percorrere quei luoghi che aveva
esplorato per anni da quando era bambina.
Gli aveva detto di essere innamorata di lui, giorni prima, e per tutta
risposta aveva ricevuto solo un sorriso, solamente un misero sorriso, come se
si fosse preso gioco di lei, la stupida, irritante e irreprensibile Grifondoro
che aveva preso soltanto una stupida, irritante e discutibile cotta per il suo
insegnante, come prima o poi capita a molti nella vita.
Perché non avrebbe potuto semplicemente comportarsi da Severus Snape e
magari cacciarla dalle sue stanze con una sola gelida occhiata o gettarla da
qualche finestra con un incantesimo?
No. Lui le aveva sorriso.
Un sorriso dannatamente meraviglioso, doveva ammetterlo, ma qual era
stato il suo significato?
Continuava a camminare, anche se avrebbe tanto voluto correre via da
lì, ma era combattuta tra la sua ragione che le diceva di andarsene, e il suo
cuore che la supplicava di fermarsi e parlare ancora una volta con lui: a cosa
sarebbe servito?
Quella mattina, Hermione Granger, si era presentata nell’aula di
Pozioni, dove si stava tenendo una lezione su cosa, non lo ricordava neppure,
come non ricordava assolutamente quali classi vi fossero – per Hermione la
stanza era diventata un enorme spazio vuoto dove non c’era nient’altro che lei
e Severus Snape.
Era corsa lì e aveva compiuto il gesto più idiota che avesse potuto
compiere in tutta la sua vita, ma anche il più ragionato, impulsivo e mai
voluto così tanto.
Everybody screamed
when I kissed the teacher[1]
Le era sembrato di stare ad un matrimonio, al momento del bacio, quando
tutti urlano e si congratulano – e si lasciano andare a commenti poco educati
–, la sensazione era stata esattamente quella con una dose d’imbarazzo ben
maggiore perché tra i tavoli di un ristorante o nel mezzo di un prato, sarebbe
stato assolutamente normale, ma non nell’aula di una qualsiasi scuola,
tantomeno ad Hogwarts.
Aveva sentito persino qualche applauso e alcuni ragazzi fischiare, e in
quel frangente sarebbe voluta sprofondare così in basso da non essere mai
trovata.
Severus Snape se ne stava nell’oscurità
e nel silenzio della sua aula di Pozioni, aveva cacciato via tutti i suoi
studenti e aveva cancellato tutte le lezioni di quel giorno senza dare la
benché minima spiegazione, anche se ormai la notizia doveva essersi sparsa per
tutta Hogwarts con la stessa rapidità con cui Peeves obbediva ad un ordine del
Barone Sanguinario.
Che diavolo le era saltato in mente?
Davanti a tutti?
Non che gli fosse dispiaciuto, ma
avrebbe preferito che fosse successo in un luogo diverso e poi avrebbe tanto
voluto baciarla lui, non il contrario come quando si è piccoli e le bambine
sono meno timide a posare le loro labbra sulla guancia di un amico.
and they must have thought they dreamed
when I kissed the teacher[2]
Molti degli studenti erano rimasti
sorpresi nel vedere quell’immagine davanti agli occhi, neanche nei loro più
lontani sogni avrebbero mai immaginato Severus Snape in quello stato.
Il loro professore.
Baciato.
Quel Severus Snape.
Inaudito!
Forse aveva davvero solo sognato, perché
nella sua vita non ci sarebbe stato spazio per le cose belle seppur assurde, ma
erano destinate ad esistere soltanto nei suoi sogni, in quell’angolo della
notte dove chiudeva gli occhi e si lasciava andare a ciò che non poteva
afferrare quand’era sveglio, quando la sua vita si affacciava reale davanti al
suo viso.
Hermione cominciava a perdersi nei ricordi mentre incedeva un passo
dietro l'altro, a quei ricordi che le facevano male, ma era pur sempre un modo
per distrarsi da ciò che le stava succedendo; non voleva piangere per qualcosa
che non riusciva a capire, era assurdo farlo e si diede più volte mentalmente
della stupida per le lacrime che stava versando per quel sorriso che non
riusciva a comprendere, per il comportamento di Snape così... così da Snape che
non avrebbe dovuto stupirla e ferirla.
Lei aveva dichiarato il suo amore, lo aveva fatto nell'ombra dei
Sotterranei e lo aveva fatto davanti a due intere classi di studenti, e a
quell'ora la notizia ormai si era sparsa per tutta la scuola.
