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Autore: TinaTiva99    27/03/2014    2 recensioni
Vi siete mai chiesti che potere abbiano i sogni?
Possono ispirare? Possono far prendere grandi decisioni?
Da due sogni può nascere una nuova speranza?
Beh, sta a voi scoprirlo ... andate a leggere ;)
La mia prima long... rigorosamente TIVA!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wet by sun







Due giorni passarono. Lentamente, forse troppo, ma passarono.

Era sull’aereo da un pezzo, tanto che avevano già annunciato che sarebbero atterrati da un momento all’altro. E, per fortuna, quel momento fu vicino. Sentì il carrello dell’aereo toccare la pista di atterraggio. Faceva sempre più caldo, sentiva gli spazi intorno a lui restringersi, fino a soffocarlo. Maledetta quella dannata attesa, non ce la faceva più, doveva raggiungerla subito. Sapeva che ce l’avrebbe fatta, glielo diceva il suo istinto; quell’istinto che a volte sbagliava, ma che quando si trattava di lei era impeccabile. Finalmente, dopo diversi giri sulla pista, l’aereo si fermò: fu posizionata la scala fuori dal portellone e le hostess invitarono i passeggeri a scendere. Lui cercava di farsi strada tra tutte le persone che aveva davanti; era tornato in quella terra che aveva visto le perdite di Ziva e, di conseguenza, anche le sue. In quel luogo l’aveva persa troppe volte, non voleva che accadesse di nuovo. Il calore aumentava, lo spazio diminuiva, il cervello si spegneva … non poteva rimanere lucido davanti a tutto quello che stava per accadere.
 
 
Scese dall’auto come un fulmine: il volo stava per atterrare, mancava poco oramai. Si erano risentiti il giorno prima: lui le aveva detto quando sarebbe partito; lei non esitò a decidere di andarlo a prendere all’aeroporto: voleva sorprenderlo, voleva dirgli che aveva finalmente capito tutto, che aveva bisogno di lui. Aveva continuato a riflettere su tutto quello che avrebbe dovuto fare in quei giorni … beh, la risposta le risultò stranamente semplice: avrebbe seguito il suo cuore, quel cuore che mesi prima le aveva detto tutt’altra cosa, ma che ora stava tornando indietro. Ad ogni secondo che passava accelerava il passo. Stava andando verso la pista quando vide un aereo che le passava proprio sopra la testa: “La felicità non è un illusione” disse Ziva tra sé e sé. Si, finalmente lo aveva capito: aveva capito che per tutto quello che aveva fatto c’era stato un motivo; ogni volta purtroppo era stato inevitabile. Pensava di aver rovinato la vita a molte persone, ma ogni qual volta non lo aveva fatto per se stessa. E forse ora era arrivato il momento, dopo anni, di farlo; si, di pensare per una volta a se stessa e a quello che voleva davvero. Che poi, del resto, questa sua ultima decisione coinvolgeva anche la vita delle persone che l’avevano sempre amata. Sempre, per quello che era. Nel frattempo era arrivata sulla pista e si stava dirigendo verso l’unico aereo in quel momento presente. Quando fu abbastanza vicina si fermò ed aspetto per vedere se era quello il volo giusto o se l’aereo doveva ancora atterrare.
 
Finalmente era riuscito ad arrivare vicino all’uscita. Doveva andare da lei, subito. Dopotutto questa volta sapeva dove si trovava, glielo aveva detto lei: era ancora in quella casa, quella casa in cui era nata. Oramai aveva solo poche persone davanti a sè prima che potesse riuscire a scendere, ma aveva già la possibilità di vedere i raggi di un sole che rendevano migliore la giornata, perché era così anche dentro di lui: per mesi aveva avuto il buio dentro di sé, ora vedeva uno spiraglio, una speranza. Era arrivato il suo turno di scendere; c’erano le hostess che salutavano, ma lui aveva lo sguardo altrove, perso nei sogni e nelle speranze: guardava in cielo, poi verso le città lontane, e ancora le strutture dell’aeroporto, fino a quando i suoi occhi andarono ad esaminare la pista di atterraggio: scorse, da lontano, una figura alquanto familiare.

 
Non c’è più pericolo,
Ora che
siamo qui …
Anche quest’ostacolo …
Ora ha senso,
è così …

 

La guardò sconvolto, ora tutto quello che avevano passato, tutto quello per cui avevano sofferto, aveva un senso: ritrovarsi. Ritrovarsi per ricominciare.
 
