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Autore: Wellknower    28/03/2014    0 recensioni
Una ragazza odia qaulcuno e se ne rende conto, pur sapendo, con la logica e la ragione, che i suoi motivi non sono affatto validi... Riflessione sulla natura dell'odio umano e sulle cause scatenanti di quest'ultimo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mi piaci idiota!". Oh mio Dio... No, non è vero, non voglio crederci! Non ho davvero premuto "invia", non ho davvero compiuto questo madornale errore... Eppure è lì, fra i "messaggi inviati", il destinario? Cristo, è proprio lui... Voglio morire, qualcuno, ora, in questo preciso momento, mi pugnali, con tutta la sua forza e si accerti della fatalità del colpo; Dio mio ti prego.
Ero a casa di un'amica, o con un'amica? Non ricordo, e stavo scambiandomi messaggini innocenti, avrò avuto undici, dodici anni al massimo e all'improvviso? La catastrofe! Quella traditrice della mia mente, quel ignobile del mio cervello microscopico comanda, senza assolutamente chiedermi il permesso, anche se, messa così, mi sembra che avrebbe dovuto chiedere il permesso a sé stesso, in fondo io sono il mio cervello, alle dita di digitare sul telefonino quella stupida affermazione: "Mi piaci idiota!". Non fosse mai successo... La sensazione era paragonabile all'aver scommesso casa avendo in mano un "uscite gratis di prigione" e la carta con le regole del Bridge a un tavolo da Texas Hold'em. Il futuro, però, aveva in serbo per me un set di avversari al tavolo, non solo con il punto ben più alto del mio, ma che avrebbero, inoltre, giocato sporco. Non so spiegarvi, e nemmeno spiegarmi, se avessi avuto un pò di euforia, oltre alla disastrosa ansia e all'enorme turbamento. Una sensazione eterea, di "onirica attesa" volta allo scoquassamento della mia tranquilla situazione affettiva di bambina e della mia quotidianità in generale. È qui che iniziai ad assistere alla mia metamorfosi kafkiana, senza però che inziassero a spuntarmi antenne o chelette strane, ai miei occhi, ma a quelli degli altri? Ero l'intera sezione entomologica dello Smithsonian Museum di Washington. Assistetti impotente, o meglio, con la coscienza che tutto ciò che potessi fare sarebbe stato poi comunque inutile, a una perfetta scissione, dalla mia vita, di metà delle persone che mi conoscevano, e tutto era dovuto solo alle sue stupide, false, infantili, diffamanti e arroganti parole: "Quella? È pazza, mi perseguita, poi è un cesso, è grassa, si appiccica e bla bla bla...". Che cosa diavolo ti ha detto quella tua testa di cazzo, stravolta dal tuo pseudo-orgoglio di bambino che si doveva vantare con tutti solo per avere quell'attimo di gloria, quell'attimo al centro dell'attenzione di quella tua vita che già io, senza bisogno che tu facessi una cosa del genere con me, con la mia amicizia, reputavo già interessante e degna della mia attenzione e del mio affetto, tanto che mi sono invaghita di te! Tu sei solo un bambino, un disagiato, e so che magari l'hai fatto pensando che non sarebbe successo nulla, che si sarebbe rivelato solo tutto uno scherzo, una goliardia da ragazzini alle porte della pubertà e niente più... E invece? Tu hai disintegrato tutto, mi hai fatto apparire come una dissociata, una pazza maniaca disperata, in preda alla "voglia di te e al fatto che mi piacessi"! Ancor'oggi, anni dopo, mi accorgo di odiarti, ho piena coscienza dell'odio che provo per te, del disprezzo e del disgusto, mi sei vomitevole e mi fai ribrezzo. Il mio attuale miglior amico mi ha chiesto e fatto questa domanda: "Hai mai odiato qualcuno?". Studiando e diventando grande ho appreso che, al mondo, ci sono molti e più motivate cause per odiare qualcuno ma sapete a cosa, forse con egoismo, sono arrivata? È vero, al mondo c'è ben altro, ma lui ha distrutto il mio, il mio mondo personale dando vita agli attuali problemi, fisime, complessi che oggi mi rendono la vita difficoltosa, sin da quei giorni, e in condizione di aver bisogno d'un restauro completo dal costo esorbitante. Ho saputo cosa ti è successo nella vita e mai prima d'allora sono stata così convinta dell'esistenza del Karma, tutto torna in misura di tre volte rispetto a quello che facciamo, nel bene e nel male. E continuando a sapere come procede la tua vita, comunque, non riesco a provare pena, perdono, ripensamento o misericordia, ma odio, puro e semplice odio, magari non contro la tua persona, ma contro l'idea e il ricordo che ho di te, l'immagine di quel mostro che sei stato nel passato della mia vita e che sei nel presente e nel futuro della mia mente e della mia memoria. Oggi sei un tossico, un drogato, un reietto della società, un eterno condannato al dolore, al rifiuto di tutti e al senso di pena comune. Mai riuscirei a tenderti la mano, neanche in caso di estremo bisogno, so e sento che preferirei e sceglierei, a discapito della mia immacolata coscienza, vederti e lasciarti soffrire come tu hai fatto con me perché,  per quanto la vita sia, e sia stata, giusta nel punire te e nel premiare me, facendomi conoscere persone e situazioni nuove che mi hanno arricchita e valorizzata, solo Dio e l'uomo più saggio sanno, nel profondo, magari senza ammetterlo a sé stessi, quanto ambiamo, nell'intimo della nostra coscienza, della nostra anima e della nostra mente, a cercare una giustizia personale, un super plus di giustizia, quello che il genere umano chiama vendetta. L'umanità la condanna, ma in segreto la ama e la desidera, in un delirio di potere e vicinanza all'immagine più antica e recondita che l'uomo abbia di Dio, l'onnipotente vendicatore.
  
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