Forse aveva solo sognato anche lei, il suo desiderio era stato talmente
forte che aveva trasformato un'illusione in un dipinto da toccare con mano,
sfiorare tratto dopo tratto per assaporarne ogni sfumatura.
E invece lei si era ritrovata con un nulla tra le dita, con soltanto
l'ombra di un miraggio che aveva le fattezze di un sorriso.
all my friends at school
they had never seen the teacher blush[3]
In tutti gli anni che era stata ad Hogwarts non aveva mai visto Snape
così a disagio, e se fosse stata qualcun altro, lo avrebbe trovato addirittura
divertente, ma, mentre guardava il volto di Severus, aveva capito che c’era ben
poco da sorridere, il suo sguardo di ghiaccio le aveva messo i brividi e per un
attimo si era ritrovata a tremare, come se fosse stata in una brughiera immersa
nella neve con un solo, misero abito addosso.
Severus Snape era diventato più pallido
del solito, aveva i nervi così tesi che sembrava in collera, ma a guardarlo
bene il suo volto nascondeva altro, si poteva scorgere un certo imbarazzo, in
tutta la sua vita non gli era mai capitato nulla del genere.
Si sentiva come un ragazzino sorpreso
alla sua prima cotta.
E in quel momento l’avrebbe Schiantata volentieri.
he looked like a fool
nearly petrified 'cos he was
taken by surprise
when I kissed the teacher[4]
E come se l’avrebbe Schiantata: come si
era permessa di fare una cosa del genere e di renderlo ridicolo davanti agli
studenti? Quei marmocchi avrebbero dovuto solamente rispettarlo e temerlo!
Era entrata nell’aula a passo spedito,
senza neppure chiedere il permesso e si era diretta verso di lui che arrabbiato
per avergli interrotto la lezione, l'aveva guardata con espressione minacciosa.
E poi lo aveva baciato.
Così, inaspettatamente, gli aveva
afferrato il volto con le dita e sollevandosi sulle punte aveva poggiato le
labbra sulle sue.
Aveva spalancato gli occhi per la
sorpresa ed era rimasto immobile, come se un incantesimo gli fosse stato
lanciato addosso e lo aveva bloccato.
couldn't quite believe his eyes
when I kissed the teacher[5]
E l'aveva guardata a lungo, come se quella davanti a sé fosse solamente
la proiezione di quelle fantasie che teneva nascoste nel cuore, nonostante
avesse immaginato quel momento in tanti modi, ma nessuno di essi aveva mai
assunto i contorni di quella rappresentazione.
E adesso se ne stava lì, chiuso nell'aula di Pozioni che aveva
sigillato da tutto, a cercare di trovare una spiegazione plausibile a ciò che
era successo quella mattina, ma ancora non c'era riuscito.
Anche se la risposta che avrebbe dovuto trovare era una sola, come
unica era la domanda: per quale motivo non si era ancora deciso ad alzarsi da
quella dannata poltrona per andare da lei?
Cos'altro doveva capire? Era ormai chiaro che non solo lui amava
Hermione, ma anche lei provava gli stessi sentimenti per lui, per l'acido e
oscuro professore di Pozioni.
E allora cosa aspettava?
my whole class went wild[6]
Mentre camminava molti studenti le lanciavano sguardi curiosi, invece
alcuni ragazzi più intraprendenti continuavano a fischiare e addirittura ad
applaudirla, e quelle immagini per un attimo riuscirono a strapparle un
sorriso, del tutto diverso da quello di Severus Snape.
La giovane strega aprì il pesante portone di legno in tutta fretta, come
se avesse il bisogno urgente di prendere una boccata d'aria pulita, come se tra
quei corridoi le fosse mancato il respiro per tutto quel tempo, disperso passo
dopo passo, oppure semplicemente aveva lasciato ogni suo soffio vitale sulle
labbra di Severus, dov'era rimasto e si era dissolto, lasciandola con un
macigno sul cuore che la spingeva in un baratro sempre più profondo.
as I held my breath
the world stood still
but then he just smiled[7]
Quando finalmente era riuscita a staccarsi dalle sue labbra, era
rimasta immobile ad osservarlo, ad osservare ogni sua possibile reazione, ma
lui aveva indugiato nell'immobilità, un masso caduto da una montagna che si
bloccava sulla strada mentre lo si guardava a pochi passi dal proprio corpo,
troppo pochi perché sarebbe bastata una distanza minore per essere colpiti.
