Scusate la sdolcinatezza, scritta sentendo la canzone di Titanic.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
-Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger
Prompt: non tutte le ferite sanguinano.
Tu
non chiedere (è empio saperlo) quale fine a me, quale a
te
abbiano dato gli dei, Leuconoe, e non tentare i calcoli babilonesi.
Quant’è
meglio sopportare tutto ciò che accadrà, sia che
Giove abbia assegnato più
inverni, sia che abbia assegnato come ultimo questo che ora stanca il
mare Tirreno
opponendogli gli scogli. Sii saggia, filtra i vini e, poiché
il Tempo è breve,
riduci la luna speranza. Mentre parliamo, il tempo ostile
sarà già fuggito:
cogli l'attimo fidandoti il meno possibile del domani.
Carpe Diem. Carmina I. Orazio.
Bellatrix
afferrò i capelli di Hermione e li strinse,
facendo gemere la ragazza. Si gettò in ginocchio tirandola
dietro di sé e le
fece sbattere il viso contro il pavimento di marmo. Ripeté
l’operazione più
forte, scoppiò a ridere sentendo la nata babbana gemere di
dolore. Estrasse dal
reggiseno un pugnale e lo utilizzò per strappare una ciocca
dei capelli
arricciati della giovane. La fece cadere a terra, ridacchiando
più piano e
lasciò andare la giovane. Granger strisciò sul
pavimento boccheggiando,
Bellatrix impugnò con l’altra mano la bacchetta e
la puntò verso di lei.
“Crucio!”
gridò. Digrignò i denti e avanzò
gattonando fino
alla castana. Si leccò le labbra e sgranò gli
occhi. Gli zigomi sporgevano
contro la pelle cadaverica del viso smunto, il petto prosperoso le si
alzava e
abbassava a ritmo irregolare. Tirò un calcio al fianco della
giovane, facendola
ribaltare a faccia in su. Draco avanzò, rabbrividendo, le
iridi azzurre erano
liquide. Narcissa lo afferrò per un braccio e lo
strattonò indietro.
“Dove stai
andando?” domandò. Draco inspirò ed
espirò, fu
scosso da una serie di tremiti e chinò il capo. Strinse gli
occhi e ascoltò dei
ringhi provenire dalla zia.
“E’
una follia quello
che stiamo facendo” sibilò Draco. Hermione gli
slacciò la camicia verde e
argento che indossava.
“Mirtilla
ci copre, se
la lasciamo spiare” sussurrò Granger. Draco
avvampò e scosse il capo, i capelli
biondo platino gli sbatterono contro le guance nivee.
“Sei
seria?” domandò.
Hermione lo spinse contro la porta del bagno e gli sbottonò
la camicia.
“E
tu con me sei
serio?” domandò lei. Draco sorrise, si
voltò verso di lei e le sfilò il
maglioncino.
“Così
serio che ti giuro
che quando sarò il nuovo professore di pozioni, ti
sposerò” sussurrò con voce
calda.
Draco estrasse la
bacchetta, la puntò verso Bellatrix con
mano tremante. Alzò il capo, le urla di Hermione gli
arrivarono alle orecchie.
Bellatrix strinse con le ginocchia i fianchi della ragazzina,
incidendole la
carne del braccio. Il sangue colava sul pavimento.
“Avada
Kedavra!” urlò Draco.
“Draco, cosa hai
fatto?!” gridò con voce rauca Lucius.
Narcissa schiantò Codaliscia e si voltò verso il
marito.
“Presto, fa
uscire Potter” disse indurendo il tono. Lucius
annuì e corse verso le scale verso le segrete.
“Sì,
scapperà con lui … si salverà dal
signore oscuro”
bisbigliò. Draco raggiunse Hermione,
s’inginocchiò e la prese tra le braccia
appoggiandola contro il petto.
“Ora
… tu … è terribile
…” biascicò Hermione.
Singhiozzò, le
lacrime le rigarono il viso e fu scossa da dei brividi.
“Le ferite che
ti stavano infliggendo stavano aprendo tagli
ben più gravi in me. Non tutte le ferite sanguinano e quelle
non si sarebbero
rimarginate” sussurrò Draco. Hermione lo
abbracciò, lo baciò e gli appoggiò la
fronte sulla spalla.
“Vieni con me,
finalmente vieni con me” biascicò.