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Autore: DoppiaG    26/03/2014    0 recensioni
I demoni non esistono. I fantasmi sono solo un invenzione della gente che non riesce ad accettare la perdita di un caro. Gli angeli sono guardiani, immaginari, che fanno sentire la gente protetta. Il soprannaturale non c'è. Lo credevo anche io, poi tutto cambiò. Siamo Louis e Liam, cacciatori di demoni che girano il mondo. Una direzione ed uno scopo: salvare vite umane.
Larry/Ziam
Genere: Generale, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Hi! Buona lettura!!




I demoni non esistono. I fantasmi sono solo un invenzione della gente che non riesce ad accettare la perdita di un caro. Gli angeli sono guardiani, immaginari, che fanno sentire la gente protetta. Il soprannaturale non c'è. Lo credevo anche io fino a quando mia madre morì. Avevo dieci anni, vivevo a Doncaster e la mia vita era perfetta. Poi un giovedì mattina, a causa di qualcosa, o meglio qualcuno, mia madre perse la vita e io rimasi solo con mio padre. Ci trasferimmo a Londra e lì papà, dopo cinque anni, conobbe la mia attuale madrina e il mio fratellastro, Liam Payne. Era più piccolo di me, gli insegnai tutto, dal giocare a baseball fino a fare un panino. Divenne la persona più importante che ho e promisi a me stesso che l'avrei sempre protetto a costo della mia stessa vita. E così fu fino a quando le nostre strade si divisero. A diciott'anni, mio padre ci raccontò del suo lavoro, della caccia, non cacciava animali ma esseri soprannaturali. Uno di questi esseri uccise mia madre. Fu allora che decisi di viaggiare insieme a papà in cerca di vendetta. Liam e la mia madrina rimasero a Londra, infatti mio fratello non voleva lasciare l'università. Voleva una vita normale. Studiò giurisprudenza e quando sua madre morì, dieci anni dopo per un tumore, mi chiamò chiedendomi se poteva unirsi a me. Voleva allontanarsi da Londra, dai ricordi e dall'immensa tristezza che aveva portato la morte della mamma. Mio padre d'altronde era sparito, ed era un paio d'anni che cacciavo da solo, avevo bisogno di qualcuno insieme a me. Siamo Louis e Liam, cacciatori che girano il mondo. Una direzione ed uno scopo: salvare vite umane. 
È lunedì mattina, mi sveglio con un profumo di caffè che aleggia nell'aria. Apro gli occhi e fisso il soffitto di quella stanza di motel. Ogni volta dormiamo in un motel diverso, non abbiamo una casa, noi siamo la nostra casa. Ho sempre desiderato una stanza tutta mia, con mensole stracolme di trofei di calcio. Già, mi piaceva giocare a calcio, ma nella mia vita non c'è spazio per le cose che mi piacciono. 
"Sei sveglio, bene! C'è un caso che ci può interessare: a cinquanta chilometri da qui stanno morendo tante persone" dice mio fratello prendendo un sorso di caffè dalla tazza che ha in mano e fissando il giornale. Mi passa la mia tazza e inizio a sorseggiare quel liquido nero.
"Ed è un caso che ci riguarda perché?" domando. Mi alzo dal letto e raggiungo il tavolo.
"Per la causa della morte. Ti sembra normale che alla gente prendano fuoco gli occhi fino a portarli alla morte?"
"Beh se usi l'alcool come collirio..."
"Persone che non si sono mai viste hanno deciso di colpo di usare l'alcool come collirio. È normale, certo!" Odio quando usa l'ironia, mi fa sentire stupido.
Scuoto la testa e rassegnato mi infilo le scarpe e raggiungo la porta. 
"Andiamo a dare un occhiata" mormoro. 




Il viaggio è stato molto breve. Forse perché ho ascoltato tutto il tempo il mio gruppo preferito che ha scacciato la noia o forse perché in confronto ad altri viaggi più lunghi questo è niente. In periferia riusciamo a trovare una casa disabitata in cui passare la notte. È abbastanza vivibile tranne per l'assenza di corrente e acqua ma quello era scontato. Ci vestiamo eleganti, prendiamo i distintivi finti e infine ci dirigiamo sul posto.
