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Autore: Heya Naya Rivera    28/03/2014    3 recensioni
Long Brittana... Ambientata sette anni dopo il diploma di San e Quinn.. tornate al Mckinley per aiutare i Glee..
Dal Prologo:
-Brittany Susan Pierce hai esattamente 2, e dico 2 minuti per alzarti vestirti e farti trovare nella mia macchina- disse la mora rialzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Perché ero scappata? Perché avevo reagito così? Cosa avrà pensato Rachel? Ero tornata a casa di corsa, con queste domande che mi martellavano la testa e alle quali non trovavo in nessun modo una risposta. Me ne stavo li a sedere alla scrivania con una penna in mano e un foglio davanti, bianco. Non avevo idea di perché mi trovassi in quella posizione, non scrivevo mai io, non mi piaceva per niente scrivere, già è tanto che lo facevo per scuola, figuriamoci nel tempo libero. Disegnare? Non se ne parlava proprio, ero artistica si, ma non sapevo disegnare per niente.

Con stizza buttai la penna sulla scrivania e mi alzai per poi buttarmi sul letto come un corpo morto.

La mattina mi svegliai in quella stessa posizione, dovetti aver dormito più di 12, e stavo totalmente morendo di fame. Scesi lentamente le scale come uno zombie, ero veramente rimbambita ed era domenica, e avrei dovuto affrontare sicuramente Rachel e darle delle spiegazioni sul mio comportamento.

-Buongiorno mamma- sbadigliai entrando in cucina, vedendo mia madre che si stava preparando il caffè

-Buongiorno. Ti faccio dei pancake e una bella tazza di caffè, ti vedo molto assonnata e affamata- mi disse accendendo i fornelli

Come mi conosceva bene mia madre, aveva capito tutto solo dalla mia espressione sfatta.

-Grazie- le dissi accomodandomi alla tavola

-Britt, va tutto bene?- Mi chiese dopo poco –Sai ieri ti ho vista molto strana, sia quei minuti dopo che Santana era andata via, sia quando sei tornata a casa tutta sudata. Sembra che hai mille pensieri che ti attanaglino la testa- mi disse guardandomi preoccupata

Sospirai, davvero mi conosceva troppo bene, e io non sapevo mentire a mia madre

-No decisamente no. Cioè niente di grave ovviamente, problemi adolescenziali- mi corressi subito vedendo la faccia di mia madre farsi ancora più preoccupata – insomma diciamo che ci sono queste due ragazze, che entrano ad un tratto nella tua vita come un uragano-

-Stiamo parlando di Santana e…?- mi interruppe mia madre

-Ah giusto Santana e Quinn…-

-Sei tremend…-

-Mamma i commenti alla fine- dissi stizzita, e lei si chetò subito lasciandomi continuare a parlare

-Insomma Santana e Quinn. Una gentile e solare, l’altra misteriosa e indecifrabile. Sono riuscita a instaurare un rapporto con Quinn nelle prime settimane e li ho iniziato a pensare sempre di più a lei, mi piaceva e tanto. Poi è entrata nella mia vita Santana, ammetto che inizialmente la detestavo, con quel suo fare altezzoso, ma poi ho capito che è tutta un’altra persona rispetto a quello che fa vedere fuori, e c’è stato un qualcosa che si è mosso dentro di me tutte le volte che la vedo. E per finire è ricomparsa Deni e sono svenuta solo vedendola- finii abbassando gli occhi quasi imbarazzata da quell’ultima cosa

Mia madre si sedette accanto a me e con dolcezza mi strinse le mani

-Quanto mi mancano queste cose- iniziò – comunque amore mio nessuno lo può sapere meglio di te. Io non posso consigliarti, non sono in grado. E poi non voglio prendere le decisioni al posto tuo. Certo se devo essere del tutto sincera non voglio vederti di nuovo soffrire per Deni in quel modo. E Quinn non l’ho mai vista e non saprei che dire, ma Santana è veramente un bel bocconcino- mi fece l’occhiolino e scoppiò a ridere. Mia madre mi stava prendendo in giro, e forse non aveva tutti i torti, forse dovevo smetterla di rimarginarci sopra e prenderla più ala leggere e con una mente più lucida e tranquilla.

-Mamma non prendere in giro Brittany- disse mia sorella entrando nella stanza con un’espressione tutt’altro che vera. Io la fulminai, quel piccolo diavolo doveva aver sentito tutto e ora mi avrebbe tartassato per sempre.

Mangiai tutta la mia colazione in silenzio sentendo ridere mia sorella e mia mamma mentre si sussurravano delle cose che ovviamente non sentivo.

