Capitolo uno.
"Harry Styles.. bel nome.", disse Louis sorridendo, sorriso che aveva stampato in faccia da quanto aveva incontrato il ragazzo dagli occhi verdi.
"G-grazie..", disse Harry arrossendo visibilmente.
"S-sei arrossito?", chiese Louis, per averne la conferma perchè credeva di esserselo immaginato. Insomma, un ragazzo cosi' bello e sicuramente eterosessuale - senti' un fastidio quando ebbe questo pensiero, riproverandosi mentalmente subito dopo - avrebbe mai potuto arrossire ad un suo complimento?
"S-si'.. sono un tipo molto timido.", disse arrosendo ancora di più, con Louis che lo guardava stranito.
"Arrossisci sempre quando la gente dice che hai un bel nome?", disse Louis ridendo.
"No, però se me lo dice un bel ragazzo come te.."
"C-cosa? B-bel ragazzo?"
"Si', certo."
"Per caso tu sei g..", Louis non riusci' a finire la frase perchè un signore sulla cinquantina gli porse la mano.
"Piacere, ragazzo. Sono Clyde Heldy, colui che ti ha assunto."
Louis strinse la sua mano e gli sorrise. "Oh, piacere, Louis Tomlinson."
"Si', conosco il tuo nome, hai un grande talento. Sicuramente ti occuperai della rubrica di sport.."
"Si', amo lo sport in generale, ma, pur di lavorare qui, scriverei anche articoli sulla moda!", disse ironicamente, ovviamente sperando che non lo mettessero a scrivere davvero questo genere di articoli.
"No, tranquillo, non dovrai fare nulla del genere.", disse Clyde ridendo. "Ti toccherà un'impresa ardua, però.."
"Cos'è più arduo di scrivere articoli di moda per un ragazzo?", chiese Louis sinceramente incuriosito.
"Ecco, vedo che hai già incontrato il tuo 'partner'.."
"P-partner?", chiese Louis sbarrando gli occhi. Partner? 
"Si', partner, diciamo cosi'. Dovrai lavorare con lui alla rubrica di sport. Sai, questo ragazzo come te ha un grandissimo talento, ma non riesce a metterlo in pratica, visto che odia lo sport e di conseguenza odia scrivere articoli su questo argomento. Visto il tuo talento e l'articolo sullo sport che ci hai presentato per convincerci ad assumerti, abbiamo deciso che sarai tu ad aiutarlo e, di conseguenza, a lavorare con lui."
"Beh, sarà un piacere..", disse Louis leggermente imbarazzato nel vedere Harry che gli sorrideva con quel sorriso cosi'... speciale. Non capi' la sensazione strana che provò allo stomaco, cosi' decise di ignorarla.
"Anche per me.", rispose Harry sorridendo e, no, non poteva sorridere in quel modo, perchè Louis stava seriamente andando in tilt.
"Bene, allora potete iniziare. Quello è il vostro studio, c'è tutto quello che vi serve e, nel caso non ci fosse qualcosa, non esitate a chiamarmi. Capito?"
"Si', signore.", risposero entrambi, facendo ridere Clyde.
"Perfetto, andate pure, a dopo ragazzi!"
Louis ed Harry si incamminarono verso il loro studio e calò il silenzio, finchè Louis non ebbe una curiosità.
"Harry, se odi lo sport, perchè ti sei presentato per scrivere per questa rubrica? Non voglio essere invadente eh, è solo una curiosità..."
"No, tranquillo, non sei affatto invadente.", rispose lui sorridendo. "Comunque, l'ho fatto perchè era l'unica rubrica rimasta, motivo per cui suppongo l'abbia scelta anche tu, indipendentemente dal fatto che ami lo sport."
"S-si', giusto. Scusa, l'avevo completamente dimenticato..", disse Louis arrossendo.
"Ma no, tranquillo, sei cosi' carino quando arrossisci.", gli disse tranquillamente Harry, facendo andare Louis a fuoco, letteralmente.
"Lo studio dovrebbe essere questo.", disse Harry, entrando.
Il ragazzo si sedette e guardò estasiato lo studio, sorridendo. "Bene, mettiamoci al lavoro, Louis, abbiamo tre ore prima della pausa pranzo.", disse girandosi verso di lui e guardandolo in un modo che fece sorridere Louis istantaineamente.
E, Louis ne era certo, sarebbero state le tre ore più lente della sua vita.
