06/07/2008
1 recensioniQUeLL'AMORe DeL MIO INSeGNANTe
"DAPHNE! Daphne, svegliati! Scendi da quel letto e muoviti! Se non sei pronta in dieci minuti ti lascio a piedi!".
Eccola, l'ovvia gentilezza del mio fratellone... Sì, direi che lo adoro quando fa così, soprattutto nei casi quando è supportato da mia sorella, lei è quella di mezzo, quindi sta con il maggiore e attaccano contro di me, la più piccola.
Sarà meglio che mi alzi, non ho voglia di andare a piedi a scuola, sarebbe faticoso con quel freddo.
Faccio tutto in fretta, prendo una camicetta carinissima color azzurrino, abbinata con i miei jeans referiti attillati, le immancabili prada, sono veramente le mie preferite; indosso gli orecchini e l'orologio, prendo una cintura dall'armadio e passo subito al trucco: la matita azzurra risalta i miei occhi color azzurro, i quali diventano blu andando verso la pupilla, un po' di lucidalabbra, pettino i capelli, li ho lunghi, liscissimi, cosa che odio, e di colore biondo; faccio una coda, un'ultimo sguardo allo specchio e scendo da Ryan, mio fratello.
è con Rosalie, davanti alla macchina, mi aspettavano e i guardano male.
Faccio la linguaccia:"Smettetela di guardarmi così" dico io, Ryan scuote la testa ed entra nel posto del guidatore, Rosalie al suo fianco e ovviamente io di dietro!
Iniziano i loro discorsi: un'amica di Ryan (che io reputo esplicitamente una puttana!) organizza una festa questa sera a casa sua, ovviamente inviterà tutti i più "in" della scuola, i più fighi e le ragazze più popolari, perciò mio fratello e mia sorella erano nella lista per un motivo e per l'altro.
Ci sarei potuta essere pure io SE: uno, non stessi sull'anima alla puttanella (alias Mary), due, se non fosse per il fatto che Rosalie e Ryan non mi farebbero venire per nulla al mondo.
Allora, in ordine, Ryan ha 18 anni, Rosalie quasi 17 e io 15 compiuti da poco.
Per loro sono una pivella che non può andare alle feste.
Non immaginate nemmeno il fastidio che mi da...
"Ci sarà anche Jason?" domanda Rosalie a mio fratello con un sorriso malizioso.
"Sì, perchè?".
"Che domande fai? Sei proprio tonto!" mi intrometto io avvicinandomi ai due posti anteriori.
"Daphne, taci!" risponde Ryan, odia quando lo prendo in giro, è veramente permaloso.
"Non mi palare in questo modo".
"Smettetela voi due!".
"Fate venire anche me alla festa!".
"Nemmeno per idea, Daphne! Sei troppo piccola". Eccolo, l'isinto protettivo della sorella maggiore.
Arriviamo a scuola, un liceo prestigioso dove stanno solo figli di papà e aristocratici; a me non piace tanto, mi trovo bene solo per l'nsegnamento, ma in quanto alle persone...
Sul muretto dell'entrata riconosco Mary, Jason, Mike e Desy. Amici di Ryan e Rosalie.
Appena Ryan arriva, ovviamente Mary si attacca come una cozza a uno scoglio, ma veramente identica, poi si addice ad una cozza, ha i capelli ner a boccoli (il colore del guscio delle cozze).
Io l'ho sempre detto che mio fratello è uno sfruttatore, stava con quella solo per diverimento e, per quanto prostituta fosse, mi faceva veramente pena perchè non si accorgeva di niente.
Sì, l'amore è una bruttissima malattia. Ti prende il cuore e poi dilaga fino al cervello.
Non la puoi curare ed è invisibil alla TAC.
Me lo sono sempre chiesta se c'è una cura a questo malore...
Note autrice:
il linguaggio semi volgare è voluto.. da più realismo alla personalità di Daphne che, come avrete capito, è veramente energica e senza peli sulla lingua...
Dalle parole finali si intende che lei non ha mai amato veramente..
Spero recensiate in tante...
Il prossimo capitolo ovviamente sarà meglio, questa era l'introduzione!