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Autore: Fuocqua    06/07/2008    0 recensioni
Ciao in questa FanFiction ho deciso di provare ad immaginare la giovinezza scapestrata del signor Giles. All'inizio la storia ha un ritmo lento, ma poi spero vi piacerà
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rupert Giles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Rupert, spero ti faccia piacere ricevere mie notizie, così come farebbe piacere a me e a tua madre di riceverne da parte tua. È quasi un mese che sei al college, ad Oxford, e ancora non ci hai scritto una volta. Qui a casa tutto procede nella normalità, nulla di particolare o al di fuori della routine o delle solite riunioni del consiglio degli osservatori. A tal proposito ti ricordo ch’io e tua nonna confidiamo immensamente nel fatto che tu voglia farne parte e continuare la tradizione di famiglia, per cui comportati bene e apprendi il più possibile! Con Affetto Tuo Padre. Il giovane appallottolò la lettera e la gettò nel cestino. Ethan Rayne, il suo compagno di stanza, gli domandò: “Di chi era quell’epistola? Dubito di una ragazza che ti respinga, dato che non ce n’è una che non sbavi per te.” Rupert Giles, intenzionato ad andare a fare un giro per il campus, si stava mettendo il giubbotto di pelle e rispose: “Era di mio padre, sai, vuole convincermi a rigare dritto per poter poi esercitare la professione di famiglia, una cosa, però, che non rientra per niente nelle mie ambizioni.” “E quale sarebbe questo mestiere?” “L’osserv…. Una ditta di famiglia.” “No, tu non mi freghi. Ti sei interrotto, dì la verità stavi per dire osservatore.” “Come fai a conoscere questa professione?” domandò con un misto di paura e stupore l’altro ragazzo mentre si pettinava il ciuffo. “Visto che tu vieni da una famiglia di osservatori di cacciatrici, tanto vale che, anch’io, ti riveli il mio legame con l’occulto: vengo da una famiglia di stregoni.” “No, dici davvero? Aspetta, non dirmi che sei uno dei Rayne che vengono da Cambridge.” “E invece sì.” si vantò Ethan, a Rupert s’illuminarono gli occhi: “Non ci credo! Fantastico! Credo che potremo diventare grandi amici, tu insegni la magia a me e io t’aiuterò a conoscere i demoni e quant’altro vorrai, non credo mi sarà difficile convincere mio padre a mandarmi alcuni dei suoi libri, mi basterà fargli credere di voler seguire le sue orme. Che ne dici?” “Dico che ci sto. Anzi, che idea, perché non fondiamo un gruppo di magia io e te? Poi, se troveremo altri con abilità magiche, li possiamo sempre convincere ad unirsi. Saremo il più veritiero club di magia di Oxford.” “Bene, ne riparleremo poi. Ora usciamo, le ragazze di questo campo hanno bisogno di noi.” I due amici uscirono dal dormitorio, entrambi si sentivano i galli del pollaio e, in effetti, lo erano; benché fossero solo delle matricole, infatti, gran parte delle ragazze del college s’erano innamorate di loro a prima vista, era semplicemente bastato vedere i loro atteggiamenti da duri e il loro modo di vestire da iperfighetti. I due giovani camminavano l’uno affianco all’altro con aria sprezzante, lungo la strada s’imbatterono in un gruppo di ragazze intente ad osservarli, con disinvoltura il duo si avvicinò e Rupert iniziò domandando: “Buon pomeriggio, belle signorine, diteci, delle giovani così carine, che cosa fanno questo sabato sera?” le ragazze arrossirono, Ethan incalzò: “Sapete c’è una festa privata al BigLife e noi possiamo portare tutte le bellezze che vogliamo, che ne dite?” Wendy, l’unica a cui non era andata via la voce per l’emozione, rispose: “Ci farebbe molto piacere venire con voi.” Giles le mise una mano sulla spalla, con l’altra abbassò un poco i ray-ban che indossava, poi le disse: “Bene, dolcezza, allora io e te, dopo la festa, potremo anche divertirci in altro modo, non trovi?” questa volta la ragazza rimase ammutolita e divenne, se è possibile, più rossa rispetto a prima. Soddisfatti del proprio successo