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Autore: SuperWiki    28/03/2014    3 recensioni
[Partecipante al Contest Carneval Night – E’ tempo di scherzi! Indetto da GreenBlood]
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Nell'agenzia investigativa Chaotix la situazione è fin troppo tranquilla, e cosa ancora più strana, Vector non si è fatto vedere per tutto il giorno, facendo insospettire Espio, che cercherà di scoprirne la causa. Ciò porterà ad una serie di eventi che scombussoleranno il nostro coccodrillo... E Charmy si farà quattro risate nel mentre!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Charmy Bee, Espio the Chameleon, Vanilla the Rabbit, Vector the Crocodile
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: SuperWiki
Titolo: Un segreto… non così segreto
Personaggi e Pairing: Vector the Crocodile, Espio the Chameleon, Charmy Bee, Amy Rose, Vanilla the Rabbit. Pairing a sorpresa
Genere: Comico, Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: nessuno
Introduzione: Nell’agenzia investigativa Chaotix la situazione è fin troppo tranquilla, e cosa ancora più strana, Vector non si è fatto vedere per tutto il giorno, facendo insospettire Espio, che cercherà di scoprirne la causa. Ciò porterà ad una serie d’eventi che scombussolerà il nostro coccodrillo… E Charmy si farà quattro risate nel mentre!
 
Note dell’autore: In una storia comica su Sonic i Chaotix non possono non esserne i protagonisti, a parer mio. Ho cercato di rendere i personaggi più IC possibili e allo stesso tempo strappare qualche risata ai lettori. Sperando di riuscirci, ovviamente! Questa fan-fiction è completamente separata dalle mie altre storie, quindi non c’è bisogno di sapere nulla di particolare per godervela. Inoltre ringrazio GreenBlood_  per avermi permesso di partecipare a questo concorso, e dedico questa fan-fiction a tutti i lettori giù di morale, mi auguro che vi faccia tornare il sorriso!
 
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Un segreto… non così segreto
 
Per la prima volta nella “gloriosa” storia dell’agenzia investigativa Chaotix, la situazione era calma. L’affitto era stato pagato con puntualità, a tal punto che il proprietario credette di aver ricevuto soldi falsi, e dopo aver verificato opportunamente, rimase a dir poco sbigottito. Ciò significava niente casi da risolvere (anche se ne ricevevano uno ogni secolo, a detta di Shadow, non del tutto smentito dal trio) e totale relax. Di conseguenza Espio passò l’intera mattinata a meditare nella sua stanza senza venir disturbato, con sua enorme sorpresa, e arrivò a pranzo rilassato, finchè non notò un posto vuoto dove era solito sedersi Vector. Charmy invece stava per finire il suo piatto con una rapidità impressionante, incurante del fatto che il loro capo era assente.
 
-Dov’è Vector? Per caso ha già finito di mangiare?- Chiese il camaleonte mentre si sedeva all’ape, che smise all’istante di sbranare quello che rimaneva del suo pasto.
-Ha preso il suo piatto ed è tornato subito dopo nel suo ufficio senza dire una parola- Spiegò prontamente -Da parte sua è…-
-Strano?- Terminò la frase il ninja, leggermente sorpreso dall’atteggiamento insolito del coccodrillo.
-Sì, decisamente strano!- Ripeté Charmy -Chissà, forse è malato…-
-Lo escludo- Commentò Espio pensieroso -Ma tu pensa a mangiare, non sono cose di cui ti devi preoccupare- Lo rassicurò successivamente.
 
Nel sentirlo l’ape si fiondò sull’hamburger con la stessa grazia di una bestia feroce. Il camaleonte invece, mentre sbocconcellava il suo pasto, cercò di capire il perché del comportamento apatico di Vector. Non era da lui preoccuparsi, ma sentiva che c’era sotto qualcosa: il loro capo era un individuo allegro, fin troppo allegro, tale da risultare il più delle volte estremamente irritante, e cercava sempre un occasione per chiacchierare, anche su cose futili e senza alcuna connessione logica su ciò di cui si stava parlando prima. Una volta finito di mangiare, decise che andare a verificare con i suoi occhi era la soluzione migliore, quindi si alzò da tavola e si diresse verso l’ufficio dei Chaotix, dove si ricevevano le (rarissime) telefonate e si pianificavano le indagini. Prima però diede uno sguardo veloce a Charmy, che stava guardando alla TV un cartone con una spugna di mare che lui aveva sempre ritenuto molto diseducativa, per controllare che fosse distratto in modo da agire senza che lui lo notasse. Una volta entrato, la prima cosa che notò era Vector con i piedi sulla scrivania che russava con lo stesso fragore di un monster truck, e poi l‘hamburger che non era stato nemmeno sfiorato. Il camaleonte alzò gli occhi al cielo, irritato da quello spettacolo, e provò a svegliarlo in modo gentile.
 