Era ancora lì, ferma, in attesa. In attesa del suo riscatto, riscatto di vita. Lo aveva capito, tutti i dubbi erano scomparsi. Guardava ancora verso l’aereo … niente di familiare, ancora non poteva rivedere il suo sorriso, i suoi occhi. Forse non era quello il volo; questo pensiero si faceva strada nella sua testa … doveva ancora aspettare? Mentre pensava a ciò, un uomo sulla quarantina che portava un bel paio di occhiali da sole spuntava dall’uscita. Era indistinguibile, era lui.

 
Ho vissuto in bilico
Mi è servito
È così …
Ma non è stato facile
Stare in piedi
Stare qui …

 

Gli occhi le si illuminarono. Aveva bisogno di aria, quasi annaspava. Le era mancato troppo e vederlo così era destabilizzante.
Tony alzò gli occhiali per vedere meglio. Illusione? No, fortunatamente era realtà. Gli occhi di lui incontrarono quelli di lei, in quell’intensa che non li avrebbe mai abbandonati. Iniziò a scendere velocemente le scale, aumentando il passo di gradino in gradino. E quando fu sceso non poté fare altro che iniziare a correre.
Il volto di Ziva iniziava ad essere rigato da qualche lacrima; e quando lo vide correre verso di lei, non potè fare altro che seguire il suo istinto. Mentre correva non pensava a niente, tranne che per una cosa: sentiva che questa, dopo tanto tempo, era la volta buona. Mentre correva non riusciva neanche a pronunciare il suo nome, ma pensava solo al momento dell’incontro: mancava poco.


 
Sento che
Oramai
Siamo vivi
A un passo da noi
Senza più
Strategie
Siamo qui
A un passo da noi

 
Dentro di loro si agitava un vortice di emozioni, straordinariamente incontenibile. E quel vortice stava per esplodere. I loro animi si stavano risvegliando, finalmente, dopo un letargo che sembrava fosse durato una vita.

 
Bagnati dal sole

 
E dopo un tempo che era sembrato infinito si raggiunsero. Non si fermarono neanche, anzi. Con una velocità impressionante, Ziva gli mise le braccia al collo, aggrappandosi a lui come se non volesse più sciogliere quell’abbraccio. Tony, a sua volta, le mise una mano dietro la nuca e un braccio dietro la schiena, tenendola stretta a sé. Ziva soffocò un singhiozzo, mentre qualche lacrima continuava a rigare il suo viso; incredibile, non poteva credere di trovarsi finalmente tra le sue braccia. Aveva il viso coperto nell’incavo tra il collo e la spalla di Tony; ad un tratto alzò lentamente la testa, si avvicinò al suo orecchio e, con voce tremante, gli sussurrò:

“Fai sesso al telefono, agente DiNozzo?”

Era il suo modo di ricominciare. E questo Tony lo sapeva.

 “Mi sei mancata da morire, piccola ninja.” Le disse piano, come se non volesse rompere la magia di quel momento, mentre sentiva le sue braccia che lo stringevano ancora di più.
“Ma ora siamo qui.” Gli rispose con lo stesso tono dolce Ziva.

E quanto era vero … ora erano lì, insieme, e niente avrebbe potuto separarli. Glielo diceva il loro istinto, perché sapevano che quell’incantesimo che si era creato tra loro in quegli otto anni non poteva essere spezzato; sarebbe stato impossibile distruggere tutto, perché, anche con tutta la distanza che può esistere tra mari e terre, loro non sarebbero mai stati separati davvero. Erano troppo legati per non pensarsi ogni giorno, si amavano troppo per non ricordare ogni volta, prima di addormentarsi, tutto quello che avevano vissuto, e si mancavano così tanto che solo nei sogni trovavano rifugio, anche se dopo tutto sarebbe svanito, ma almeno erano stati insieme. Tutto quello di cui erano stati privati in quel momento stava sfociando dai loro cuori, finalmente potevano viversi.

Ancora si abbracciavano, stretti più che mai. Dopo le parole di Ziva, Tony iniziò a sorridere e, ad un tratto, la sollevò da terra e iniziò a farla girare, avvolto da una felicità che solo lei gli poteva regalare. La sentiva sorridere, finalmente dopo tanto tempo, troppo.

Non potevano credere a ciò che stava accadendo; da quanto tempo speravano di sentirsi così … finalmente erano liberi, non dovevano più fingere. Stava accadendo quello che fino a qualche mese prima poteva essere visto come un traguardo irraggiungibile: trovarsi l’una tra le braccia dell’altro. Ma, del resto, se si tratta di destino o di un sogno, niente è impossibile.

