Non riesco a credere di riaverlo davanti.  Eppure, in qualche modo, me lo sentivo.

L’altro giorno stavo passeggiando con Rima e credevo di aver sentito il suono di un violino.

Ieri, con Rikka e Hikaru, mi era sembrato di riconoscere una sagoma familiare dai capelli blu.

Stamattina alle prove di Utau ci siamo entrambe sentite osservate, ma girandoci c’erano solo Kukai e… un gattino nero.

E, dulcis in fundo, stasera ho sentito il bisogno di fare due passi e i miei piedi mi hanno portato qui.

Guarda caso, ci sei anche tu.
Sono all’entrata del nostro parco dei divertimenti, e lo vedo seduto proprio nella nostra tazzina. Ha la testa china, non ha proprio guardato nella mia direzione, ma scommetterei tutto quello che ho che si è accorto che sono arrivata. Come se mi stesse aspettando. Mi domando se non sia proprio così.

Non riesco più a connettere il cervello. << Ikuto. Sei tornato. >>

Dopo cinque lunghi anni in cui i nostri unici contatti erano delle foto scattate da Yoru ogni tanto.

Ti ho pensato spesso, sai? Mi chiedevo come stavi, cosa facevi, a chi stavi portando ‘sfortuna’, chi prendevi in giro al posto mio, perché non facevi mai una chiamata, se ti mancavo un po’ anch’io, se avevi mai pensato di tornare, gatto nero.
A me sei mancato tanto.
In alcuni momenti mi sarebbe tanto piaciuto che ci fossi tu a salvarmi, come ai vecchi tempi.
E, finalmente, eccoti qua.
 
Senza dirmi niente e ancora senza guardarmi, si alza dalla tazzina, fa dei passi nella mia direzione e… inizia a suonare il violino.
Non so da dove lo abbia tirato fuori, so solo che la melodia che sta suonando è la stessa della prima volta che l’ho ascoltato.

Mi avvicino piano. Ora ci separano un paio di passi.
Mentre aspetto che finisca di suonare mi scappa una lacrima, non riesco a credere che…

In pochi secondi la musica si interrompe, il violino scompare e Ikuto è vicinissimo a me. Mi ferma la lacrima con un dito, mentre mi guarda negli occhi e sorride.

<< Ciao, Amu. >>

La sua voce è un po’ cambiata, ma è così familiare che non resisto più e lo abbraccio forte.
Lui ricambia la mia stretta e niente più può formare la cascata di goccioline che si forma agli angoli dei miei occhi.

Ti sento sorridere sulla mia spalla.

<< Sei tornato. >> ripeto, senza sciogliere l’abbraccio.

Dopo qualche secondo risponde.

<< Sì. >>


Salve a todos! Ecco il mio secondo esperimento sul mondo di Shugo Chara :) Spero possa esservi piaciuto, grazie di averlo letto! Stavolta ho dato un po' di spazio anche ad Amu, ma la presenza di Ikuto è immancabile u.u Che aggiungere... Se volete lasciate un commento!
MarsKilljoy (ora bluefromstars)