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Autore: SayakaLatia    26/03/2014    5 recensioni
-Ruby, non hai freddo?- chiese Sapphire sistemandosi fra le braccia del ragazzo, che stava seduto tenendola fra le gambe e abbracciandola.
-Solo un po' agli zigomi- disse lui. La ragazza si sporse e gli diede un bacio sulla guancia. -Meglio?-
-Si- disse Ruby e portandola a sè la baciò. Quando si staccarono, le due collane rimasero impigliate e sprigionarono una luce viola, colore dell'ametista.
[RubyxSapphire]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ruby, Sapphire
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Amethyst


 
-Ruby... cosa significa... tutto questo?!- chiese Sapphire sulla soglia del loro covo. Quella che una volta era una inospitale e fredda grotta, sotto le "abili" mani di Ruby, era diventata un mini-salotto addobbato di bamboline, foto, palloncini e molta altra roba graziosa. Sapphire restò immobile cercando ancora di capire se aveva sbagliato luogo o no. Da una tenda sbucò il moro con in mano altre bambole raffiguranti Pokèmon graziosi.
-Bentornata!- le disse rivolgendogli un sorriso a trentadue denti. -Visto che c'erano i saldi a portomercato, ho pensato di abbellire il nostro covo. Non trovi che sia adorabile?- chiese alla bruna.
-Adorabile?!- ripetè lei con tono esterrefatto, quando si ricordò del motivo per cui era lì. -Aspetta Ruby... e le gare??- chiese entrando finalmente nel covo.
-Ovviamente, le ho vinte tutte!- esclamò il ragazzo con il petto in fuori mentre i suoi Pokèmon mostravano orgogliosi le medaglie vinte attaccate sui loro corpi. Anche i Pokèmon di Sapphire uscirono dalle sfere, volenterosi di giocare con quelli del moro. E la bruna, per tutta risposta, mostrò con aria vittoriosa le medaglie da lei vinte.
-Bene direi che è un pareggio- disse sorridente Ruby. -Ma guarda in che condizioni sono i tuoi Pokèmon! Lascia che gli dia una ripulita!- esclamò poi vedendo le condizioni dei Pokèmon di Sapphire, e armatosi di tutto punto per ripulirli, si rimboccò le maniche. Sapphire sospirò sorridendo, Ruby era sempre il solito. Ma mentre il moro acconciava e ripuliva i suoi Pokèmon, Sapphire si ricordò di un'altra cosa molto importante da chiarire con Ruby. Armata di coraggio, cominciò a proferire parola. Ma appena provò a parlare, la voce le si stroncò in gola.
-Ehm... Ruby... sai.... ehm... ti ricordi... che ti ho detto... e cosa tu mi hai detto...?- chiese balbettando e guardando in basso.
-Eh?- fu la risposta del moro che distolse per un attimo il suo sguardo dai Pokèmon per scrutare con attenzione la ragazza davanti a sè. In quel momento Sapphire non sapeva se ucciderlo o se tirargli solo uno schiaffo. Ma prima che potesse fare qualcosa, la TV trasmise un messaggio diretto proprio ai due eroi. Sullo schermo apparve la faccia della mamma di Ruby, con dietro un bel tavolino imbandito di leccornie.
-Ehm... Ruby, se mi stai guardando potresti tornare a casa? Ho già preparato tutto per la festa. Oggi è il compleanno della nostra vicina, Sapphire! La sua festa di compleanno... e la tua, che dovevamo festeggiare 80 giorni fa... saranno festeggiate in un'unica grande festa, dedicata a tutti e due!- disse asciugandosi le lacrime con un fazzoletto. Ruby e Sapphire si guardarono con occhi spalancati e senza dire una parola, corsero a perdifiato verso la casa del moro, impazienti di festeggiare e dimenticando totalmente il precedente discorso. Quando entrarono, trovarono tutti, ma proprio tutti, ad aspettarli. I genitori di Sapphire e quelli di Ruby, tutti e otto i capopalestra, i superquattro, il campione Rocco e tutti gli amici che si erano fatti durante il loro lungo viaggio. Ai due brillavano gli occhi per la gioia, quando furono accolti con un forte e caloroso "Buon compleanno". Ma prima che Sapphire potesse avventarsi sulla tavola, fu rapita dalla madre di Ruby e portata in camera, dove a tempo di record fu preparata e vestita come una gran signora, senza che lei potesse fare nulla per opporsi. In men che non si dica, si ritrovò in fondo alle scale, pulita, profumata e ben vestita. Tutti i presenti, compresi i Pokèmon, restarono di stucco nel vedere quella maschiaccia di Sapphire apparire come una vera e propria femmina. Anche lei, appena si vide allo specchio, stentò a credere che la ragazza riflessa fosse proprio lei. Suo padre, in compenso, si mise quasi a piangere. Ma il più sorpreso di tutti fu ovviamente Ruby, anche se non lo dette a vedere. Mentre lei, rossa come il suo Blaziken, diceva con tono arrabbiato qualcosa a suo padre, lui stette imbambolato a guardarla, e riconobbe la sua migliore amica d'infanzia a cui importava molto l'aspetto e la femminilità.
