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Autore: Internettuale    28/03/2014    6 recensioni
'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro '.
Miss Chase preferirebbe passare il resto della sua vita in isolamento, piuttosto che esser in compagnia di un americano.
Gli americani non possono trarre beneficio dalla sua saggezza, dal suo assennato giudizio e dalla sua dote copiosa; gli americani non posson far certo parte di quella stretta cerchia di amici che costantemente la lusingano per la sua magnificenza e grazia.
Ella è oltremisura brillante, oltremodo splendida, eccezionalmente considerevole per un americano.
E il fato, che ahimè corrisponderebbe al perfido scrittore di questa storia, le è così ostile, che deciderà di consegnare il suo cuore a un uomo le quali virtù non corrispondono per nulla all’ideale di bellezza ed eleganza che un uomo inglese dovrebbe incarnare.
Poiché Mr Jackson è, sfortunatamente, un americano.
Ma una tela intrecciata da sua madre con tanta parsimonia le riveste il capo. Un imbroglio colmo di oscuri preconcetti e idee malsane.
La negazione debella il tormento. L’amore si sottomette all'orgoglio. L’amabilità cede il posto alla superbia.
Riuscirà Miss Chase ad abbattere il suo più grande difetto fatale?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bella e consapevole di esserlo, Annabeth Chase era sempre circondata da nobili compagni, che la sostenevano costantemente e che erano affascinati dalla sua oratoria e dalla sua ricchezza.
Amante del lusso e del disprezzo altrui, Miss Chase era una delle donne più richieste e ammirate dell’intera contea; abile suonatrice dell’arpa e del pianoforte, era anche una delle dame più pretese ai balli, ed era sempre lei ad avere l’onore di aprire le danze.
Ma nonostante fosse così perfetta esternamente, la Signorina Chase possedeva un difetto fatale con cui conviveva piacevolmente: la tracotanza, la superbia fatale, pensare di riuscire a fare le cose meglio di chiunque altro, perfino degli dei.
Figlia di Sir Frederick e Lady Minerva, possedeva un patrimonio che superava le ventimila sterline e non per questo era sempre oggetto di desiderio da parte degli uomini che andavano alla ricerca di fortune.
Amata soprattutto dal fratello caro, che la vedeva come una piccola divinità femminile, era sempre circondata da attenzioni che a lei non dispiacevano assolutamente.
Quell’estate l’avrebbe passata a Netherfield in compagnia del fratello alla tenuta del Signor Brunner, vecchio amico di famiglia, che ammirava e adorava Miss Chase come una figlia.
-Ah, da quanto tempo non vedo Mr Brunner! Vero, mia cara Annabeth?- domandò il fratello.
Annabeth osservava le enormi distese verdeggianti dei campi, illuminati da un sole estivo cocente; i torrenti serpeggianti che costeggiavano il loro percorso creavano dei giochi di luce con la stella infuocata che torreggiava nel cielo azzurro privo di nubi temporalesche, e i piccoli sobborghi ottocenteschi che si alternavano alla verde campagna comunicavano spensieratezza al cuore di Annabeth. Adorava quei paesaggi che le trasmettevano serenità e contemporaneamente ripensava ai momenti passati con il Signor Brunner nella sua tenuta e alle bellissime serate passate in società.
- Credo da un anno intero, Malcolm.- rispose sovrappensiero.
-Come sei cambiata dall’ultimo anno, – continuò a parlottare il fratello – sei diventata più alta e snella, e ancora più graziosa! Non sai quanti dei miei compagni ti ammirino segretamente. Mia cara Annabeth, quando ti deciderai a maritarti? Mr Castellan è un buon partito, che ne dici di lui?-.
-Oh, non m’interessa. -
-E chi sarebbe degno della tua attenzione?- domandò il fratello scherzoso.
-Gli americani. - rispose Miss Chase ridendo.
Il fratello accolse la battuta con ancor più riso, e insieme passarono il tempo chiacchierando di quelle persone così rozze e grezze, che disonoravano il loro amatissimo regno.
- Che selvaggi. - terminò infine Mr Chase inorridito.
Annabeth annuì vagamente, e ritornò col pensiero all’estate precedente.
 
 
-Mr Jackson! Mr Jackson!- urlò un uomo da un calesse che sostava un po’ più in là.
 Percy Jackson attraversò la strada e si avvicinò alla vettura visibilmente confuso.
Poi la riconobbe come la carrozza dei Grace e sorridendo gli si avvicinò euforico.
Immediatamente lo sportello si aprì e ne uscì Jason Grace, che con la mano aiutò la sorella Miss Grace a scendere dal calesse.
-Signor Jackson! Che piacere rivederla!- disse Mr Grace stringendogli la mano.
Percy ricambiò la stretta di mano con egual ardore, e poi s’inchinò dinanzi alla Signorina Grace, che lo salutò anche lei con la mano, visibilmente commossa.
-Aspettavamo sue visite stamane, dove è stato tutto questo tempo?- esigé calma Miss Grace.
Il Signor Jackson spiegò ai suoi adorati cugini che stava attendendo il cugino Zhang, poiché quest’ultimo era andato a fare una commissione e non gradiva la propria compagnia ma lui non voleva abbandonarlo, poiché Mr Zhang conosceva ben poco quel territorio. La Signorina Grace replicò dichiarandogli che da loro era già tutto sistemato e che non appena suo cugino fosse tornato, li avrebbero ospitati a casa loro.
-Oh, ma non si preoccupi. - intervenne Mr Jackson, - Ho già affittato una tenuta che dista solo poche miglia dalla vostra dimora. Verrò a farvi visita ogni mattina, non preoccupatevi.
-Quanto tempo si fermerà qui?- chiese il Signor Grace.
- Staremo qui sino ad agosto. Suppongo che a settembre mi recherò nella tenuta di mio padre, per trascorrere lì i conclusivi due mesi di villeggiatura, per poi rimpatriare in America con mio cugino.-.
-Domani pranzerete con noi, vero?- domandò Miss Grace amabilmente.
-Non potrei non accettare tale invito. Ci sarò assolutamente, non preoccupatevi. -
Poi si voltò, e vide il cugino che lo cercava con lo sguardo.
-Oh, eccolo li! Vi devo lasciare! Ho questioni urgenti da sbrigare, faremo le dovute presentazioni domani!-.
E detto questo, si volatilizzò col cugino, e i fratelli Grace rientrarono in carrozza.
-Davvero un uomo distinto e amabile, fa onore alla nostra famiglia. Credo che i pregiudizi sugli americani siano del tutto infondati. - ammise Mr Grace compiaciuto.
- Assolutamente. - concordò la sorella.
 
