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Autore: MyIdols_SavedMe    26/03/2014    2 recensioni
Sono Niall Horan.
Lei è Alison Tyrwell, la mia ragazza.
Questa ragazza ha superato ostacoli nella sua vita che nemmeno potete immaginare.
Questa ragazza assomiglia a tante altre che hanno ricevuto porte sbattute in faccia, false amicizie e tanto dolore.
Questa ragazza ce l’ha fatta, si è lasciata aiutare.
Guardatevi intorno, cercate la persona che può essere la vostra ancora di salvezza.
Non lasciate sopraffarvi dal giudizio della gente, quello resterà sempre.
Non lasciate che le prese in giro gravino sul vostro stato psicologico e fisico.
Non lasciate abbattervi, perché di storie come questa ce ne sono a migliaia, anche peggiori.
Siete forti, ragazze.
||Storia completamente inventata, ma simile a tante altre vere:) buona lettura.||
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Questa è Alison.

“A te che io ti ho vista piangere nella mia mano
fragile che potevo ucciderti stringendoti un po’.
E poi ti ho vista con la forza di un aereoplano,
prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.”

Marzo 2014
Oggi ho notato una ragazza sull’autobus.
Deve venire nella mia scuola perché è un riservato e porta solo lì.
Ha i capelli scuri e mi sembra un po’ bassina, il corpo con qualche kilo in più.
Purtroppo non sono riuscito a vedere quando e dove scendeva perché i miei amici mi tiravano con loro e nemmeno a scuola l’ho intravista da qualche parte.. mi piacerebbe conoscerla, sembra molto affascinante.
Ho notato che ha un paio di cuffiette bianche e tiene il cellulare nella tasca davanti a destra dei jeans. Ha uno zaino rosso, spoglio e senza scritte. Indossava un paio di blazer nere e bianche, dei jeans blu che la fasciano perfettamente e una maglietta di cui si intravedeva la parte inferiore viola da sotto il giubetto blu elettrico.

Aprile 2014
Questo mese ho osservato tantissime volte quella bella ragazza.. a scuola continuo a non vederla, ma ora la “seguo” quasi sempre quando entra ed esce, anche al ritorno viene sul mio stesso autobus.
Ho notato che le piacciono molto i colori freddi, a parte il rosso che dev’essere il suo colore preferito.
Porta sempre le stesse cuffiette e si mette ogni mattina sullo stesso posto in autobus. E’ un posto singolo e abbastanza isolato. Non vede come la guardo, non mi rifila nemmeno un’occhiata, né a me né al resto dell’autobus. Non parla mai con nessuno nemmeno massaggiando, da quanto vedo la mattina e il ritorno. Fissa sempre fuori dal finestrino con uno sguardo perso.. triste, a dire il vero.
Vorrei tanto parlarci ma ho paura di disturbarla o che magari mi mandi via in malo modo.. e se non le piacessi o non si interessasse minimamente a me?

Maggio 2014
Ho cercato di avvicinarmi a lei sull’autobus ed ora sto sempre nel posto a due dietro il suo.. magari potrei sedermi nel suo e farla provare a parlare.
Comunque ho visto i sorrisini divertiti e le battutine dette a bassa voce mentre sale e si siede lei.. dal mio vecchio posto non si sentiva nulla, ora che ci sono in mezzo, capisco la tristezza di quella ragazza e la quasi angoscia nel dover salire per forza e stare a contatto con persone del genere.. ma neanche persone, sono esseri indefiniti che non contano un cazzo in tutto l’universo.
Vorrei farle capire in qualche modo che oltre a loro, ci sono io che non riesco a smettere di pensarla nemmeno un minuto.
Cambiando discorso.. il tempo sta diventando più caldo e ormai si portano solo magliette a maniche lunghe e non troppo pesanti, si sta proprio bene e credo che uscirò di più in questo periodo. Non ho nemmeno un debito anche se, a dire il vero, diciamo mi “spaventano” le vacanze estive.. non la vedrò per tre mesi.