È morta una persona, un uomo, il proprietario della tavola calda nonché scena del crimine. 
"Agenti Smith e Mosby" dico al poliziotto che sta di guardia fuori.
Guarda i distintivi per poi mormorare un "Prego entrate".
Guardo il cadavere per qualche minuto e le ustioni agli occhi. 
"È come se avesse fissato una luce così abbagliante che alla fine gli occhi hanno preso fuoco"
"Si, ma da cosa proveniva quella luce?" domanda mio fratello.
"Questo dobbiamo scoprirlo noi!"
Esclamo. 
"Ehi Louis" raggiungo Liam "guarda cosa ho trovato" mi mostra un pugnale, argentato lucido, lungo quanto un braccio e incredibilmente affilato. 
"Torna in quella baracca e scopri di chi è quel pugnale. Io vado a cercare gli ingredienti per evocare il nostro simpatico amico re degl'inferi. Sarà il nostro piano B se non trovi niente su internet" dico mentre insieme saliamo in macchina. 




Dopo aver fatto tutti i giri, torno a quella 'casa' pronto a mangiare il mio panino e la mia doppia porzione di patatine fritte. 
"Scoperto qualcosa, Lì?" domando appena arrivato in salone. 
"Su internet non c'è niente. Ho appena mandato la foto del pugnale a Niall, magari sa qualcosa" posa il telefono e inizia a prendere le patatine che ormai avevo iniziato a mangiare da un po' "invocherai il re dell'inferno ora, vero?" si lecca le dita sporche di sale ed olio. Sapete, tra lui e il re non è mai corso buon sangue. Lui pensa che io non lo sappia ma io vedo l'odio mischiato a qualche altro sentimento che non riesco a capire, quando lo guarda. 
"Se vuoi puoi andare fuori, magari Niall ha già scoperto qualcosa, se lo chiam-"
"No, resto" 
Annuisco e raggiungo il tavolo dove sopra c'è appoggiato una ciotola con del sangue e inizio il rito.
Dopo qualche minuto appare davanti ai nostri occhi.
"Oh ma guarda chi si rivede, Pisolo e Biancaneve" guarda il pavimento e ride. È intrappolato nel cerchio e non può uscire. 
"Ancora questi trucchetti da cacciatori alle prime armi" ride.
"È per precauzione" dico con un sorriso finto quanto la sua gentilezza e gli faccio l'occhiolino. 
"Zayn" sussurra a denti stretti mio fratello accanto a me. Zayn, re degli inferi e stronzo patentato. Un moro con occhi così scuri da poterci vedere il mio riflesso. È un bel ragazzo, non c'è dubbio, ma è una persona da evitare, almeno è quello che ho dedotto dalle volte che l'ho visto.
"Ciao principessa, mi sei mancato così tanto" dice non staccando gli occhi da Liam e sembra strano ma non riesco a capire se é ironia o se è serio. Da quando si è mostrato non mi ha mai rivolto uno sguardo, la sua attenzione è rivolta al ragazzo dai capelli dorati che, cosa ancora più strana, non risponde e abbassa lo sguardo. Mi nascondono qualcosa, e io devo sapere cosa. Ma ora non ho tempo, lo chiederò più tardi a Liam.
"Ti devo chiedere una cosa" dico a quel re che non si gira. Mi risponde tenendo sempre lo sguardo su mio fratello.
"Risponderò a tre tue domande"
"Graz-"
"Se mi darai cinque minuti solo con tuo fratello" detto questo finalmente si gira e mi guarda con il vuoto negli occhi.
"Assolutamente no" rispondo deciso, senza dargli speranza di una futura risposta positiva, risposta che gli da mio fratello.
"D'accordo" mormora Liam.
"Cosa? No! Non ti lascerò solo con lui"
"Decido io della mia vita, Lou. E poi siamo già stati soli io e lui, e sono ancora vivo" tutto questo non mi rassicura affatto ma d'altronde abbiamo bisogno delle risposte di Zayn.