-
Lauren, eccitata come non mai, stava per entrare nello studio dove per i prossimi quattro mesi avrebbe provato "Don't wanna dance alone", lo spettacolo che gli avrebbe permesso di realizzare il suo sogno: essere la protagonista di un musical. Veramente, c'era un'altra protagonista, cosa che a Lauren dava non poco fastidio, visto che avrebbe preferito avere la scena tutta per se', ma, ovviamente, non poteva lamentarsi per quello, e non l'avrebbe mai fatto. 
Apri' la grande porta del set, entrò e rimase a bocca aperta. Certo, si aspettava un bellissimo set , ma non cosi'. Era stupendo, ed, inoltre, era proprio il tipico set 'da musical' , con le classiche telecamere 'da musical'.. o  forse stava semplicemente impazzendo e le sembrava tutto 'da musical'.
"Bello, vero?", le chiese qualcuno, che non vide perchè era troppo impegnata ad ammirare quella meraviglia.
"Si', meraviglioso, a dir poco."
"Certamente, ma tu sai che devi uscire subito di qui, vero?"
Lauren si girò di scatto e vide una ragazza non molto alta, mora e con un ridicolo fiocco blu in testa. Aveva sempre odiato i fiocchi, soprattutto quelli cosi' grandi, sosteneva che solo una persona ridicola avrebbe potuto indossarli e, infatti, adesso c'era proprio una di quelle persone ridicole che le stava dicendo di abbandonare il set dove avrebbe recitato.
"Ah si', e per quale motivo?", le disse acida, avvicinandosi.
"Perchè possono entrare solo gli attori, ovvio.", disse la ragazza con aria presuntuosa.
"Punto uno, io sono la protagonista di questo musical. Punto due, tu saresti un'attrice? Non farmi ridere..", disse Lauren ridendo e guardandola con aria di superiorità.
"Concludo io per te: punto tre, io sono la protagonista di questo musical."
"Tu sei Camila?"
"Si', Camila Cabello. E, a meno che tu non sia una certa Lauren, devi andare via di qui."
"E se io fossi questa Lauren? Lauren Jauregui per la precisione?", le disse avvicinandosi, invadendo di poco il suo spazio personale.
"Allora ti bacerei.", disse Camila sorridendo.
Il cuore di Lauren si fermò. Per rabbia, certo.. non per altro. Come si permetteva quella ragazzina? Trattarla cosi' e poi dirle che voleva baciarla?
"C-cosa? S-sei impazzita?", disse arrossendo leggermente, sperando che l'altra non se ne accorgesse. 
"Sei arrossita, per caso? Ti spaventa un bacetto, Jauregui?", disse lei in tono di sfida, ad un centimetro dalle sue labbra, tanto che Lauren potè sentire il suo respiro su di se'.
"N-no, certo che no.. Cabello.", le rispose cercando di sembrare sicura di se'. Cercando, appunto.
"Io non credo, sai? Sei nervosa..", le disse sorridendo e guardandola con uno sguardo che Lauren non seppe decifrare.
"Cosa vuoi? Non ci nemmeno conosciamo, vieni da me, vuoi buttarmi fuori di qui, poi dici che vorresti baciarmi..", rispose Lauren nervosamente. Non sapeva perchè, ma il cuore le stava battendo a mille. Quand'è stata l'ultima volta che qualcuno aveva detto di volerla baciare?
"Certo che voglio baciarti. Se non ti sta bene, potrai spostarti, ma io lo farò, adesso."
Lauren senti' il suo respiro venire a mancare, il cervello andare in fumo e il cuore battere all'impazzata. Non sapeva perchè e non voleva saperlo, ma all'improvviso quella prospettiva non le sembrava più cosi' tanto male. Camila le prese il volto e la tirò a se'. Lauren mise le mani sui suoi fianchi, decisa ad arrendersi.
"Mhh, mhh."
A quel suono, entrambe si girarono. Era la produttrice, Amelia Ulbert.
Diamine - pensò Lauren - questa cazzo di produttrice non avrebbe potuto arrivare anche solo trenta secondi dopo?
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ANGOLO AUTRICE.
Eeeeeehi. Ciao a tutti c: Ho iniziato questa storia perchè shippo da morire sia i larry che le camren e fangirlo su di loro praticamente sempre lol
Che ne pensate? Se volete, lasciate qualche recensione, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. 
Alla prossima, #teamlarry #teamcamren ;)