-Vector, svegliati-
 
L’interessato continuò a ronfare beatamente tra le braccia di Morfeo, e sembrava aver completamente ignorato il suo compagno, che ritentò urlando più forte.
 
-Vector, ti vuoi alzare!?!-
 
Il coccodrillo smise di russare, segno che Espio prese piuttosto bene.
 
-Finalmente! Senti, oggi ti stai comportando proprio da…-
 
Ma Vector ritornò a ronfare più forte di prima, e ciò fece perdere la pazienza al ninja, che non ci vide più dalla rabbia.
 
-VECTOR!!! SMETTILA DI POLTRIRE E ALZATI, BESTIA SVOGLIATA CHE NON SEI ALTRO!!!-
 
Per lo spavento il coccodrillo cascò dalla sedia, portando con sé il portapenne e il telefono, facendo un casino assordante. Il camaleonte dopo essersi sgolato si massaggiò le tempie, cercando di calmarsi dopo essersi sfogato in quella maniera, pur sapendo che tutte le ore di meditazione erano andate a farsi benedire.
 
-Per caso c’è stato un terremoto?- Borbottò Vector non ancora svegliatosi del tutto, leggermente scombussolato.
-Ero io, capo- Si limito a dire Espio, ancora leggermente innervosito -Che cos’hai oggi che non va? Sei rimasto tutto il tempo nell’ufficio, e non hai toccato cibo- Aggiunse poi indicando il piatto ancora pieno.
-Oh, è solo che oggi non avevo fame, tutto qui…- Ma subito dopo il suo stomaco brontolò, per non dire che ruggì come un drago affamato, e il coccodrillo accortosi di ciò fece un sorrisetto stentato. Il ninja alzò gli occhi al cielo, per nulla sorpreso dalla facilità con cui il suo capo si era fregato da solo.
-Tu mi nascondi qualcosa, e sai meglio di me che faresti meglio a dirmelo di tua spontanea volontà prima che lo scopra da solo- Fece con quel tono serio che Vector aveva sempre odiato quando era rivolto a lui. Lo faceva sentire come un criminale colto con le mani nel sacco.
-È s-s-solo che… Pensavo di d-darti una p-promozione… ultimamente hai svolto così bene il tuo lavoro che p-p-pensavo di aumentarti lo stipendio…- Balbettò a raffica, nel tentativo di dissuadere il suo compagno. Inutile dire che Espio aveva notato fin da subito, dal tono della voce a dove rivolgeva lo sguardo, che stava sparando una balla colossale.
-Non ci hai mai pagato- Bastarono quelle cinque parole a far crollare il capo dei Chaotix, che fino a quel momento avrebbe fatto carte false pur di mantenere un alibi.
-E va bene, lo ammetto!!- Sbattè la testa sulla scrivania, che cigolò in modo preoccupante, per poi frignare come un bambino di sei anni –Sono depresso!!! Sono un incapace totale!!!! Non riesco a combinare nulla!!-
 
Nel vedere tale reazione esagerata, Espio si sentì un po’ in colpa: Vector, a dispetto del suo aspetto da bruto, era molto sensibile e suscettibile, e quando qualcosa non andava, tutta la sua allegria svaniva all’istante. Nel cercare di risollevargli il morale, gli poggiò una mano sulla spalla, anche se non aveva la più pallida idea di cosa fare dopo; non era mai stato bravo a consolare le persone, lo faceva sentire un po’ a disagio. E vederlo col naso gocciolante e le lacrime agli occhi di certo non aiutava.
 