Mi alzai indispettita dal loro atteggiamento, sentendole ridere ancora più forte una volta uscita dalla stanza. Sospirai nervosa, solo io potevo avere una famiglia del genere.

Uscii di casa nemmeno mezz’ora dopo, non avevo voglia di rimanere in camera mia a pensare.

Non avevo proprio idea di dove andare però. Non potevo tornare al parco, sennò il mio cervello non avrebbe più smesso di cercare una risposta ai miei dubbi. Mossi dei passi in direzione del centro, almeno sarei stata in mezzo alle persone.

Arrivai dopo pochi minuti, la mia casa non distava così tanto. Era in un’ottima posizione.

Mi maledissi subito dopo vedendo un gruppo di fan con le maglie di Deni che correvano verso una direzione precisa. Il grande centro commerciale. Mi affacciai e rimasi sbalordita da quello che vidi. Una calca sorprendente che stava intorno a delle barrivate e un piccolo palco li al centro.  Sorrisi forse davvero contenta per il successo che aveva ottenuto.

-Signori e Signore, ragazzi e ragazze di tutte le età, è con grande piacere presentarvi questa giovane cantante che ha avuto un successo incredibile in meno di un anno.  È qui oggi per un’anticipazione del suo concerto, che voi tutti saprete che si terrà tra tre giorni allo stadio comunale-

La folla esplose  in un boato enorme.

-Dopo la sua canzone, risponderà alle vostre domande, firmerà autografi e farà foto. Quindi non ve ne andate- disse facendo impazzire nuovamente la folla.

Decisi di avvicinarmi un pochino  anche io.

-Signori e Signore Deni - ci fu un applauso potente seguito da fischi, non appena Deni fece il suo ingresso sul palchetto.

Non appena partì la musica tutti si chetarono impazienti di sentirla cantare. Pure io ero impaziente di sentirla nuovamente dal vivo. Mi trasmetteva sempre tantissimo quando cantava, e aveva una voce fantastica.

Partirono le note di una canzone che devo ammettere  conoscevo a memoria.  Mi piaceva il suo cd da morire, e lo ascoltavo di nascosto da Rachel. Rimasi rapita nuovamente dalla sua voce non appena attacco con la prima strofa, e chiusi gli occhi per assaporare appieno quel momento. 

The day I first met you 
You told me you never fall in love 
But now that I get you 
I know fear is what it really was 


Gli riaprii solo a fine canzone. E solo per un attimo mi sembrò che il suo sguardo fosse nel mio, ma poi quella sensazione sparì immediatamente dopo quando cominciai a sentire le spinte delle persone che si accalcavano per avere un contatto con lei.

A quel punto mi allontanai sentendo una mano che mi tirava via

-Brittany?! Che ci fai qui?- vidi una Rachel davanti a me piuttosto contrariata.

Rimasi un secondo spiazzata

-E te?- chiesi poi confusa

-Stavo facendo la spesa- mi disse mostrandomi il carrello li vicino a lei. Ci allontanammo dalla confusione e ci dirigemmo verso l’uscita.

-Allora?- mi chiese con il sopracciglio alzato, segno che si stava spazientendo

-Niente, ero venuta qui a fare due passi, poi ho visto tutte quelle persone e mi sono incuriosita e avvicinata, e poi ho capito e l’ho sentita cantare- dissi tutto di un fiato

La vidi sospirare davanti a me

-Perché continui a farti del male?- mi chiese poi –la devi lasciare andare per sempre, è meglio per lei ed è meglio per te. E non lo dico perché non la posso vedere ma perché tengo a te e so che non è quella giusta per te- mi confessò poi

-Lo so Rach. Ma la sento ancora mia, mi sembra che non se ne sia andata mai. I miei sentimenti per lei sono cambiati si, ma c’è il rischio che possano tornare a galla- dissi preoccupata. Non volevo assolutamente che accadesse ciò, infatti dovevo starle alla larga il più possibile.

-Non è così però che lo impedisci. Devi fare chiarezza dentro di te Britt. Non è possibile che ti piacciano 3 persone contemporaneamente- disse lasciandomi sorpresa –Ho visto come guardi Quinn, come guardi Santana e poi è tornata la tua ex. Non puoi continuare a rimuginarci sopra. Devi lasciarti andare- mi disse poi lasciandomi sbalordita. Se ne era accorta pure lei allora, senza che le dicessi niente, eppure non mi sembrava di guardarle in nessun modo strano soprattutto Santana.