Giugno 2014
Da metà Maggio fino alla fine della scuola quella bellissima ragazza ha portato sempre jeans lunghi e magliette a maniche lunghe, perfino quando all’ombra si moriva di caldo. C’è sotto qualcosa, lo so.
In più ho notato quanto si sia dimagrita.. sembra quasi non mangi più: le guance sono parecchio infossate, gambe e braccia esili, le curve sono sparite.. ho decisamente paura.
Però, da quando è in questo stato, nessuno la prende più in giro. Spero che non le stia succedendo qualcosa.. potrei commettere qualche omicidio, sai? Ci tengo a quella ragazza, anche se non ci ho mai parlato, non so come si chiama, quanti anni ha, dove vive.. non so nulla di lei, ma ci tengo come non ho mai tenuto a qualcuno. Credo di star provando “il colpo di fulmine” e soprattutto di essermi innamorato.. è possibile?
In questi mesi la cercherò in ogni viso, ogni profumo dolce e inebriante che me la ricordi.. dappertutto e la troverò, ne sono sicuro. Non posso stare un’altra settimana senza vederla.

Luglio 2014
Oggi l’ho vista! A momenti nemmeno la riconoscevo!
Sono convinto che sia successo qualcosa.. ne sono davvero, davvero certo.
Le si vedono gli ossi ed ora porta magliette a maniche corte (che le stanno larghe) e in più dei polsini in entrambi i polsi più svariati braccialetti che le coprono l’avambraccio quasi fino al gomito.
Mi sono soffermato a guardarle le gambe: secche, non magre, quasi sembra che ad ogni passo si stessero per spezzare.. ma era ancora così bella, molto bella. Quella sua bellezza unica e speciale..
Andrò ogni giorno davanti quel bar, dove l’ho vista oggi e la aspetterò finché non la troverò.
Sai poi che cosa farò? Le andrò incontro e cercherò di parlarle, di aprire un discorso.. speriamo voglia.

Agosto 2014
L’ho vista..
Sono così triste..
Ho un peso sul cuore..
Sto bagnando tutta la pagina con le mie lacrime salate..
Sto piangendo da circa 2 ore, da quando l’ho vista tra le braccia di quel ragazzo: alto, bel fisico, abbronzato e sicuramente meglio di me. Un ragazzo orribile di viso, enorme e senza un filo di abbronzatura manco a pagare sole e pelle affinché riuscissi a diventare vagamente simile a lui.
E lei? Così bella, sorridente, felice con lui..
Sai che l’ho riconosciuto? Era uno di quelli che sull’autobus la prendevano per il culo. Ad alta voce diceva sempre “Se fosse magra e non una grassona del genere, sarebbe anche carina”. Ed io che facevo? Digrignavo i denti, stringevo i punti e piantavo i piedi per terra ripetendomi in mente “Devo stare calmo, non lo prendo a pugni”.
E cosa fa ora? Le sta appresso, come un polipo, fingendo di amarla. Ma secondo me, sono tutte cazzate.
Io saprei darle più amore di quanto avrebbero potuto altre infinite copie di lui.
Non le sono andato a parlare, sono semplicemente scappato. Se vuole lui, io che posso farci?

Settembre 2014
Una settimana che è cominciata la scuola.
La bella ragazza dai capelli scuri e l’esile corpo è entrata nell’autobus.
Con lei quel brutto testa di cazzo che le teneva un braccio sulle spalle, sorridendo da stronzo.
Io? Sguardo girato verso il finestrino a ripassare mentalmente cosa avrei fatto il primo giorno.
Loro? In mezzo a quel branco di esseri indefiniti che ora le parlano da amici mentre prima le urlavano quanto credessero che lei facesse schifo.
Sono penoso.
Dovrei farmi avanti. Dovrei riuscire a conquistarla.
Ma sono penoso.
Sono un codardo penoso.
Faccio schifo.
Lei è troppo per me.
Ricordo ancora il primo giorno quando tutti i miei amici mi erano saltati addosso scapecciandomi i miei capelli da finto biondo e urlandomi nelle orecchie “Quanto ci sei mancato, Nialler”.
Ma io sorridevo, sorridevo davvero per loro, ma il mio cuore quasi non batteva più vedendo lui che la stringeva –sembrava la stesse per rompere- e le infilava la lingua in bocca.
Lei? Si aggrappava al suo collo come se fosse stata l’unica ancora di salvezza, quando secondo me sarebbe diventato il baratro che l’avrebbe condotta alla depressione.
Ovvio che l’amavo, avevo bisogno che anche lei mi amasse perché l’unico che stava morendo qui, ero io.