-Ehm… a me puoi dire… se c’è qualcosa che non va- Disse leggermente imbarazzato. Al che Vector si soffiò fragorosamente il naso col fazzoletto e cominciò a parlare.
-Hai presente Vanilla?-
-Sì, la mamma di Cream. Per caso ti ha affidato un caso che non sei riuscito a risolvere?-
-Qui non si sta parlando dell’agenzia, ma di ME!!- Gridò per ribadire il concetto –Vedi è che…- Ma esitò, incerto se confessarglielo o meno.
-Vector, non posso giocare agli indovinelli con te. Dimmelo direttamente, su- Il coccodrillo alla fine si decise, anche se piuttosto riluttante.
-…provo qualcosa per lei, ecco! Soddisfatto, adesso?-
 
Il camaleonte ne rimase totalmente spiazzato. D’accordo, il suo compagno si comportava più stranamente del solito quando Vanilla era nelle vicinanze, ma non pensava di giungere a una conclusione simile. I suoi occhi si spalancarono completamente alla notizia, incredulo a ciò che aveva appena sentito, anche se cercò di mantenere la sua posa composta, con scarsi risultati.
 
-Sono settimane che cerco di avere un appuntamento con lei, ma non trovo il coraggio di chiederglielo. Diciamoci la verità, sono un disastro totale in queste cose!- Continuò Vector con la sua spiegazione –Certo, nelle altre non sono esattamente il massimo, ma qui parto proprio dal livello zero! Non ho la minima idea di cosa dovrei fare!- E dopo aver terminato, prese a sbattere la testa sul muro. Per fortuna Espio lo fermò prima che la sua scatola cranica cominciasse a risentire delle botte.
-Adesso calmati! D’accordo, forse tu sei il tipo più imbranato che io conosca, tendi ad essere fastidioso molte volte, e magari sei anche dai modi indelicati…-
-Potresti arrivare direttamente alla parte in cui mi incoraggi?- Tagliò corto il coccodrillo, leggermente offeso dalle parole del suo compagno.
-Fammi finire. Ma sei un bravo ragazzo, dopotutto. Quello che ti serve è solo un po’ più di tatto e conoscere, come posso dire… Cosa vuole una donna, ecco- Cercò il camaleonte di spiegare il modo con cui agire, ma il suo amico ne sembrava poco convinto.
-E chi me le insegnerà queste cose? Tu, forse?- Fece puntandogli il dito contro con la stessa rabbia con cui avrebbe estratto una pistola. Per fortuna al ninja sembrò ugualmente minaccioso.
-Io ci terrei a stare fuori da questa faccenda, grazie!- Disse mettendo le mano avanti, come se stesse venendo rapinato -E poi cosa ne posso sapere io di roba simile? Prova a chiedere a Rouge o ad Amy, mica a me!-
-Mmm, hai ragione…- Constatò Vector.
-Come sempre, ovviamente- Pensò Espio, ma evitò di dirlo per non sembrare saccente.
-Solo che temo che se andrò a spiattellare a Rouge i miei problemi, in meno di un giorno tutta Mobius ne sarà al corrente, e non voglio rischiare! Meglio che vada da Amy, è più sicuro. Anzi, quasi quasi ci vado adesso- E subito dopo aver terminato la frase si ingoiò in un boccone l’hamburger che era avanzato, facendo per andarsene, per poi bloccarsi all’improvviso -Ah, e ovviamente non farne parola con Charmy, eh!- Aggiunse rivolto al camaleonte.
-Sta tranquillo, sarò muto come una tomba- Disse con sufficienza. Non potevano i due sapere che Charmy stava origliando dalla porta e stava facendo uno sforzo enorme nel trattenere le risate.
 
 
Un’ora e mezza più tardi…
 
 
Quando Amy Rose aprì la porta, fu sorpresa di vedere Vector, visto che era da un bel po’ di tempo che non si vedevano. Aveva notato che sembrava leggermente ansioso, ma fece finta di nulla, e lo fece accomodare in casa, davanti ad una tazza di tè nella sala da pranzo.
 
