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Autore: Ale24    27/03/2014    1 recensioni
Era abitudine nel cortile, dopo l’inizio della primavera, che le due fazioni tornassero a sfidarsi, eppure quell’anno la sua attenzione era tutta per quello stelo, quello stelo giovane ed esile con una sola gemma.
Genere: Commedia, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era abitudine nel cortile, dopo l’inizio della primavera, che le due fazioni tornassero a sfidarsi.
Chi avrebbe dato al Giardiniere il colore più brillante? Quale fazione avrebbe avuto nella fioritura la rosa più grande? Ma soprattutto quale delle due fazioni sarebbe riuscita a invadere l’intero giardino con la sua fragranza antica?
Questa era la guerra del roseto ed ogni primavera le Rosse e le Gialle si sfidavano, incuranti delle Viole lì a far da spettatrici, per la supremazia del giardino.
Se le Gialle iniziavano a mettere 2 gemme, le Rosse non mancavano di rispondere con 4 boccioli e via così, finchè tutto il roseto non era che una speranza di meraviglia per il Giardiniere che con amore ne aveva reciso i rami, ed ora stava a guardare le fazioni schierarsi dalla veranda con il caffè del mattino sul giornale.

Aprile stava giungendo al termine, i boccioli iniziavano a creparsi per lasciar trasparire i colori della propria frangia, eppure quell’anno il Giardiniere non sarebbe stato il solito arbitro super partes, quell’anno la sua attenzione era tutta per quello stelo, quello stelo giovane ed esile con una sola gemma; quanta precisione nel scegliere l’aiuola, quanta cura aveva messo nel cacciare l’erba, quanta dedizione nell’innaffiarla; persino la Signora era rimasta colpita.  


Era Lei, Lei avrebbe stabilito quale ala avrebbe vinto, così la battaglia si era spostata dai boccioli alla contesa di quella singola gemma: 
“Schierati con noi oh gemma! Le Gialle, abbiamo avuto la fioritura più splendida degli ultimi due anni!” 
“Sciocchezze, noi Rosse abbiamo inebriato con il nostro profumo tutto il giardino l’anno scorso, il Giardiniere diceva di riuscire a sentire la nostra delicata essenza fin nella veranda! Schierati con noi bocciolo!”
“Il nostro colore è più bello! Il Giardiniere è certo che anche quest’anno saremo noi a dargli la rosa più brillante!”

In fondo, quella piccola gemma nata lontano dal roseto, non desiderava altro che farne ardentemente parte, non aveva scelto lei di nascere in centro al giardino, lì era stata piantata per volere del Giardiniere, non suo; ma a quelle altre di certo non importava, l’importante era vincere la Fioritura dell’anno.
Era una tiepida mattina dell’8 di maggio quando il bocciolo si crepò lasciando trasparire un rosso cangiante.
Già le Rosse cantavano vittoria, forti di quella presa di posizione involontaria: ”E’ una Rossa! E’ una Rossa!” continuavano a sussurrare le Margherite tutt’intorno; la notizia si sparse presto per il cortile, arrivando persino ai Garofani dell’ingresso ed alla Peonia del primo piano.
Quanto era felice Lei di far parte di una fazione del giardino, certo era lontana dalle altre, ma le sentiva cantare ora che le prime iniziavano a fiorire.
 
Era abitudine nel cortile, dopo l’inizio della primavera, che le due fazioni tornassero a sfidarsi, eppure quell’anno il Giardiniere non sarebbe stato il solito arbitro super partes, quell’anno la sua attenzione era tutta per quello stelo, quello stelo giovane ed esile con una sola gemma; era Lei, Lei avrebbe stabilito quale ala avrebbe vinto.
Lo scalpore si diffuse nel giardino non appena il bocciolo ebbe finito di schiudersi.
“Non si è mai vista una cosa simile!”
“E’ un oltraggio!” “E’ un orrore!”
“Deve essere recisa!”
“E’ un errore!”
“E’ pura follia! Mai si è visto in un giardino che si rispetti una Rosa di due colori!”
“E’ un disonore! Il Giardiniere non voleva che ci mischiassimo con quelle altre!” 
Per giorni interi erano andate avanti, fino ad ignorarla, Lei che era stata per un istante parte di quella famiglia, contesa ed invidiata dalle altre, ora era esclusa da tutte, persino le Margherite avevano voltato le loro corolle, non volendo avere nulla a che spartire con una rosa dai petali gialli che sfumano lentamente in punte rosso fuoco, era un errore, una svista di quel fioraio che aveva venduto un seme sbagliato.

La Fioritura ormai era completa e come ogni anno la Signora aveva organizzato una festa perché tutti potessero vedere il Roseto in fiore.
“Le tue Rose sono sempre le più belle del quartiere!”
“Mia figlia l’altra mattina ha giurato che aprendo la finestre che si affaccia sulla tua proprietà è stata inebriata dal loro profumo!”
“Devi assolutamente dirmi come fai a farle venire su così bene!”
Quanti complimenti tutt’intorno al giardino, quando il Giardiniere si chinò a guardarla quasi avrebbe voluto potersi richiudere su sé stessa, perché non vedesse come aveva rovinato l’armonia del cortile sbocciando di un colore che non era un colore proprio lì nel mezzo della perfetta simmetria del giardino.

 “Quanto sei bella. Perdonami se ti ho separata dalle tue amiche laggiù, ma non avrei potuto mischiarti a loro, sei troppo diversa e sicuramente l’avrai notato.
Non fraintendermi non è sempre una cosa brutta essere diversi, per te è una lode: tu sei diversa da qualsiasi altro fiore, senza uguali addirittura per il tuo genere, in nessun altro giardino esiste una rosa con queste screziature irripetibili, le altre rose tra loro sono simili è vero, ma tu sei incomparabile, di una bellezza rara e per me indeterminatamente preziosa. 
Piccola mia tu sei diversa. Tu sei ibrida. Tu sei unica.” 
  
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