Ottobre 2014
Siamo capitati nella stessa palazzina, solo che lei all’ultimo piano ed io al primo.
Mi sono fatto avanti, facendo finta di scontrarmi per caso contro di lei.
La bella ragazza era diventata completamente rossa, sguardo piantato per terra e passo spedito verso le scale; ma io l’avevo fermata per il polso e lei si era irrigidita completamente, girandosi con lentezza e cercando di non far vedere il labbro inferiore che le tremava. Io da bravo attore avevo finto di non vedere nulla e mi ero messo davanti a lei, sorridendo tranquillo e simpatico, lasciandole il polso e tendendo la mano verso di lei “Io sono Niall, piacere. Come ti chiami bella?” dissi. Lei sorrise imbarazzata mettendosi una ciocca dietro i capelli e m guardò direttamente negli occhi.
Un paio di occhi color grigio, grigio scuro come quello delle nuvole che portano pioggia. Avevano un velo trasparente di malinconia, ma che riuscivi a vedere se osservavi per bene, come avrebbero dovuto fare tutti e che faceva solo la minoranza.
E poi aveva parlato “Alison, piacere mio..” anzi, sussurrato il suo nome.
Quelle labbra erano bellissime: a forma di cuore, carnose e rosse.
La sua voce? Bella da morire. Sembrava quella di un angelo, non troppo roca e nemmeno da oca, era normale, femminile e mi estasiava.
Poi lei mi sorpassò, vergognandosi e diventando rossa fino alla punta dei lunghi capelli neri.
“Ci rivedremo, Alison?” chiesi, quasi urlando, alla bella ragazza che sembrava stesse scappando da me.
“Forse, chi lo sa?” io, io lo sapevo.
Infatti il giorno dopo, nell’autobus, il suo sguardo cadette su di me, sorridendomi dolce e arrossendo leggermente mentre si stringeva nel suo giubbotto blu elettrico e tra le braccia di quella testa di caz- ehm, fidanzato volevo dire.

Novembre 2014
Oggi, 7 Novembre, è il compleanno di Alison.
Nel mese di Ottobre sono successe molte cose: Alison si è lasciata con quella testa di cazzo (sì, ora posso dirlo) e quelli dietro hanno ricominciato a prenderla in giro, ma sta volta mi sono intromesso io. Ho urlato contro tutti, incazzato nero e stringendo i pugni, che dovevano finirsela di prenderla per il culo e che erano dei falsi, il suo ex per primo. Lei, completamente frastornata, si era ricomposta facendo finta di nulla e rimettendosi al posto dell’anno scorso, quello da solo.
Io mi ero seduto per terra, sullo scalino per sedersi in quel sedile e l’avevo guardata. L’avevo guardata a lungo, vedendo anche qualche lacrima rigarle le guance e le note di You found me, dei The Fray, risuonarle al massimo del volume nelle orecchie, grazie alle solite bianche cuffiette che si portava sempre appresso.
Da lì, avevo cominciato a starle appiccicato addosso, diciamo. Avevo cercato di parlarle, di conoscerla, di non farla sentire sola ma amata. Oggi che è il suo compleanno le ho fatto una sorpresa: uno grande telo su cui scritto con la bomboletta blu e rossa:
“Amo i tuoi occhi.
Amo le tue labbra.
Amo il tuo naso.
Amo i tuoi capelli.
Amo il tuo corpo.
Amo la tua risata.
Amo la tua voce.
Amo te.
Amo tutto di te.
Io ti amo.”
Mi era costata fatica far centrare il tutto, ma alla fine ce l’avevo fatta e lei si era messa a piangere dalla commozione, venendo da me e abbracciandomi forte.
Sai cos’ho visto in quei suoi occhi? Il velo trasparente andarsene quasi del tutto e far risplendere i suoi bellissimi occhioni grigi. Il suo vero sorriso farsi spazio tra le sue bellissime e rosse labbra. Le sue lacrime di gioia, che non deve versare per tristezza.
Avevo visto la vera lei e non potevo esserne più felice.