-Va' a cambiarti anche tu, Ruby- gli ordinò suo padre Norman facendolo tornare in sè. Senza fiatare, Ruby corse in camera sua e con l'esperto consiglio dei suoi Pokèmon si cambiò e tornò giù, pronto a festeggiare. Mentre scendeva le scale osservò di nuovo Sapphire e gli tornò in mente il loro discorso nella grotta. Si avviò verso la bruna, ma fu rapito da sua madre, che lo obbligò a fare svariate foto con tutti gli ospiti. Durante la festa, non riuscì a trovare tempo per parlarle, e quando tutti gli ospiti se ne andarono furono andati, la madre di Ruby decise di fare un'ultima foto con i due festeggiati. Mentre se ne stavano fermi in posa, Ruby l'abbracciò stretta sotto l'ordine dei genitori. Lei arrossì ma lo strinse a sè. Dopo la foto, Sapphire fu obbligata a ritornare a casa e salutò di malavoglia Ruby, nella mente il pensiero opprimente di ciò di cui dovevano parlare, ovvero la loro relazione. Lei si era già dichiarata, e durante la battaglia con Kyogre e Groudon anche Ruby l'aveva fatto, ma da quel giorno non ne avevano più parlato. La sera, si lasciò cadere esausta sul suo letto e stringendo a sè il suo Minun si addormentò. 
Il mattino dopo Sapphire si alzò di buon ora e fece, come al solito, una ricca colazione. Uscì subito per allenare i suoi amati Pokèmon e mentre lucidava le sue medaglie camminando nel vialetto di casa si scontrò contro qualcosa, o meglio qualcuno, che la scaraventò a terra. 
-Ehi svampito guarda dove cammini!- ringhiò alla figura davanti a sè mentre scopriva i canini appuntiti.
-E io potrei dire lo stesso brutta idi... Sapphire?- ribattè Ruby rendendosi conto della ragazza a terra che si massaggiava la testa.
-Ruby?- esclamò lei stupita.
-Oddio scusami! Ti sei fatta male?- esclamò il moro lasciando a terra il berretto che stava cucendo e sedendosi accanto alla ragazza scrutandole il punto nella guancia dove aveva sbattuto.
-No niente di grave. Scusami te, non stavo guardando...- si scusò lei rendendosi conto troppo tardi dei pochi centimetri che la separavano dalla faccia del ragazzo. I suoi occhi zaffiro incrociarono quelli rubino del ragazzo, e arrossendo scattò indietro. Ruby la guardò confuso e sorridendo si avvicinò di nuovo lentamente.
-Sta ferma, fammi vedere... che brutto graffio che hai...- disse il moro premuroso accarezzandogli il graffio sulla guancia. Mentre lei, ubbidiente, se ne stava immobile, glielo disinfettò e ci mise sopra un cerotto.
-Grazie- disse lei strusciandosi la guancia. Era stupita dalla premura del ragazzo. Aveva addirittura lasciato a terra l'accessorio e si era seduto a terra con lei, con il rischio di sporcarsi di terra. E questo è tutto dire. I due incrociarono gli sguardi e si resero conto dei pochi centimetri che li separavano dal viso altrui. Sapphire arrossì vistosamente, mentre Ruby la guardò dolcemente. Le posò una mano sulla guancia, accarezzandole il cerotto, e si avvicinò ancora di più. Sapphire chiusse gli occhi imbarazzata e stette immobile, ma quando la bocca del moro stava già sfiorando la sua, una voce a lei familiare riecheggiò nel vialetto.
-Ruby! Sapphire! Cercavo proprio voi!- li chiamò il professor Birch, nonchè padre della bruna. I due ragazzi scattarono in piedi, rossi come il pelo di Toro e osservarono il piccolo ometto dirigersi a passo svelto verso di loro.
-Ho saputo da Rocco che due Pokèmon leggendari molto rari e sconosciuti sono feriti sulla cima di un monte innevato, un po' fuori da Hoenn. Se ne occuperebbe lui, ma in questo momento è molto lontano, in un'altra regione, e non può tornare. Ve ne occupereste voi? Tanto non avete altri impegni, vero?- chiese guardando speranzoso i due ragazzi. 