-Qual buon vento ti porta qui, Vector? Era da tanto tempo che non ci siamo sentiti, come stanno Espio e Charmy?- Chiese in modo gentile, mentre metteva lo zucchero nella tazza.
-Bene, grazie dell’interessamento- Rispose con un tono che tradiva il suo nervosismo –Sono passato solo per salutarti, tutto qui… Per sapere come te la passi…-
-Sicuro? Al cento per cento?- Fece alzando un sopracciglio, piuttosto divertita dai tentativi maldestri del coccodrillo di nascondere la verità.
-Uffa, e va bene, sono venuto qui per un motivo preciso!- Esclamò finendola con le formalità –Si notava così tanto che mentivo?-
-Tu che dici?- Commentò con un risolino –Andiamo, dimmi tutto, riguarda forse Vanilla?- Nel sentire il nome della mamma di Cream, Vector sputò il tè dalla sorpresa.
-COME HAI FATTO A SAPERLO?-
-Non fare il finto tonto, si vede da come ti comporti davanti a lei, solo un cieco potrebbe non accorgersene! Persino Knuckles lo aveva notato, quindi figurati!- Spiegò con una tranquillità disarmante. Vector avrebbe tanto voluto sbattere la testa sul tavolo, ma si trattenne per evitare di fare una figura peggiore di quella che aveva appena ottenuto –Ma se sei venuto per dei consigli, sarò felicissima di aiutarti!-
-Davvero? Grazie mille Amy, sei un angelo!-
-Risparmia i complimenti per Vanilla, bello!- Fece Amy piuttosto lusingata –E piuttosto pensa ad ascoltare ogni mia sillaba. Chiaro?- Aggiunse con un tono improvvisamente serio.
-Ricevuto!- Rispose il coccodrillo facendo il saluto militare. –Tanto quanto ci potrebbe volere per imparare?-
 
 
Tre ore e mezza più tardi…
 
 
Vector sentiva che da un momento all’altro la sua testa sarebbe scoppiata. Troppe regole, seguite a loro volta da eccezioni ancora più numerose, tantissime frasi di circostanza da tenere bene a mente, e la lista sembrava non dover mai terminare. Come era possibile che Amy le ricordasse perfettamente senza mai confondersi? D’altro canto la sua “maestra” (per non dire “sergente psicopatico di un’accademia militare”) era incredibilmente severa, e ad ogni minimo errore gli faceva ripetere tutto dall’inizio, senza alcuna pietà. Il capo dei Chaotix era sull’orlo della disperazione, e avrebbe tanto voluto urlare per lo sconforto; nessuno meritava un’esperienza simile, nemmeno il Dr. Eggman in persona.
 
-Non ci siamo, non ci siamo per niente!!- Urlò la riccia sbattendo il pugno sul tavolo, per poi mettersi a camminare in tondo con passo marziale –Ripetimi, qual è la prima cosa che bisogna fare quando la inviti a cena?-
-Ehm… Chiedere cosa vuole per antipasto?-
-SBAGLIATO!- Gli gridò in viso, fissandolo con occhi furiosi -Devi farla accomodare a tavola sistemandole la sedia!! Ma non ti entra niente in quella zucca!?-
-Ma è proprio necessario seguire queste regole alla lettera?- Azzardò Vector che non ne poteva più. Non lo avesse mai fatto. Improvvisamente Amy si scagliò su di lui, facendolo cadere a terra e lo scrollò come una bambola di pezza.
-AMI O NO VANILLA, VECTOR?! QUI SI PARLA DI QUESTIONI DI CUORE!! BISOGNA PRENDERE LA FACCENDA SERIAMENTE!!- Strillò fuori di sé.
-Lasciami andare, mi stai facendo male!- Il coccodrillo con non poca fatica si liberò dalla presa e si rialzò –E poi non mi sembra che Sonic si comporti in questi modi, o sbaglio?- Insinuò in seguito.
-Bè… LUI È UN ALTRO DISCORSO!!- Ad un tratto il campanello suonò, fermando all’istante i due che stavano per venire alle mani.
-Vado io!- Trillò Amy leziosa, tanto da sembrare una persona completamente diversa da poco prima.
 
Quando la riccia aprì la porta, rimase sorpresa nel vedere Vanilla, e Vector ancora di più. Il coccodrillo provò a nascondersi dietro una sedia, ma le sue dimensioni non lo aiutavano per niente, risultando piuttosto ridicolo.
 