Hermione, però, era stata colpita, colpita in pieno volto, e non era
stato uno schiaffo o un incantesimo a farle tanto male, era stato quel sorriso,
quello stesso sorriso di pochi giorni prima.
Quel sorriso che la stava facendo impazzire da giorni perché non ne
comprendeva assolutamente il significato.
I was in the seventh heaven
when I kissed the teacher[8]
Assaporare le labbra di Snape era stato per lei il giorno più bello della
sua vita, aveva creduto che il cuore le si sarebbe fermato non appena si fosse
scostata dal suo viso, ma in quel momento non le sarebbe importato nulla,
sarebbe morta con il sapore di Severus sulla bocca e si disse che non avrebbe
potuto desiderare morte migliore.
Eppure, mentre l'aria fresca le riempiva il corpo, tutta quella
sensazione che meravigliosa l'aveva abbracciata in quell'aula, stava pian piano
svanendo per lasciare spazio allo sconforto più profondo.
Adesso cosa avrebbe dovuto fare?
«Hermione,» ma la giovane strega continuò ad avanzare a passo svelto
verso la foresta che per tante volte aveva assistito alle loro avventure – e
alle loro punizioni – senza ascoltare quella voce che la stava chiamando.
One of these days
gonna tell him I dream
of him every night
one of these days
gonna show him I care
gonna teach him a lesson alright[9]
«Hermione!» Ad un tratto si bloccò, rendendosi conto che quella voce
veniva dalla professoressa McGonagall e voltandosi la salutò con un sorriso.
Sorriso, sorriso... quel dannato sorriso.
«Professoressa, non mi ero accorta che mi stava chiamando, mi scusi.
Che cosa posso fare per lei?»
«Oh, andiamo, Hermione, cosa diavolo è successo? Ne parla tutta
Hogwarts!»
«Io... beh... ecco...»
«È vero quel che si dice?»
«Perché? Cos'è che si dice?»
Minerva ripensando a quanto le avevano detto diversi suoi studenti e
anche qualche insegnante, iniziò a ridacchiare, lamentandosi in cuor suo per
non aver avuto la possibilità di assistere di persona ad una così spassosa e unica
scena: avrebbe pagato oro pur di vedere Severus Snape, il suo ragazzo in
imbarazzo per essere stato baciato davanti a due intere classi.
«Hai davvero baciato Severus?»
«Sì» rispose semplicemente, come se fosse la cosa più semplice del
mondo, ma non c'era nulla di semplice nell'aver baciato Severus Snape, per
giunta davanti a tutti.
«Ma perché?»
«Professoressa, con tutto rispetto, ma non ci sono molte motivazioni
che portano una donna a baciare un uomo.»
«Oh, perdonami, Hermione, non intendevo questo. Volevo sapere perché lo
hai fatto davanti a tutti.»
La strega più giovane rimase per un attimo in silenzio, guardandosi
intorno come se cercasse qualcosa tra la natura che tante volte l'aveva
confortata fin da quando era una bambina.
«Ha mai avuto una persona costantemente nei pensieri? Ha mai sognato
qualcuno notte dopo notte dopo notte, svegliandosi con un sorriso sulle labbra?
Come se il mondo in quelle mattine fosse migliore?»
«Sì, so benissimo di cosa parli, Hermione.» Per un attimo all’anziana
strega tornò alla mente il suo passato, il volto di Dougal McGregor che non era
riuscita a dimenticare neppure dopo tutti quegli anni, e le sorrise, anche se
un velo di tristezza le scese sul viso prima di tornare a guardare la giovane
strega.
«Hai provato a parlare con lui prima di azzardare un gesto tanto
clamoroso?» le chiese Minerva sulle cui labbra era tornato il brio per quella
situazione.
“Se Albus fosse qui a godersi questo delizioso spettacolo…”, ma
stavolta la professoressa McGonagall rimase col sorriso sulle labbra ripensando
al suo vecchio e più caro amico, come se tutto il dolore dovuto alla sua morte
– e al suo assassino – fosse scomparso, semplicemente disperso
all'interno della sua anima che lo custodiva e proteggeva, e solamente qualche
volta gli permetteva di fuoriuscire, di tenerle compagnia quando il suo ricordo
si faceva forte e il pensiero della sua morte tornava ad essere una nebbia
spessa che la confondeva.