"Bene. Avanti, qual'è la prima cosa che vuoi chiedermi?" mi domanda con un espressione vittoriosa stampata in volto. Espressione che muta in qualcos'altro-paura forse?- non appena vede il pugnale.
"Lo conosci? Sai a chi appartiene?"
Annuisce e inizia a parlare.
"È un pugnale di un angelo" mormora fissando l'oggetto che ho in mano. Un angelo, allora gli angeli esistono. Zayn interrompe i miei pensieri incitandomi a fare la terza domanda. Terza domanda che mi viene così spontanea.
"Perché sei sbiancato quanto l'hai visto?"
"Senti nano da giardino, io non sbianco, non ho paura ne di te ne di quel pugnale"
"Rispondi alla mia domanda" gli ordino.
"Se c'è un pugnale di un angelo in giro vuol dire che c'è l'angelo stesso nei paraggi"
"Gli angeli non dovrebbero essere buoni?" domanda Liam che sembra essere tornato nel mondo dei vivi. 
"Con voi, ma con noi sono tutt'altro che buoni. Devono difendere i loro preziosi umani dai pericoli"
"Compresi voi" lo interrompe Liam con un accenno di panico nella voce. Zayn fa segno di si con la testa e "Allora? Ci lasci soli ora?"
"Quindi questo pugnale può uccidere voi demoni?" 
"Le domande sono finite piccolo putto" 
Raggiungo Liam e gli sussurro all'orecchio un "Qualsiasi cosa sono fuori, armato fino ai denti" come risposta ricevo un sorriso, dopo di che mi giro ed esco. Mi siedo appoggiato alla porta sperando di sentire qualcosa ma da li posso sentire solo eventuali urla. Faccio partire il timer che mi avviserà dei cinque minuti passati. 
Ripenso alla storia dell'angelo. Se esistono gli angeli allora esiste anche il paradiso e un Dio. Ma perché hanno ucciso quel uomo?L'angelo dovrebbe proteggere l'uomo.
Chissà come sono fatti gli angeli e come si evocano? Forse Niall lo sa. 
Prendo il telefono dalla tasca e digito il numero.
"Pronto?" adoro il suo accento irlandese.
"Ehi Niall l'hai letto il messaggio di Liam?" chiedo anche se già conosco la risposta. Quando si tratta di noi, l'irlandese non aspetta neanche un minuto e si mette subito al lavoro. Ormai è diventato parte della famiglia. 
"Certo ma non riesco a trovare niente" 
"Tranquillo ci abbiamo pensato noi, cosa sai dirmi sugli angeli"
"Angeli?" domanda scioccato "perché esistono?" scoppio a ridere.
"Abbiamo il suo pugnale quindi evidentemente si" 
"Ho sempre pensato fossero una leggenda. Comunque ho un libro intero che parla di angeli, cosa ti serve in particolare?"
"Come evocarli, come ucciderli non si sa mai è sempre meglio saperlo, come non farsi bruciare gli occhi e basta penso. Poi se trovi qualcosa che ritieni interessante, mandacela"
"Ok allora ciao Lou, salutami Lì e fate attenzione"
"Come sempre" attacco e metto il telefono il tasca. Guardo l'orologio, manca un minuto. Sessanta secondi sono tanti se pensi che dietro quella porta c'è il re del l'inferno con tuo fratello. Ah ecco cos'altro devo fare: chiedere a Liam che cosa sta succedendo con Zayn. Appena questi ormai trenta secondi passano, sarà la prima cosa che gli chiederò. 
Lui non mi ha mai nascosto niente, neanche io l'ho mai fatto, e adesso scoprire che c'è qualcosa che non mi vuole dire, mi distrugge. Cosa c'è di tanto importante che io non possa sapere?
Il suono del timer mi fa alzare di colpo e correre dentro. Quello che mi trovo davanti mi fa accapponare la pelle più di ogni essere soprannaturale che io abbia mai visto. 
"Louis posso spiegarti tutto" dice Liam guardandomi con gli occhi pieni di tristezza mista a panico.
Indietreggio e scioccato urlo:
"Mio fratello bacia l'unica persona da cui doveva stare alla larga e vuoi spiegarmi tutto. Che c'è da spiegare?" 