con le donne, Rupert ed Ethan s’allontanarono; proseguirono fino ad arrivare ad un bar in cui entrarono e, ordinato un doppio whisky a testa, si misero a discutere del loro progetto di fondazione di un club sulla magia. “Allora, Ethan, prima di cercare nuovi adepti, io direi di organizzarci e capire bene in che ambiti vogliamo spaziare.” fissò un attimo l’amico negli occhi “Senti voglio che ti sia ben chiara una cosa ed è questa: non pensare a me come il ligio figlio di un serioso osservatore.” “Tranquillo, non l’ho mai pensato.” Bevve un sorso di whisky “Vedere come hai gettato quella lettera stamattina, m’ha fatto ben capire quanto disprezzi quella razza. Amico dovevi vederti, sul volto ti si leggeva un tale disgusto.” ridacchiò un poco “Ed è un bene, sai, che tu sia diverso da quelli del tuo sangue. Neanch’io, come gli altri della mia famiglia, amo gli osservatori, né la cacciatrice.” “Interessante. Continua.” “Rupert, dovrei ucciderti se tu appartenessi a quella razza, ma per tua fortuna non è così.” “Per mia fortuna? Ethan dubito seriamente che tu riesca solo a sfiorarmi per farmi del male, a meno che tu non decida di colpirmi nel sonno, il che sarebbe, però, da vigliacchi.” “Forse, ma vuoi mettere che non riesci a cavartela tanto facilmente se evoco un demone e te lo sguinzaglio contro?” “Un demone, dici? Quindi tu conosci la magia nera… fantastico!” “Bhe, la sto imparando, per il momento.” “La impareremo assieme, amico mio, entrambi diventeremo potenti stregoni oscuri… e allora né il consiglio degli osservatori, né la cacciatrice né nessun altro potranno fermarci.” “Rupert, ma sei certo di quello che dici? Proprio non capisco come mai un figlio d’osservatore possa essere così feroce.” “Senti, io non ho potuto di certo scegliermi il padre, ma posso benissimo scegliere che cosa essere io. Odio con tutto me stesso il lavoro del mio genitore, sempre pignolo, precisino, scrupoloso, non si lascia mai andare, passa la sua vita sommerso dai libri cercando metodi per fermare chi cerca di divertirsi e di godersi la vita. Io non sono come lui, io voglio fare ciò che voglio, senza limiti, senza nessuno che mi dica è giusto o sbagliato. Bene e male son due parole prive di senso per me. Io voglio vivere liberamente e acquistare potere, nient’altro.” “Sei un gallo! Mi piace troppo come pensi, come ragioni. E sai perché mi piace? Perché è molto simile al mio. Il primo giorno di scuola, quando ci siamo conosciuti, ho pensato subito che saresti stato un buon compare con cui fare il figo del campus e divertirsi con le ragazze………. Ma ora m’alletta alquanto l’idea di noi due dominatori del mondo.” “Già, tutto il potere nelle mani di due stregoni oscuri al cui servizio hanno migliaia di demoni. Te lo ripeto: uniamo le nostre conoscenze e nessuno potrà ostacolarci, tutti saranno ai nostri piedi e chiunque tremerà a sentire i nostri nomi: Rupert Giles e Ethan Rayne.” “Esattamente. Senti io ho alcuni amici, anche loro conoscono alcuni rudimenti di magia nera, che ne dici se li invito ad unirsi al nostro gruppo? Saremo cinque, io e te, naturalmente, saremo i capi, saremo noi a guidare gli altri, a decidere che cosa fare, quali demoni evocare e quali sortilegi compiere. Ma dimmi con più precisione quali sono le tue conoscenze e le tue abilità… son proprio curioso di scoprire come viene educato il figlio d’un osservatore.” “Ti dirò, da quando sono nato, oltre a cercare di rimbambirmi provando a convincermi ad agire secondo quello che loro chiamano ‘bene’, i miei famigliari m’hanno insegnato a riconoscere i demoni, i loro usi e qualità e poi mi hanno insegnato come combattere a mani nude o con le armi.” “Si vede dal tuo fisico che sei allenato alla lotta. Va bhe, domani sera ti presenterò ai miei amici e decideremo come procedere.” “Perfetto, io intanto vedrò di farmi inviare libri da mio padre. Non vedo l’ora d’iniziare la conquista del mondo.”
  
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