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Autore: ilpiercingdiluke    27/03/2014    5 recensioni
«Non ci crederai chi c'è.» Gen si ritrovò ad alzare lo sguardo, lasciando che Ish le alzasse la cerniera, infondo quell'abito le stava a pennello, con lo sguardo curioso.
«Chi?»
«Zayn Malik e la sua futura moglie.» disse semplicemente. A Gen raggelò il sangue e si ritrovò a voler uscire da quel negozio in quello stesso istante.
Zayn era lì, nel suo stesso negozio.
Era stata davvero una pessima idea lasciarsi convincere dalla sua miglior amica nel non andare ad acquistare nel suo negozio di fiducia: Primark. Si cambiò di tutta fretta e a passo spedito con la gruccia e il vestito tra le mani, si incamminò verso l'uscita del camerino seguita da Ish che non capiva tutta la sua premura.
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Sequel della one shot "memory of a night". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.

 

 

Ishibeel mise un punto finale all'ultimo articolo che aveva dovuto revisionare quel pomeriggio e dopo aver tolto i suoi occhiali da vista che usava per il computer guardò la sua amica che stravaccata sul divano stava mangiando a grandi cucchiaiate un barattolo di gelato affogato all'amarena.
«E quindi?» le domandò chiedendo il succo della situazione per poi chiudere lo sportellino del suo Macbook. Genèvieve ingurgitò un altro po' di gelato e le rispose con un semplice 
«Gli ho detto di far finta di nulla.» Ish sbuffò e scosse la testa.
«Sei un'idiota.»
«No. Sono semplicemente per le cose giuste: lui la sua vita agiata con la sua splendida principessa dai luminosi occhi azzurri in quell'immensa casa a nord di Londra, io con il mio bambino, che probabilmente gli somiglierà, nel nostro modesto appartamento.» rispose con nonchalance e abbastanza agguerrita Genèvieve, mettendo sin da subito i puntini sulle I in quella situazione che non avrebbe nemmeno dovuto uscire fuori. Ishibeel scosse la testa ancora una volta e prese una cucchiaiata di gelato per poi portare il cucchiaio alla bocca.
«Non hai tenuto in considerazione che molto probabilmente Perrie lo lascerà, che non sarai tu a decidere sulla volontà di Zayn e che il tuo bambino ha il diritto di sapere chi è suo padre.» la guardò dritta negli occhi «Te lo dico in tutta sincerità, Gen, non privare tuo figlio di una figura così tanto importante, e te lo dice una che molto probabilmente avrebbe voluto più raccomandazioni da parte di un padre piuttosto che un uomo assente che ripagava la sua mancanza con costosi regali inutili.» Ishibeel era così, schietta e le porgeva su un piatto d'argento la cruda verità che l'avesse accattata o meno. La capiva sotto un certo punto di vista: la notorietà di Zayn non aiutava, e ancora di più se si veniva a scoprire che Gen era stata una scappatella del moro e che adesso aspettava il loro bambino, lei sarebbe stata piena di giornalisti alle calcagna. Gen sospirò e si passò una mano sulla pancia.
«No.»
«E' il momento giusto per mostrare la tua maturità. Hai solo quattro mesi, Gen. Poi la tua priorità passerà a questo esserino qua dentro.» disse indicando il suo pancione accarezzandolo per poi afferrare il suo iPhone e passandolo all'amica. «Chiamalo e vedi di combinare qualcosa di buono questa volta.» e a Gen non rimase che accettare.

 

 

***

 

 

Zayn stava sdraiato sul divano di casa sua con il viso rivolto verso il soffitto dipinto di un grigio tenue. Era Venerdì pomeriggio e il giorno dopo lui e i ragazzi avrebbero ripreso la seconda parte del tour portandolo in giro per il mondo per altri tre mesi. La sua vita aveva preso un piega davvero diversa da come se l'aspettava. Era diventato famoso, aveva tutto ciò che desiderava solo schioccando le dita della sua mano e accanto a se aveva una donna davvero deliziosa che nonostante tutto quello che era successo nell'ultimi giorni si era decisa a restare. L'aveva tradita, aveva messo incinta una ragazza che conosceva davvero poco e Perrie aveva incassato il colpo senza dire una parola. Sentì la porta di casa sua aprirsi e successivamente richiudersi alle sue spalle. Rumore di buste poggiarsi per terra e le chiavi che venivano lasciate sul mobiletto all'entrata. Scattò appena seduto sul divano e successivamente si alzò andando ad aiutare la sua donna, sì perchè anche se non l'amava le voleva fin troppo bene.
«Hey.» si limitò a dire lei sorridendogli per poi dargli le spalle ed iniziare a sistemare gli snack nella dispensa.
«Potevi chiamarmi, sarei venuto a prenderti.» Lei scrollò le spalle
«Fa nulla, Zayn. Avevo bisogno di qualche ora solo per me.»
«Mi dispiace.» mormorò ancora una volta lui grattandosi imbarazzato la nuca. «Ho fatto una cazzata e lo so, ma a te ci tengo sul serio.» Perrie accennò appena il suo sorriso e poi divenne seria.
«E' tutto okay.» si limitò a dire la bionda mentre dentro stava morendo.