"Puoi spezzare il cerchio così sono libero di andare?" sussurra all'orecchio di Liam. Ma quel sussurro riesco a sentirlo anche io. "Tu non vai da nessuna parte" dico con tutta la rabbia che ho in corpo.
"Io ti ammazzo" prendo il coltello e mi lancio su di lui non calcolando mio fratello che spezza il cerchio e gli da la possibilità di scappare chissà dove.
"Ora, senza di lui, possiamo parlare tranquillamente?" domanda a cui rispondo con un altra domanda.
"Perché non me l'hai detto?" chiedo. La rabbia che avevo dentro è scomparsa non appena vedo scendere una lacrima da uno dei suoi occhi nocciola.
"Perché avresti reagito così, lo avresti ucciso e io non posso permettertelo. Louis, io lo am-"
"Non dirlo" lo interrompo "non dire che lo ami" mi butto sul divano a peso morto e chiudo gli occhi.
"Ma è così" mi raggiunge e si siede affianco a me. 
"Lui non prova sentimenti, lui è un mostro, è senza cuore" metto la testa tra le mani e respiro lentamente.
"Beh il 'senza cuore' è riuscito a conquistare il mio" sento la sua mano che mi massaggia la schiena come faceva io quando eravamo piccoli e dovevo consolarlo. 
"Com'è successo?" giro la testa e lo guardo.
"Non lo so, è successo e basta" continua ad accarezzarmi la schiena per qualche minuto mentre con la manica del maglione si asciuga la guancia dalle lacrime.
"Louis, promettimi che non gli farai del male" ci penso un po' e poi titubante rispondo.
"Te lo prometto" poi ironicamente aggiungo "lo ucciderò senza fargli del male" 
"Che cretino" ricevo una cuscino in faccia, la guerra di cuscini è ufficialmente aperta. 




Il giorno dopo Niall mi ha mandato tutte le informazioni che gli avevo chiesto. Gli angeli si uccidono con il loro stesso pugnale e gli occhi bruciati sono un modo che usano per uccidere demoni dentro corpi umani. Come se immettessero nel corpo tutta la luce del paradiso fino a carbonizzare i bulbi oculari. Per quanto riguarda l'evocazione, la stiamo facendo adesso. Non è particolarmente complicata. Se instauri un legame più forte con l'angelo allora basta pregare o chiamarlo per nome. È quello che voglio sperare di fare, un angelo come amico che uccide un demone con tanta facilità è sempre utile.
Dopo il rito abbiamo aspettato tanto, troppo. Sono passati venti minuti e ancora niente. 
"Forse Zayn ci ha mentito. Forse non è un angelo" 
"Louis basta aggredirlo, me l'hai promesso" lo protegge Liam.
"Io ti ho promesso che non gli avrei fatto del male, sono libero di dire che è bugiardo, opportunista, maleducato..." un improvvisa luce bianca blocca la mia lista infinita di aggettivi. È una luce così potente che siamo costretti a coprirci gli occhi con un braccio. Quando finalmente riesco a guardare di nuovo davanti a me, quello che vedo mi lascia senza fiato. Un ragazzo riccio, occhi di un verde che fa invidia a madre natura, un corpo snello e slanciato con due ali dietro la schiena, nere come la pece e grandi quanto la stanza, che si chiudono subito scomparendo dietro di lui. Dei pantaloni neri gli fasciano quelle gambe che avrei associato ad una donna e una maglietta bianca a collo largo scopre una parte di petto. Sopra una giacca elegante completa il tutto.
"Wow" esclama Liam. E quel 'wow' lo penso anche io. "Ehi fratellino attento alla bava che ti esce dalla bocca" sghignazza il castano accanto a me. Dopo un tempo incalcolabile cui ero rimasto inebetito a guardarlo, la sua voce mi risveglia dal sonno.
"Perché mi avete chiamato?" ed è il suono più bello che io abbia mai sentito. È roca, insolita per un angelo, sexy e calda. 
"Abbiamo trovato il tuo pugnale vicino ad un uomo morto. Vogliamo sapere perché l'hai ucciso" è Liam a parlare. Io non riesco neanche a muovere un muscolo, sono incantato dalla sua bellezza.