Dicembre 2014
Io, Niall Horan, sto con Alison.
Ci credereste mai? Io? Uno stupido ragazzino che per mesi l’aveva osservata in silenzio, aveva pianto per lei e si era quasi preso a pugni con un gruppo di stupidi esseri inutili e indefiniti.
Bene.. almeno ha avuto senso tutto questo, considerando che ora stavo con l’amore della mia vita.
Passavo quasi tutte le giornate con lei ed ho cominciato a farla mangiare di più e rifarle prendere qualche kilo che l’avrebbe fatta essere ancora più bella, invece che rovinarsi con un digiuno. Le avevo fatto comprare i vestiti che più le piaceva ed avevo scoperto quei tagli, che già supponevo avessero preso parte sulla sua pelle.
Lei aveva pianto quel giorno, un pianto disperato e pieno di rimorso. Poi aveva sussurrato “Te ne andrai come tutti, vero?” ma io avevo scosso freneticamente la testa in un ‘no’ deciso e lei mi aveva baciato. Un semplice bacio a stampo che aveva fatto battere all’impazzata i nostri cuori e risvegliato le stupide farfalle dentro il mio stomaco. Successivamente avevo cominciato a baciarle ogni singola cicatrice, notando che erano tutte abbastanza rimarginate e nessuna recente, sorridendo tra me e me. Infine avevo sussurrato, tra le ultime cicatrici “Fammi vedere quante volte avevi bisogno di me ed io non c’ero”. Lei mi aveva fatto alzare e mi aveva stretto forte tra le braccia.
Era bellissima.

Gennaio 2015
Finalmente il vecchio anno è passato.
Tra amore, tristezza, malinconia e felicità, sono passati 365 giorni e un altro anno è arrivato.
Dicembre l’ho passato benissimo, festeggiando la vigilia coi suoi genitori e Santo Stefano con i miei –ovviamente c’era anche lei-, mentre natale ognuno con la propria famiglia.
Per Natale le avevo regalato una piccola collana in filigrana d’oro e con un ciondolo a forma di metà della parte sinistra (simboleggiava il mio cuore, e lei aveva la parte più grande), tutto con ghirigori sopra e sottile come un foglio. Io invece avevo la parte destra che combaciava perfettamente. Anche lì si era messa a piangere di gioia.
Capodanno invece lo passammo insieme, distesi su una coperta appoggiata sul prato del parco, estraniati dal mondo a baciarci e coccolarci vedendo i fuochi d’artificio di mille colori.
Tutto stava andando per il meglio con lei e non potevo sperare di più.

Febbraio 2015
Ecco, in questo mese cominciarono i problemi. Piccoli litigi che diventavano catastrofi da fine del mondo. Così ci prendemmo una pausa, ma dopo due settimane scarse, entrambi tornammo a chiederci scusa a vicenda, vedendo quanto bisogno avevamo l’uno dell’altro.
Decidemmo che almeno tre volte alla settimana, dovevamo uscire coi nostri amici, quindi da distaccarci un po’ e non assillarci a vicenda.
La sera comunque uscivamo e ogni tanto la portavo a cena.
Anche qui, tutto si era risolto e tutto stava andando per il meglio.

Marzo 2015
La nostra idea fun-
c’eravamo riusciti finalme-
Quella mattina facemmo colazio-
è stato bellissimo poi, tutto calmo, l’-
Credo proprio che sia la mia anima geme-
Questo è il mese in cui la incontrai quella vol-
[pagina strappata a metà]

Aprile 2015
Il vento caldo che arrivava questi giorni, le scompigliava sempre i capelli scuri, rendendola ancora più bella –se si può.
Avevamo già cominciato a parlare delle vacanze estive, non preoccupandoci minimamente di quelle pasquali.
Alison ancora non aveva superato il trauma di ricevere prese in giro su prese in giro e continuava a insistere sul fatto che fosse orribile, ciccia e non fosse all’altezza di mettersi in bikini per venire al mare con me. Io l’avevo rassicurata più volte, facendole vedere che comunque indossava una taglia media e non aveva alcun problema: era perfetta per me, doveva cercare di fregarsene dei giudizi altrui che non contavano un cazzo.
Comunque ricordo benissimo quella giornata, passata a ridere, scherzare e buttarla sul letto ripempiendola di solletico su fianchi, collo e cosce (sì, lo soffriva anche lì).
Credo sia stata una delle giornate più belle che abbia mai passato in tutti i miei 18 anni.
Ah, si avvicina il nostro esame di maturità..
IN BOCCA AL LUPO!

