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Autore: DJ__ox    27/03/2014    0 recensioni
-Lo capisco,e ti amo pure per la tua testardaggine. Ti amo tutta, io.- rispose Ashton, ed era sincero. L'amava davvero nei suoi difetti e nei suoi pregi, nei suoi momenti da bambina, e quando invece intraprendeva discorsi seri come quello; l'amava per il semplice fatto di essere Cailey.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The one who never sees the truth.
by DJ__ox
A Raco, perchè dice di volermi più bene di quanto
gliene voglia io ma
lo ritengo davvero impossibile.

 

Stava seduta davanti la tv con una tazza di camomilla calda tra le mani mentre trasmettevano i soliti reality sciocchi di persone che vengono pagate per stare nudi in un'isola per un mese. L'alternativa era sistemare, spolverare e lavare le stoviglie e con i tre gradi che ci stavano nell'appartamento, l'idea di sgusciare da sotto il piumone la scartò assolutamente. Non aveva più di seicento canali, di cui la metà non funzionanti, così si stancò presto di fare zapping e lasciò il telegiornale del meteo al primo canale. Era sola, in quell'appartamento troppo grande e freddo, in una tarda sera di novembre.
Le pareva una buona idea rimanere sveglia durante il temporale, così non si sarebbe svegliata di soprassalto durante la notte senza più riprendere sonno, ma ora, visto il vento che sbatteva contro le finestre e i boati che provenivano da fuori, dovette ricredersi, pensando che forse era meglio provare a prendere sonno.
Sentì poco dopo il cuscino sotto di se vibrare e si scostò leggermente per prendere in tempo la chiamata al quarto squillo.
-Mmm? Si, pronto?- disse, reprimendo uno sbadiglio. Lanciò un'occhiata all'orologio sopra il mobiletto e vide che erano già le undici e mezza.
-Non pensavo di trovarti ancora sveglia!- rispose la voce dall'altra parte del telefono: Ashton.
Scrollò le spalle anche se sapeva che lui non potesse vederla e tolse il volume alla tele. -In realtà pensavo di andare a dormire, ma sto comoda qui.- disse, rintanandosi di più sotto le coperte coprendosi fin sopra il mento e facendo uscire la voce ovattata.
Sentì una risata lieve dall'altra parte e Ashton che rispondeva -sei sul divano con una tazza di camomilla, non è vero?-
-Mmm mmm. C'è freddo. E comunque perchè mi hai chiamato?- chiese, torturandosi il labbro inferiore con i denti.
-L'aereo è atterrato mezz'ora fa, tra un po' siamo a casa... Però non aspettarmi sveglia!- disse il ragazzo, che dall'altra parte del telefono stava cercando di infilarsi il giubbotto con una mano occupata dal borsone e la spalla a tenere il cellulare.
Era partito con la band esattamente tre mesi prima, il tour non era ancora finito, ma aveva quei cinque giorni di pausa, quattro se si contavano le ore passate per il viaggio, da poter passare a casa. E le mancava, casa, tranquillità, silenzio, tutto ciò che di cui non aveva potuto godere durante il tour.
-Oh no, certo che- iniziò Cailey interrompendosi per sbadigliare a bocca spalancata -certo che ti aspetto! Mmm, fra quanto sarai qui?- concluse, felice di quella bella sorpresa ma troppo stanca per mettersi a gridare e saltare.
Ashton non guardò l'orario, semplicemente disse che fra meno di un'ora sarebbe stato a casa. Si salutarono, mentre lui scaraventava le valigie nel porta bagagli dell'auto che lo era andato a prendere. Con gli altri tre si erano già salutati, ognuno voleva godersi quella specie di vacanza con le persone care e con la tranquillità e privacy che non avevano da un po'.
Salì in auto e iniziò a rendere partecipi le fan attraverso dei tweet, pubblicò una foto del buio paesaggio che si riversava fuori dal finestrino e poi mise gli auricolari facendo partire qualche canzone.