Come aveva potuto chiedere a Severus di fare una cosa del genere?
«Veramente gli ho confessato i miei sentimenti alcuni giorni fa, e lui
è rimasto muto e immobile. E mi ha sorriso.»
Minerva scacciò quei pensieri che la stavano distraendo e tornò a
guardare Hermione e a preoccuparsi di ciò che era successo. «Beh, direi che è
un buon segno, no?»
«Veramente ottimo,» e si gettò a terra, sul prato ancora bagnato che
aveva percorso tante volte nel corso degli anni, rimase lì ad assaporarne ogni
aroma, ogni profumo che era rimasto immutato nel tempo e questo per lei era una
sorta di conforto in quella sua vita che aveva visto così tanti cambiamenti da
spaventarla.
«Per uno come lui è un grosso passo avanti.»
«Sì, certo, ma avrei preferito che fosse il solito Snape, che mi avesse
cacciata via o che mi avesse lanciato qualche incantesimo, magari, piuttosto che
questo gesto alquanto gelido e inquietante.»
«Gelido? Sorridere, per Severus, non è per niente gelido.»
«Sì, lo so, non intendevo in quel senso, intendevo... maledizione,
professoressa, io non ci sto capendo più nulla e non so cos'altro dovrei fare.»
«Hermione. Stiamo parlando di un uomo difficile che ne ha passate tante
nella vita e non è stato mai portato per i sentimenti, e non è facile per lui
lasciarsi andare, aprire il suo cuore così dannatamente martoriato.»
«Lo so. E lo capisco. È difficile, però, essere una donna innamorata
che non riesce a comprendere se il suo amore è ricambiato o meno. L'ho baciato
davanti a tutti proprio per spingerlo a reagire, perché così non avrebbe potuto
far finta di nulla, ignorarmi, ignorare la situazione.»
«Ed è servito a qualcosa?»
«Ho voluto dargli una lezione per smuoverlo e si è limitato a
sorridere!»
Minerva McGonagall si ritrovò a ridacchiare spudoratamente, anche se
cercava in tutti i modi di nascondere le labbra dietro le dita segnate dal
tempo, mentre la giovane strega la guardava con aria piuttosto indignata.
«Beh, mia cara, ha cancellato tutte le lezioni del giorno e si è
barricato nei Sotterranei, qualcosa vorrà pur dire, no?»
I was in a trance
when I kissed the teacher[10]
Per un attimo Hermione si sentì nuovamente persa, come in quell'attimo
in cui si era fermata ad osservare Snape, a guardare le sfumature del suo viso,
era come volare in un mondo lontano dove non c'era nessuno, nient’altro che la
sua mente e i suoi pensieri, e quei turbamenti che le stavano attanagliando
l'anima come se fossero una grossa catena che si stringeva attorno a lei ad
ogni passo che compiva.
La turbava il perché avesse reagito in quel modo, come se non fosse il
Severus Snape che aveva imparato a conoscere in tutti quegli anni e in quei
mesi passati a stretto contatto con lui.
«Hermione, concedigli del tempo. Dai del tempo a Severus e vedrai che
non ti deluderà» furono le ultime parole che le disse Minerva prima di tornare
nel castello e lasciarla di nuovo sola con i suoi pensieri.
La giovane donna iniziò a credere che la professoressa McGonagall
sapesse qualcosa e non volesse dirle nulla, altrimenti perché le avrebbe
palesato un invito ad aspettare?
suddenly I took the chance
when I kissed the teacher[11]
Severus continuava a pensare a ciò che era successo, aveva provato più
volte a chiudere gli occhi e lasciarsi avvolgere dal buio, ma ogni volta che
l'aveva fatto, si era ritrovato il viso di Hermione a pochi centimetri dal suo;
le labbra di lei sulle sue e più di una volta aveva cercato con la punta della
lingua il sapore della giovane strega sulle sue, di labbra, ma gli bastava
aprire di nuovo gli occhi per ritrovarsi con nient’altro che illusioni.
Dov'era finita la timida e impacciata ragazzina che non riusciva
neppure a sostenere il suo sguardo?
Che ne era stato di lei?
E soprattutto, adesso cosa ne sarebbe stato della sua dignità e
rispettabilità?