-Non so come fare sinceramente. I miei pensieri non mi danno pace per niente. Mi sento in mezzo, e poi questa tua rivelazione con Quinn mi ha scombussolato ancora di più, non perché ci veda qualcosa di strano, ma perché sinceramente non me lo sarei mai aspettato da te, cioè insomma-

-Ho capito tranquilla, e ammetto che non me lo sarei aspettato nemmeno io, ma come dici sempre te “non si comanda al cuore” giusto?-

Io annuii e sorrisi. Ero contenta per Rachel e non avrei mai voluto litigare con lei per una ragazza. Ok mi faceva strano anche pensare ad una cosa del genere.

-Sono contenta che ti piaccia, e che tu piaci a lei- le dissi sinceramente, anche se sentivo una strana morsa allo stomaco, ma era giusto che mi facessi da parte.

Lei arrossi

-Non dire così, sinceramente non so se le piaccio-

-Ahahaha. Invece si, te lo dico io, da come ti guardava, da come si è comportata, e a proposito si è fatta sentire?- chiesi poi ricordandomi che le aveva detto che le avrebbe scritto

-Si. Mi ha scritto ieri per dirmi che era arrivata e per darmi la buona notte- disse imbarazzata

-Vedi. Non c’è ombra di dubbio. Le piaci- dissi con aria saccente

 

************

Odio il lunedì, odio tornare in questa scuola, odio questi adolescenti così pieni e sicuri di loro, ma odio il fatto che Quinn mi abbia lasciata qui, per tornarsene a New York, anche se per lavoro.

L’unico lato positivo di quella mattina era lei: Brittany. Si in questi due giorni mi ero fatta un esame di coscienza ed ero arrivata alla conclusione. Avevo preso una bella batosta per quella ragazza, ma non l’avrei ammesso nemmeno sotto tortura, soprattutto non l’avrei data vinta a Quinn.

Percorsi quei corridoi ancora con qualche ragazzo in giro, sicuramente in ritardo per la lezione.  E poi la vidi, stava entrando nel bagno insieme alla nana che stava strillando qualcosa a dei ragazzi più in fondo al corridoio che se la ridevano e si battevano il cinque. Senza pensarci due volte mi fiondai in bagno.

-Ehi tutto bene?- chiesi una volta entrata fissando la bionda davanti a me che era intenta a lavare dalla faccia di Rachel la granita che le era stata appena lanciata.

-Direi di si, ormai ho rinunciato tanto tempo fa. Tutti i giorni è la stessa storia orami da due anni- mi rispose la cantante con una voce piena di rabbia e di sofferenza.

Mi avvicinai piano a loro

-vedo che le mode non sono cambiate con gli anni. Sai la prima volta che me lo fecero a me, e direi anche unica, gli feci scappare tutti e tre con la coda tra le gambe- dissi ridendo, ma ricevetti in cambio solo uno sguardo perplesso.

-Anche noi eravamo considerati dei “Loser”; ancora più di voi. Non avevamo vinto niente, il primo anno abbiamo perso addirittura alle regionali. E pur essendo cheerios anche io e Quinn venivamo tempestate di granite-

-Allora non tutto è come prima, perché Brittany non ne ha mai ricevuta una- intervenne Rachel

-Comunque se vuoi posso continuare io qui e te le vai a prendere il cambio, perché hai un cambio vero?- proposi alla bionda che si scambiò uno sguardo d’intesa con l’altra e poi ringraziandomi uscì dal bagno.

Uscita Brittany calò il silenzio nel bagno, l’unico rumore era quello dell’acqua che scendeva dal rubinetto e andava ad infrangersi contro la mia mano.

-Grazie ancora- mi disse dopo poco che avevo finito di pulirle i capelli per bene.

-Figurati, dopotutto capisco la tua frustrazione per questi episodi, e volevo rendermi utile- le risposi sinceramente.

-Ecco qua, ti ho preso la maglia, e questa felpa. Mi sa che dovrai rifare scorta perché è finito tutto- disse la ballerina entrando di nuovo, e dando la roba a Rachel

Si cambiò velocemente, e pochi minuti dopo uscimmo da li. Loro andarono in classe e io rimasi sola un’altra volta.

Sospirai e mi avviai nella classe del Glee.  La lezione si sarebbe tenuta tra meno di un’ora e quindi potevo aspettare benissimo. Oggi avremmo deciso finalmente una scaletta, la scaletta delle Provinciali. Io avevo già in mente un paio di canzoni da far cantare alla nana, che dovevo ammettere era davvero la più talentuosa li dentro.

