Glee, 'It's not right.' di breaking free su EFP Fanfiction

❝Quando l'amore chiama, devi decidere: o rispondi, o attacchi il telefono. O metti la segreteria.❞

Friday night you and your boys went out to eat
Then they hung out,but you came home around three.

Come aveva osato, come. Quelle parole, quelle dannate parole lo avevano ferito nel profondo: nel cuore, nell’anima, nel cervello. Da tutte le parti. Sentiva come se gli fosse stato tagliato via un braccio, o una gamba. Aveva le mani intorpidite e gli occhi rossi. Troppi pugni contro il muro e troppe lacrime. Si era addirittura fatto male al dito!
«Mi tradisci?», quelle parole gli risuonavano ancora nelle orecchie, chiare e distinte come dei rintocchi di campana.
Dong, dong, dong.
Era un colpo ad ogni rintocco. Un affanno per ciascuno. Era straziante, doloroso. Era mortale. Kurt si sentiva morto. Dentro e fuori. Le persone dicevano che, quando una coppia si lasciava, la colpa era sempre di entrambi, secondo Kurt la colpa era solo di Blaine. Lui non aveva fato nulla di male, assolutamente. Aveva soltanto conosciuto un ragazzo –carino- in un negozio, avevano parlato –era divertente- e si erano scambiati i numeri di telefono, stop. Fine della storia.
E se le decine di messaggi che si spedivano erano un protesto per rompere, be’, era un problema di Blaine, non di Kurt.
«Mi canti nella segreteria telefonica? Voglio la tua voce come suoneria.»
«Ridammi il telefono. »
Avrebbe voluto abbracciarlo, gettarsi tra le sue braccia e dirgli che andava tutto bene, che era solo un amico, che lo amava e che no, dannazione!, non lo stava tradendo! Lo stava provocando, voleva vedere fin dove si sarebbe spinto, fin dove era ancora disposto ad amarlo. Erano stati giorni bui, giorni in cui il corpo e l’ombra di Blaine erano scomparsi; di lui non c’era traccia. Ogni volta che Kurt lo invitava fuori, Blaine era sempre occupato: doveva studiare, doveva preparare la canzone per il Glee, doveva farsi la doccia, era stanco. E Kurt no? Kurt non era stanco di fingere un amore che, forse, non c’era più?
Dimmi che ci sei ancora, amore mio, urlami che mi ami.
«Vi siete scambiati decine e decine di messaggi! Sai quanti sms mi hai mandato negli ultimi due giorni? Quattro.»
Perché, lui? Lui si era fatto sentire? No. Se non fosse stato per Kurt, lo avrebbe dato per morto. Era una relazione, la loro? Con un fidanzato fantasma, Kurt si sentiva svuotato.
Vedeva Finn e Rachel baciarsi ogni momento, tenersi la mano e dirsi ogni secondo quanto gli uni fossero importanti per gli altri. Erano mesi, invece, che Kurt e Blaine non si baciavano, o non si toccavano o non si dicessero “ti amo”.
«Sai perché mi piace Chandler? Perché mi fa sentire vivo, Blaine, cosa che tu non fai da un pezzo. Sai come mi sento io, mh? Inutile. Tu non ci sei più, non mi pensi più; mi sono guardato allo specchio ed ho pensato: "almeno non si perde nulla".
Ti amo ma vorrei odiarti.»
Ecco, eccola la verità. Kurt era stanco e disperato, era oltraggiato e, perché no, offeso. Kurt non avrebbe mai tradito Blaine, per nessuna ragione al mondo. Lui era—Lui era tutta la sua vita.
«E poi», continuò allora l’intrepido Kurt, «anche tu scrivevi a Sebastian e l’hai anche chiamato!»
In quel momento sembrò che tutto il mondo ce l'avesse con lui: sentiva il cuore battere forte, all'impazzata, come un treno che si schianta come un muro: a senso unico. E, forse, l'amore era così, a senso unico. E lui non voleva che Blaine prendesse quella strada, non con lui.
«Ma io non avevo interessi verso di lui e i nostri messaggi non alludevano a niente!»
«Ah, perché, io invece avrei interessi? Credi che io ti tradisca, Blaine? Con un tizio incontrato in un negozio di cd? Con uno sconosciuto? Oh Dio... Okay, è vero, lui mi piace. Mi piace come mi fa sentire e i suoi messaggi sembrano veri.»
« E io--»
«No, lasciami finire. Quand'è stata l'ultima volta che mi hai fatto un complimento? Quand'è stata l'ultima volta che mi hai detto quanti sono speciale per te? Sono mesi che non... Che non... Che non ci tocchiamo, che non ci baciamo. Mi accontenterei anche di una stretta di mano, Blaine, tutto, fuorché questa indifferenza.»

It's not right , but it's okay

«Ho cambiato scuola per te, Kurt! Ho... Ho messo in discussione la mia vita! Non basta farti sentire amato?»
Forse era vedere Blaine con le lacrime agli occhi, o forse era sapere di essere il primo a piangere, il primo a cedere, a farlo sentire in colpa. Una parte di lui era contraria al litigio, era come se dicesse "Kurt, falla finita, per il vostro bene", e avrebbe anche dato retta, a questa parte. Avrebbe chiesto scusa, avrebbe detto che era stata solo una semplice tentazione, ma dall'altra parte c'erano le accuse e le parole forti di Blaine, le occhiate che in quel momento gli stava lanciando e il modo in cui si toccava leggermente il farfallino. Lo faceva solo quando era nervoso.

Close the door behind you

leave your key
I'd rather be alone than unhappy

«Se- Se hai problemi, se... Se non ti piaccio più, vieni a dirmelo, ma non tradirmi.»
Era un cannone. Uno sparo di un cannone. Dritto in faccia, dritto sul cuore. Era finita. Era finita sul serio.
Era così, l'amore?

Spazio autrice masochista:
Salve a tutti, sarò breve, prometto. La storia è basata sulla 3x17, sullo scontro tra Blaine e Kurt; è una song-fic, anche se non credo di aver dato il meglio di me. Sinceramente? Avevo voglia di scrivere, senza pretese o canoni. Commentate e recensite, aiutatemi a migliorare con il vostro giudizio.
Un grande bacio, xoxo.