Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: merty_chan11    27/03/2014    1 recensioni
[...]
La mamma ha detto che ti odia. Non ti vuole. Ha detto esplicitamente che tu sei un peso, e continuerai ad esserlo se rimarrai con lei. La febbre ti sta divorando. Magari stavi solo sognando, dici a te stesso per tranquillizzarti. Ma sai che non è così. Cerchi di raggiungere il letto, continuando a piangere.
Nessuno ti vuole.
[...]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                             
                                                                                A
me





-Signora, è proprio sicura di quello che vuole fare? Insomma, è pur sempre suo figlio. Ha solo 3 anni!-
La voce di quell’uomo era strana. Sembrava addolorata. Come se gli importasse davvero quello che stava succedendo. 
La pioggia cadeva rumorosamente, e avresti voluto che il rumore dell’acqua si sovrapponesse a quello della voce della mamma. C’era tanta rabbia in lei!
Come se fosse colpa tua. 
Certo che lo era. 
Il marito della mamma non ha i capelli rossi.
L’amico della mamma si.
Tra tutte le cose che dovevi ereditare, hai preso proprio quei capelli rosso fuoco, un segno visibile a prima vista. Chiunque ti guardi dice che non sei il figlio di quella coppia. 
Dicono tante cose brutte di tua madre. Vorresti non sentirle, ma sai che è colpa tua se la gente ha sparso in giro quelle voci. Non dovevi nascere. 
-Signore…- ecco di nuovo la voce della mamma. Stavolta sembra un lamento. Ti alzi dal letto, ma la febbre ti gioca brutti scherzi. Appena metti piede fuori dal letto cadi a terra. Inizi a piangere. Ti rialzi, con fatica, ma alla fine ci riesci. Le voci, nel frattempo, si erano fatte confuse. Quasi quasi non riesci a capire più niente di quella conversazione. Esci dalla stanza, ti accosti dietro la porta e comprendi che tutto ciò che sentivi non era un’illusione. Era la pura verità. 
-Io non lo voglio! Quel bambino è stato un completo errore! Una disgrazia! Mio marito mi ha mollato, e suo padre, sebbene mi mantenga piuttosto bene, non si fa mai vedere! Io non voglio quel bambino! Se lo porti via, lo tratti come vuole! Crescerà e potrà fargli fare tutto quello che lei desidera!- la mamma era fuori di se. Le lacrime continuano a scendere copiose lungo la guancia. La mamma non può pensare questo. La mamma ti vuole bene, e questa è solo una delle sue solite crisi. 
-Signora, per favore, ci pensi…il bambino rimarrebbe solo, e in questo momento ha bisogno del suo aiuto. Perché non continua a tenerlo? Sono sicuro che con il tempo le cose si aggiusteranno.- Quell’uomo in quel momento sembrava l’unica ancora di salvezza. -NO!- urlò la mamma. La sua voce sembrava uscita da un incubo -Non lo voglio! Lui è un errore, ha troppe cose che ricordano suo padre, e continuando a tenerlo la mia reputazione scenderebbe troppo in basso. Non voglio che accada per colpa di questo bastardo! Io lo odio!- 
E il mondo sembra crollarti addosso. La mamma ha detto che ti odia. Non ti vuole. Ha detto esplicitamente che tu sei un peso, e continuerai ad esserlo se rimarrai con lei. La febbre ti sta divorando. Magari stavi solo sognando, dici a te stesso per tranquillizzarti. Ma sai che non è così. Cerchi di raggiungere il letto, continuando a piangere. 
Nessuno ti vuole. 
-Ho capito- anche l’uomo si era arreso. Tutto era svanito. Ci avevi sperato, in un aiuto di quell’uomo. Ma sembra che nessuno sia in grado di far ragionare la mamma. Dove era finito il papà? Perché non diceva a lei che tu eri suo figlio, e avrebbe dovuto crescerti? Neanche a lui gli importa qualcosa di te. Avresti dovuto capirlo. Chi mai si interesserebbe a te?
-Dove vuole che lo portiamo?- -Via, lontano! Ammazzatelo pure!- L’uomo cercò di calmare la donna, e alla fine, riuscì a trovare un accordo con lei.
Il giorno dopo te ne saresti andato. La mamma non ti voleva più. Ti voleva morto. 
Seguendo qualche loro parola, capisci solo che non finirai subito in un orfanotrofio. Nessuno ti avrebbe voluto nemmeno là, diceva la mamma. Prima ti avrebbero portato in un centro di ricerca. A fare la cavia, dicevano. 
Prima di tornare a letto, ti guardi allo specchio. Capelli rossi e occhi grigio-verdi. Segni troppo visibili per capire che non sei il figlio della mamma e di suo marito. Eppure, quando eri andato all'asilo, una bambina ti aveva trovato bello. Si chiamava Reina. E anche tu eri affezionato a quella compagna di giochi. Ma domani l’avresti rivista? Avrebbe sentito la tua mancanza? Forse ti odiava anche lei.
Il poliziotto se ne era appena andato. La mamma continuava ad urlare come una pazza. Forse lo era davvero. Evidentemente era ancora in cucina. La luce era ancora accesa. Poi, la mamma smette all'improvviso di urlare. Senti un tonfo. Ti affacci alla porta della cucina, ma non troppo. Non volevi disturbare la mamma. Qualcosa in terra attira la tua attenzione. Una pillola. E vicino a quella ce n'erano tante altre.  
Alla fine torni in camera tua. Sali sul letto. La pioggia era fortissima. Prima di addormentarti senti solo un unico pensiero,e la voce non è la tua. E’ la mamma che urla. Dice sempre la stessa cosa da quando sei nato. “Hiroto ti odio!” La mamma non ti aveva mai voluto. Ed è con questo pensiero che ti addormenti. 
Poi, la pioggia attutisce ogni cosa.







N.d.A.
Ecco, questo è ciò che partorisco in serate di pioggia pre-depressione (?)
Povero il mio Hiroto! E' sempre puccioso :3
Ora basta però. 
Ho scritto questa shot perchè...volevo capire come mai Hiroto era un orfano. Insomma, nell'anime non si è parlato tanto di questo >.< 
Quindi bhe...spero vi piaccia!
Merty
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: merty_chan11