-Si! Cioè no! Cioè...- balbettò Sapphire ancora sconvolta per il quasi bacio di prima.
-Non si preoccupi professor Birch, ce ne occuperemo noi!- disse deciso Ruby.
-Perfetto! Allora, il monte si trova a nord di Hoenn, non potete sbagliare! E' segnato sulla vostra mappa, anche se non ha ancora un nome. Buona fortuna ragazzi!- disse il professore. -Sapphire, ricordati di vestirti, farà freddo! Ruby, tienimela d'occhio!- concluse a sua figlia e scomparì nel suo laboratorio.
-Bene, vado a prendere dei vestiti pesanti e partiamo subito!- disse Ruby e tornò in casa. Sapphire corse in camera sua e si chiuse in camera. Si sedette alla base della porta, mentre Toro la guardava preoccupato.
-Oh Toro... che mi succede? Prima Ruby... è stato così... ma no, ora devo concentrarmi solo sulla missione!- disse e scattò in piedi mentre Toro ruggiva allegro. Dopo poco i due erano già pronti a partire in groppa a Pilo, il Tropius di Sapphire. Il pokèmon sbattè forte le ali e partì in volo a grande velocità. 
-Bene, se continuiamo sempre a dritto arriveremo direttamente al monte! Pilo, sempre dritto!- ordinò Sapphire al Pokèmon mentre consultava la mappa. 
-Bene, avvertimi quando arriviamo- le disse Ruby mettendosi a cucire come al solito, affiancato dalla sua Delcatty, Coco. Sapphire si stese sulla groppa di Pilo guardando il cielo. Amava stare a contatto con i suoi Pokèmon. Da quella posizione poteva sentire le possenti ali di Pilo sbattere con forza, il suo respiro pesante e il suo buon odore di frutta e foresta. Piano piano si assopì accarezzandone il collo. Nel suo sogno rivide il piccolo Ruby che la salvava dalle grinfie di Salamence procurandosi un brutto graffio sulla fronte. Quando aprì gli occhi Ruby la stava guardando scuotendola lentamente. 
-Sapphire... Sapphire svegliati... mica stai dormendo vero?- le disse. 
-Ruby!- esclamò scattando a sedere e finendo di nuovo vicinissima al moro. Una ventata fredda la fece rabbrividire e per scaldarsi si strusciò con forza le braccia.
-Ehi, non mi congelare, capito?- le disse Ruby prendendola fra le braccia. Sapphire trovò molto piacevole quell'abbraccio. Oltre che caldo, era carico di sentimenti e profumava dell'odore che accompagnava sempre Ruby. Lui la coprì con una mantella. -Meglio?-
-S-Si grazie...- balbettò lei.
-Caspita hai ancora freddo!- esclamò sorpreso prendendola di nuovo fra le braccia.
-N-No va meglio ora...- disse scossa dai brividi. Lasciò che il ragazzo la scaldasse con il suo abbraccio. Ruby le prese il viso con una mano e glielo alzò. I suoi occhi rossi incrociarono quelli blu di Sapphire. La bruna li socchiuse, pronta a ciò che si immaginava, ma in una nuvola di neve e polvere, Pilo atterrò pesantemente sbalzando i due e i Pokèmon fuori dalla groppa. Sapphire, dal calduccio delle braccia di Ruby, finì completamente nella neve gelida. Rabbrividendo, sbucò dalla massa nevosa con i capelli pieni di neve. 
-Pilo, fai più attenzione con gli atterraggi!- disse la bruna al suo Pokèmon scuotendosi dalla neve. Mentre lo faceva rientrare nella sfera, Sapphire posò lo sguardo sulla montagna dinanzi a lei. Emanava un'aria gelida e austera. Sicuramente al suo interno si celavano Pokèmon molto forti, ma era sicura che con l'aiuto del suo focoso Toro sarebbe riuscita a sbaragliarli tutti. Ruby le avvolse intorno al collo una sciarpa.
-Farà molto freddo là dentro- le disse premuroso.  
-G-Grazie, ma adesso andiamo. Dei Pokèmon ci aspettano!- esclamò Sapphire decisa e insieme a Ruby varcò la soglia. Contro tutte le loro aspettative, nella grotta non trovarono Pokèmon selvatici. Nemmeno l'ombra. Al suo interno, invece, trovarono miniere di cristalli azzurri, che risplendevano a contatto con la fioca luce del sole che entrava dai pochi buchi della grotta.