"Non era un uomo, ma un demone. L'ho ucciso perché dopo avermi dato delle informazioni, non mi serviva più a niente" 
Non so se avere paura di lui. 
"Informazioni su chi?" domando dopo esser riuscito a staccare gli occhi dall'angelo e a puntarli su un punto non preciso dietro di lui. 
"Sul re degl'inferi" 
Silenzio. Gli occhi di Liam sono coperti da terrore e non so dove trova il coraggio per balbettare un 
"Perché?"
"Lui sa qualcosa che a noi serve"
"Cosa?" Liam ormai è determinato a scoprire cosa c'entra Zayn con questa storia. 
"Qualcuno ha rubato le armi del paradiso, lui sa chi"
Sposta lo sguardo su mio fratello, ho un brutto presentimento per questo mi azzardo a chiedere:
"E perché ci stai raccontando tutto questo?"
"Me l'avete chiesto"
"E tu racconti a due sconosciuti la storia della tua vita? Dimmi il vero perché" ordino.
"Perché Zayn ha solo un punto debole, tuo fratello."
Si avvicina lentamente a lui. Io corro a bloccargli la strada, non permetterò che torca neppure un capello a Liam. 
"Non gli farai del male" dico convinto guardandolo negli occhi. Azzurro e verde che si mischiano, cielo e prato. Il cielo che ho negli occhi ha trovato l'angelo che cercava. E il prato nei suoi ha trovato un umano. Mi sento completo.
"Voglio solo chiedergli gentilmente se può aiutarmi" sussurra mentre sposta lo sguardo sulle mie labbra. Una scossa di brividi mi percorre la schiena e sono costretto ad allontanarmi rifilandogli un semplice "ok" 
Mi sposto accanto a Liam che chiede: "Non tradirò la fiducia di Zayn"
"Non devi. Chiedigli solo chi è, a te dice tutto, no?" 
"Si" sussurra debolmente. 
L'angelo annuisce e si allontana da noi dirigendosi verso la porta.
"Come facciamo a trovarti?" 
"Louis, basta che pronunci il mio nome ed io verrò da te" il mio nome che scivola fuori da quelle labbra mi fa andare fuori di testa. 
"E come ti chiami?" 
"Hariel, ma puoi chiamarmi Harry"




Liam voleva passare tutta la mattinata da solo con Zayn. Io furioso avevo provato a impedirglielo ma senza successo. Così ora me ne sto qui, in mezzo a questa erba che mi ricorda gli occhi di Harry. Provo a distrarmi dal fatto che a pochi metri da me c'è mio fratello che sta facendo chissà cosa con quel ragazzo che ha l'anima nera. Se solo avesse un anima. 
"Harry" sussurro il suo nome al vento. Ma può un umano amare un angelo? Se un demone ama mio fratello allora tutto è possibile. Ma sarà realmente amore? No, penso che sono stato solo incantato dalla sua figura eterea. Infondo è il primo angelo che vedo. 
"Mi hai chiamato?" domanda una voce alle mie spalle. Il cuore mi arriva fino in gola e mi alzo di scatto, mi giro e c'è Harry.
"Oh mio dio che colpo" esclamo.
"Che cosa c'entra ora Dio?" domanda ingenuamente. Inclina la testa di lato quando non capisce qualcosa, è una cosa così adorabile. 
"Niente senti io non ti volevo chiamare. Stavo qui, tutto solo e ho pronunciato per sbaglio il tuo nome, mi disp-"
"Dov'è tuo fratello?" mi interrompe. 
"Sta parlando con Zayn" 
Sussurra un debole "Ah" per poi puntare gli occhi su di me.
"Ti faccio compagnia se vuoi. Ti stai annoiando per colpa mia quindi mi sembra il minimo" si avvicina a me è si siede sull'erba.
"Non mi stavo annoiando" mi siedo accanto a lui. Il vento fa muovere i suoi ricci in una danza perfetta.
"Quindi vuoi che me ne vada?" 
"No" rispondo troppo velocemente. Lui se ne accorge e sorride. Quel sorriso che fa spuntare due fossette, è la cosa più bella del mondo. 
