Un sogno dentro un sogno

 

Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
Ed io piango - io piango!
O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
O Dio! Mai potrò salvarne
almeno uno, dall'onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno?*

 

“Sto nel fragore…”
 
“Papà raccontami una storia!” Mi chiedesti
“Raccontala a me e alla mamma che farà finta di cucire accanto alla finestra rotta … Non si chiude ma così il profumo del mare la rilasserà”
Questo mi chiedesti.
 
“Raccontale una storia!” Mi disse lei.
Pallido angelo con ali di carta conservate in un cassetto
“Raccontale mentre farà finta di addormentarsi fra le tue braccia d’orso.” Mi disse ancora lei.
Dita di ago e capelli di filo di seta.
 
“Raccontami una storia!” Mi chiedesti.
Piccolo ordine di principessa delle fragole.
Occhi di semi. Guance di zucchero.
Lingua di grillo.
“Raccontami una storia ogni volta che farò finta di dormire”
Questo mi chiedesti.
 
“Raccontami una storia, ogni volta che tornerai a casa…” Così continuasti.
Scandendo l’incantesimo.
“Inventa una storia per me ed una per la mamma: quando in treno farai finta di osservare il paesaggio dal finestrino”
Chiedesti ancora.
“Inventa per noi una storia ogni volta che penserai di essere troppo lontano. Inventa per noi una storia ogni volta che ti sentirai in colpa per non essere qui.”
Aggiungesti.
 
“E poi inventa per noi una storia, ogni qualvolta gli occhi ti si chiuderanno per sognare, e tutto sembrerà un sogno dentro un sogno.”
Terminaste in coro. Battiti di farfalle al mattino.
 
Ho inventato una storia.
Una per i tuoi occhi chiusi dal sonno.
Una per ogni ferita di spillo.
Una per ogni secondo lontano da casa.
Una per ogni stazione ferroviaria.
Una per ogni capriccio della buona notte.
Ma a nulla serviranno queste storie, se non avrò più capricci da soddisfare.
Ferite da baciare e incubi da dissipare.
 
“Sto nel fragore”
 
Mi hanno raccontato una storia.
Vorrei che qualcuno l’avesse inventata.
Uno sconosciuto entrava dalla finestra rotta e rubava il passato.
Rubava il presente ed il futuro oltre l’orizzonte.
Rubava i capricci ed i fili di seta.
 
O Dio! Mai potrò salvarne almeno uno, dall'onda spietata?
 
Vi racconterò una storia forse…Baciandovi sulla fronte.
Palpebre chiuse su gemme nascoste per sempre.
Mentre dormite su letti di gigli innevati.
Poi uscirò da quella finestra rotta e scalzo camminerò fino all’infuriato mare.
 
Sto nel fragore adesso. Il lido è tormentato dalla risacca, così come il mio cuore...
Stringo nella mano granelli di sabbia dorata.
Un granello per ogni storia.
Scivolano sul mare uno alla volta, ma per quanto io stringa forte le dita non riesco a salvarne nemmeno uno.
Niente più storie.
Non ne inventerò più.
Non ora.
Né domani.
 
Sono nel fragore…Quello che mi rimane è un sogno dentro un sogno…
E piango…Io piango.
 
 

 
*Dalla poesia “Un sogno dentro un sogno” di Edgar Allan Poe