-Come sono belli!- esclamò Sapphire mentre Ruby ne faceva incetta deciso ad adoperarli in qualche accessorio. Man mano che salivano l'aria diveniva sempre più fredda e sui cristalli si formavano piccole crepe dovute alla pressione. Arrivati quasi in cima, un ruggito riecheggiò nell'aria, ovviamente proveniente dalla vetta del monte. Bastò uno sguardo, e Sapphire e Ruby insieme ai loro amici iniziarono a correre sui gradini di ghiaccio, decisi a salvare quei leggendari Pokèmon. Una luce apparve in fondo alla grotta, e i due ragazzi uscirono finalmente dalla cava. L'aria era molto più fredda e il vento soffiava pericolosamente. Delle ombre erano accasciate a terra. Due Pokèmon apparentemente uguali, se non per il colore. Una rossa e bianca era a terra con gli occhi chiusi, mentre quello blu e bianco le stava accanto, impossibilitati ambedue a volare. Avevano infatti un paio di ali, congelate dalla temperatura eccessivamente bassa. Quella rossa era ricoperta di ferite come quello blu, che strusciava il muso contro il suo cercando di svegliarla. 
-Aspetta c-che consulto il P-Pokèdex...- disse Sapphire rabbrividendo. L'apparecchio si accese e appena captò i due Pokèmon mostrò ai due ragazzi le descrizioni. Latias e Latios, i Pokèmon eoni. Tipi drago-psico. Quando il Pokèdex suonò, Latios alzò la testa e cominciò ad attaccare i due. 
-Sta cercando di proteggere Latias! Dobbiamo fargli capire che non vogliamo fargli del male!- gridò Ruby schivando con un balzo il Dragospiro di Latios. Sapphire, approfittandone, lanciò due baccarance vicino ai pokèmon. Latios smise di attaccare e fece mangiare a Latias la bacca, mentre lui mangiava l'altra. Latias aprì gli occhi e debolmente alzò la testa strusciandola contro quella di Latios.
-Non possono volare via, hanno le ali congelate!- disse Sapphire. -Toro, accendi un fuoco!- Toro provò a scatenare un lanciafiamme, ma l'aria era troppo gelida e rarefatta, e il fuoco non divampò. I due Pokèmon diventarono irrequieti, l'aria più rareffatta, e dall'ombra sbucò fuori una Froslass seguita da una schiera di Glalie. Latios ricominciò a lanciare Dragospiro verso i nemici facendo scudo a Latias con il proprio corpo. 
-Probabilmente Latias e Latios sono atterrati per sbaglio nel territorio di Froslass. Dobbiamo salvarli!- disse Ruby mettendo fuori tutti i suoi Pokèmon, seguito da Sapphire. Mentre Ruby era impegnato a impartire ordini ai suoi Pokèmon, un Glalie caricò contro di lui preparando un Bottintesta. Sapphire se ne accorse, e con uno scatto felino spostò il ragazzo prendendosi il colpo del Pokèmon. L'attacco eccessivamente forte la scaraventò giù dal monte, ma la ragazza riuscì a tenersi con una mano sul bordo ghiacciato dello strapiombo.
-Sapphire!- gridò terrorizzato Ruby correndo verso di lei. Ma la mano di lei scivolò prima che Ruby gliela potesse afferrare e Sapphire cadde giù fra le urla. Senza esitare, Ruby si gettò dallo strapiombo e mentre l'aria gli sferzava violentemente a faccia, afferrò le mani di Sapphire con forza e se la portò fra le braccia. 
-Ruby perchè ti sei buttato?!- disse Sapphire cominciando a piangere.
-Sapphire io non posso immaginare una vita senza di te! Ti amo! Se moriremo, moriremo insieme!- singhiozzò Ruby stringendola a sè. Il cappello di Ruby volò via rivelando la sua cicatrice e abbracciati l'uno all'altra, Sapphire e Ruby si baciarono. Il bacio scaldò le guance e i corpi dei due, ormai gelati. L'aria era tagliente come un rasoio e sibilava nelle orecchie dei ragazzi, che si stringevano forte e continuavano a baciarsi. Quando ormai la terra era vicina, un'ombra blu e bianca saettò velocemente incontro a loro, salvandoli dalla dura terra. Ruby, che ancora teneva stretta Sapphire a sè, aprì gli occhi e incrociò lo sguardo deciso di Latios, che lentamente stava rallentando il volo. Latias gli volava accanto tenendo ben stretto il cappello di Ruby. Arrivato alla base del monte, Latios fece scendere i due ragazzi sulla morbida neve. Ad aspettarli c'erano tutti i loro Pokèmon.