-Ciao Amy, scusa per il disturbo- Si presentò la donna coniglio con la sua caratteristica gentilezza –Sono venuta per restituirti la biscottiera, grazie ancora per avermela prestata-
-Oh, non ti preoccupare, tanto non la uso quasi mai- Ringraziò Amy prendendo l’oggetto e riportandolo in cucina. Così facendo, Vanilla poté notare il capo dei Chaotix nella sua posizione improponibile, tuttavia non sembrò stupita da ciò, rimanendo con la sua solita espressione serena.
-Ciao, Vector. Che cosa ci fai qui?- Vector incominciò a sudare freddo e iniziò a tastare il pavimento.
-Cercavo un Ring che mi era caduto per terra…- Disse cercando di tenere una faccia di bronzo.
-No, intendevo cosa ci fai a casa di Amy- Ripeté sorridendo.
-Ehm, sono venuto solo per salutarla, tutto qui…- Fece lui sempre più imbarazzato, anche solo stare davanti a lei lo faceva sentire a disagio –In effetti nemmeno io e te ci siamo visti ultimamente…-
-È vero, l’ultima volta mi sa che è stata quando Tails ha dato quella festa, credo- Rifletté Vanilla pensierosa.
-Quale, quella in cui ho battuto Sonic nella gara di rutti?- Disse spontaneamente, ma nel vedere Amy schiaffarsi una mano in faccia e l’espressione leggermente stupita di Vanilla si accorse di aver fatto una pessima figura –Forse non era il caso di ricordarla questa cosa…-
-In effetti…- Commentò Vanilla ridacchiando. Nel sentire la sua risata il coccodrillo si risollevò di morale e rise anche lui, perfettamente consapevole di essere in una situazione imbarazzante, ma se ne infischiò. Probabilmente il giorno dopo se ne sarebbe pentito amaramente, ma se ne infischiò.
-Bè, io ora devo andare. Saluta Espio e Charmy da parte mia!- La donna coniglio fece per andarsene, ma Vector quasi istintivamente le prese la mano per fermarla, consapevole che questa era la sua chance.
-Aspetta!- Poco dopo però la ritrasse come se avesse posato le dita su dei carboni ardenti –Senti, ti volevo dire se…-
-Sì?- Ma perché doveva essere così dannatamente cortese ? Lo faceva sentire ogni volta come uno scaricatore di porto.
-Se… tiandrebbediuscireconmeperfavore- Sussurrò rosso come un pomodoro.
-Scusami, temo di non aver capito bene…- Amy da lontano fece cenno di continuare, e il capo dei Chaotix si prese coraggio, cercando di non pensare ad un ipotetico rifiuto.
-Ti andrebbe di uscire con me? Ecco, l’ho detto, mi sono levato un peso- Espirò più sollevato –Ovviamente se non puoi, non fa niente…- Aggiunse subito dopo, tentando di sembrare freddo, quando si notava lontano un miglio che avrebbe preferito mille volte un “sì”.
-Va bene. Che ne dici di domani sera alle otto?- Vector spalancò gli occhi per la gioia. Aveva accettato senza battere ciglio? Non riusciva a crederci, e a giudicare dalla mascella spalancata della riccia, nemmeno Amy.
-Sì, va benissimo…- Rispose, ancora incredulo.
-L’unico problema è che ho bisogno di qualcuno che badi a Cream mentre sono via. Amy, potresti pensarci tu?- Domandò rivolta ad Amy.
-Con grande piacere!- Disse la riccia accondiscendente.
-Dove pensiamo di andare allora? Io pensavo di andare al cinema, tu che dici?- Aggiunse Vanilla rivolta a Vector.
-Certamente! Però prima pensavo di andare ad un ristorante, per te va bene?-
-Sì, si può fare. Scusatemi tanto, ma devo scappare. Allora a domani sera Vector, fatti trovare vicino casa mia! E grazie ancora per la biscottiera Amy!- E se ne andò via. Il coccodrillo aspettò cinque minuti prima di esultare come un matto.
-YAHOOOO! SONO IL COCCODRILLO PIÙ FELICE DI TUTTA MOBIUS!!!!-
-Lo ammetto, mi fa piacere vedere che ce l’hai fatta senza il mio aiuto- Commentò Amy contagiata dall’entusiasmo di Vector –Anche se non ci avrei mai scommesso- Disse tra sé e sé sottovoce.
-Ti ho sentito!- Si rivolse stizzito -Ma sono troppo felice per arrabbiarmi- Aggiunse ritornando allegro come una pasqua –Devo andare subito a dirlo ad Espio e a Charmy. Ci becchiamo alla prossima!- E sfrecciò fuori, lasciando Amy con un palmo di naso.
-Bè, almeno adesso con la scusa di tenermi Cream posso portarla a casa di Tails, così potrò stare vicino al mio Sonic!- E cominciò a progettare il suo (diabolico) piano.