Percy Jackson era un uomo riconosciuto in tutto il mondo per la sua lealtà e per il suo buon cuore. Ricco e generoso, aiutava chiunque avesse bisogno di una mano. Non si distingueva particolarmente per la propria intelligenza, anche se era una persona dotata di un intelletto abbastanza vivace; ma il suo fascino ammaliava il cuore di ogni ragazza. Alto, distinto nei modi di fare, elegante, di bell’aspetto e sempre cordiale, era il sogno proibito di ogni dama, anche se lui non alimentava nessuna delle loro speranze.
Possedeva terre sia inglesi sia americane, poiché nato dall’unione della Signora Jackson e di Mr Poseidon. Alla morte del padre, che era un generale della marina inglese, aveva acquisito il cognome della madre. Aveva deciso di passare l’estate a Longbourn, per rivivere dei ricordi d’infanzia e per far visita ai cugini e a un vecchio amico di famiglia, il Signor Brunner.
Gli avrebbe fatto visita la mattina dopo, poiché ora voleva mostrare al cugino Frank (di parte materna), le meraviglie di quelle zone, sperando di suscitare in lui qualche emozione positiva, dopo la perdita subita.
 
La Signorina Chase gli corse incontro con le lacrime agli occhi, e strinse fortemente il Signor Brunner, che sedeva su una sedia a rotelle, e rideva soddisfatto.
- Zio Chirone, come state?- domandò commossa.
Il Signor Brunner era una delle poche persone che Annabeth apprezzava. L’aveva perfezionata, e conservava dei ricordi incantevoli sulle giornate vissute insieme, da considerarlo uno zio. Il Signor Brunner era un uomo anziano, anche’esso benestante padrone di terreni inglesi; era un individuo rispettato principalmente per la propria saggezza e la propria integrità morale. Le aveva insegnato, all’età di sette anni, a suonare l’arpa, e all’età di otto le aveva dato alcune lezioni di lingue classiche.
Era una delle sue gioie, una delle poche.
Il Signor Brunner rise amabilmente, e rispose ad Annabeth con tutta la gaiezza che provava in quel momento.
Subito dopo li raggiunse Mr Chase, che rimproverò la sorella con gli occhi per la propria sconsideratezza.
-Zio Chirone, che piacere rivederla- confessò, stringendogli la mano.
-Anche per me è un piacere, figliolo.- ammise, ricambiando la stretta.
 
Era trascorsa una giornata dalla loro venuta, e Miss Chase, dopo la colazione delle dieci, decise di andare a ritirare la posta, soprattutto per vedere se Lady Minerva le aveva inviato una lettera.
S’instradava gaiamente per quei viali così ben dipinti sia nel suo immaginario sia nella realtà, che non prestò attenzione alla strada, cosicché, quando un uomo le venne incontro urtandole una spalla, la Signorina Chase immediatamente si ricompose e perse tutta la giocondità che le avevano regalato i pettirossi di mattino.
L’uomo la esaminò visibilmente confuso, e arrossì per la vergogna. Era alto, di bell’aspetto e con gli occhi verdi, e per un momento Annabeth ne rimase incantata, finché questi non parlò: -Vogliate scusarmi. Non volevo urtarvi la spalla. Che sbadato! Spero che voi mi perdoniate. -
Era un americano, e Annabeth lo identificò soprattutto dall’accento; così arricciò il naso e freddamente gli rispose: -Non vi preoccupate. Arrivederci.-
Detto questo, s’incamminò verso le poste, abbandonando Percy in uno stato temporaneamente confusionale.
Pensò che fosse una bellissima donna, degna delle sue attenzioni, e se non fosse stato per la sua freddezza, si sarebbe presentato con tutti i doveri e gli onori.
Scuotendo lievemente il capo, si diresse verso la casa del Signor Brunner, anche se nella sua mente si riformava l’immagine di quella venere.  
 
 
 
Eccomi tornata con una nuova storia!
Che dire, spero che vi sia piaciuto come inizio, e spero che recensiate in tanti c:
Come mai una storia ottocentesca? Perché dopo settimane passate a leggere i romanzi della Austen, volevo cimentarmi anche io in romanzi del genere.
Ed ecco qui, una storia d’amore tra Percy e Annabeth negli anni del vero romanticismo :D
 
Grazie per la vostra attenzione,
Un bacio, Internettuale.
  
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