E "sei bellissimo" penso. Con il sole che gli illumina il volto in mezzo a questa distesa di verde che fa risaltare i suoi occhi, capisco che mi sto innamorando di qualcuno del quale non so neanche se possa provare sentimenti.
E quando sento "anche tu" capisco che non l'ho pensato, l'ho detto. 
"hai gli occhi più azzurri del cielo" prosegue. Mi ha appena fatto un complimento e io abbasso la testa per cercare di nascondere il lieve rossore che si è creato sulle mie guance. 
"Com'è lassù? Il paradiso intendo" cerco di cambiare discorso, non potrei sopportare un altro complimento.
"Il paradiso è personale. Ogni anima che ci va viene assegnata ad una parte di paradiso, il suo paradiso che si costruisce con i ricordi più belli"
"Deve essere fantastico" mormoro guardando il cielo. 
"Non sopravvalutarlo, io preferisco la terra. Piena di sentimenti e di cose reali, vere, non di ricordi e finzione solo per far sentire 'in paradiso' una persona" 
Sposto il mio sguardo dal cielo a l'angelo accanto a me. Devo chiederglielo e questo è il momento giusto. 
"Perché voi non provate sentimenti?" si gira verso di me è incastra gli occhi con i miei. Ingoio saliva e mi preparo alla risposta. 
"Noi proviamo solo amore e odio, tutto il resto non c'è. Amore per Dio e odio per Lucifero" 
"E amore per una persona che non è Dio?" è sorpreso dalla mia domanda, come se nessuno gliel'avesse mai chiesto o non ci avesse mai pensato. 
"Penso sia possibile, ma è raro, o almeno così credevo" e sorride. 
Restiamo a guardarci, con il rumore del vento in sottofondo e il profumo dei fiori fino a quando Harry sposta lo sguardo sulle mie labbra. 
E non so chi dei due abbia preso l'iniziativa di avanzare, con i visi sempre più vicini fino a che le nostre labbra non si sfiorano per poi unirsi in un leggero e semplice bacio. Bacio che diventa molto più movimentano non appena dischiude le labbra permettendo l'accesso alla mia lingua che va a esplorare la sua bocca. E capisco che se dovessi morire in quell'instante, nel mio paradiso vorrei lui. 




Sono le undici di sera ed io, Liam, Harry e Zayn stiamo nel salone di quella casa abbandonata. Si anche Zayn. Alla fine Liam gli ha detto tutto ma lui non si è arrabbiato, anzi è rimasto con noi ad aiutarci. L'unica domanda è:
"Perché ci aiuti?" 
"Voglio fare un patt-"
"Assolutamente no, i tuoi patti non portano mai a nulla di buono" dico convinto.
"Non mi hai lasciato finire, Pisolo. Dunque dicevo, io vi aiuto a trovare le armi ma Harry mi deve promettere che le chiuderà in paradiso e che non le userà contro di me" 
Ci giriamo tutti a guardare Harry che annuisce e "Chi le ha?" domanda.
"Il tuo amico angelo, Neciel"
Vedo mutare la faccia di Harry da serena a sconvolta. 
"Nick, non é possibile" sussurra il riccio.
"E invece si. So anche dove abita, quando volete andiamo" ci avvisa Zayn. L'angelo continua a fissare il pavimento senza dare risposta al moro. Così decido che devo parlarci, ma in privato.
"Liam vai a chiamare Niall, ci servirà tutto l'aiuto possibile. Ah e porta il demone con te" ordino.
"Piano con le parole, potrei offendermi" e con questa frase teatrale, Zayn raggiunge il suo ragazzo nell'altra stanza. 
"Tutto bene?" chiedo ad Harry portando le mani sulle sua guance costringendolo a guardarmi. 
"No. Nick è mio amico, abbiamo sempre combattuto insieme, fianco a fianco. Mi fidavo di lui ed ora scopro che ha rubato le armi del paradiso" lo faccio sedere non lasciando mai i suoi occhi. Mi inginocchio in mezzo alle sue gambe e gli accarezzo una coscia per calmarlo.
"Magari c'è un motivo valido per il quale l'ha fatto. Dobbiamo solo andare li e chiederglielo, ok?" 