Mi misi a sedere al mio vecchio posto, la in ultima fila, da dove potevo osservare tutto e tutti, mi mancava terribilmente stare da quella parte. Mi mancavano i miei amici, mi mancava tutta l’emozione che ti trasmetteva esibirsi, sia per i tuoi compagni che nelle competizioni. Era il club più bello che potessi scegliere di frequentare. 

I miei pensieri furono interrotti dalla campanella e quindi dall’imminente inizio della lezione.

-Come tutti sapete Rachel come vincitrice della sfida avrà diritto ad un assolo, visto che la sua partner non può partecipare alla competizione, e dopo le pressioni subite da Santana, sarai libera di scegliere che canzone vuoi…-

Dopo aver ricevuto degli sguardi di gratitudine da parte della cantante smisi di ascoltare il discorso del professore, e mi incantai sulla mia bionda. Era così bella, così pura. Non vedevo l’ora di passare il pomeriggio con lei.

 

Mi presentai a casa sua verso le 4, perché mi aveva detto che prima aveva gli allenamenti delle Cheerios. Mi aprì la porta sua madre, che mi salutò con un grosso sorriso.

-Britt- chiamò –è arrivata Santana- disse ancora

-Prego cara, accomodati- si rivolse poi a me, facendomi entrare in casa

Io le sorrisi di rimando

-Tanto orami conosci la strada, vai pure- mi disse prima di sparire in cucina.

Io salii le scale, e me la trovai li davanti, in shorts e una maglia più lunga dei pantaloncini. Mi cascò l’occhio sulle sue gambe, che sembravano più lunghe e belle di sempre.

Deglutii a fatica non appena il suo sguardo entrò nel mio. Era così bello e rilassante immergersi in quegli occhi così celesti, così profondi, come stare in mare aperto.

-Ehi- sentii poi –stavo andando a prendere dell’acqua, te intanto accomodati pure- mi sorrise per poi passarmi accanto e scendere le scale. Il suo odore. Dio, quanto era buono il suo odore. Entrai in camera sua, e mi misi a sedere al mio posto alla scrivania. Era tutto così lei in quella stanza, così bambina ma così adulta al tempo stesso. Mi incantai sul letto, con lo sguardo fisso su quel peluche di papera, buffissimo. Era di media grandezza, ma sembrava così morbido, e sembrava che avesse una storia tutta sua.

-Mi è stato regalato da mio nonno, poco prima che morisse- mi girai verso di lei che era appoggiata sulla soglia della porta che mi fissava –sai una volta quando avevo poco più di cinque anni mi portò a caccia con lui e un suo amico. Lo so che non era una cosa molto responsabile ma volevo farlo e lui mi accontentava sempre- continuavo a fissarla, mentre lei stava guardando il peluche, era così bella, non riuscivo a pensare ad altro che a lei –durante la battuta di caccia, involontariamente ferirono una papera, così iniziai a piangere per quel povero animaletto. Mio nonno cercava di calmarmi ma non ci riusciva, così la prese e la portò da un veterinario velocemente. Riuscimmo a salvarla, e dal quel giorno fino a che ci riuscì mi portava sempre a trovare la nostra amica al lago, e divennero i miei animali preferiti. Ma quando morì la papera, lui vedendomi triste mi regalò quel peluche in suo onore-  finì il suo racconto, e vidi una piccola lacrima scivolarle sul viso.

-Mi dispiace- dissi vedendola li ancora persa nei suo i pensieri

-Figurati- mi sorrise, sedendosi accanto a me

-Come mai me lo hai raccontato?- le chiesi poi confusa

-Ti vedevo così interessata a quel peluche che mi è venuto spontaneo- mi rispose

Io arrossii. Dovevo essere stata imbambolata a fissarlo per qualche minuto e lei deve essere stata a fissare me per quel tempo.

-Da quanto tempo eri appoggiata alla porta?- le chiesi poi curiosa di sapere

-Da parecchio tempo- disse avvicinandosi ad un soffio da me. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra, eravamo vicine, troppo vicine. Passai il mio sguardo dalla sua bocca agi suoi occhi. Mi fissavano, potevo leggerle dentro e lei faceva lo stesso con me, lo sentivo, lo sentivo che percepiva tutto il mio desiderio di lei. Non riuscivo a pensare chiusi per un secondo gli occhi e fu come stare in paradiso. Sentii le sue labbra sulle mie, e fu tutto. Il mio cervello mi salutò e non riuscii più a controllarmi. Approfondimmo il bacio come se fossimo ossigeno l’una per l’altra. Fino a che non davvero non abbiamo avuto bisogno di respirare.

