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Autore: Lavriel    27/03/2014    2 recensioni
Voi l’avete scoperto lo scopo della vostra vita?
Io mi sono stancata di cercare.
Pretendo almeno un’indicazione, che diamine!
Pretendo troppo?
O forse… Pretendo troppo poco?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta sono qui davanti ad un foglio bianco.

Ancora una volta mi rendo conto di avere tanto da dire ma non so da che parte cominciare.

E ancora una volta attendo, paziente, di avere il coraggio di ricominciare da capo.

Ma stavolta per davvero.

Niente scuse, niente piagnucolii.

Sto ascoltando una canzone in cui qualcuno sta invocando Dio.

Esiste Dio?

Non lo so.

In realtà non so più nemmeno se esisto io.

In genere quando scrivo sono sempre molto attenta a rispettare la grammatica e la sintassi, perché sono una perfezionista.

Questo è ciò che spesso mi sento dire.

Ma stasera non me ne fotte un cazzo né d’essere precisa, né d’avere uno stile particolarmente elegante.

Perché stasera sono le mie lacrime a parlare e quando si piange, si sa, le parole schizzano fuori in modalità random.

In questo momento io non ho un nome.

In questo momento non ho neppure un’identità.

La “me” di un tempo è caduta a pezzi ormai.

E i miei pezzi sono sparsi per terra, sul pavimento di camera mia, li ho persino calpestati stamattina, mentre mi recavo in cucina a fare colazione, ed essi hanno scricchiolato sotto le mie pantofole.

Ma non me ne frega niente.

Mi hanno calpestato in tanti, posso farlo anch’io no?

In fondo sono i miei pezzi.

E voi, voi che leggete, cosa ne pensate della vita?

Credete nel futuro?

Credete ancora nei vostri sogni?

Molti dei miei sono finiti al pavimento, insieme ai frammenti della vecchia “me”, di cui parlavo prima.

E ora non ho idea di cosa mi sia rimasto.

Parole sconnesse, forse.

Giusto quelle.

Giuro che non ho mai scritto tanto di getto in vita mia, la tastiera del pc tra un po’ inizierà a fumare se continuo.

Dio che macello l’esistenza!

Le mie giornate ultimamente scorrono tutte uguali, spesso non riesco nemmeno a ricordare se sia martedì o giovedì.

E a voi capita mai?

Capita mai di sentirvi tanto arrabbiati e allo stesso tempo tanto incapaci di reagire?

Perché il mondo continua a girare ed io invece continuo a rimanere ferma?

Perché non riesco mai a prenderlo quel dannato treno?

Perché non riesco mai a soddisfare alcun mio desiderio?

Perché diavolo mi sento sempre tanto sola, quando invece, intorno a me, ci sono anche persone che mi vogliono bene?

Voi l’avete scoperto lo scopo della vostra vita?

Io mi sono stancata di cercare.

Pretendo almeno un’indicazione, che diamine!

Pretendo troppo?

O forse… Pretendo troppo poco?

Qual è la differenza fra l’amare gli altri e l’amare sé stessi?

C’è poi, in fondo, qualche differenza?

Se non ami te stesso non potrai di conseguenza neppure amare gli altri perché li ferirai, anche se involontariamente.

Ma in fondo… Hanno un senso queste parole?

O sono soltanto le farneticazioni di una squilibrata?

Io, a volte, vorrei solo che qualcuno mi tirasse una pacca sulla spalla e mi dicesse “Ehi, andrà tutto bene!”.

La vita è solo questo?

La vita è solo tristezza o disagio?

In tanti la pensano così.

Un paio di settimane fa ho pensato di suicidarmi.

L’ho pensato davvero, non sto scherzando!

Non avrei mai creduto di arrivare a tal punto.

Mi sono talmente spaventata che, disperata, ho chiamato una mia amica, e piangendo le ho confidato tutto.

Per fortuna è riuscita a calmarmi.

Mi ha consigliato di farmi aiutare (neanche fosse la prima volta, di psichiatri ne ho già visti diversi…).

Ma ho deciso di darle ascolto.

Io non posso credere che la vita sia davvero solo questo, non è possibile, non è giusto!

Noi ci meritiamo qualcosa di più, non credete?

Noi ce la meritiamo quella fottuta pacca sulla spalla, dannazione!

Noi ce la meritiamo, un po’ di serenità.

 

E per finire…

Io, come al solito, rimarrò uno dei volti anonimi di internet.

Potrei anche essere la vostra vicina di casa, ci avete mai pensato?

Ad ogni modo, questo sfogo lo dedico a tutti coloro che in questo momento si sentono come me.

Sarò la vostra pacca sulla spalla, sarò l’amica invisibile che vi dirà “Ehi, andrà tutto bene!”

Ehi, amico al di là dello schermo!

Andrà tutto bene.

 

 

 

Bla bla bla…

Ringrazio tutti coloro che sono riusciti a giungere alla fine d’un delirio simile.

Santi!!!

Se vi va, lasciate pure una recensione…

  
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