Maggio 2015
Le giornate erano calde, quasi afose, nemmeno sembrava primavera o Maggio, ma direttamente Agosto inoltrato. Dentro le aule non ci si stava più e grondavamo di sudore, ma dovevamo resistere almeno fino a Luglio. Che cosa orribile.
Io ed Alison non ci vedevamo quasi mai per colpa dello studio, lei ed io non avevamo nemmeno un debito, ma dovevamo pur sempre darci sotto per finire in tempo la tesina e ripassare ogni cosa che potesse chiederci, anche la più stupida e impensabile.
Alison era stressata ed io nervoso, quando ci vedevamo la mattina sull’autobus, si vedeva quanto fossimo stravolti e non parlavamo molto, più che altro dormivamo l’uno abbracciato all’altro in quegli scomodi sedili, che risultavano sicuramente meglio dello stare a scuola, fingendo di ascoltare una professoressa che non smetteva di ricordarti l’imminente esame di maturità.
Studiare tutto il giorno fino alla sera tardi e svegliarsi presto per una stancante mattinata di altro studio, altre prove, non andavano per niente d’accordo.
Che mesi di rotture di coglioni.

Giugno 2015
Gli esami inizieranno domani ed io e Alison ci siamo rilassati due giorni sotto il sole, con il rumore delle onde a infrangersi contro gli scogli e il verso del gabbiano a farci rilassare i muscoli tesi.
Si dice che per fare un buon esame, non bisogno restare sotto pressione anche gli ultimi giorni, ma invece spegnere tutto e godersele (anche perché  potrebbero essere gli unici giorni d’estate che ti godi, quindi meglio prevenire, no?).
Quindi abbiamo fatto così ed ora siamo leggermente tesi e impauriti per quello che ci aspetta, speriamo di ricordarci tutto.. ma una botta de culo non è che ci farebbe male, capito lassù?

Luglio 2015
Bello.
Bello.
Bello.
HO UFFICIALMENTE FINITO LA SCUOLA.
Sono libero, rendetevi conto.. dopo anni e anni di scuola.. finalmente sono L I B E R O.
Alison l’ha superato come me, entrambi 85 e dire che quel bacio, accalcati al resto degli studenti che cercava di vedere i risultati, tra gente che piangeva di gioia ed altri di delusione e tristezza nel dover ripetere l’anno.. noi eravamo lì, più che felici, a goderci il nostro bacio post-esame..
inutile raccontare –tanto non l’avrei fatto comunque- cosa successe dopo…

Agosto 2015
Per Luglio e Agosto sono riuscito a convincere la mia piccola Alison a venire al mare con me, per divertirsi e stare bene insieme.
Non dovrei dirlo.. ma abbiamo fatto l’amore su quella spiaggia, di notte, estraniati dal mondo intero. Non so se qualcuno ci ha visti, non lo voglio nemmeno sapere e non me ne frega nulla. Io sto bene così e anche lei è stata e sta bene così. Sono felice.
Le ferite sui suoi polsi si sono quasi del tutto rimarginate e le cicatrici non sono molto visibili.
Ha messo su qualche kiletto in più, che la rende bellissima.
Le sue labbra sono sempre rosse e carnose che si aprono spesso in veri sorrisi.
I suoi capelli neri come la notte sono vivi, lunghi e mossi come sempre.
E i suoi occhi.. i suoi occhi hanno rimpiazzato il velo di tristezza con uno innamorato e beh, i suoi occhi che brillano per me sono la più bella vista che io abbia mai osservato.
E che dire dei miei? I miei brillano solo quando sono con lei.

Sono Niall Horan.
Lei è Alison Tyrwell, la mia ragazza.
Questa ragazza ha superato ostacoli nella sua vita che nemmeno potete immaginare.
Questa ragazza assomiglia a tante altre che hanno ricevuto porte sbattute in faccia, false amicizie e tanto dolore.
Questa ragazza ce l’ha fatta, si è lasciata aiutare.
Guardatevi intorno, cercate la persona che può essere la vostra ancora di salvezza.
Non lasciate sopraffarvi dal giudizio della gente, quello resterà sempre.
Non lasciate che le prese in giro gravino sul vostro stato psicologico e fisico.
Non lasciate abbattervi, perché di storie come questa ce ne sono a migliaia, anche peggiori.
Siete forti, ragazze.
“A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia.
Le forze della natura si concentrano in te
che sei una roccia, sei una pianta, sei un uragano,
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano.”

-A te che sei, Jovanotti.
  
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