"Ok. Grazie" ora è lui a coprire le mie guance con le sue mani. Si avvicina e mi bacia per poi staccarsi subito dopo con un sorriso a trentadue denti. Rimango incantato come sempre davanti a tutta questa bellezza. A farmi tornare con il cervello sulla terra ci pensa Zayn.
"Un angelo e un umano, questa si che è una novità! Ti lamentavi tanto di me e Liam...Vedi? Al soprannaturale non si resiste" 
Mi alzo di scatto e mi giro a guardarlo. 
"Non puoi paragonarti ad un angelo!" esclamo.
"Già sono troppo figo. Comunque" sposta lo sguardo su Harry "dopo tutte le frasi consolatorie che l'hobbit ti ha rifilato, non ho sentito più nulla così ho pensato che sarei potuto venire a comunicarvi che Niall ci aspetta a qualche chilometro da qui. Non ho calcolato che il silenzio si ottiene anche con un bacio" 
Io non lo uccido solo perché tengo troppo a Liam. Mentre il riccio si alza alle mie spalle, dico a tutti di andare con la macchina. Non voglio angeli che volano o demoni che compaiono all'improvviso. Tutti seduti, con le cinture allacciate, dentro alla mia baby. 
"Io sto davanti" urla Zayn.
"Tu stai dietro! L'amore della sua vita sta davanti, vero?" dice Harry. Iniziano a litigare con la portiera del passeggero finché, preoccupato per la sorte della portiera della mia bambina, dico: "Tutti e due dietro, Liam davanti con me"
"Scherzi? Non sederò accanto a un angelo"
"Perché, pensi che io voglia sedere accanto a un demone?" 
Afferrano la maniglia della portiera dietro insieme e ricominciano a litigare su chi debba salire per primo. 
"Hazz fai salire prima i bambini" dico.
"Zitto nano" mi offende il moro che grazie al riccio, sale per primo.
Dopo qualche chilometro incontriamo Niall che ci segue fino alla casa, o meglio villa, di Neciel. Quel posto è immenso.
"Wow" esclamo. Già, un angelo con le armi più potenti del paradiso non può mica vivere in una bettola. 
"Entriamo a parlarci" dice Harry mentre si avvia all'entrata.
"Parlarci? Io volevo combattere" si lamenta il moro. 
"Io volevo un panino, ma la vita è crudele" lo consola Niall dandogli delle pacche sulla schiena.




Entriamo dalla porta principale stranamente aperta e davanti a noi si apre un enorme salone con questa scala di lato che conduce di sopra.
Assomiglia tanto ai saloni di un castello nelle fiabe. 
"Neciel? Sono Hariel" è nervoso e ha paura. Non so di cosa, insomma è un angelo potentissimo. L'unica cosa di cui può aver paura è di perdere il suo amico ma non gli faremo del male se non sarà Harry a dircelo. L'abbiamo promesso ed io, Liam e Niall manteniamo sempre le promesse. Su Zayn non ci metterei la mano sul fuoco. 
"Harriet!" si sente udire sopra di noi. Nick, affacciato dalle scale che ora sta scendendo, ci analizza uno per uno, guardandoci più del dovuto. 
"Non chiamarmi così" sussurra il riccio. Sussurro che l'altro angelo ignora completamente.
"Qual buon vento ti porta qui?" domanda con un sorriso. Da quando ci ha visti non ha mai smesso di sorridere in effetti. Mi da l'impressione di una persona, o meglio un angelo, che prende la vita come un grande gioco. 
"Lo sai già" Harry al contrario è serio, troppo serio. 
"Ah le armi. Zayn, pensavo avessimo un accordo" ormai arrivato all'ultimo scalino, sposta lo sguardo sul moro che ricambiando il suo perenne sorriso dice:"Mi dispiace ma ho scelto il miglior offerente, quel ragazzo con i capelli dorati ha influito molto sulla scelta"
"Immagino! E chi è quel ragazzetto con quegli occhi che fanno invidia al cielo?" sta parlando di me?
"Lascialo stare" il mio angelo si mette davanti a me coprendomi.