Il viaggio sarebbe pure durato meno di un'ora, come aveva detto poco prima a Cailey, se non ci fossero state code infinite di macchine, traffico, e in più un temporale che non finiva mai e che non permetteva di vedere bene attraverso i vetri. Scese dall'auto e si fece aiutare sotto quella pioggia incessante a portare i bagagli fino al portico, dove aprì la porta e scaraventò tutto dentro. Lanciò un'occhiata all'orologio per vedere che si era appena fatta l'una e un quarto di notte. Salì le scale e lasciò le valigie davanti la porta, riprese il mazzo di chiavi e aprì lentamente la porta, senza fare rumore.
Dal salotto proveniva la luce fioca della tv che ancora trasmetteva programmi senza volume; Ashton entrò di soppiatto e si sporse sul divano vedendo Cailey che dormiva con metà del viso coperta dal piumone. Aveva i capelli sparpagliati sul cuscino, una mano che fuoriusciva da sotto la coperta che teneva ancora il cellulare e l'altra sotto il cuscino.
Il ragazzo si tolse il giubbotto fradicio, il capello e le scarpe e si sedette sul bracciolo del divano dove restò per un po' ad osservare la sua ragazza.
La sua ragazza... non pensava suonasse così bene fino a quando, un anno prima, non le avesse chiesto di frequentarsi.
E da quel momento era stato tutto in discesa, tutto più semplice, era più bello tornare a casa dopo mesi di assenza, era più desideroso di mettercela tutta in ciò che faceva, perchè lo faceva per lei. Erano fatti per darsi forza a vicenda, per andare avanti e non sapeva quanto fosse incompleto fino a quando non l'aveva trovata.
-Chiamalo destino, chiamalo fortuna sfacciata, ora siamo qui e decidiamo da noi.- disse a bassa voce Ashton passandole una carezza tra i capelli, recitando ciò che disse Cailey il giorno che divennero ufficialmente una coppia.
La ragazza parve sentirlo perchè strizzò gli occhi, si premette una mano sulla faccia e sbadigliò, aprendo leggermente gli occhi. -Mm, che ore sono?- disse, stiracchiandosi. Alzò la testa e vide un Ashton sorridente che la guardava.
-Ash!- gridò, mettendosi a sedere e buttandogli le braccia al collo per stringerlo forte.Lui la circondò con le braccia, ricambiando l'abbraccio e poggiò il viso sulla sua spalla. In quell aposizione scomoda –lei mezza distesa, abbracciata a lui e Ashton ancora sul bracciolo del divano – caddero sui cuscini ridendo. Ashton si puntellò su un gomito arrivando all'altezza del viso di Cailey che stava distesa a guardarlo. Poggiò la testa sul palmo della mano e sorrise. -Mi sei mancata.- disse dandole un bacio sulla spalla.
Cailey prese il piumone e coprì entrambi, accoccolandosi sul suo petto e chiudendo gli occhi. -Anche tu, sai?- rispose. Lui la strinse a se e -a non staremmo più comodi a letto?- chiese, quando iniziò ad avere fastidio alla gamba, messo in quella posizione. Si scostò leggermente per vedere la ragazza annuire ma non muoversi di un millimetro.
-Andiamo a dormire?- propose, accarezzandole i capelli.
In tutta risposta Cailey disse: -Ma io sto già dormendo...
Così Ashton pian piano si alzò e la prese per mano facendo alzare anche lei che continuava a tenere gli occhi chiusi. -Dai, sali..- disse, girandosi di spalle e facendola salire a cavallo. Lei gli circondò la vita con le gambe e si aggrappò al collo, poggiandosi contro la sua schiena.
Cailey era una ragazza minuta e piccina, alta quasi metro e sessanta, con capelli scuri e occhi azzurri. Era magra nonostante continuasse ad affermare –prima di mangiare un bel toast con la nutella – di dovere iniziare la dieta. In contrasto con il metro e settantotto di Ash, che la sovrastava di parecchi centimetri, a volte sembrava una vera bambina, altre volte dimostrava il suo carattere maturo e responsabile, che veniva sostituito da un carattere infantile ma pur sempre dolcissimo, quando vedeva i bambini, quando girava per le vetrina nei giorni natalizi, quando semplicemente il suo ragazzo le faceva la sorpresa di tornare a casa senza preavviso.
