Buon compleanno, cherie

Rose sbuffò, chiudendo scocciata il libro che teneva tra le mani con un tonfo e non premurandosi nemmeno di rimetterlo al suo posto, tra i tanti volumi della sua piccola libreria personale. Intorno a lei regnava il solito ordine della sua stanzetta dalle pareti azzurro cielo, come i suoi occhi. Sulla scrivania un piccolo calendario segnava una data apparentemente importante: il 5 luglio 2022, segnata in rosso e con vicino la scritta a mano “Mio 16° compleanno”.

La ragazza, sedicenne da poco più di qualche ora, si affacciò alla finestra e  squadrò il giardino in cui aveva trascorso le ore più belle della sua vita, in cui aveva giocato fino a dieci anni, in cui aveva curato le piante fino a tre anni prima, quando aveva la fissa per Erbologia, in cui ora prendeva il sole o aspettava che le ore passassero velocemente.

Perché doveva nascere proprio il 5 luglio? C’erano altri undici mesi a disposizione, cavoli! Perché proprio quando tutti erano in vacanza?

Erano anni che non organizzava una festa con tutti i suoi parenti e amici dato che erano tutti in vacanza quel giorno.

Il sole rendeva il prato di un verde sfavillante, e le rose, che sembravano evocare tanto il suo nome, sfoggiavano la loro bellezza su quel colore.

Poi un piccolo gufetto irruppe nella stanza, passando dalla finestra e mostrando un foglio di pergamena.

Rose lo prese tra le mani, srotolandolo lentamente e lesse il biglietto con una strana espressione.

Tanti auguri piccolina! Ormai hai sedici anni, stai crescendo e le responsabilità iniziano ad aumentare, e non ci riferiamo solo a quella di prefetto e futuro caposcuola! Ci dispiace non essere lì con te a festeggiare tesoro, qui ci stiamo divertendo tantissimo e speriamo lo stesso valga per te. Spero ti piacerà il regalo!  Un abbraccio,

Zio Harry,

Zia Ginny,

James

Albus e Lily.

Infatti, Rose non aveva notato il pacchetto allegato alla lettera. Era un sottile pacchetto incartato con della carta dorata. Tolse l’incarto e, dentro una scatola di velluto blu, trovò un bellissimo braccialetto d’oro con qualche brillantino azzurro sopra. Suo malgrado sorrise, perdonandoli per l’allusione circa le vacanze che lei stava invidiando. Perché lei non era in vacanza, come i suoi genitori ed Hugo al momento, che se la stavano spassando in Francia con zio Bill e zia Fleur e con i suoi cugini? Perché sarebbe dovuta andare al mare con la sua migliore amica Samantha, prima che si ammalasse…

Rispose educatamente al biglietto, e per un istante pensò che sarebbe tanto voluta viaggiare con lui, diretta ad Atene, prima di risbuffare sonoramente.

Erano solo le dieci di mattina, eppure si sentiva già annoiata ed avrebbe tanto voluto che la giornata sarebbe tanto finita in fretta, senza tutti quei rimpianti.

Prima di pranzo pensò anche di organizzare un party all’ultimo minuto, ma quando le venne in mente che Samantha era ammalata, Lily era in vacanza come Dominique, Victoire, Louis, James, Albus, suo fratello, Roxanne, Fred e gli altri amici comprese che non era una buona idea.

Solo qualcuno era lì a Londra, ma non le andava di fare una festa solitaria, anche se il suo pensiero la portò subito a lui, facendola arrossire come una matta.

Scosse il capo, mentre altri biglietti di auguri arrivavano, oltre alla telefonate di sua madre, preoccupata.

Tesoro, ci dispiace! Perché non ce lo hai detto prima? Qui non ci possiamo smaterializzare, siamo circondati da Babbani ovunque… Verremo a prenderti dopodomani, promesso!

Per la prima volta Rose maledisse quella stupida invenzione babbana, dato che il continuo suono delle chiamate la mandava in tilt.

Lentamente la giornata trascorse, e al tramonto Rose uscì fuori al giardino per prendere un po’ d’aria. Era il momento della giornata che preferiva di più, era così romantico!

