‘I’m sorry if i say need you, but i don’t care i’m not scared of love…’
Lo ammetto, se non fosse per i One Direction forse avrei
una vita sociale più ampia.
Ma a che mi serve una vita sociale più grande, se non ho una ragione per cui sorridere? una per cui piangere? una per cui darei la vita? una per cui mi alzo la mattina? 
Da un po’ di tempo però, nemmeno i One D. riescono a farmi stare bene.
E’ la musica in generale che non mi fa più lo stesso effetto.
Ma nonostante tutto continuo ad ascoltarla perché, in fondo.. chi riuscirebbe a vivere senza musica?!
Adesso sto ascoltando ‘Strong’ a tutto volume, così non sento le altre voci, o gli altri rumori.
Sono anche una lettrice. Amo leggere libri di avventura, amore..
Ho letto Harry potter,Hunger Games, Noi siamo infinito, Bianca come il latte Rossa come il sangue, Twilight.
E adesso sto leggendo Shadowhunters.
Leggendo mi sento al sicuro. Mi nascondo nei libri.
Non dovrei nascondermi, dovrei affrontare i miei problemi. Ma non sono abbastanza forte da superare tutto questo.
Me l’avevano detto di non tenermi tutto dentro, ma li ho ignorati. E ora vorrei solo scoppiare, e non so da dove cominciare.
 
CAPITOLO 1
 
-Beth?!- dice una voce. –Beth, dove sei? Tra un po’ devo andare a lavoro. Ti ho lasciato la pizza, quando hai fame riscaldala.- Io non rispondo, faccio finta di non sentirla.
Come sempre mi trova. Sono dentro l’armadio avvolta nei vestiti, come un bruco nel suo bozzolo.
-Ti ho trovata.- dice ridendo. –Che ci fai qui? Non trovi più un posto dove stare tranquilla, eh?! Tra un po’ vado in ospedale e avrai la casa tutta per te. Se vuoi invita Jade.- Mi prende la mano e mi aiuta ad uscire dal mio bozzolo.
Mia madre è un’una dottoressa, si occupa delle persone che hanno avuto gravi incidenti.
E’ come una psicologa, si occupa di loro e cerca di capire se hanno avuto shock.
Jade è la mia migliore amica, è l’unica ragazza con cui ho legato. Mi fido ciecamente di lei e le voglio tanto bene.
-Davvero può venire? A dormire qui?- dico. Mia madre non mi ha mai detto una cosa simile.
-Si si, ma non fate tardi.- Mi da un bacio in fronte e va verso la porta.
-Mamma?- Si gira verso di me aspettando che continui la frase. –Grazie- dico correndo verso di lei e abbracciandola –grazie grazie- urlo.
-Non voglio che tu rimanga sola e mi fido di Jade.- risponde.
-Allora la chiamo- dico entusiasta.
-Adesso devo proprio andare, ciao tesoro, mangia, dormi e ci vediamo domani mattina- Mi da un altro bacio, apre la porta e cammina verso l’auto.
La guardo mentre va via, fin quando le luci posteriori dell’auto diventano due puntini nell’oscurità.
Chiudo la porta e prendo il mio cellulare. Scorro nella rubrica e trovo il nome: ‘cupcake’. Il soprannome che ho dato a Jade. Esito un po’ ma poi la chiamo.
-Betty!- La voce di Jade squillante come sempre.
-Ciao bella, vuoi venire a casa mia? Mia madre come sempre è in ospedale. Mi sento così sola…- Le ultime due parole fanno diventare tutto più triste.
-Dai tranquilla, ora mi occupo io di te. Arrivo.- Cerca di farmi sorridere sempre. Se non ci fosse lei…
Ho fame, quindi vado in cucina e riscaldo la pizza nel forno.
Ho messo in bocca il primo boccone di pizza quando il campanello suona senza un secondo di pausa.
-arrivo.- Urlo.
Apro la porta e Jade mi abbraccia come se non ci vedessimo da anni.
-Potevi aspettarmi per la cena, ho fame.- dice dirigendosi verso la mia camera.
-Hai messo altri poster- urla meravigliata. –Ma questo è Justin Bieber-  dice tornando d a me. –Da quando ti piace Juss?-
Insieme scoppiamo a ridere ma credo che nel mio viso ci sia un velo di tristezza perché smette di ridere e mi guarda così intensamente da farmi sentire fuori posto.
-Tu non stai bene. Vero Betty?- Mi prende la mano e mi invita a sedermi nel divano accanto a lei. –Dai sfogati. Adesso c’è mamma Jade- dice sorridendo.
Sposta una ciocca dei suoi capelli biondi dietro l’orecchio e sorride.
E’ alta, bionda con qualche ciocca colorata e ha gli occhi verdi.
Mi guarda aspettando che io cominci a parlare, ma non ci riesco.
-Che succede, Beth?- dice con un velo di preoccupazione nella voce.
-Io…io non lo so..- rispondo balbettando.
-Ti manca tuo padre, vero?-
Annuisco.
Non so come abbia fatto ma ha ragione.
Non amo parlare di mio padre, della sua morte. Mi fa stare male. Pensare a quel giorno di quattro anni fa mi fa sentire sola. In colpa.
-Lo sai che non è colpa tua, se quelle persone lo anno ucciso. Non è colpa tua.- dice cercando di convincermi.
Ma è impossibile. E’ colpa mia. E’ sempre colpa mia.
Ho sempre fatto star male qualcuno, ho sempre detto qualche parola che non andava detta, ho sempre sbagliato a comportarmi, ho sempre sbagliato tutto. Alla fine, lo sbaglio sono diventata io.
-Betty- la sua voce mi fece tornare alla realtà. –Beth ci sono io con te.-
-Si sopravvive, vero?- le chiedo, mentre una lacrima comincia a scendere.
-Non si ha molta scelta, Beth- Risponde prendendomi la mano e stingendola.
-Mi manca terribilmente quel dolore alla pancia quando si ride troppo forte per molto tempo- Dico abbracciandola.
-Sai adesso cosa faccio? Chiamo Jenn,Rick e suo fratello Matt. Facciamo una bella festa. Ti va?- Dice con la sua voce squillante.
Prende il suo iPhone e parla con Jenn e Rick.
Li ho visti una volta a scuola ma io non sono quel tipo di ragazza che fa subito amicizia.
Jenn ha i capelli castano chiaro con le punte blu e gli occhi azzurri.
Rick ha i capelli biondi e gli occhi verdi, il piercing al labbro inferiore ed è molto alto.
Matt non so chi sia, o almeno, lo so è il fratello di Rick ma non l’ho mai incontrato o visto a scuola.
-Andiamo al ristorante!- Dice Jade euforica.