Era tutta un peperino che sapeva il fatto suo, come diceva Ashton.
Cailey era già lavata e in pigiama, così una volta arrivati in camera si buttò sul letto e si nascose sotto le coperte, mentre Ashton si chiudeva in bagno per farsi una doccia.
-Ah, Calum mi ha chiesto se...-disse mentre usciva dal bagno dopo essersi sistemato, ma si interruppe vedendo Cailey già con gli occhi chiusi, nel mondo dei sogni. Sorrise e scostò le coperte per distendersi accanto e circondarla con un braccio. Le stampò un bacio sulla fronte e chiuse gli occhi anche lui, finalmente a casa.

Allungò un braccio trovando il materasso vuoto e le coperte spostate, per metà a terra. Sentì il rumore di piatti che sbattevano tra di loro provenire dalla cucina e mise un braccio sugli occhi per ripararsi dal sole che filtrava dalla finestra. Si alzò poco dopo, con l'intenzione di andare di sotto per fare colazione con Cailey, ma arrivato alla porta della cucina per poco con si scontrò proprio con lei che usciva con un vassoio pieno di ogni squisitezza e con un toast in bocca.
-Bonfiorno- disse, parlando come meglio poteva con quel toast. Fece segno ad Ashton di seguirla in camera dove poggiò il vassoio al centro del letto e si sedette poggiando la schiena sulla tastiera del letto. -Ti stavo portando la colazione a letto e tu ti svegli!- disse, continuando a mangiare.
Intanto Ash si era seduto di fronte a lei e aveva preso un cornetto alla crema. -Oh, non lo sapevo io!
Lei alzò le spalle, -non ti vedo da un casino di tempo, dovevi aspettartela pure una sorpresa, no? Ci sono cornetti, toast, nutella, latte e fette biscottate. - disse, indicando ogni volta con il dito ciò che diceva. -Non è moltissimo, ma non mi aspettavo venissi ieri notte e non ho fatto spesa.-
-Cay, va benissimo, è tutto perfetto, non preoccuparti.- disse Ash sporgendosi per accarezzarle una guancia. -Aaaaaattento che fai cadere tutto!- disse Cailey ridendo e spostando il vassoio.
Ash lo prese dalle sue mani e lo poggiò a terra attento a non fare rovesciare nulla, poi si buttò di peso accanto a Cailey e la portò giù con se afferrandola per i fianchi e facendole il solletico.
Lei scoppiò a ridere agitando le braccia e scuotendo la testa con le lacrime dalle risate. Ash si fermò di colpo. -Ma...
Cailey si puntellò sui gomiti avvicinandosi a lui che era sopra di lei e divenne improvvisamente seria. -Che succede?-
-Ti amo, tutto qui. - e la baciò. Seppe solo sorridere al bacio, Cailey, immersa in una sensazione vecchia e già provata, ma ogni volta con un battito di cuore in meno, con un'immensa felicità inspiegabile e incontenibile che la travolgeva a ogni bacio.
-Io di più, tutto qui. - rispose, dopo un po'.
Lui alzò gli occhi al cielo e lei lo colpì al braccio. -Sei scemo.
-Che noia questi giorni senza di me, vero?- scherzò Ashton, tornando a sovrastarla per fare il solletico.
-No, mi sono divertita tantissimo con party, discoteche, bevute e spogliarellisti, sai? Ahahahah-
Si fece improvvisamente serio il ragazzo e -Scherzi, vero?- chiese, avvicinandosi.
Lei si sporse per baciarlo e ributtarsi con la testa sul cuscino. -Ovviamente...-
Ashton le si distese accanto e lei nascose il viso nell'incavo del suo collo. -Ho lavorato, il capo mi ha dato orari extra e ci sono stati vari licenziamenti, pure Tiana non lavora più con me, e se tutto va bene, gli passa questo periodo mestruato e si calma senza licenziarmi.- raccontò, riferendosi al suo capo, maschio per giunta.