-Avete battuto Froslass e salvato Latias e Latios?- chiesero i due ragazzi. Per tutta risposta i Pokèmon annuirono. 
I due ragazzi si misero a ridere di gioia e si abbracciarono. Poi si ricordarono del bacio. Guardandolo dolcemente, Sapphire baciò nuovamente Ruby, coinvolgendolo in un bacio appassionato immersi nella neve. Quando Sapphire cominciò a rabbrividire bagnata dalla fredda neve sciolta, Ruby la prese in braccio e la caricò sulla groppa di Pilo, che oramai come tutti gli altri Pokèmon era curato e ricaricato. I due Pokèmon eone vollero unirsi ai due e si lasciarono catturare. A casa, il professor Birch ne fu entusiasta. Prima di andarsene, Ruby lasciò nella tasca di Sapphire un foglietto, che dopo, chiusa nella sua camera, la ragazza lesse curiosa.
"Quando tuo padre si sarà addormentato, vieni nel nostro covo e sali sopra la collinetta. Ti aspettò lì"
Senza aspettare oltre e in groppa a Latios, Sapphire volò diretta nel loro covo. Arrivata, salì sulla collinetta, come indicato sul bigliettino e lì trovò Ruby ad aspettarla, seduto sull'erba a guardare il cielo. Il sole era oramai tramontato e la sera scendeva lenta, colorando il cielo con sfumature di rosso e blu.
-Ruby!- gridò la bruna correndo verso di lui. Senza pensarci si gettò fra le braccia del moro, che la prese al volo e la strinse forte a sè. Ridendo come da bambini, caddero sull'erba morbida, facendo svolazzare intorno a loro i Volbeat e gli Illumise. Ruby si perse nei suoi profondi occhi zaffiro e la baciò con molta tenerezza. Continuarono a baciarsi per qualche minuto, poi Ruby la mise a sedere.
-Ti ho preparato una cosa- disse ed estrasse dalla tasca una collana con un ciondolo di zaffiro ben lavorato e liscio.
-Anche io- disse Sapphire e gli porse una collana con un ciondolo di rubino a forma di cristallo, un po' più rozzo rispetto a quello di Ruby. Dopo essersi messo la sua, il moro agganciò la collana a Sapphire, spostandole delicatamente i capelli bruni. A contatto con la luce della luna, il ciondolo di Sapphire brillava, illuminandole la pelle bianca. 
-Ruby, non hai freddo?- chiese Sapphire sistemandosi fra le braccia del ragazzo, che stava seduto tenendola fra le gambe e abbracciandola.
-Solo un po' agli zigomi- disse lui. La ragazza si sporse e gli diede un bacio sulla guancia. -Meglio?-
-Si- disse Ruby e portandola a sè la baciò. Quando si staccarono, le due collane rimasero impigliate e sprigionarono una luce viola, colore dell'ametista. 
La mattina dopo, quando Sapphire si svegliò, era nel covo suo e di Ruby fra le braccia del moro, che ancora dormiva tranquillo. Le loro collane erano ancora una volta intrecciate ed emanavano una luce viola. Sapphire sorrise e baciò delicatamente le labbra del ragazzo, per poi tornare a dormire inondata del suo profumo.

-E' bellissima, proprio come te- disse Ruby mentre la bambina gli afferrava un dito. Aveva preso la bella pelle bianca dalla madre e i capelli neri dal padre, mentre i bellissimi occhi viola erano sicuramente un incrocio di quelli dei genitori.
-Come vuoi chiamarla?- gli chiese Sapphire accarezzando i bei capelli della bimba.
-Amethyst- disse Ruby e baciò la moglie, mentre la bambina giocava con le due collane intrecciate dei genitori.


Angoletto dell'autrice:
Non potete immaginare come mi senta sollevata! Era da tanto che volevo scrivere una OneShot su questa bellissima coppia! Giuro, io la amo! (il set di aprile sarà dedicato a loro ;3)
Il titolo mi è venuto in mente grazie a questo acuto ragionamento:
Rubino e zaffiro = rosso e blu. Rosso + blu = viola => ametista
Non sono un genio? :3 E poi mi sono detta "Non sarebbe fantastico se avessero una bimba  e la chiamassero Amethyst?" Che cosa puccia, giàgià uwu
Mi mancava l'ispirazione, ma poi mi è venuta in mente 'sta strana cosa, e così... eccoci qua :3 
Spero che anche a voi sia piaciuta! Commentate in numerosi e fatemi sapere se ci sono degli errori! 
Ci zampettiamo in giro! :3
SayakaLatia




 
  
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