 

 

***

 

 

Il tour era iniziato da quasi un mese ed i ragazzi, assieme al management, avevano fatto di tutto pur di non fare esplodere quella notizia ma senza successo. In poco tempo i media avevano assalito Zayn, Genèvieve e anche Perrie.

Durante la pausa del loro ennesimo concerto Harry, che da quella sera si era legato tantissimo a Genèvieve, la chiamo al cellulare.
«Hazza!» la voce dolce della ragazza risuonò nell'apparecchio telefonico.
«Gen, come stai?» disse euforico Harry, con ancora l'adrenalina a mille per il post-concerto.
«Ho sonno. Ti ricordo che qua a Londra sono appena le quattro di notte.» si lamentò lei, sbadigliando rumorosamente. «Volevi dirmi qualcosa?» continuò, alzandosi per andare alla ricerca di qualche snack da mangiare. Era incinta e poteva approfittarsene, nessuno le avrebbe detto che era grassa.
«Si, come sta il mio adorabile futuro nipotino preferito?» domandò il riccio, facendo spuntare le sue adorabili fossette. Non vedeva l'ora di vederlo, si era già affezionato a quello scricciolo che aveva visto soltanto una volta in un'ecografia.
«Sta bene, mentre la mamma sta seriamente pensando ad un modo per uccidere il suo futuro zio in maniera molto dolorosa per aver disturbato il suo sonno.» si alzò in punta di piedi per arrivare a prendere un pacchetto dei suoi biscotti preferiti. Iniziando poi ad ingoiarli uno alla volta.
«Ti voglio bene anche io Gen» ironizzò Harry. «Seriamente come stai?» domandò infine, sapendo quello che doveva passare da quando quella notizia si era diffusa in tutto il mondo.
«Come mi aspettavo che andasse, è per questo che mi sono sempre voluta tirare fuori.» sospirò frustata. «Voglio stare tranquilla quando Joshua nascerà, non voglio avere la costante paura che possa andare su qualche giornale o che io non possa andare a fare una passeggiata con mio figlio senza che qualche ragazzina o fotografo mi fermino. Non sono fatta per stare sotto i riflettori.» Concluse, alzandosi dalla sedia dove si era seduta e dirigendosi di nuovo nella sua camera da letto.
«Mi dispiace per tutto questo casino piccola.» sussurrò dispiaciuto per la sua amica. Ricevendo un'occhiataccia da parte di Zayn che era entrato nel suo camerino giusto in tempo per sentire il soprannome con la quale l'aveva chiamata. Il moro diede una cinquina dietro al collo di Harry, facendolo ridacchiare.
«Che c'è? Perché ridi tipo checca isterica?» domandò ghignando, sapendo che il piccolo del gruppo si sarebbe offeso.
«Ehy! Non rido a checca isterica!» urlò oltraggiato nella sua mascolinità. «E comunque ridevo perché il neo-papà si è ingelosito per averti chiamato 'piccola'.» Genèvieve ci mise qualche secondo prima di capire di chi stesse parlando, per poi diventare rossa come una scolaretta alla prima cotta.
«È lì?»
«Si, te lo passo. Ciao piccola» disse, sottolineando il nomignolo ridendo.
«Ehy..» la voce di Zayn era nervosa, non sembrava neanche lontanamente vicino allo Zayn spudorato di cinque mesi fa. 'Beh certo, cinque mesi fa non stava parlando con la madre del suo futuro figlio' si disse fra se e se la ragazza.
«Ehy» sussurrò di rimando lei. «Come sta andando il concerto?» aggiunse, sperando che quell'imbarazzo scomparisse.
«Tutto bene, le fans sono veramente tantissime qua a Los Angeles. Ma a proposito, perché sei sveglia a quest'ora? A Londra non sono le quattro di notte? Ti sei sentita male? Il bambino?» chiese il moro diventando ansioso tutto insieme.
«Zayn, Zayn calmati!» disse ad alta voce, cercando di sovrastare quella del ragazzo. «Io sto bene e il bambino pure. È stato quell'idiota di Harry a svegliarmi non pensando al fuso orario.»
«Giuro che lo ammazzo!» sussurrò Zayn credendo di non essere sentito, provocando così un sorriso dolce a Gen. «Torna a dormire adesso. Ci sentiamo domani?» concluse lui.
«Si, certo.» sorrise. «Notte Zayn.»
«Buonanotte Genèvieve.» sussurrò in risposta il moro.