-Ma io te l'ho detto che se non vuoi lavor...
-No, Ash, voglio lavorare, voglio fare qualcosa nella vita, e non si parla di ora, che potrei avere la luna grazie a te, ma per un domani, che non so cosa mi riserva il futuro e... stava per dire "non so se staremo insieme per sempre" ma non voleva pensarci; non voleva credere che c'erano possibilità che tutto questo avrebbe avuto fine.
-Lo capisco,e ti amo pure per la tua testardaggine. Ti amo tutta, io.- rispose Ashton, ed era sincero. L'amava davvero nei suoi difetti e nei suoi pregi, nei suoi momenti da bambina, e quando invece intraprendeva discorsi seri come quello; l'amava per il semplice fatto di essere Cailey.
Le prese il mento tra le dita per farle sollevare lo sguardo e puntare gli occhi sui suoi. -Ricordatelo.
Lei sorrise. -Ma io lo so...
Rimasero accoccolati, mentre un'altra domanda aleggiava nell'aria, che purtroppo dovevano affrontare, come un getto d'acqua fredda. E sarebbe stato Ashton a dire direttamente la risposta, se non l'avesse anticipato Cailey sul tempo, dicendo: -E quand'è che dovresti ripartire?
-Sabato mattina devo incontrarmi all'aereoporto con i ragazzi...I tour riparte lunedì.
Cailey semplicemente annuì senza proferire parola decisa a godersi ogni momento con il suo ragazzo.

-Vado a sistemare in cucina.- Disse dopo un tempo indeterminato a farsi le coccole, si alzò e gli diede un bacio veloce. Prese il vassoio con i residui della colazione ancora a terra e scese di sotto mentre Asthon si chiudeva in bagno.
Scese qualche minuto dopo lavato e vestito e raggiunse Cailey in cucina. Le stampò un bacio sul collo e le disse che doveva uscire un minuto. -Vado a fare una passeggiata, vado a trovare mamma e torno per pranzo.- prese il giubbotto e si avviò all aporta. -Ti amo
-Ciao, amore.
Si richiuse la porta alle spalle e Cailey si chiese in bagno per una doccia.
Uscì dopo un'ora, con una tuta per casa e un paio di pantofoloni. Stava per andare in cucina a sistemare il resto della stanza quando squillò il cellulare. -Pronto?
-Tesoro, come stai? Quanto tempo che non vieni a trovarmi, sai che questa è sempre casa tua anche se ora stai con Ash?- rispose Lara, la sua amica di vita e coinquilina per un periodo di tempo davvero lungo. Aveva vissuto con lei da quando aveva diciotto anni, per poi trasferirsi con Ashton una volta fatti fidanzati.
-Lara, come stai? Qui tutto ok, e scusami, davvero ho avuto un periodo nero al lavoro tra turni doppi e licenziamenti di alcuni dipendenti... Ma lasciamo stare, tu che mi dici?
-Eh, tesoro che devo dirti? Sto qui con Johan, che mi dispiace dirlo ma non posso paragonarlo a te, come coinquilino e...-
In quel momento bussarono alla porta e con il cellulare stretto ancora all'orecchio, Cailey andò ad aprire. Si ritrovò davanti una ragazza più o meno della sua età, molto più alta, con lunghi capelli biondi e lisci e occhi verdi arrossati, come se avesse smesso di piangere da poco. Si teneva stretta attorno un cardigan pesante e aveva le labbra screpolate, forse dal freddo. Forzò un sorriso davanti la padrona di casa e chiese se ci fosse Ashton.
-Emh.. Lara, ti richiamo dopo.- chiuse la chiamata e si rivolse alla donna, ferma ancora all'uscio della porta. -No, Ashton è uscito poco fa, ritorna più tardi, puoi riferire a me?- chiese, cordialmente.
La ragazza scosse la testa -No no, ti spiace se lo aspetto qui? È importante...- disse.
Non sa se sia stato il tono di supplica o lo stato quasi devastato di quella ragazza, ma Cailey si fece di lato per farla entrare.