Ci staccammo, a malincuore devo essere sincera, e i nostri sguardi si cercarono di nuovo, questa volta più imbarazzati, però con una nuova consapevolezza. Sapevo che era la ragazza giusta, il mio corpo aveva provato delle cose che mai nessuno era riuscito a provocarmi.

-Scusa- sentii poi, il suo sguardo si abbassò con un aria colpevole. Io dentro di me sorrisi. Con la mano le tirai su il mento in modo da poterla guardare in faccia un’altra volta.

-Non devi scusarti. Se vuoi ne parleremo, anzi ne dobbiamo parlare, non è detto che sia ora se non vuoi- le dissi sinceramente. Anche se ancora non ero in grado di pensare correttamente.

 

***************************

-CHE COSAAAAAAAAAAAAA- urlò la mia amica trapanandomi un timpano

Dopo le imbarazzanti ripetizioni di oggi dovevo parlare con qualcuno di quello che era successo, così non appena Santana se n’era andata avevo chiamato Rachel e dopo essermi fatta forza le disse che l’avevo baciata

-Rache non urlare ti prego-

-Non puoi dirmi di non urlare, come faccio a non urlare. Dimmi come è successo? Che ti è saltato in mente?! E lei?! Su racconta-

-insomma lei era li, non so cosa mi abbia detto il cervello ma era la cosa giusta da fare. Sapevo che era quello il momento giusto, mi sono avvicinata e non appena ha chiuso gli occhi l’ho fatto. Lei non sembrava contrariata affatto, e..-

-Sei una frana nei racconti. Comunque basta per capire che lei è presa da te da quanto dici. Ma te?-

-Io lo sono, cioè non ci avevo mai pensato, cioè non so come mi sia venuto in mente-

-Ti piace, solo che non lo ammetti- mi disse Rachel dall’altra parte del telefono

Forse era vero, perché non volevo ammettere che mi piaceva, sul serio. Mi ero così intestardita su Quinn che non ero nemmeno riuscita a capire cosa volessi davvero. E forse ora c’ero arrivata, volevo lei, ho sempre voluto lei, ma non me ne ero mai resa conto. Il suo odore, i suoi capelli corvino, i suoi occhi così neri, così belli, così espressivi che mi hanno fatto cadere ai suoi piedi, il suo lato dolce e sensibile, che non mostra mai, solo in determinate circostanze che ti spiazzano totalmente

-Britt?? Britt ci sei ancora??- ripresi coscienza

-Si.. si scusa. Sai penso di aver aperto gli occhi sul serio ora. Quinn era il mio ideale, bella gentile, ma Santana.. mi ha rapito completamente- le confessai, chiarendo le idee anche a me

-Lo sapevo!- disse euforica la mia amica –anche se penso che non mi sopporti, vedevo come ti guardava, con te si scioglie. Non riesce a dirti di no-

-Ora non esagerare.. non-

-Shhh non interrompermi. Io ho ragione punto. Quindi che hai intenzione di fare?-

Eccoci. Non ci avevo pensato

-Mmmm, abbiamo detto che ne dobbiamo parlare, quando me la sentivo. Ma non so che dirle, ci sono un sacco di complicazioni-

-Serve a questo parlarne, lei lo sa, e ora lo sai anche te, quindi non stare li a pensarci troppo e datti una smossa, visto che finalmente per la prima volta in vita tua hai capito qualcosa-

-Sempre molto gentile sento. Dopo le mando un messaggio e fisso-

-Brava, prendi l’iniziativa. Sono fiera di te, chissà cosa diranno i tuoi-

-Rach non provarci nemmeno a dire qualcosa, o giuro che non canterai mai più- la minacciai, riuscendo nel mio intento.

 

Finalmente quella giornata stava giungendo al termine, mi preparai per andare a letto. Mi infilai sotto le coperte, e presi il telefono. Stetti minuti a fissare lo schermo ma poi decisi che era giusto farlo.

Digitai velocemente il messaggio, e lo inviai a Santana. Tutto molto velocemente, poi lo spensi e andai a dormire con il cuore che mi batteva a mille. Ero felice, ero veramente felice dopo tanto tempo. Non mi sentivo così da troppo tempo.

 

 

 

Finishhhh. Un altro capitolo è andato, diciamo che da qui in avanti ci saranno degli sviluppi importanti.

Finalmente si sono baciate si, ma come riusciranno ad andare avanti. Avrei piacere che mi esprimesse il vostro giudizio. Grazie a tutti quelli che leggono, seguono e quant’altro.

Al prossimo capito.

  
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