 

 

***

 

 

Il concerto era andato alla grande. La folla sotto al palco e attorno a loro urlava strepitante più che mai e nessuno di loro aveva visto una cosa del genere. Avevano cantato ogni canzone con loro, avevano riso alle loro idiozie e avevano anche visto qualcuno piangere. Appena finito tutto si erano subito cambiati, avevano fatto una doccia veloce sul tour bus e una volta arrivati in hotel avevano deciso di farsi scortare per andare a bere qualcosa.
I ragazzi stavano ballando, quando ad un certo punto Niall si accorse che Zayn, quasi completamente ubriaco, si stava dirigendo al piano superiore del locale con una morettina. E si sa, i piani superiori di quei locali erano per la maggior parte camere da letto. Corrucciando le sopracciglia si avvicino velocemente al moro strattonandolo dal braccio.
«Che cazzo stai facendo?» urlò il biondo per farsi sentire da quell'idiota di Malik.
«Niall, non credo di dovertelo spiegare. No?!» biascicò, l'alito gli puzzava di vodka.
«Malik ti stai per sposare con Perrie e stai per avere un bambino da Gen! Che c'è? Vorresti pure un fratellino per Joshua da questa?» gli domandò l'irlandese, ormai stufo delle sue cazzate continue.
Zayn guardò l'amico a bocca aperta e non appena sentì il nome di Gen, la sua sbronza parve sparire del tutto. Si voltò verso la mora e si morse il labbro. Aveva ragione Niall, ma perché doveva comportarsi in quel modo non lo sapeva nemmeno lui. Zayn non era mai stato così. Lui non aveva mai usato le donne prima di diventare famoso. Era cresciuto in una casa circondato da donne e quello sarebbe stato l'ennesimo schiaffo morale agli insegnamenti dei suoi genitori.
«No.» mormorò «Mi dispiace, non posso.» sussurrò poi alla ragazza lasciandosi trascinare poi verso l'uscita del locale dove sapeva che Harry lo avrebbe aspettato incazzato nero per fargli la ramanzina. Un po' lo scocciava, ma sapeva che aveva tutta la ragione del mondo.
«Sei un fottuto coglione!» ed eccolo lì. Harry sbraitava con le braccia allargate rivolte verso il cielo. «Dio, ma cos'hai al posto del cervello?» continuò ad urlare.
«Stavo per sbagliare di nuovo ok? Smettila.» urlò di rimando il moro.
«Ragazzi smettete di urlare qui fuori, ci sono i paparazzi.» disse intromettendosi fra i due Louis.
«Non me ne frega niente Lou! Che scrivano quello che vogliono, voglio solamente smettere di fare finta di nulla.» abbassò la voce adesso. «Sto per diventare il papà di un bambino concepito con una ragazza che non conosco per niente e che, porca puttana, mi sta fottendo il cervello!» ammise infine, con quasi le lacrime agli occhi.
«Zayn forse dovresti lasciar perdere Perrie e il matrimonio.» furono queste le parole che Harry gli rivolse, freddamente, prima di entrare in macchina e scomparire. Lasciando cadere fra gli altri quattro un silenzio di tomba.




 

Chiedo venia per il ritardo di un giorno, spero di essermi fatta perdonare dai!
Come sempre ringrazio la mia Lils per questa nostra collaborazione e per aiutarmi sempre.
Me lo lasciate un piccolo parere su questo terzo capitolo? Secondo voi cosa succederà? uu

Vi lascio amori, un bacione e tutti.
Sheeva.

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