-Prego accomodati, vuoi che ti porti un thè caldo?- chiese, mentre la donna ancora sconosciuta, si sedeva sul divano di fronte la tv.
-Mmmm, si grazie... Solo se lo prendi pure tu, però.- accettò gentilmente e rimase ferma lì.
Cailey corse in cucina e preparò frettolosamente il thè, mise tutto su un vassoio, quello che usò la mattina per la colazione e quindi ancora un po' sporco di nutella, e lo portò in salotto, poggiandolo sul tavolino di fronte il divano.
-Io comunque sono Cailey...- disse mentre versava il thè su una tazza e lo porgeva alla donna.
Quest'ultima le sorrise debolmente, ma non disse il suo nome e Cailey non insistette più di tanto. Rimasero in un silenzio imbarazzante, spezzato poi da alcuni singhiozzi che scossero la donna.
-Ehi, tutto apposto? Vuoi che chiami qualcuno, non so...
Scosse subito la testa e si asciugò le lacrime con il dorso delle mani.. -N..no, sono solo una persona orribile...
-Oh, cara no, perchè dici queste cose? È successo qualcosa? Io...- si trovò nel panico, sola in casa con una sconosciuta che piangeva nel salotto e di cui non sapeva nemmeno il nome. Non le sembrava educato alzarsi per chiamare Ash, e poi non o riteneva necessario, sapeva cavarsela; ma dovette ricredersi quando la donna si coprì il viso scossa da singhiozzi ancora più forti.
Le parve un miracolo quando sentì la chiave nella toppa e i passi di Ashton che attraversavano il corridoio per arrivare in salotto mentre diceva che sarebbe andato di pomeriggio da sua madre.
Quello che successe in seguito fu un susseguirsi di vicende troppo veloci per Cailey, e non meno per Ashton.
Quest'ultimo appena vide quella donna spalancò gli occhi e la bocca, come terrorizzato, invece dal canto suo, la sconosciuta si alzò avvicinandoglisi e piangendo, se poteva, ancora pi forte, gridò: -Ash, sono incinta Ash!



Ok, se siete arrivati fin qui non so quanto devono avervi pagato. Non è una cosa decente quella che ho postato, ma non volevo marcisse con le mie altre cento storie incomplete in un angolo remoto del mio pc, e così l'ho buttata qui su EFP. L'ho ricontrollata male, magari c'è qualce errore che sistemerò più in là, per adesso c'è tutta l'euforia di voler postare il prima possibile, cosa che non si dovrebbe fare se prima non si ha riletto bene, ma io lo faccio. Perchè si.
E tornando alla storia, ero indecisa se mettere come protagonista Ashton o Luke, ma poi boh, ho pensato che per questa storia fluff e dolce dolce ci voleva qualcuno con il visino come quello di Ash e così ecco qui. 
Non sono una fan sfegatata dei 5 second of summer, li conosco da poco, quindi non vi incazzate se sbaglio qualcosa sul loro conto, anche perchè non avrà uncontesto completamente uguale a quello reale, si, i ragazzi sono famosi e cantano in una band, ma non aprono concerti di One direction, e non avranno l'età corrispondente ecc...
Credo di avervi rotto abbastanza le scatole, non penso ci sia bisogno di spiegare la storia, non voglio spoilerare o cose così, quindi se vi va di seguirla, bene sono felice, in caso contrario non mi togliete nulla. Se vi capita di avere un pomeriggio libero, a non far nulla e vi capita di pensare: toh, adesso recensisco la storia di DJ__ox, ma ripeto: scrivo per sfogo, e se mi seguirete, sarò felice di far crescere questa storia con voi.
Non prefisso un giorno settimanale per postare i capitoli, perchè perora tra scuola, palestra e compiti non ho tempo di respirare, ma d'estate saràùò più costante, sicuro. Mi trovate su Ask e su Twitter . Adesso me ne vado prima che lo spazio autrice diventi più lungo del capitolo. Hope u enjoy -Chiara

 
  
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