«Severus, la donna di cui sei innamorato, ti ha baciato e tu rimugini
su ciò che penseranno gli altri di te? Da quando ti importa una cosa simile?»
gli aveva detto appena un paio di ore prima Minerva, mettendolo di fronte a
quella realtà che stava cercando di non vedere per chissà quale motivo.
leaning over me
he was trying to explain
the laws of geometry
and I couldn't help it
I just had to kiss the teacher[12]
Era entrata a passo svelto, aprendo la porta con forza e poi era
rimasta per un attimo immobile mentre lui stava cercando di far entrare nelle
teste di legno dei suoi studenti, gli esatti movimenti circolari che andavano
eseguiti per preparare quella specifica pozione.
L'aveva osservata, a lungo, non potendo immaginare quali fossero state
le sue reali intenzioni e così era rimasto fermo a guardarla, ed era rimasto
fermo anche quando lei aveva ripreso a camminare, con quei passi decisi e
rapidi come se ne valesse della sua vita; l'aveva vista strana, con un bagliore
negli occhi che non aveva mai scorto nel suo sguardo.
Eppure... era stato davvero uno stupido, lui che osservava con attenzione
ogni cosa, aveva dimenticato quella stessa espressione che la giovane strega
aveva assunto poco prima di confessargli di essere innamorata di lui.
Così si era avvicinata e lo aveva baciato, con un'intensità che lo
aveva lasciato senza fiato e in quell'attimo non gli sarebbe importato nemmeno
di morire, perché il suo cuore era finalmente scoppiato di un amore che non
sarebbe più stato solamente un segreto da mantenere, un peccato da nascondere
come se fosse il più pericoloso dei veleni.
One of these days
gonna tell him I dream
of him every night
one of these days
gonna show him I care
gonna teach him a lesson alright.[13]
Hermione rimase a lungo distesa sul prato al limitare della Foresta
Proibita, e si perse a guardare il cielo che iniziava a perdere i suoi colori
così vivi da farla sentire in pace con se stessa, come se la sua vita scorresse
senza alcuna preoccupazione.
Presto sarebbe arrivata la notte e con essa quei sogni che le erano
parsi così meravigliosi, si sarebbero trasformati in tormenti che le avrebbero
ghermito l'anima.
Avrebbe bevuto qualsiasi pozione pur di passare quel sonno senza le
immagini di Snape costantemente nella testa, si sarebbe fatta lanciare i più
oscuri incantesimi per non permettere al suo cuore di soffrire ancora e ancora.
Eppure, in quel momento, una parte di lei si sarebbe alzata da là per
correre da Severus e dirgli che lui era continuamente nei suoi pensieri e non
c'era buio a coprirle quei sogni che nascevano spontanei come i più puri fiori
di un prato dove si era appena sciolta la neve.
Glielo avrebbe urlato se fosse servito a darle qualcosa di più di un
semplice sorriso per quanto importante e raro fosse per lui.
“Due sorrisi, in realtà”, le puntualizzò quella che doveva essere la
sua coscienza. O la sua idiozia.
What a crazy day
when I kissed the teacher
all my sense had flown away
when I kissed the teacher[14]
In quella folle mattina l'unico pensiero di Hermione era stato quello
di fare qualcosa per disintegrare l'immobilismo che aveva colto Snape dalla
loro ultima lezione, aveva, anzi, atteso anche troppo, si era detta, e quella
situazione l'aveva già portata sull'orlo della pazzia.
Lui le aveva soltanto sorriso, e lei non aveva potuto di certo perdere
quell'improvviso sprazzo di coraggio e idiozia tipicamente Grifondoro, avrebbe
dovuto agire quella stessa mattina in cui quella folle idea le era balenata per
la testa, in quell'alba in cui aveva lasciato la sua ragione su un ripiano che
sarebbe stato difficile da raggiungere.
E non si era pentita di niente, e neppure in quel momento rimpiangeva
ciò che aveva fatto, nonostante quella sensazione di tristezza che le stava
avvolgendo l'anima.
my whole class went wild
as I held my breath
the world stood still[15]
Continuava a pensare a ciò che era successo, e continuava a pensare
alle parole di Minerva e per un attimo gli parve che il mondo avesse smesso di
girare, che il tempo si fosse bloccato come se uno dei suoi meccanismi si fosse
rotto, disintegrato dal peso di un passato che stava via via svanendo, come la
nebbia che si diradava lentamente.
E in quel momento sentì il suo futuro spalancarsi davanti agli occhi e
iniziò a ridere, ridere nell'oscurità e nel silenzio della sua aula, ridere
come mai aveva fatto nella vita.