Giravano ancora, sempre più veloci, mentre un senso di pace li invadeva. Si sentivano in qualche modo a casa. Pian piano Tony rallentò, fino a fermarsi. La fece scendere e, lentamente, spostarono le loro teste, in modo da riuscire a guardarsi negli occhi, per recuperare il vuoto che avevano vissuto in quei bui mesi. Il sorriso che entrambi avevano sul voltò tramutò in uno sguardo profondo, dove l’intesa dei loro occhi si divertiva a fargli ricordare ogni singolo momento passato insieme. Le mani di entrambi salirono sulla nuca dell’altro. Erano ad un palmo di distanza, si avvicinavano sempre di più mentre Tony asciugava con i pollici le guance bagnate di Ziva; continuavano a guardarsi quando i loro nasi si toccarono, avevano ancora gli occhi fissi in quelli dell’altro.

“Non scappare più, David. Non ci provare.” Le disse Tony.
“Mai più. Te lo prometto.” Gli rispose Ziva.

E in un baleno le loro labbra si toccarono. Niente oramai aveva più importanza, esistevano solo loro due. Tutti gli ostacoli, tutti i sacrifici, ora avevano un senso. Era stata una sfida che avevano portato avanti insieme, dalla prima volta che si erano visti. Avevano continuato a combattere anche dopo essersi salutati mesi prima nello stesso aeroporto in cui si erano ritrovati, perché Ziva aveva dovuto capire dove l’avrebbe portata il suo cuore, Tony invece avrebbe dovuto aspettare che tutto le fosse stato chiaro. Ma si sapeva fin dall’inizio che entrambi volevano solo una cosa: stare insieme, amarsi per quello che erano, che sono e che sarebbero stati. Si erano abbandonati alla tristezza dopo essersi detti un ipotetico e doloroso “addio”, ma in fondo lo sapevano che non lo sarebbe stato, mai. Perché hanno seguito ciò che volevano davvero e, per questo, niente li potrà mai fermare.

Si baciavano lentamente, con dolcezza, con passione, con tutto quello che potevano dare all’altro per fargli capire una volta per tutte che non si sarebbero mai abbandonati davvero; con quel bacio entrambi volevano dire “Io ci sono”.

Lentamente si separarono, aprendo piano gli occhi, temendo che fosse tutto un sogno. Iniziarono a sorridersi, finalmente senza scudi o barriere, senza fingere. Si diedero un altro dolce e fugace bacio, poi Tony iniziò a cercare qualcosa nella tasca della giacca, assumendo un’espressione che fece ridere Ziva.

“Che fai?” gli chiese ridendo.
“… Aspetta.” Le rispose Tony.
Ziva acconsentì con un cenno del capo, aspettando che continuasse.
“Sai, questa è servita ad accorciare le distanze, ti ho sentita vicina.” Disse Tony tirando fuori la catenina con la stella di David dalla tasca.
“ Ma quando siamo insieme … vorrei che la indossassi di nuovo tu.” Aggiunse passandogliela attorno al collo e agganciandola.
“Rivoglio tutto della Ziva di cui mi sono innamorato.” Concluse lui sorridendole.

Ziva rimase senza parole. Passava lo sguardo dalla stella di David ai suoi occhi e viceversa. Gli strinse le braccia al collo e lo baciò con tutto l’amore che poteva esprimergli.
Si baciarono per un po’, ancora increduli di tutto quello che era accaduto in così pochi minuti. Ad un certo punto decisero che era arrivata l’ora di andare: si incamminarono, mano nella mano, verso le strutture dell’aeroporto, scambiandosi gli sguardi dolci e fugaci di due persone che si completano a vicenda.

Ad un tratto, mentre camminavano, Tony disse:

“Comunque non facevo sesso al telefono, mia piccola ninja.”





















Note

Ciao a tutti!
Come state?
Di nuovo in ritardo ... perdonatemi ahahah

Parlando del capitolo... beh, non vedevo l'ora di scriverlo! Finalmente si sono incontrati!
Questa volta ho voluto aggiungere il testo della canzone "Bagnati dal sole" di Noemi, che a mio parere sembrava perfetta per loro due *.* e soprattutto per questo capitolo.

Spero davvero che vi sia piaciuto :-)
Grazie a tutti quelli che leggeranno e commenteranno! :-)

A prestooo

TinaTiva
  
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