25/03/2014
1 recensioniAll that's left behind, is a shadow on my mind.
Oggi stavo camminando sotto il sole tiepido e pallido di inizio marzo, quello che tu classifichi come il sole che gentile apre le porte alla primavera, invita i fiori bianchi dei ciliegi a posarsi sui rami ancora velati dalla sottile brina che sosta lì tutto l’inverno, facendo morire le foglie e i colori accesi.Sei un po’ come quel sole, gentile e pallido che ha fatto sciogliere la brina dal mio cuore, invitandolo a fiorire elegantemente per poi far maturare i frutti migliori, spronandolo ad affondare le radici in un terreno sicuro e solido, e ogni giorno il mio cuore succhiava linfa vitale dalle tue parole, dai tuoi gesti, dai tuoi sguardi sporcati da un verde liquido e denso.
Sei come la primavera che arriva dopo un estenuante inverno.
Anche se ormai la primavera non la sento più da molto tempo.
Conto i giorni e le ore che ci separano, gli oceani ed i continenti che prepotenti si sono messi tra di noi.
Mi è venuta la febbre settimana scorsa, ma non sentivo freddo, nessun brivido attraversava la mia pelle, perché il freddo ce l’avevo già dentro, ce l’ho dentro da quando hai preso quell’aereo per Los Angeles e mentre ti imbarcavi con un sorriso triste dipinto su quelle labbra che amo tanto mi hai detto “torno presto piccolo.”, ce l’ho dentro da quando mi sono reso conto che non manterrai mai quella promessa, e anche se lo vogliamo entrambi, non puoi tornare da dove sei ora, ce l’ho dentro da quando non sento più le tue mani che mi toccano, che mi graffiano la schiena.
Mi sembra di essere di nuovo in inverno, quando esci di casa la mattina presto e il freddo pungente è come uno schiaffo in pieno viso che ti strappa dalle palpebre appena pesanti quel poco di sonno che vi poggia ancora sopra.
Mi hai sempre detto di non bere il tè caldo prima di andare a letto perché poi non mi addormentavo più, ma io e la mia testardaggine ti obbligavamo a rimanere sveglio con me e, anche se stavi crollando, mi accarezzavi i capelli e mi sussurravi nelle orecchie, finché finalmente Morfeo decideva di prenderci entrambi tra le sue braccia dolcemente; ma ora, perché mai dovrei smettere di scottarmi la lingua con quella bevanda scura e bollente che amo tanto? E di rimanere sveglio tutta la notte a fissare il mio groviglio di pensieri che non sembra avere ne capo ne coda, ma solo te all’interno della matassa?
Perché tu, alla fine entri sempre con forza nei miei pensieri. Mi hai fottuto il cervello Harry Styles.
E quando tornerai, in questa o in un’altra vita, se torni, non preoccuparti di bussare alla porta, perché io sarò qui ad aspettarti, con gli occhi chiusi o aperti non lo so ancora, e non disturbarti neanche a ridarmi indietro il cuore che ti sei preso che una volta mi apparteneva, per quel che ne rimane, ma guardami negli occhi e dimmi “loro si sbagliavano, io sono tornato.”
Buonasera.
sono tornata dopo tipo mesi e mesi con questa cosa che non so nemmeno come descrivere, l'unica cosa che so è che l'ho scritta in un momento in cui il mio morale era sotto i piedi e boh, i Larry mi aiutano sempre quando sono triste.
Ringrazio la mia Tomma per avermi aiutato in questo momento trauma e per aver letto questa specie di cosa che boh, spero abbiate apprezzato, e sappiate che i commenti, anche corti sono sempre graditi.
Inoltre, vorrei davvero sapere come avete interpretato il finale, vorrei sentire le vostre idee e impressioni.
un cuore.
Alice.