 
Due ore dopo…
 

Espio stava cominciando a preoccuparsi, visto che si stava facendo ora di cena e Vector non era ancora arrivato. Non era tipo da preoccuparsi dei suoi compagni, ma era passato parecchio tempo, quanto può impiegare uno per farsi dare dei semplici consigli? E come ciliegina sulla torta, Charmy, che aveva sentito tutta la loro conversazione come una spia, da tre ore a questa parte lo stava tormentando con le sue prese in giro al loro capo, che di volta in volta diventavano sempre più fastidiose per le sue orecchie.
 
-Pciù pciù, ti amo Vanilla!- Disse l’ape imitando la voce grossa di Vector –Smack smack, oh Vector, ti amo anch’io…-
-Molto divertente- Commentò il camaleonte con i denti serrati –Adesso al puoi finire?-
-Uffa, sei sempre il solito guastafeste! Perché invece di lamentarti non prepari la cena, così tieni le mani occupate?- Si lamentò Charmy, con la tipica arroganza dei bambini.
-Lo farei, ma finchè Vector non torna non posso mettermi a cucinare, lo vuoi capire o no?- Cercò di spiegarglielo, sperando che in questo modo l’avrebbe fatta finita.
-Vector lì, Vector là… Sei un disco rotto!- Frignò l’ape in risposta –Non è che anche tu hai una cotta per lui?- Insinuò successivamente, facendo perdere le staffe al ninja.
-Prova a ripeterlo un’altra volta e…- E fece per estrarre uno dei suoi kunai, venendo fortunatamente interrotto dall’arrivo provvidenziale del coccodrillo.
-Espio, amico mio! Sto scoppiando di felicità!- Proclamò gioviale, stringendo il camaleonte in un abbraccio spaccaossa.
-Tra un po’ scoppierò io se non mi lasci andare…- Disse Espio con un filo di voce. Vector per fortuna se accorse in tempo, evitando così un omicidio involontario.
-Il nostro rubacuori è tornato!- Gridò Charmy scherzoso –Allora, le hai fatto vedere le stelle?-
-CHARMY!! CHE PAROLE SONO QUESTE?! IO TI METTO IN PUNIZIONE!!- Urlò il capo dei Chaotix sconvolto dal modo indifferente con cui l’ape aveva parlato.
-Lascialo stare, oggi è più provocante del solito- Lo calmò Espio –Comunque a quanto vedo è andata bene-
-Più che bene, alla grande! Usciremo domani sera alle otto in punto, non sei contento?-
-Così dovrò restare io a badare a Charmy da solo, subendo tutte le sue provocazioni? Contentissimo- Rispose sarcastico fino al midollo
-Sapevo che potevo contare su di te- Peccato che Vector fraintese completamente la frase, ma il camaleonte non disse nulla, sapendo che sarebbe stato inutile in ogni caso.
-Dove la porterai in giro?- Chiese Charmy che fremeva dalla curiosità.
-Per prima cosa la porterò al ristorante, dopodiché andremo al cinema a vederci un film. Sarà una serata magnifica, me lo sento!-
-Non vorrei smorzare il tuo entusiasmo- Si intromise il ninja –Ma con quali soldi pagherai tutto questo, visto che non abbiamo speso tutto per l’affitto?- Il coccodrillo provò a replicare ma rimase con la bocca aperta come un beota, constatando che aveva ragione.
-PERCHÉ!?!?!?!?!!?!?!?!?!?- Urlò mettendo le mani sulla testa, completamente disperato.
-Melodrammatico- Commentò Espio.
 
 
  
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