Si tolse una ciocca di capelli ramati da davanti agli occhi, portandola dietro l’orecchio, quando in lontananza vide un gufo giungere verso di lei, un bellissimo gufo candido dagli occhi color ghiaccio. Come i suoi occhi, pensò sorpresa, mentre guardava la rosa che il volatile le stava offrendo con un gesto quasi elegante.

Una rosa rossa, perfetta, senza spine…

Vicino, vi era allegato un biglietto:

Spero questa rosa riesca ad eguagliare in minima parte la tua perfezione.  Buon compleanno, Cherie.

Le mani le tremavano in modo incontrollabile, le sentiva sudate ed appiccicaticce, tutte in un istante. Il cuore sembrava voler uscire fuori dal petto e il suo cervello riviveva un flashback non molto lontano…

“Scusami Wealsey, mi dici qual è il tuo fiore preferito?”

Rose era arrossita, nonostante fosse una semplice ed innocente domanda. Scorpius Malfoy ghignò, notandola. “Ehi, calmati, non è per nessun fine romantico, è per Erbologia! Il professor Paciock insiste che dobbiamo fare una ricerca su dei fiori non magici…”

Il cipiglio della ragazza fece capolino. “Scusa, allora perché proprio il mio?” chiese sulla difensiva, mettendosi una mano sui fianchi e fermandosi, rischiando di arrivare in ritardo all’esame di Trasfigurazione.

Scorpius sembrò preparato, perché rispose: “Perché a me non piacciono i fiori non magici, anzi, non mi piacciono nemmeno quelli magici, e tra questa giungla di ignoranti tu sembri l’unica più acculturata”.

Rose si sforzò di non sembrare lusingata, e ribattè: “Ma non capisco perché proprio il mio preferito”.

Scorpius sbuffò, scocciato. “Perchè, per essere il tuo preferito, dovrà pur avere qualche particolarità!” spiegò.

Rose non seppe cosa rispondere. L’aveva battuta, come sempre. Era difficile tener testa ad un Malfoy! Anzi, a quel Malfoy…

“Mi piacciono le rose” dichiarò a voce bassa, “Proprio perché sono semplici e… beh, mi ricordano il mio nome”

“Narcisista Weasley, eh?”

“Và al diavolo!” ribattè lei, e si riscosse solo quando notò che era in netto ritardo. “Cavoli!” urlò, mentre iniziava a correre verso l’aula di Trasfigurazione, lasciando Scorpius da solo, come se lui non avesse l’esame.

“Comunque si saluta, cherie!” le urlò dietro, e con soddisfazione notò, anche da lontano, che era rosso pomodoro.

Rose si riscosse dai suoi pensieri, con la rosa ancora davanti a lei. Era davvero… perfetta. E il pensieri che fosse stato lui a mandarla la rendeva ancora più perfetta. Ne era sicura, nessuno oltre lui l’aveva mai chiamata cherie a parte sua zia Fleur, ma non poteva essere lei…!

La prese tra le mani, lentamente, come se fosse di cristallo e potesse rompersi da un momento all’altro. Sorrise, stringendola al cuore.

Per anni ed anni lo aveva ignorato, fingendo di non essere interessata a lui, quando invece era l’esatto contrario… Ed ora lui aveva fatto per davvero il primo passo.

Rise, felice, e rimase a guardare il tramonto con aria sognante ignorando il gufo che la guardava offesa, aspettandosi una risposta.

Dopotutto… Non era stato male come compleanno!

_*_*_*_ Fine_*_*_*_

Rieccomi qui a postare qualcosa dopo un bel po’… In realtà questa shottina l’avevo pubblicata qualche mese fa ma poi la cancellai perché non ne ero convinta… Invece mi sono decisa a ripostarla, sperando che piaccia a qualcuno!

Diciamo che in un certo senso è un po’ un regalo di compleanno che mi sono fatta da sola, oggi compio sedici anni e mi piaceva l’idea di “festeggiarli” con una fan fic!

Allora, mi lasciate un piccolo commentino come regalo d compleanno? xD

Fatemi sapere cosa ve ne sembra ^^ Un bacione, la vostra Milly92.