E rise perché aveva capito che quei sorrisi erano stati soltanto
l'inizio, e lui avrebbe voluto donarli ad Hermione ogni giorno della sua vita,
mentre la stringeva a sé così forte da farle mancare il fiato.
E rise ancora mentre chiudendo gli occhi, gli tornarono alla mente gli
studenti che avevano urlato come pazzi per quel gesto, e in quell'istante
voleva urlare anche lui, sfogare in qualche modo tutto ciò che gli si era
accumulato dentro per quella situazione che stava vivendo.
but then he just smiled
I was in the seventh heaven
when I kissed the teacher[16]
Avrebbe dovuto afferrarle un braccio e trattenerla a sé invece di
lasciarla andare e limitarsi a sorridere, ma era così impreparato per tutto
quello, digiuno di un amore che gli afferrava lo stomaco e afferrava le sue
dita che con forza desideravano stringersi a quelle di Hermione.
Quelle stesse mani che aveva visto tremare d'imbarazzo e sconforto dopo
che lui era rimasto fermo senza far nient’altro che sorridere, quelle stesse
dita che gli avevano afferrato il volto e avevano permesso ai suoi occhi di incatenarsi
a lei, al suo sguardo che brillava di felicità.
E di amore.
Andò verso la porta e rimase a lungo immobile, pensando a ciò che
avrebbe dovuto fare, rimase là, ad osservare lo spesso portone di legno mentre
con le dita stringeva il grosso battente di ferro.
(I wanna hug, hug, hug him)
When I kissed the teacher
(I wanna hug, hug him)
When I kissed the teacher[17]
Hermione si addentrò all'interno della foresta per cercare un posto in cui
lasciarsi completamente andare, chiudere gli occhi a quella realtà che stava
pesando su di lei come un macigno, e avrebbe tanto voluto abbandonarsi ad un
sonno vuoto e silenzioso.
Sapeva, però, che chiudere gli occhi avrebbe significato stringersi al
corpo di Severus, sentire quel calore che le avrebbe scaldato l'anima e il
cuore. E in quel momento si sarebbe stretta volentieri a lui, nonostante ne
avrebbe soltanto sofferto, lo sapeva, ma il suo profumo aveva il potere di
calmarla e ne aveva bisogno, aveva bisogno di sentire di nuovo il suo sapore
sulle labbra, il suo respiro come se fosse la sua stessa vita.
Hermione si perse tra gli alberi e si ritrovò a sospirare al sole che
stava iniziando a scendere verso l'orizzonte.
[1] Hanno tutti urlato quando ho
baciato l'insegnante
[2] E devono aver pensato di sognare quando ho baciato
l’insegnante
[3] Tutti i miei compagni di scuola non avevano mai
visto l’insegnante arrossire
[4] Sembrava un pazzo, quasi pietrificato perché era
stato colto di sorpresa, quando ho baciato l’insegnante.
[5] Non poteva credere ai suoi occhi quando ho baciato l’insegnante
[6] I miei compagni di classe erano impazziti
[7] Rimasi col fiato sospeso, il mondo si era fermato,
ma lui fece solo un sorriso
[8] Ero al settimo cielo quando ho baciato l’insegnante
[9] Uno di questi giorni devo dirgli
che lo sogno tutte le notti, uno di questi giorni devo mostrargli il mio
interesse e dargli una bella lezione.
[10] Ero in trance quando ho baciato l’insegnante
[11] Improvvisamente ho colto l’occasione quando ho baciato l’insegnante
[12] vicino a me stava cercando di
spiegare le leggi della geometria e non potevo farne a meno, dovevo proprio
baciare l'insegnante.
[13] Uno di questi giorni devo dirgli
che lo sogno tutte le notti uno di questi giorni devo mostrargli il mio
interesse devo dargli una bella lezione.
[14] È stato un giorno pazzesco quando
ho baciato l'insegnante avevo perso la ragione quando ho baciato l'insegnante
[15] la mia classe era impazzita come
rimasi col fiato sospeso il mondo sembrava fermarsi
[16] ma lui fece solo un sorriso ero
al settimo cielo quando ho baciato l'insegnante.
[17] (Lo voglio abbracciare,
abbracciare, abbracciare). Quando ho baciato l’insegnante. (Lo voglio
abbracciare, abbracciare, abbracciare). Quando ho baciato l’insegnante