"Oh oh ti sei innamorato, Harriet?" sento le guance andare a fuoco e mi copro dietro Harry. Sono un cacciatore, insomma uccido centinai di demoni, ma non riesco a restare lucido se sento la parola amore e Harry nella stessa frase.
"Perché l'hai fatto?" domanda il riccio riportando il discorso al problema principale. 
"La vera domanda é perché nessuno l'ha fatto! Siamo in periodo di guerra e avere qualche arma in più fa comodo. Solo perché sei mio amico ti regalo una delle armi"
Sta parlando della guerra con Raffaele. Da quando Michelangelo è morto in paradiso non c'è più un capo a dar' ordini così è subentrato Raffaele che però non è apprezzato da tutti. Ora gli angeli si sono divisi: chi esegue gli ordini di Raffaele e chi invece vuole un altro capo. 
"Nick, quelle armi devono ritornare in paradiso"
"Non per forza. Scegli un arma, resta qui sulla terra e sii libero di amare quel ragazzo" mi indica con la mano mentre si avvicina ad Hazza. 
"Si resterò qui, si amerò Lou ma quelle armi tornano ai piani alti. Sono più sicure là"
"E noi siamo più al sicuro se restano là" constata Zayn che si è avvicinato a mio fratello afferrandogli un braccio e attirandolo a se. Non mi abituerò mai a vederli insieme, come non mi abituerò mai al fatto che amo un angelo. 
"Ok, però una me la tengo" 
Ed eccola l'indecisione negli occhi del riccio. Il suo compito è riportare tutte le armi quindi dovrebbe dire no ma se lo fa sa che dovrà prendersele con la forza e non vuole fare del male a Nick. Io appoggerò ogni sua decisione per questo mi avvicino a lui e gli prendo una mano regalandogli un sorriso.
"È solo per farmi sentire più al sicuro" si giustifica facendo, forse, prendere una decisione ad Harry.
"Va bene ma se scopro che l'hai usata per secondi fini, verrò e la riporterò su"
"Certo, come vuoi tu bell'angioletto" ci fa segno di seguirlo verso un corridoio lungo. C'è un tappeto rosso che copre tutto il pavimento e sui muri bianchi sono disegnati simboli con pittura nera. 
"Servono a non farlo rintracciare da altri angeli o peggio" mi informa Hazza forse notando il mio sguardo incuriosito rivolto alle pareti. Con la mano ancora intrecciata alla mia camminiamo fino a fermarci davanti una porta. 
"Sono dietro questa porta. Prendetele e andatevene. Non posso dire che è stato un piacere rivederti, Harriet. Salutami il paradiso" 
Si allontana da noi per poi bloccarsi senza voltarsi quando "Nick?" lo chiama Harry "grazie"




Fino a qualche mese fa non credevo negli angeli. Li ritenevo esseri troppo perfetti per esistere. Mi sbagliavo. Esistono e sono normali, nessuno è perfetto tranne lui. Harry, l'angelo che fa avanti e indietro dal paradiso solo per vedermi un minuto, la persona più bella dell'universo, sia interiormente che esternamente e colui che ha portato alla vittoria le truppe contro Raffaele guadagnandosi la stima di tutti e che adesso seguono i suoi ordini. Al contrario di Zayn, che continua ad essere stronzo sia come persona, sia come capo. Nella mia vita e in quella di Liam non è cambiato nulla, continuiamo a cacciare solo che adesso abbiamo l'aiuto del riccio e del moro. Piano piano mi sono abituato all'idea di avere il re degl'inferi come cognato mentre Harry sta cercando di diventare suo amico. Un angelo e un demone amici, non si è mai sentito. 
Ho capito di non avere una vita normale quando mio padre mi raccontò tutto sul suo lavoro. Certe volte penso a come sarebbe stato avere una vita normale poi guardo momenti come questi, con Liam seduto per terra davanti al camino con la testa poggiata sulla pancia di Zayn ed io sdraiato sul divano dietro di loro che accarezzo i capelli di Harry in mezzo alle mie gambe che legge un libro, e penso che non voglio avere un altra vita, questa è perfetta così com'è. Un po'...soprannaturale. 
  
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