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Autore: allanon9    29/03/2014    6 recensioni
spoiler per la seconda stagione.
Post 2x17, i pensieri cupi che affollano la mente di Oliver e che lo tengono sveglio.
Riuscirà a venirne a capo?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: Allanon9
Spoilers : 2x17
Pairing: nessuno
Raiting: verde (per tutti), pov di Oliver, angst
Desclaimer: I personaggi della serie Arrow citati in questa fanfiction non mi appartengono, ho solamente preso
liberamente spunto dalla serie di proprietà della CW

Felicità

Oliver non riusciva a dormire.
Ormai era una costante della sua vita l'insonnia.
Prima sull'Isola e poi anche a casa. Non ricordava neanche più cosa significassero otto ore di sonno pieno e ristoratore.
Sospiro piano alzandosi senza far rumore, Sara dormiva e non voleva svegliarla.
Si mise la felpa e andò a sedersi in sala operativa davanti a uno dei pc di Felicity che ancora stava elaborando una ricerca.
La sua mente era così piena di pensieri lugubri che Oliver aveva paura di se stesso.
Helena era fuori combattimento ma non era sicuro che la loro chiacchierata l'avesse convinta a cambiare vita, troppe volte l'aveva deluso.
E poi c'era la questione di Roy e Thea.
Gli era dispiaciuto costringere Roy a lasciare la sorella, la amava davvero, ma era così imprevedibile da quando era sotto l'effetto del Mirakuru.
E  poi c'era Slade...la sua creatura come aveva detto Sara impietosamente.
Solo pensare al suo ex amico gli metteva i brividi.
Cosa doveva fare? Come lo poteva sconfiggere senza che i suoi cari venissero in qualche modo danneggiati?
Ancora non lo sapeva e questo lo atterriva.
Sara gli aveva detto che insieme lo avrebbero sconfitto ma avrebbero potuto farlo?
Era stato un errore tornare con Sara?
Sì, probabilmente sì e sperava di non pentirsene, lei era così maledettamente fiduciosa!
Si passò una mano tra i corti capelli e sospirò.
Sara.
Perchè aveva iniziato una nuova relazione con lei prima di tutto?
Oliver non capiva perchè, proprio in quel momento, le fosse balenata quella domanda in testa.
Cosa rappresentava veramente la ragazza per lui?
La amava?
Se voleva essere veramente onesto con sè stesso quello che provava per Sara era affetto, forte e grande affetto, loro avevano un legame che li univa: l'Isola, ma non credeva di provare amore per lei.
Lui aveva sempre amato Laurel e Sara era stata la sua via di fuga quando la sorella era diventata più esigente.
E la sera in cui aveva scoperto l'ennesima bugia di Moira, sua madre, lei era lì disponibile e calda e viva e...il resto era storia.
Oliver chiuse gli occhi disgustato di sè stesso.
Sara per lui era stata ed era tutt'ora come un vecchio, logoro e comodo maglione,
la sua coperta di Linus.
Si rese conto che forse Sara, come Isabel, erano solo dei palliativi qualcuno che lui pensava potesse riempire il vuoto che aveva dentro e che rischiava di travolgerlo.
La solitudine della sua anima lo spaventava forse più di Slade e così rincorreva l'effimera speranza che una donna come Sara, che alla fine conosceva ogni cosa di quello che aveva passato su Liàn Yù, potesse riempire quel vuoto.
Era sempre stato un vigliacco viziato ma pensava di essere tornato migliore dall'Isola come amava ripetergli Felicity.
Il pensiero della sua IT lo fece sorridere amaramente: aveva troppa fiducia in lui che non era affatto un eroe.
Lei era così cristallina nei suoi pensieri e anche nelle sue affermazioni, che spesso lo costringeva a riflettere sui suoi punti oscuri.
Felicity ormai pensava di conoscerlo bene ma non era così.
Lui non poteva lasciarsi andare con lei, certo a volte si era lasciato sfuggire qualcosa su quello che l'Isola gli aveva fatto, le sue cicatrici parlavano per lui, ma non voleva contaminare la sua purezza con le cose che gli erano successe e che aveva fatto.
Era già stato abbastanza coinvolgerla nella sua guerra per salvare Starling City e adesso lei era diventata per Oliver quasi indispensabile.
"Beh Oliver, leva pure il quasi." gli disse la sua coscienza.
Il suo cuore perse un battito al pensiero delle cinque settimane che Felicity aveva passato al capezzale di Barry Allen.
Le era mancata così tanto...e non solo lavorativamente parlando.
Si alzò di scatto dalla sedia girevole i suoi pensieri stavano prendendo una piega scomoda.
Non voleva soffermarsi a pensare a quello che sentiva per Felicity, era solo una buona amica e una buona partner di lavoro.
"Vigliacco, stai di nuovo scappando." gli gridò la sua coscienza.
No, non stava scappando era solo realista.
Tornò a sedersi.
Cosa poteva offrire ad una donna come Felicity, così piena di speranza e di vita, un uomo spezzato come lui?
Guarda cos'era successo a McHenna Hall per colpa della sua stupidità.
No Felicity non doveva pagare le sue colpe, già troppe volte era stata in pericolo e una volta era quasi morta.
Il pensiero di perderla gli era insopportabile, chiuse forte gli occhi e per un attimo sentì uno strano dolore nel cuore.
Felicity era come Shado pensò: l'essenza stessa della vita.
Un rumore lo fece voltare improvvisamente.
"Sara" il nome uscì rauco dalla sua bocca.
"Ollie, devi dormire un po'. Sono settimane che ti stai distruggendo."
Disse lei toccandogli amorevolmente il braccio.
"Sto bene Sara, davvero." rispose lui carezzandole la mano.
"Faccio una doccia e vado in ufficio." disse poi alzandosi, in effetti era già ora di andare a vivere la sua falsa vita.
Si sentiva in colpa verso Sara forse perchè non l'amava, verso Shado perchè aveva scelto di salvare Sara al suo posto, verso McHenna per aver permesso a Helena di farle del male, verso Helena per averla in qualche modo influenzata, verso sua sorella anche a cui mentiva spudoratamente da quasi due anni e verso un sacco di altra gente.
Alla lista non voleva aggiungere anche Felicity.
"Ma lo hai già fatto Oliver" gli disse ancora la sua coscienza.
No, non è vero! Sono ancora in tempo.
Le sarebbe stato il più lontano possibile, era così che doveva andare.
Tommy gli aveva detto che era orribile dover vivere così, senza felicità, e lui gli aveva risposto che quella non era una priorità per lui.
Che ironia, felicità era l'equivalente del nome della sua amica: Felicity.
Oliver sorrise mestamente entrando nel piccolo spogliatoio che fungeva anche da bagno, un dolore lancinante all'altezza del cuore.
Sara lo guardò sparire dietro la porticina e un sorriso triste le si dipinse in faccia.
Oliver non era mai stato e non sarebbe mai stato suo, doveva farsene una ragione e godersi quello che lui gli poteva offrire ora.
Aveva capito benissimo che nonostante andassero a letto insieme e lui le stesse vicino, non era lei la donna che occupava i suoi pensieri e il suo cuore, quella che l'avrebbe potuto rendere felice.
L'immagine della bionda IT che occupava di solito la sedia girevole difronte i computer fece capolino nei suoi pensieri.
Felicity Smoke era il suo nome.

Wow, Oliver Queen è una fonte inesauribile di ispirazione per me.
Spero che vi piaccia questa cosetta e mi raccomando le recensioni, anche se negative, sono molto gradite.
Gracia
  
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